giovedì 31 marzo 2011

DERBY-SCUDETTO ?

Sabato sera,Inter e Milan si sfideranno in un derby meneghino che per la prima volta dopo molto tempo potrebbe valere il titolo di Campione d'Italia.La carta,spesso menzognera,darebbe per favorita l'Inter.La squadra guidata da Leonardo ( Dai Vinci ! ),reduce dall'impresa di Monaco,sta vivendo un bel momento sotto il profilo dell'entusiasmo e ha recuperato alla forma migliore giocatori determinanti nella stagione del triplete ( Thiago Motta,Sneijder ).Nonostante un impianto di gioco non ancora rodato, soprattutto in fase difensiva, e qualche assenza di peso ( Milito e Lucio ),i nerazzurri hanno per contro notevoli soluzioni in fase offensiva,soprattutto quando sviluppano il gioco sulle fasce,con le incursioni di Maicon a destra,e i colpi di prestigio di Eto'o a sinistra.E proprio le fasce potrebbero essere l'arma vincente contro un centrocampo milanista di corridori,che cercherà di creare densità in mezzo per chiudere le fonti del gioco interista.I rossoneri,anche al netto degli arbitri comunisti,non stanno vivendo un gran periodo di forma,come dimostrano il pareggio interno contro il Bari e la sconfitta,seppur di misura,di Palermo.L'assenza di Ibra pesa,e peserà molto sabato sera.Il Milan di quest'anno ricorda molto l'Inter di Mancini: con il nasone in campo gioca male ma vince,senza gioca male e basta.Colpa di una squadra assemblata un pò a casaccio ( anche gli acquisti di gennaio danno la sensazione più di spot elettorale che di programmazione ) e della mancanza di qualità a centrocampo ( fuori Pirlo,si vedono solo corsa e randello ).Ma proprio la situazione di difficoltà in cui versa la compagine rossonera potrebbe essere da un punto di vista psicologico la molla decisiva.La squadra di Allegri,a differenza di quella di Leo,si gioca tutto,o quasi, in 90 minuti: se vince il derby,a mio avviso,vincerà lo scudetto; se lo perde,rischierà di essere risucchiata dallo sprint finale delle altre due pretendenti al titolo.Il Milan,per ovviare alla mancanza di estro in mezzo al campo,dovrà cercare di tener palla il più possibile e sfruttare al meglio le ripartenze, grazie alla velocità di Pato e alla fantasia di Cassano,due in grado di prendere di infilata una difesa che quest'anno ha già subito la bellezza di 32 gol.Che derby sarà ? Spero divertente e ricco di reti,ma temo il contrario.Posso sbagliarmi,ma credo che sarà una partita giocata sul filo del rasoio,con due squadre che tutto sommato potrebbero anche puntare ad un pareggio,che lascerebbe immutate le reciproche ambizioni di successo.Il week-end calcistico si arricchisce poi di altre due partite interessantissime,i cui risultati potrebbero essere determinanti nella corsa allo scudetto:Napoli - Lazio e Lecce - Udinese.Il Napoli ha gioco,un attacco formidabile e una compagine solida in ogni reparto.Ma è una squadra che vive di entusiasmi,deve essere sempre super-motivata e pecca un pò di cattiveria nei momenti determinanti ( vedi lo scontro diretto perso clamorosamente con il Milan ).L'Udinese,a modesto parere di chi scrive,ha un impegno sulla carta apparentemente abbordabile,ma in realtà difficilissimo.Il Lecce,che deve vincere a tutti i costi in funzione salvezza, è in costante crescita di gioco ed è una squadra che in casa ritrova furore agonistico.Vincere non sarà semplice,ma la squadra di Guidolin gioca un calcio scintillante e ha l'attacco più prolifico della serie A.I friulani sono quelli che hanno meno da perdere,perchè la posizione in classifica di quest'anno è già un mezzo miracolo.Ed è proprio per questo che potrebbe trasformarsi a sorpresa nella vincitrice del tricolore 2011:una partita alla settimana,entusiasmo a mille,pressioni zero.Un pareggio nel derby e un passo falso del Napoli,consentirebbero ai bianconeri di fare un bel balzo a ridosso della vetta della classifica e di avvantaggiarsi poi di un calendario molto meno insidioso di quello delle altre pretendenti al titolo.
 
Blackswan, giovedì 31/03/2011
 

LE NUOVE AVVENTURE DEL GOVERNO

1. LIBERI TUTTI
Ieri è stato inflitto un duro colpo alla democrazia di questo paese.Hanno architettato un piano banale,ma perfetto,e l'hanno portato a termine.Con il loro consueto modus operandi,che sta a metà fra la rozza prevaricazione e la burletta d'avanspettacolo.Mentre Cerottone si trasformava in specchietto per le allodole,imbastendo una televendita a cielo aperto in terra siciliana,i suoi indegni scherani hanno taroccato le carte della giustizia,cancellando definitivamente ogni barlume di legalità dalla faccia di questo paese.Lo hanno fatto con il consueto ghigno sulla faccia,con la protervia di chi è consapevole che non sarebbe stato fermato.Perchè nessuno può farlo,e chi ne ha il potere,si limita a lanciare alti moniti.Non serve un genio per capire che le conseguenze di questo golpe legalizzato sarà lo sfacelo.La norma sul processo breve brucerà circa 150.000 procedimenti in corso al solo scopo di affossarne uno, il processo Mills,che a fine maggio sarà dunque prescritto.150.000 criminali,alcuni veri,altri,si spera, presunti,si aggireranno per le nostre città,pronti a tornare a delinquere o semplicemente felici di averla fatta franca in culo a qualche poveraccio.Incontreremo per strada chi ci ha rubato in casa, chi ci ha rapinato,chi ci ha malmenato o chi ha stuprato nostra figlia o nostra sorella: abbracci fraterni,pacche sulle spalle e scurdammoce ‘o passato.Plaude Al Nanone,con la miserabile felicità di chi l'ha scampata bella a danno altrui,nello specifico a danno di un intero paese.Perchè tanto sa che coloro che lo giustificano dicendo che " ognuno a casa sua fa quello che vuole ",lo giustificheranno ancora; perchè sa che questi lobotomizzati da fiction,questi inconsapevoli culetti del suo bunga bunga politico, non si sono resi conto, e mai se ne renderanno,che Berlusconi,grazie al loro cieco consenso, fa e farà quello che vuole anche fuori da casa sua.Ride felice,questo ometto da niente, ride delle sue menzogne,perchè sa che il pavido Napolitano non alzerà un dito o al massimo,scuotendo il capo,mugugnerà di responsabilità istituzionale e toni da abbassare.

