venerdì 11 febbraio 2011

UN SOLO DECRETO

Provate ad immaginare che giornate di merda stanno vivendo gli stipendiati del Premier. Una torma di galoppini che sembra uscita da un B-movie italiano degli anni '70 (Scilipoti,ad esempio,non ricorda un Alvaro Vitali privo di consapevolezza ?), affannati a difendere in tutti i modi possibili l'indifendibile,terrorizzati dall'effetto domino che la caduta del padrone provocherebbe sulle proprie misere esistenze. Questa è gente che senza le prebende di B., si ritroverebbe a parcheggiare automobili allo stadio o a lavare i piatti nelle cucine di "Gigetto il re della pizza". In questo circo Barnum di guitti sull'orlo di una crisi di nervi,ce ne sono alcuni che si stanno avvicinando pericolosamente al coma irreversibile. Penso, ad esempio, a quei poveretti che scrivono i testi a Berlusconi e che ormai sono al raschio del barile,avendo esaurito quasi completamente il florilegio di insulti rivolti alla magistratura. Con strenuo senso del dovere,proprio ieri sono riusciti ad infiorettare uno strabiliante "golpe morale contro un presidente galantuomo " che meriterebbe l'oscar alla comicità involontaria.Adesso, salvo continuare ad inflazionare il termine "comunista" (per carità di patria,qualcuno li avverta che in Italia i comunisti non esistono più da almeno trent'anni), saranno costretti a darsi da fare con quel poco rimasto:"manigoldi","malandrini ","poffarbacco " e poco altro. Non se la devono passare tanto bene nemmeno i portavoce di Berlusconi,e parliamo di gente del calibro di Capezzone e Cicchitto, uomini dalla statura morale tetragona ad ogni avversità.Che umiliazione dev'essere passare la vita a sparare cazzate per delega,senza nemmeno provare il piacere sottile di credere in ciò che si dice? Costoro,tuttavia,di notte dormono, e non perchè abbiano la coscienza a posto.Semplicemente,sono devastati dallo sforzo muscolare di non ridere davanti alle telecamere ogni volta che aprono bocca.Chi,invece,deve passare delle notti veramente angosciate è il povero Ghedini.Non è certo una passeggiata trascorrere ventiquattr'ore al dì a sfogliare leggi e leggine,inventarsi decreti legge,ipotizzare modifiche alla Costituzione e masturbare il codice penale per trovare qualche escamotage utile a salvare il culo del padrone. Falliti tutti i tentativi fin qui esperiti, il buon "mavalà" Ghedini è ritornato in cima all'elenco e ha rispolverato due fenomenali cavalli di battaglia delle truppe berlusconiane:processo breve e DL sulle intercettazioni. Sublime il tentativo di far passare il processo breve come un diktat dell'Unione Europea, la quale ha ammonito l'Italia per la lunghezza sporporzionata dei processi nostrani rispetto alla media europea. Ma una cosa è pretendere che un iter giudiziario rispetti il proprio naturale corso,un'altra è fissare per legge la durata massima di un processo. Che la giustizia italiana versi in pessime acque non è nè un mistero nè una novità.Ma imporre tempi strettissimi ai processi con in funzione l'attuale apparato giudiziario sarebbe come pretendere che una cinquecento sfrecci in autostrada, da Milano a Reggio Calabria, a duecento chilometri orari. Occorrerebbe prima di tutto cambiare il motore alla macchina della giustizia:telematizzare a tappeto le procure e i tribunali, aumentare l'organico della magistratura,implementare i fondi e la tecnologia a disposizione delle forze dell'ordine. Esattamente il contrario di ciò che è stato fatto finora da questo governo. Ad ogni modo, non capisco proprio perchè Berlusconi continui a lamentarsi. Ha insistito così tanto sul processo breve che alla fine i Pm lo hanno accontetato portandogli in dono l'iter giudiziario più celere possibile: il giudizio abbreviato. Poi, c'è la barzelletta delle intercettazioni,che altri non è che uno spudorato tentativo di mettere in sicurezza il premier dalla pletora inesausta di puttanate che riesce a dire via cavo. Senza addentrarmi nei meandri del dettato costituzionale, la butto sul piano logico con una semplice domanda che tutti dovrebbero porsi come prius per comprendere a fondo la vicenda: chi sono coloro che temono di essere intercettati ?Il benzianaio all'angolo che discute con la suocera a proposito del cenone di Natale, non credo. A meno che non abbia rilevanza penale l'abuso di cotechino o la concussione della lenticchia.Nè credo che un magistrato abbia interesse ad intercettare il signor Pippo che al telefono dice peste e corna del vicino di casa o insulti,anche pesantemente,il proprio capo ufficio. Chi teme le intercettazioni è solo chi ha commesso un reato o intende commetterlo. Nè si venga a tirare in ballo la questione della privacy,che nel nostro paese ha già una regolamentazione stringente.La telefonata del nostro sig.Pippo che racconta all'amico una serata di sesso travolgente con una maitresse d'alto bordo non verrebbe pubblicata nemmeno sull'Eco della Portinaia,in virtù del fatto che a nessuno frega qualcosa delle gesta erotiche di Pippo. Altro interesse, invece, suscita la conversazione telefonica di un rappresentante dello Stato pescato a fare lingua in bocca con un boss mafioso. E' opinione di chi scrive che,in simili fattispecie, non vi sia da parte della stampa solo una facoltà di pubblicazione,ma un vero e proprio dovere di informare il cittadino di cosa fa della cosa pubblica un politico che magari ha pure votato.Detto ciò,vorrei dare a Ghedini un suggerimento che,se messo in atto, restituirà notti di sonno a lui e all'Italia intera. A Mavalà suggerisco di proporre un solo,semplicissimo decreto legge (il carattere d'urgenza è in re ipsa . Un decreto che faccia salvo Berlusconi da tutte le sue pendenze penali, a patto che si ritiri vita natural durante in uno dei suoi condomini di Antigua e lasci la politica in mano a gente capace di formulare pensieri che non abbiano necessariamente attinenza alla fellatio o alla lap dance. Scommetiamo che Napolitano lo firma subito?

