martedì 15 febbraio 2011

Tra il serio ed il faceto

Ho un odio, un odio feroce per chi scrive cose come "Ho ancora y parfum on my skin" (Sara Tommasi).
Ancora di più per chi dice frasi del genere "Ti devo briffare un attimino perchè ne vedrai di ogni" (Nicole Minetti mentre istruiva una fanciulla prossima all'esordio a Villa San Martino).
Sono parole chiassose, brutte e vuote come la testa, e probabilmente lo spirito, di chi le pronuncia.
E siccome di questa cialtroneria dilagante sono già piene le nostre giornate, vorrei spendere due parole per qualcosa che ritengo bello e che per un po' di tempo ha allietato il mio tempo.
Oggi ha annunciato il suo ritiro dal calcio Ronaldo, a mio giudizio uno dei più grandi attaccanti di sempre.
Lo ha amato chi come me ama l'Inter, ma anche chi ama il calcio e lo soprt in genere.
Era impossibile rimanere freddi davamti alle sue giocate, così come non si poteva rimanere freddi quando si vedeva correre Carl Lewis o boxare Marvin Hagler.
Il talento assoluto appartiene a tutti.
Io, nonostante la diversa fede, accendevo la tv per vedere giocare Van Basten e mi inorgogliva pensare che altri facessero lo stesso per vedere il giocatore che io avevo la fortuna di vedere dal vivo, una domanica sì ed una no, quando era al massimo del suo splendore.
E quindi, la riflessione si conclude nei seguenti termini:
se siamo giù di corda perchè il paese va a puttane, perchè non si vede un gran futuro, perchè sembra difficile parlare con qualcuno di interessante, o per qualsiasi altro motivo, beh, per fortuna è sempre possibile tirarsi su guardando un quadro di Magritte o di De Chirico, o ascoltando un pezzo che ti torce le budella (propongo Immigrant Song del Led Zeppelin, farmaco ad azione garantita), o perchè no andandosi a rivedere un dribbling del Fenomeno.
Ora mi rituffo sulle carte e per oggi non posto più (ma come c... parlo ?!?)

15 febbraio 2011

Ezzelino da Romano

3 commenti:

Blackswan ha detto...

Il calcio,e così lo sport in genere,vive soprattutto di retorica.Non la retorica verbosa e paludata dei politicanti e dei soloni.No.Intendo la retorica come piaceva ai latini:l'arte di parlare bene e di persuadere.Ronaldo,come tutti i campioni da par suo,era un fine retorico della pedata.Parlava la lingua dell'impresa epica o quella che è insita nella poesia del gesto sublime.Battaglie a colpi di Durlindana ( indimenticabile quella nel ghiaccio di Mosca che portò l'Inter a vincere l' Uefa ) e istanti perfetti di tecnica pura.E ti persuadeva,eccome, che il calcio fosse essenzialmente gioia, e che vivesse tutto lì ,in una magia alla velocità della luce fra le gambe di attoniti difensori o in uno scatto fulmicotonico che ti faceva dimenticare le asprezze della vita.Nonostante la sfortuna,le debolezze,le lacrime,le capigliature imbarazzanti, i tradimenti di maglia e quel faccione un pò da pirla,perfetto anello di congiunzione fra un uomo e un fumetto,era un campione.Il massimo per chi ama il calcio degli oratori e delle figu.Celo,manca.Ci mancherai,dentone.

Anonimo ha detto...

non seguo particolarmente il calcio, ma non faccio fatica a credere che hai potuto trovare bellezza nelle azioni di Ronaldo o di altri..non faccio fatica a crederlo da quando ebbi la fortuna di poter vedere Maradona a San Siro, da li in effetti ho capito che giocherellare con il pallone tra i piedi può non essere tanto distante dallo scrivere una poesia o dipingere un quadro...ci vuole arte, talento, tecnica e capacità di cogliere e rendere la bellezza..condivido poi in pieno la tua ricerca di bellezza soprattutto di questi tempi..la cerco nei quadri, nei film, nelle poesie nella musica e nelle persone che hanno qualciosa di interessante da dire, come pare siate voi amici di questo blog...buona scrittura a voi.
ah scusate mi firmo come anonimo perchè non sono ancora registrata nel vostro blog ma credo lo farò...piacere il mio nome è nicoletta

Blackswan ha detto...

Bello.Il calcio come forma d'arte.Una pennellata o un endecasillabo come un colpo di tacco o una rovesciata.Ci sta.Lo sport,talvolta,ci regala esattamente quei momenti:un palpito,uno sbarluccicare d'occhi,un sospiro.Che è poi una delle ragioni per cui ci si alza alla mattina e si mette insieme una giornata,tra un lavoro di merda,il traffico congestionato e il fottio di problemi connaturati al solo fatto di respirare.Ci Si prova,Nicoletta,a dire qualcosa di interessante e,soprattutto,ad ascoltare gli altri.Che è un pò come fare un assist:ti ricordi del goal,ma è il passaggio filtrante che conta.