2. PAR CONDICIO

Amano così tanto la par condicio che stanno cercando di chiudere Ballarò e Annozero.Troppe due trasmissioni libere in questa Repubblica delle Banane,dove ormai sono rimaste solo le banane.Ma forse non ce la faranno.Zavoli ha detto no ( quasi un miracolo ) e addirittura l'Agicom ha ordinato a Tg1,Tg4 e Studio Aperto che è ora di finirla e che forse sarebbe il caso di incominciare a fare un pò di informazione.Allora,la società civile,che evidentemente si sentiva un pò in colpa,ha deciso di restituire un pò di par condicio a questi poveretti vessati da conduttori comunisti e da bolscevichi istituti di vigilanza.Così ieri,in risposta ai cento figuranti che a Milano avevano accompagnato Berlusconi nella sua performance processuale,un discreto numero di manifestanti ha ritenuto opportuno esprimere il proprio sostegno ai parlamentari di maggioranza,così indaffarati a liberare criminali e affossare il sistema giuridico italiano.Una bella folla festante si è infatti accalcata nella piazza antistante la Camera dei Deputati,e ha espresso un sentito apprezzamento per il lavoro svolto soprattutto nei confronti del Ministro La Russa. Al quale,non è stato lesinato sia un cospicuo ritorno economico ( le monetine da 5 e 10 cents fioccavano come ai bei tempi dell'hotel Raphael ), sia un caloroso incitamento al grido di : "fascista,traditore,mafioso " .Il Ministro,non se ne comprendono i motivi,pare non abbia  apprezzato,tanto che,in un primo momento,ha cercato di sfidare la folla con gesti di gusto oxfordiano e posture di littoriana memoria.La gente,contrariata da tanta irriconoscienza,lo stava linciando.Che non è un bell'atto in senso assoluto,ma che relativizzando il contesto e il personaggio,procura un discreto appagamento.

3. IL PIAZZISTA

Nonostante ieri sia stata una giornata dai toni drammatici,Cerottone  ( e chi altri ? ) non ha mancato di regalarci la nostra dose quotidiana di buon umore.Con un look a metà fra quello di un Tony Manero ribassato  e del Verdone di "Lo famo strano? ", si è presentato al popolo lampedusano,promettendo di risolvere il problema profughi nel giro di 48 - 60 ore.Mentre a Lampedusa c'è stata la più grande toccata di coglioni collettiva che la storia ricordi, a L'aquila ( macerie ) e Napoli ( monnezza ) se la sganasciavano dalle risate.Non per cattiveria o per qualche sorta di rivalsa,ma perchè, come si suol dire in questi casi, " Nano comune,mezzo gaudio ".A Silvietto,però,quando viene il durone da piazzista,non lo ferma più nessuno.La lingua si scioglie e le minchiate zampillano come l’acqua di una fonte di montagna. Il fatto è che Al Nanone è imbonitore nell’anima.Avete presente quelle televendite assurde nelle quali se comprate un materasso,in regalo vi danno anche un televisore,una bici,un set di piatti,un vaporetto e una spilla di diamanti ?Uguale.L'uomo parte lancia in resta e sbanfa a ritmo di rock'n'roll.Non solo vi mando via i negri di merda,ma soggiunge in un tripudio d’enfasi: “Vi costruisco un campo da golf ( notoriamente lo sport più praticato dai lampedusani ) e un casinò ( si sono sprecate le battute sulla presenza dell’accento o meno ),vi ridipingo le case che così fanno cagare ( Silvio Picasso ),avrete la moratoria fiscale ,previdenziale e bancaria ( ma non diceva le stesse cose anche per gli abruzzesi che è da due anni che cagano sangue ? ).Ed infine lo scorreggione di chiusura,quello grosso grosso,quello che arriva subito dopo le prime raffichette  esplorative :” proporrò Lampedusa per il premio Nobel per la Pace”. Mecojoni !

Blackswan, giovedì 31/03/2011

Il triste profilo dei gregari del nulla

Avrete notato che non posto praticamente mai su Berlusconi e compagni. Il tema più che altro mi deprime e c'è chi lo avversa senz'altro in modo più sanguigno ed efficace di quanto faccia io. Però, cazzo, a volte è inevitabile. Io sono convinto che lui ce lo siamo meritato, con il nostro opportunismo merdoso, con la nostra progressiva incapacità di ragionare al di fuori del nostro metro quadrato, con la crassa ignoranza che piano piano si è impadronita di noi impedendoci di desiderare qualcosa di meglio. Ma meritavamo anche i suoi compagni di merende? Il vecchio è un puttaniere, patetico, e siamo d'accordo. Ma i suoi due attempati Leporelli Fede e Mora mettono proprio malinconia. Di La Russa non è grave il fatto che sia un ex fascista, è grave che sia diventato una testa di minchia così clamorosa da farsi schifare persino da molti dei suoi. La Santanchè. La Santanchè! Un manuale di chirurgia plastica semovente, spessore politico ed umano pari ad un micron, che induce La Russa ad uscire dal Parlamento dalla parte in cui ci sono i manifestanti nella speranza che qualcuno tiri qualcosa e venga fuori il martire del comunismo. E quello ci va, ovviamente. Sono talmente stronzi che il loro capo, che lo è molto meno, giustamente si incazza. E va pure capito, poveraccio. Gli era appena riuscita la manfrina di Lampedusa, replay dello schema già visto a Napoli con la spazzatura e a L'Aquila con il terremoto ma comunque efficace, e questi gli fanno un casino a Roma azzerando la resa d'immagine appena guadagnata. Cicchitto, che alla notizia delle monetine su Ignazio e Daniela si ricorda dell'hotel Raphael ai tempi di Bettino e dice "Qui non c'è nessun Martelli". Intendendo che loro sì che sono compatti, una cosa sola con il Capo. Peccato che nello stesso momento Mantovano si dimette da sottosegretario agli Interni per via dell'ennesimo sbarco di profughi nel leccese dopo che gli era stato assicurato il contrario. Ma d'altra parte è anche logico che finisca così. Un capo che rifugge il confronto, che vuole comandare da solo come se fosse nella sua azienda, non può che finire circondato da yesmen privi di intelligenza e di qualità. In fondo la democrazia si vendica sempre, in qualche misura, di chi la tratta male. In questo sfacelo, il nostro amato premier riesce comunque ad esprimere un suo rozzo slancio vitalistico, che sui meno provveduti produce effetto. I suoi gregari, zero al quoto. Che non ho mai capito cosa voglia dire ma già come suono rende molto bene l'idea del vuoto assoluto. Questo fa di noi una monarchia nelle mani di un re ormai bollito. La lotta per la successione desta angosce ancora maggiori. Chissà, per chi crede che anche le nazioni abbiano un loro karma può darsi che stiamo pagando così il ventennio fascista e le leggi razziali. Considerando che la Germania ha pagato dodici anni di nazismo con ventotto anni di divisione est-ovest più i costi della riunificazione, ho idea che per noi non sia mica finita qui.