5 commenti:

Offhegoes ha detto...

Scommessa vinta in partenza. Napolitano, lo sappiamo, firma tutto. Tappandosi il naso, ovviamente, per dirla alla Montanelli. Come si faceva ai tempi de triumvirato CAF votando la DC.
Ma sinceramente ti consolerebbe? Davvero siamo ridotti alla qualunque (dargli impunita') pur di togliercelo dai coglioni (forgive my french!)??
Io no. Io aspetto con fiducia che alla fine paghi, per davvero. Forse non avro' mai il piacere di vederlo a righe dietro le sbarre. Ma vederlo finire politicamente, con tutta la verita' che viene a galla, non solo sulle povere signorine dai facili costumi e tariffe alte, ma soprattutto su tutto il passato di un impero costruito sulla base di agganci e favori politici ed amicizie sicule perlomeno controverse. Forse sono un naive. Puo' darsi. Ma preferisco aspettare pazientemente la verita' anziche' condonarlo e salvarlo per decreto.

Blackswan ha detto...

Ovviamente, concordo con te su tutto.La mia massima aspirazione sarebbe quella di vedere Berlusconi sconfitto politicamente,e non penalmente.Vedere gli italiani ribellarsi ad un progetto politico inesistente,perchè concepito su un interesse personale e non,invece,sulle reali esigenze del nostro paese.Belle le utopie,vero ? :))

Intruder 76 ha detto...

Io rimango sempre con il mio solito dubbio sugli italiani.... Il popolo italiano attuale è la causa o la conseguenza di B. (ormai non riesco neanche a pronunciare il suo nome)?

Blackswan ha detto...

Questa è la domanda cardine,Intruder.Per rispondere alla quale,credo,potremmo passare anni a scrivere senza venirne a capo.Personalmente,ma potrei dire una cazzata galatticata,distinguerei due precisi momenti.La discesa in campo di B.( per lui necessaria perchè " non finisse in galera o sotto i ponti ",cito testualmente Confalonieri )e il suo successivo perdurare nei consensi della gente.La prima fase,che viene dopo tangentopoli e le stragi mafiose del 92-93,vede i cittadini come causa del berlusconismo,perchè alla ricerca di un alternativa,dell'uomo nuovo,di qualcosa che facesse uscire il paese dalla palude della prima repubblica.Poi,ed è il motivo per cui B. ancora ci assilla,ci sono state le televisioni,( ed in parte anche la stampa ),che,facendo leva sull'ignoranza dell'elettorato,sono riuscite a trasformare il berlusconi-pensiero in una patologia conclamata.Ovviamente,B.non ha potuto fare tutto da solo.Una mano gli è stata data da Dalema ( ricordi la bicamerale? ) e da un'opposizione impalpabile come un refolo di vento in una giornata d'arsura.

Offhegoes ha detto...

Non so cosa pensare. A me pare, invece, che storicamente all'italiano medio (borghesuccio e provinciale) piaccia la guida di un uomo solo in cui incarnare le proprie aspettative. E piace soprattutto il partito della bistecca, ossia il partito che ti consente sederti a tavola a mangiare insieme agli altri.
Ovviamente poi, in un paese dove il libro delle barzellette di Totti e' il best seller, ed i mass media sono in mano ad una sola persona, e' molto piu' facile controllare ed influenzare l'elettorato.