 31 marzo 2011 Ezzelino da Romano

mercoledì 30 marzo 2011

SENATUR,TE SEET ANDAA A SCOEURA DE GIOVEDI'( * )

A Bossi va riconosciuto il merito di aver interpretato sempre al meglio le afasie della propria base elettorale: dito medio alzato e incoerente farfugliamento.Quello che ancora mancava,il colpo di teatro dell'istrione,era la boutade in dialetto a reti unificate per riassumere la posizione leghista in merito agli avvenimenti di Lampedusa :<< Fora di ball ! >>. I profughi se ne devono andare fuori dai coglioni.Sublime sintesi di un pensiero da bar-sport pronunciato da un inetto al vivere civile tra una sorsata di bianco spruzzato e una scorsa alla Gazzetta dello Sport.Sono parecchie le sensazioni che si provano ad ascoltare frasi di questo tenore:sconforto,vergogna,rabbia.Timore anche,e nemmeno troppo infondato,che il nauseabondo fetore di certi slogan da stadio confonda,agli occhi degli italiani,la società civile,anche qui al nord presente e combattiva come altrove,con la marmaglia secessionista.Il governo,allo sbando nell'emiciclo ( dove anche ieri è stato battuto su un emendamento PD in materia di edilizia ), e inconsistente in ambito internazionale,è giunto ai rantoli finali:compra figuranti per mostrare via etere un consenso che non esiste più,tenta derive golpiste,svela ulteriormente la proprio natura pecoreccia di accolita buona solo per baldorie da osteria.Se qualcuno non se ne fosse accorto,non è più Berlusconi a governare il paese,ma Bossi.Di fronte all'inettitudine di un premier interessato solo ai propri guai giudiziari e costantemente sotto ricatto da un postribolo di questuanti,il Senatur traccia con mano malferma la sbiadita linea politica della maggioranza,che consiste nel ruttare al momento giusto per ottenere l'adeguato plauso del popolo degli encefalopiatti ( chiamati altrimenti Insubri ).Ne è prova la posizione del governo sulla gravissima situazione lampedusana,che palesa una voragine di inadeguatezza che atterisce. Non riescono ad articolare un ragionamento,inveiscono alla cieca contro l'Unione Europea, si rimpallano le responsabilità,restano attoniti di fronte a quella che tre settimane fa era un'emergenza e adesso è una certezza di disastro.Nel frattempo, qualche migliaio di poveri disgraziati dorme fra le proprie feci e patisce l'umiliazione della fame e del freddo.L'approfondimento politico su questo dramma e l'organizzazione logistica per risolverlo sono lasciate al biascicare scomposto di un vecchio pregiudicato rancoroso:<< Fora di ball !>>.Non è tanto la rozzezza di una battuta da osteria,stupida e xenofoba,a ferire.Bensì l'arroganza con cui si sbeffeggia la disperazione,l'ignoranza con cui si dileggia il dolore di chi,per fuggire alla morte e alla miseria,si ritrova a marcire nel putridume di recinti per bestiame.Queste parole sono state pronunciate da un Ministro della Repubblica, non da un muratore bergamasco.Da un Ministro che parla in dialetto,e non in italiano.Da un Ministro che dovrebbe rappresentare le Istituzioni,in Italia e all'estero,e non la bocciofila di Busto Garolfo al torneo anziani della Valganna.Come facciamo a sentirci italiani,con quale dignità sosteniamo lo sguardo del mondo,quando le prerogative a le aspirazioni di un intero popolo hanno le fattezze,grottesche e tracotanti, di questi politici da burletta?E' giunta l'ora che il Presidente della Repubblica la smetta con gli alti moniti e faccia valere i principi contenuti nella nostra Costituzione.Deve gridarlo a gran voce che Berlusconi,Bossi e tutti i loro scherani sono indegni del ruolo che rivestono,indegni di governare un paese,indegni di interloquire con chicchessia.Lo dica forte a tutti gli italiani.Dica che è ora di finirla.Pertini lo avrebbe fatto da tempo. 
 
( * )" Senatore,sei andato a scuola di giovedì".Detto milanese usato per indicare gli ignoranti.Alcuni anni fa,infatti,al giovedì le scuole restavano chiuse.
 
Blackswan, 30/03/2011

martedì 29 marzo 2011

SPAGNA 23F (QUATTRO: L'EREDITA')

Con Armada che lascia il Congresso senza essere riuscito a proporre il Governo d’Unita’ ai Parlamentari sequestrati e con il discorso televisivo del Re, in cui condanna l’assalto esigendo il rispetto della carta Costituzionale, e’ ormai evidente che il golpe sia stato ormai neutralizzato e non potra’ avere l’esito pianificato.


Tuttavia, quindici minuti dopo il discorso di Juan Carlos e dieci minuti dopo l’uscita di Armada dal parlamento, una colonna di 15 Land Rover con 109 soldati e 11 ufficiali, agli ordini del comandante di Stato Maggiore Ricardo Pardo Zancada, rompe il cordone di protezione della guardia civile che isolava il Congresso e si unisce a Tejero ed i suoi uomini. La colonna proveniva dal Quartier Generale e Zancada era uno dei comandanti che aveva preso ordini da Milans di sollevare la Brunete una volta che Tejero avesse occupato il Congresso. L’atto risulta a prima vista chisciottesco dato che, come abbiamo detto, i golpisti non potevano certo contare piu’ sul piano originario e l’appoggio de Re. Ma in realta’ fu un tentativo estremo per cercare di dare una svolta determinante alla situzione. Un attacco vero e proprio. Un atto di guerra il cui vero obiettivo era quello di cercare di incendiare gli animi dei Generali e Capi di Stato Maggiore piu’ reticenti e stimolarli a prendere simili iniziative nelle proprie capitanerie per prendere finalmente in mano il Paese. Fedeli al Franchismo e non al Re.

Ma ormai i golpisti non avevano piu' l’appoggio dei Generali. Lo stesso Milans aveva capito che non c’era speranza. Non era riuscito nemmeno a farsi obbedire da Tejero e nel frattempo aveva ricevuto dalla Zarzuela un telex del Re con il quale il monarca gli ordinava di ritirare le
sue truppe e carriarmati da Valencia, di revocare lo stato d’assedio e soprattutto gli precisava che non avrebbe abdicato ne’ abbandonato mai il Paese, ma chi si fosse sollevato avrebbe provocato una nuova guerra civile e sarebbe stato responsabile di cio’. Milans capi cosi' che ormai era finita. Il messaggio non poteva essere piu’ chiaro e dissuadente.

Non conquistato l’appoggio delle capitanerie, perso pure quello di Milans, che alla fine obbedi' ritirando le truppe e revocando lo stato d’assedio, i golpisti non avevano piu’ via d’uscita.

Le successive furono ore di trattative, condotte dal tenente colonnello Eduardo Fuentes Gómez de Salazar, che si risolsero con la liberazione dei deputati alle dodici di mattina del 24 Febbraio. Erano passate diciassette ore e mezza dall’inizio del golpe. Mezz’ora dopo, alle 12.30, usciti tutti i deputati, Tejero saluta militarmente ad uno ad uno i propri soldati e si consegna Generale Aramburu Topete.

Il processo del Tribunale Supremo di Giustizia Militare si celebro’ tra il 19 febbraio e il 3 Giugno del 1982 in una base militare a Campamento, vicino Madrid. Le pene inflitte dal tribunale militare in primo grado furono molto lievi (sei anni per Armada per esempio) e suscitarono molte polemiche. Infine, in ultimo grado, un anno piu’ tardi, furono condannati a 30 anni di reclusione come principali responsabili del colpo di stato: Milans del Bosch, Alfonso Armada ed Antonio Tejero Molina. Furono condannati a dodici anni Torres Riojas e Pardo Zancada. A dieci anni i vari tenenti che avevano partecipato all’assalto con Tejero e Zancada.

Non vi e’ alcun dubbio che la Corona in generale, ed il Re Juan Carlos in particolare, siano tra coloro che maggior beneficio abbiano tratto dell’evolversi e concludersi di quel 23-F. Juan Carlos, nel suo discorso televisivo alla nazione, schiarandosi con la Costituzione e quindi con il popolo e con la democrazia, da’ agli spagnoli un segnale importante ed inequivocabile che la Corona e’ con loro e per loro. Difende la Costituzione e la Democrazia. E questo fa inevitabilmente si che il Re, una volta finito il golpe e ristabilito l’iter democratico, ottenga agli occhi dei cittadini (ma anche di molti stati esteri) una autorevolezza e prestigio forse mai avuti prima, riscuotendo simpatie anche fra i piu’ antimonarchici, che durano tutt’oggi.

Applicando un freddo e risolutore “cui prodest scelus, is fecit”, ci si potrebbe chiedere, piu’ o meno legittimamente, se durante tutte le trattative, o addirittura la stessa messa in essere del golpe, il Re non sia stato un eccellente giocatore di poker, diciamo cosi, che ha saputo giocare alla perfezione la sua mano, stando al tavolo composto, bluffando e rilanciando, per poi portarsi via con molta eleganza il piatto. Che consiste, magari semplicemente, nella garanzia di continuita’ della Corona in un contesto che la poteva vedere seriamente minacciata: nervosismo palpabile dei generali, crescita del PSOE, aumento consistente del nazionalismo basco e catalano, aumento spaventoso degli attentati terrostistici ETA, ritorno dei comunisti e via discorrendo. Insomma mantenere la Monarchia Costituzionale ed evitare il rischio che si istaurasse una Repubblica Parlamentare. Ma forse sono solo banali speculazioni da thriller fantapolitico di serie B od utili per riempire le pagine dei molti libri “giall...ini” che ovviamente sono stati partoriti sul caso. Alcuni considarano come evidenza le deboli condanne inflitte agli imputati (solo 30 anni per Tejero e Milans del Bosch e solo 6 per Armada dal Tribunale Militare, poi convertiti in 30 anche per lui dal Tribunale Superiore) oppure un Tejero di fatto in villeggiatura (prigione soft diciamo cosi) durante i soli quindici anni di prigione alla fine scontati. Ma di fatto non vi e’ alcuna evidenza e nessuna inchiesta ha mai provato il contrario.

Ma al di la’ di ogni speculazione sul ruolo del Re, la vera eredita’ del golpe del 23-F non e’ una monarchia piu’ forte. O forse lo e’ solo in parte. La grande eredita’ del golpe e’ principalmente un popolo che rafforza la propria coscienza democratica e l’ idea di societa’ libera. Un popolo che vede nella democrazia e nelle liberta’ civili il vero futuro per il proprio Paese. Come se, in qualche modo, il trauma del golpe abbia scatenato una sorta di catarsi collettiva. Lo dimostrarono le manifestazioni (oceaniche) a favore della Liberta’, della Democrazia e della Costituzione, in ogni principale citta’ spagnola pochi giorni dopo la liberazione del Congresso ed anche i successivi accordi "extraparlamentari" tra i vari partiti politici volti a combattere movimenti antidemocratici. Ma e’ stata soprattutto la storia della Spagna durante i successivi 30 anni che ci portano ad oggi, la sua evoluzione sociale e politica, il suo cammino all’interno dell’Europa, a dimostrare che in Spagna la Democrazia e’ magari giovane, ma molto matura e solida al tempo stesso.


Discorso del Re Juan Carlos alla Nazione. Ore 1:15 della mattina del 24 Febbraio:

"Al dirigirme a todos los españoles con brevedad y concisión en las circunstancias extraordinarias que en estos momentos estamos viviendo, pido a todos la mayor serenidad y confianza y les hago saber que he cursado a los Capitanes Generales de las regiones militares, zonas marítimas y regiones aéreas, la orden siguiente: Ante la situación creada por los sucesos desarrollados en el Palacio del Congreso y para evitar cualquier posible confusión, confirmo que he ordenado a las autoridades civiles y a la Junta de Jefes de Estado Mayor que tomen todas las medidas necesarias para mantener el orden constitucional dentro de la legalidad vigente.
Cualquier medida de carácter militar que en su caso hubiera de tomarse deberá contar con la probación de la Junta de Jefes de Estado Mayor.

La Corona, símbolo de la permanencia y unidad de la Patria, no puede tolerar en forma alguna acciones o actitudes de personas que pretendan interrumpir por la fuerza, el proceso democrático que la Constitución votada por el pueblo español determinó en su día a través de referéndum"


Offhegoes - 29/03/2011

IL POPOLO DEL PREDELLINO

Quando certi episodi ti limiti a leggerli,non fanno poi tanta impressione,ma quando li vedi coi tuoi occhi l'emozione si fa vera,palpabile.Ieri,in tarda serata,durante la trasmissione "L'infedele " di Gad Lerner, è stato trasmesso un servizio sul nostro premier che,dopo otto anni di astinenza ( quanto gli sarà costata ),si ripresentava in un aula di giustizia,per rispondere dei reati di frode fiscale e appropriazione indebita ( processo Mediatrade ).Ad accoglierlo all'entrata del tribunale,quello che a leggere i giornali sembrava essere un bagno di folla da giudizio universale,un assembramento di mussoliniana memoria.Le immagini di La7,invece,testimoniavano di uno sparuto drappello di cinquanta persone arrivate poi a circa un centinaio nel momento di massimo pathos,quando Berlusconi è salito sul predellino dell'auto a dispensare benedizioni urbi et orbi.Cotanto parterre di devoti figuranti, convocato tramite sms dai capi ultras Mantovani e Santanchè,palesa un'omegeneità di fondo che la dice lunga sull'elettorato pidiellino.Prevalentemente casalinghe,qualche pensionato,età media sessanta-sessantacinque anni,agghindati come per la comunione del nipotino o per la messa di Natale,partecipazione emotiva da " Ok il Prezzo è Giusto ", un utilizzo della lingua italiana oscillante fra il farraginoso e l'approssimativo.Il servizio di Lerner ha regalato anche la chicca di un paio di interviste a queste passionarie al soldo di re bunga bunga.Strepitosa a tal proposito la risposta di un'agguerritissima suora alla domanda del giornalista circa le vicende sessuali del premier: " Ognuno a casa sua fa quel che vuole ".Ma brutta stronza,non ce lo potevi far sapere prima ? Generazioni di adolescenti sono cresciute a far avanti e indietro tra cameretta e confessionale ad autodenunciarsi per qualche innocente pippetta.Pippetta,prete,prete,pippetta,senza soluzione di continuità.Una vita nel terrore di diventare ciechi e poi bruciare in eterno nelle fiamme dell'inferno, e adesso scopriamo che trombarsi le minorenni a casa propria è cosa buona e giusta,nostro dovere e fonte di salvezza ?Dalle suore alle geronto-sgallettate,la solfa suonata è sempre la stessa.Una nonnina,ingioiellata quanto basta e con occhialino fashion,si inerpica in discettazioni filosofiche:<<Ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio>> risponde all'intervistatore << io, lei ,tutti,anche Berlusconi,certo.E poi,le minorenni..se fossi minorenne ci proverei anche io con il premier:è simpatico e ha i soldi >>.Un primo pensiero di solidarietà è corso immediatamente ai poveri nipotini di questa stronza lobotomizzata,che rischiano anche loro fra un quindicina d'anni di ritrovarsi all'uscita del Tribunale di Milano,non sul predellino di un'auto,ma inguattati in un cellulare con un bel paio di bracialetti ai polsi.Poi,mi è venuto da riflettere sul principio sotteso a quelle parole:siamo tutti uguali,tutti identici,tutti sporchi allo stesso modo,non possiamo attaccare Berlusconi perchè siamo come lui.Col cazzo.Questa è la menzogna che Saviano chiama " la macchina del fango " e che ha lo scopo di farci rientrare tutti in un calderone ribollente di indegnità.Tutti ugualmente inzaccherati perchè tutti con la medesima propensione a fare i furbetti,a svendere favori in cambio di denaro,ad accettare compromessi  e raggiri che ci avvantaggino alle spalle dei più deboli.Non è così.Io in più di quarantanni di vita non sono mai stato convocato da un giudice per rispondere di un reato.Nemmeno sedici volte.Sono l'uomo meno perseguitato di tutto l'universo e me ne vanto.Perchè sono onesto,come tutte le persone che frequento e di cui mi circondo.Confesso che una volta,ho preso una multa per divieto di sosta.Ma l'ho pagata alla velocità della luce,senza inveire contro i vigili comunisti e non senza aver provato prima un sentimento di vergogna.Perchè forse non sarò migliore di Berlusconi,ma sono senz'altro diverso da lui.Di questi tempi è un bel viatico per la salvezza.Nonostante le pippette.

Blackswan, martedì 29/03/2011

lunedì 28 marzo 2011

LE TOGHE AZZURRONERE

Lo avevamo lasciato sulla fascia sinistra,a fluidificare imprendibile,col fisico possente di un predestinato,il tocco gentile del campione vero e e l’aplomb dei gentiluomini di un tempo.Maldini era uno di quei giocatori che facevano innamorare del calcio i bambini e convincevano gli adulti che poche cose al mondo fossero belle come novanta minuti di epica pedatoria. Da interista quale sono, guardavo Paolino con il rispetto che si deve agli avversari che si sono sempre dimostrati leali,che stanno dall’altra parte della barricata,ma che in realtà sono gioia per gli occhi di tutti,patrimonio Unesco dell’umanità sportiva.Da oggi pomeriggio, Maldini si troverà a fluidificare per le aule del Tribunale di Milano.E’ stato infatti rinviato a giudizio per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.Pagava,così sostiene l’accusa,un funzionario dell’Agenzia delle Entrate per aggirare i controlli fiscali e indagare illegittimamente su un operazione immobiliare che il terzino voleva portare a termine in Toscana.Accuse gravissime, e tutte ovviamente da dimostrare, ma che gettano parecchie ombre su uno dei volti più noti e puliti dello sport italiano.A voler essere cattivi,si potrebbe però obiettare che il presunto comportamento antigiuridico dell’ex capitano del Milan e della Nazionale sia un marchio di fabbrica ereditato da quello che per anni è stato il suo datore di lavoro.Come si dice:chi va con lo zoppo impara a zoppicare.Ma non voglio infierire nei confronti dei tanti amici milanisti.Già non deve esser facile alzarsi la mattina e sapere di avere qualcosa in comune con Berlusconi.Immagino poi che dolore sarà qualora venisse ad essere infangato un ventennio di storia rossonera e soprattutto ad opera di chi ha indossato per più di un decennio la fascia di capitano.E quindi,siccome non voglio proprio essere cattivo, per spirito di solidarietà con i cugini dell’altra sponda del Naviglio,mi permetto un consiglio che porterà notevoli vantaggi alla causa maldiniana.Faccia come il suo premier:compaia continuamente in televisione e dichiari dalla mattina alla sera che è innocente e che è tutta una montatura imbastita da un pool di giudici interisti,ultràs della curva nord che vogliono far pagare care in sede giudiziaria le umiliazioni inferte alla Beneamata da tanti anni di strapotere milanista. Le toghe azzurronere.Suona anche bene.Tanto,dopo la boutade sugli arbitri comunisti,la gente si beve pure questa.
Blackswan, lunedì 28/03/2011

Quando l'uomo si guarda allo specchio

In questi giorni di arrivi di profughi e di varia umanità mi è venuto in mente un ricordo. Anni '90, vacanza in Calabria sulla costa ionica, Soverato per intenderci. Andavo al mare con mio figlio piccolo e con il gruppone degli amici misti milanesi e calabri, e percorrendo queste meravigliose spiagge bianche lunghissime pensavo tra me e me che sarebbero state un punto perfetto per un'invasione militare o per un arrivo di migranti. Torno a casa e dopo qualche giorno arrivano davvero alcuni barconi. La memoria è labile ma mi pare che fosse gente proveniente dall'Africa nera. Leggo sul giornale molti articoli sull'argomento e mi colpisce enormemente una cronaca che raccontava proprio il momento dell'arrivo. Questi, neri come l'inchiostro, arrivano di notte e procedono verso le prime luci che vedono, che sono quelle di un campeggio. Dal campeggio qualcuno sente rumore e temendo che fossero ladri, o cani randagi, si avvicina dall'interno alla recinzione, che era fatta di canne. Succede che nello stesso momento uno dei migranti si affaccia da fuori ed uno del campeggio da dentro. Nel buio, due paia di occhi si vedono da pochi centimetri ed entrambi i soggetti cacciano un urlo della madonna. Casino tremendo, mezzo campeggio che esce, i boat people che non sanno più a che santo votarsi perchè pensavano che sarebbero stati per l'ennesima volta bistrattati e invece che succede? I vacanzieri ed i gestori del camping si rendono conto dell'odissea che hanno sulle spalle questi poveri cristi ed organizzano al volo, di notte, pizza e focaccia, latte caldo, bibite, biscotti per i piccoli, ed attrezzano il locale mensa a dormitorio fornendo asciugamani e quant'altro. L'uomo si era visto allo specchio. Nel buio e nell'ignoranza dell'altro, il campeggiatore ed il migrante avevano riconosciuto il proprio simile. Da allora è passato molto tempo, e molti stranieri sono arrivati in Italia. Nel bene e nel male. Ma coloro che enfatizzano il male, soprattutto per ragioni di tornaconto politico, farebbero bene a ricordare che cosa siamo stati. I minatori italiani morti a Marcinelle, di cui è da poco caduto l'anniversario, erano in Belgio per fuggire dalla miseria lavorando. Erano più scuri e più cenciosi dei belgi. Probabilmente non avevano nemmeno un buon profumo addosso. Sono morti poveri e disprezzati, e non lo meritavano. Al Borghezio di turno consiglierei di ricordarsene, la prossima volta che vorrà dire che gli stranieri puzzano. E a tutti quelli che hanno sempre più paura dell'altro, consiglierei di guardare meglio negli occhi dell'altro. Magari potrebbero accorgersi che in realtà si stanno guardando allo specchio. 28 marzo 2011

domenica 27 marzo 2011

LA VERGOGNA SIAMO NOI

Lampedusa è una fogna a cielo aperto,mancano il cibo,l’acqua, i più elementari servizi igienici.La gente viene stipata come bestie da macello in tendopoli fatte di stracci.Scarseggiano le medicine e i volontari sono allo stremo delle forze.Lo spettacolo a cui stiamo assistendo non ha nulla a che vedere con una società civile,sia sotto il profilo umano che sotto quello della gestione dell’emergenza.Se è indubbio che non possiamo essere lasciati soli dall’Europa a far fronte ad un esodo di proporzioni immense,è altrettanto vero che il governo italiano non ha più alcun peso internazionale,non ha più la forza né l’autorevolezza di pretendere e ottenere mezzi economici e aiuti organizzativi dall’Unione Europea.Siamo il terzo mondo del bunga bunga,chi vuoi che ci ascolti ?La maggioranza è incapace di prendere posizioni che non siano deliranti farfugliamenti ed è totalmente inerte di fronte ad un dramma che a breve potrebbe sfociare in tragedia.Davvero non era prevedibile questo afflusso di migranti ? Davvero dopo più di un mese ancora non si è trovato un barlume di soluzione ? Quanto inetti bisogna essere per trasformare quello che poteva essere solo il botto di un petardo nel fragore terrificante di una bomba ? Non c’è solo un problema umanitario,che è la priorità,ed impone l’obbligo indefettibile di prestare aiuto a propri simili che lasciano tutto,la terra natia e gli affetti,alla ricerca di una speranza di vita. A Lampedusa c’è anche un gravissimo problema di logistica e gestione che svela,semmai ve ne fosse ulteriore bisogno,l’inettitudine di questi cialtroni che tutto sono tranne che governanti.Nell’Italia dello spreco,adesso gridano vendetta quei 350 milioni di euro che il governo ha gettato per non voler accorpare il referendum alla tornata elettorale;gridano vendetta i soldi che spendiamo per quei ridicoli tornado che vanno a sganciare caramelle sulla Libia;e gridano vendetta gli sperperi votati da un Parlamento che brucia miliardi per gli interessi unici del premier e della sua accolita di lestofanti.Tutto denaro che ora tornerebbe utile per far fronte dignitosamente ai bisogni primari di esseri umani che scappano dal delirio di dittature che abbiamo contribuito ad appoggiare.Lampedusa è una bomba ad orologeria,che non solo spaventa per quelle che potranno essere le conseguenze di una possibile deflagrazione,ma che ci umilia profondamente come uomini e come cittadini.Ci umilia un premier che per i propri interessi economici sparisce dalla circolazione, quando dovrebbe essere in prima fila e metterci la faccia( lui così carico di umanità quando si tratta di aiutare le zoccole,ma così silente innanzi a tragedie vere );ci umilia un Ministro della Difesa esaltato dall’orgasmo del sangue provocato dalle sue erezioni bombarole,e per cui le vite umane contano solo come carne da macello da immolare nel tricolore ipocrita della commemorazione;ci umilia un Ministro degli Esteri vacuo e imbelle, che pensa di risolvere il problema pagando questi poveri disperati perché se ne vadano via( è la mercificazione del dolore,un tot a lacrima );umilia il Presidente della Regione Sicilia che vorrebbe imbracciare il mitra e sparare agli immigrati ( retaggio di mafiosa memoria ); ci  umilia Umberto Bossi,ministro di niente,rozzo e farfugliate,i cui ragionamenti da sottosviluppato mentale,trovano un’ eco internazionale che si riverbera sul popolo italiano ( noi tutti come lui,siamo un immenso rutto in faccia alla civiltà e al progresso ) ;e umilia un’opposizione codarda,che sta al gioco di questi lestofanti inadeguati al vivere civile sul distinguo fra profughi,clandestini e rifugiati politici.Ma la vergogna più grande siamo proprio noi:un popolo di emigrati,che ha chiesto asilo a tutto il mondo nei momenti desolanti della propria storia, e ora da credito all’ignoranza e plaude i rigurgiti razzisti che promanano dalle barbare istituzioni che abbiamo votato.Il dolore dei disperati di Lampedusa è diventato un fastidio da eliminare come un dente cariato. Né più né meno.Nessuna attenzione al dolore e alla sofferenza.Nessuna carità per l’uomo.Lampedusa non è ‘L’isola dei famosi’,ma solo l’isola dei disperati che se ne devono andare.Quando lo show diventa realtà,l’ipocrisia del nostro perbenismo diventa beluina tracotanza.
Blackswan, domenica 27/03/2011

sabato 26 marzo 2011

LA VIOLAZIONE MANIFESTA DEL DIRITTO

Quella che è stata presentata come una riforma epocale della giustizia,è in realtà un’aggressione sistematica nei confronti della magistratura per scopi vendicativi.L’ultima porcata risale a tre giorni fa e porta la firma di Gianluca Pini ( Lega ).In buona sostanza, Pini ha presentato un emendamento,che se approvato,estenderebbe la responsabilità civile dei giudici,oltre che ai casi di dolo o colpa grave già previsti dalla legge n°117 del 1988, anche a quello di “violazione manifesta del diritto”.I concetti di dolo e colpa sono facilmente comprensibili anche a chi non mastica diritto : si può intentare un azione per chiedere il risarcimento del danno al giudice che ad esempio,ha volontariamente occultato delle prove al solo scopo di condannare Pinco Pallino, oppure se per macroscopica negligenza non ha utilizzato un’ evidenza probatoria che avrebbe potuto cambiare radicalmente l’esito processuale.Ma quando si parla di “violazione manifesta del diritto”,il cittadino a digiuno di cognizioni giuridiche,può fare una valutazione solo intuitiva della modifica alla legge, magari anche plaudendo il legislatore per una riforma di cui però non ha ben chiare le conseguenze.In realtà, questo emendamento,di cui i giornali hanno parlato in modo solo incidentale,si abbatterà sulla giustizia con gravissime ripercussioni a danno di tutti i cittadini.Pur avendo modeste conoscenze in materia,cercherò di fare un esempio che chiarisca nel modo più semplice possibile la questione. Tizio,dopo essersi fatto una bella sniffata di cocaina, si mette alla guida del proprio Suv e sfreccia in centro abitato alla velocità di 150km/h,nonostante il limite sia di 50 km/h.Arrivato in prossimità di un incrocio importante e ad alta densità di pedoni,invece di fermarsi al semaforo rosso,accelera ulteriormente ed investe il bambino Caio che attraversa sulle striscie pedonali,uccidendolo.Nel caso di sinistri stradali, il Giudice solitamente rinvia a giudizio l’imputato per omicidio colposo.Esiste però un orientamento giurisprudenziale,non da tutti recepito ma che ultimamente sta comunque trovando parecchi favori, che consentirebbe di configurare l’omicidio commesso da Tizio come omicidio volontario, in base del c.d. “ dolo eventuale “. In dottrina, per “dolo eventuale” si intende un tipo di manifestazione del dolo in cui l'agente si rappresenta la possibilità che l'evento si verifichi,accettandone le conseguenze.In buona sostanza,Tizio decide di agire costi quel che costi:attraversa l’incrocio accettando come possibilità del suo agire quella di uccidere qualcuno.Il giudice,in base a questo orientamento,condanna Tizio per omicidio volontario.Alzi la mano chi si sentirebbe di dare torto a quel magistrato.Nessuno,credo.In appello,però,un secondo giudice smentisce la ricostruzione fatta in primo grado,ritenendo che non si possa parlare di “dolo eventuale” ma solo di solo di“colpa cosciente” ( Tizio prefigura l’evento ma esclude ( erroneamente ) che si possa verificare ).Pertanto,derubrica l’omicidio da volontario a colposo,e Tizio se ne va a casa tutto contento.Con una consapevolezza in più:quella di poter fare causa al primo giudice per “manifesta violazione del diritto”.Moltiplicate questo caso per centinaia di migliaia di volte e vi renderete conto di che pantano diventerà il nostro sistema giuridico se questo emendamento dovvesse passare.Con l’aggravante,oltretutto, che un magistrato ( nel nostro esempio,quello di primo grado che per fare giustizia recepisce un orientamento giurisprudenziale minore ) ci penserà cento volte prima di fare il proprio dovere.
Blackswan, sabato 26/03/2011

venerdì 25 marzo 2011

CONIGLIO ! C’EST PLUS FACILE !

Una debolezza intrinseca alla sinistra risiede nell’incapacità di comunicare al cittadino.Si possono sostenere i principi più nobili,perorare le cause più giuste,condannare e mettere alla berlina le nefandezze del potere,ma se non usi le parole adatte il messaggio evapora a metà strada,la gente non comprende e soprattutto non memorizza.L’uso del politichese,di un linguaggio tecnico ( o fumoso ) espresso con moderazione,rende incomprensibile anche i concetti più semplici.E annoia,soprattutto.Anche la politica è ormai imprigionata nei tempi convulsi universalizzati dalla televisione:i messaggi da veicolare centrano il bersaglio solo se hanno il ritmo di uno spot.Se si cerca di analizzare,approfondire,riflettere,la gente non ti segue più.Fate attenzione a come si esprime  la destra populista che ci governa:poche fregnacce,quasi sempre urlate,e linguaggio da suburra.Reiterazione alla nausea del medesimo concetto,sul presupposto che se anche una cosa è falsa ( ad es:i magistrati sono tutti comunisti ) a furia di ripeterla diventa una verità.E’ un sistema vergognoso fin quando si vuole,ma efficace,perché fa proseliti.Quando invece ascolti Bersani e Veltroni ti viene da dormire.Perchè parlano bene,usano i congiuntivi,sono pacati,cercano di spiegare.E non sono mai diretti.La gente ormai non riesce a concentrarsi se non per pochi secondi,tutto viaggia a velocità pazzesche e la lentezza di un ragionamento,per quanto arguto,viene recepita dai più come la litania di una veglia funebre.Due coglioni così.Un paragone fra politica e cinema rende il concetto più chiaro.Ciò che un politico comunica all’elettore è come un film:se usa il piano sequenza e dilata i tempi,magari gira un capolavoro,ma di sicuro lo andranno a vedere in quattro gatti e tutti cinefili;se invece usi il montaggio,i tempi diventano adrenalinici,la gente riempie le sale e resta incollata allo schermo a palpitare,nonostante i contenuti modesti.A sinistra continuano a fioccare piani sequenza e le sale restano vuote.La gente non capisce il messaggio.C’è un avversario temibilissimo da battere che ha fatto della comunicazione ( peraltro in posizione monopolistica ) il suo punto di forza,la sua arma vincente.La sinistra si ostina a combatterlo con le armi,ormai desuete,del confronto,del ragionamento,dell’approfondimento.Abbassiamo i toni,per carità,se no qualcuno si convince per davvero che facciamo opposizione.Questa la logica anacronistica che sottende il dibattito politico interpretato dalla gauche nostrana.Con il risultato finale di comunicare solo a chi si vuole sentir dire esattamente quelle cose.Per vincere le elezioni,per scacciare Berlusconi,bisogna conquistare voti,occorre acquisire alla propria causa anche chi non vuole o non è in grado di approfondire.E’ triste,ma logico.Se vogliamo cambiare le cose, bisogna aver ben chiaro il fatto che questi nostri tempi e la società in cui viviamo ci impongono l’utilizzo di un linguaggio che si rivolga soprattutto alla caserma,e non solo a preclari consessi.Occorre comunicare per spot,che siano diretti ed efficaci,e impoverire e schematizzare i contenuti.Se si critica Berlusconi,perché non è in Parlamento a relazionare sulla guerra contro Gheddafi,usando un frase del tipo : << E’ inaccettabile la posizione attendistica e defilata del governo sotto la quale si celano interessi strettamente connessi alle dinamiche di quello che sarà lo sviluppo post-bellico della Libia>>,abbiamo capito in tre,e nemmeno molto bene.Ma se,come ha fatto ieri Di Pietro, si dice a chiare lettere che Berlusconi  non si presenta nell'emiciclo perchè è un coniglio,stai certo che tutti capiscono.E non dimenticano.
Blackswan, venerdì 25/03/2011

giovedì 24 marzo 2011

IL PORNO MINISTRO

In attesa che Berlusconi saldi i propri debiti,i creditori si affollano davanti ai cancelli della residenza di Arcore e taluni, davanti ai cancelli, ci pernottano pure.No,non sono le solite zoccole.Questi signori si chiamano " responsabili ".Non che lo siano davvero,però a loro piace definirsi così,tanto per darsi un tono.I responsabili sono la frittura mista raccattata a dicembre dal premier per cercare di non affogare nel pantano dei suoi guai giudiziari.Non pensate però a croccanti anelli e turgidi gamberetti.Questa è frittura fatta coi resti della paranza,quei cazzo di pesciolini che di solito si lasciano nel piatto e il giorno dopo finiscono nel menù del gatto del ristoratore.Ora questi parlamentari unti e indigeribili battono cassa:ti abbiamo salvato il culo,Cerottone,e adesso paghi.L'elenco delle prebende è infinito: si va dall'estinzione di qualche mutuo sulla casa alla scorta di polizia per darsi un pò di importanza,da una manciata di sottosegretariati assolutamente inutili a qualche ministero regalato ad minchiam.Insomma,non ci si fa mancare proprio nulla.Tant'è che Al Nanone si presenta da Napolitano proponendo la nomina di Saverio Romano, ex deputato UDC, a Ministro Dell'Agricoltura.A sentire quel nome anche il Presidente della Repubblica ha un sussulto di dignità e rispedisce la candidatura al mittente.Per quale motivo ? Saverio Romano ha una storia giudiziaria seconda per intensità solo a quella di Berlusconi e Totò Riina.Un'inchiesta per mafia archiviata nel 1999,un'altra ancora in corso per corruzione aggravata da favoreggiamento alla mafia,una terza per concorso in associazione mafiosa,per il quale il PM ha chiesto l'archiviazione( ma il GIP si è riservato di decidere ). Nessuna condanna,è vero.Ma il nome di Romano è sulla bocca dei collaboratori di giustizia da almeno un decennio e compare negli atti giudiziari relativi anche a processi che non lo interessano direttamente ( ad esempio quello a carico di Totò Cuffaro,condannato in Cassazione per favoreggiamento alla mafia ).Un personaggio così,adombrato da un pesantissimo sospetto di connivenze mafiose,nemmeno dovrebbe avvicinarsi al tavolo della politica.Invece,adesso ce lo ritroviamo Ministro.E oltretutto dell'Agricoltura,uno dei pochi settori che gode buona salute economica,perchè non è stato decapitato dalla mannaia dei tagli tremontiani.Dopo un primo rifiuto,Berlusconi è infatti tornato alla carica riproponendo la stessa candidatura al Presidente della Repubblica.Una sorta di stalking istituzionale,oserei dire.Napolitano avrebbe avuto la possibilità di rifiutarla nuovamente,confortato anche da alcuni precedenti di suoi illustri predecessori:Scalfaro aveva rifiutato la nomina a Ministro di Previti ( allora avvocato di Berlusconi ) per un palese conflitto di interessi,e Ciampi si era rifiutato di nominare ministro Maroni,noto pregiudicato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale ( aveva scambiato il polpaccio di un poliziotto per un osso da brodo ).Altri tempi,altri Presidenti.D'altra parte,grazie a Napolitano,il governo pare una succursale di San Vittore: Bossi e Maroni, pregiudicati,qualche imputato( Berlusconi,Matteoli,Fitto ) e perfino una barzelletta vivente, quel Brancher cioè,nominato ministro da B. per salvargli il culo da una condanna certa( ricettazione e appropriazione indebita ), poi dismesso per un'ipocrita resipiscenza berlusconiana.Insomma,uno più uno meno,che cambia? La comica,in questo caso,è però da cinepanettone.Napolitano,in un tripudio di gonfaloni e di paludate autorità, nomina Romano ministro.Ma il responsabile,tutto inorgoglione per la botta di culo,non fa a tempo a lasciare il Colle,che si becca una nota dal Quirinale: " Faccia chiarezza sulle gravi imputazioni ".Ma come ?Prima lo nomini e poi chiedi che faccia chiarezza ?Ma chiarezza non dovrebbero farla i giudici ?E che chiarezza vuoi che faccia Romano ? O ti dice che è mafioso o ti dice che non lo è.E ovviamente,l'ex onorevole UDC ha scelto questa seconda strada: " Mai stato imputato,sono un pezzo di pane,che volete da me?" L'unico ministro al mondo eletto perchè fa lingua in bocca con la mafia,tiene per le palle il premier e prende per il culo il Presidente della Repubblica.Meglio di una pornostar.
Blackswan, giovedì 24/03/2011

mercoledì 23 marzo 2011

SE TI CADE LA SAPONETTA...

In Italia sembra di vivere in quella storiella che si racconta nelle caserme al momento di fare la doccia:se ti cade la saponetta,occhio a come la raccogli e a chi ti sta dietro perchè prenderlo nel culo è un attimo.Mi scuso per il francesismo,ma l'immagine,anche se non molto sofisticata,rende bene l'idea.Con questo governo,funziona così:se ti distrai un momento,se non resti sul pezzo con estrema attenzione,se non ti informi con pertinacia quotidiana,riescono a far passare delle porcate inenarrabili senza che tu nemmeno te ne accorga ( non che poi,informandoti, non passino le porcate,ma almeno te ne accorgi ).Oltretutto,la ganga del Cerottone,oltre ad essere composta da un manipolo di disonesti cialtroni,è anche una bella accolita di vigliacchi,che attende la cortina fumogena e la preoccupazione creatasi da fatti di gravità inaudita ( la guerra in Libia,il disastro in Giappone ),per nascondere nel torbido del sottobanco nefandezze indegne di un paese civile.L'ultima in ordine di tempo è quella relativa alla prescrizione breve per gli incensurati,parto della fervida fantasia di Maurizio Paniz,nuovo alfiere pidiellino della giustizia pret a porter.Grazie infatti alla modifica dell'art.161 del Codice Penale ( viene introdotto un articolo che riduce da un quarto a un sesto l'aumento del tempo necessario a prescrivere i reati commessi da imputati incensurati ),i processi Mills,Mediaset e Mediatre,in cui Berlusconi è imputato,si scioglieranno come neve al sole nel giro di due mesi massimo.Paniz,che ha una faccia a metà tra un impiegato del catasto in paresi narcolettica e un satiro con derive zoofile,era quello che una settimana fa si vantava di aver mantenuto la promessa di eliminare dal testo di legge relativo alla riforma della giustizia la c.d. norma transitoria salva premier.Che era un pò come vantarsi di aver tolto una caccola da un bidone di merda.Paniz è lo stesso che oggi,sulle pagine di Repubblica,senza un velo di pudore,inanella questa serie sesquipedale di castronerie: <<Da una lettura corretta degli atti ( non certo quella fatta dai giudici comunisti ) chiaro che Ruby sia la nipote di Mubarak ( fenomeno ! );provo grande rispetto per Berlusconi e gratitudine per quanto fa ( con tutti i soldi che ti passa,io come minimo gli laverei anche la macchina e gli taglierei le unghie dei piedi ) ; quella sulla prescrizione breve non è una legge ad personam ( infatti, l'Italia è piena di incensurati che da anni anelavano una riforma in tal senso )>>.A leggere queste dichiarazioni,si potrebbe definire Paniz un uomo particolarmente ilare.Peccato solo che abbia, rispetto alla giustizia, la stessa morbosa attenzione manifestata da Mengele nei confronti dei gemelli monozigoti.Purtroppo,il modus operandi di questi cialtroni è ormai cristallizato su uno standard ben preciso:se ti abbassi a raccogliere la saponetta,ti inchiappettano alla velocità della luce,e poi ti danno un buffetto paterno come a dire:" Eddai scherzavo,faccia da pirla! ".Prendete la storia del nucleare,ad esempio.Tomo tomo cachio cachio,il governo cerca di reintrodurlo nonostante l'avverso plebiscito del 1987.In concomitanza,però,col provvedimento porcata succede il disastro in Giappone,la gente si incazza e l'80% degli italiani li invita ad infilarsi il nocciolo nel reattore.Panico totale,visto che a giugno si voterà un quesito referendario proprio sull'atomo.Come fare ad uscire dall'empasse ?Come convincere il cittadino lobotomizzato che prenderlo in culo senza vaselina non solo è un dovere ma è anche un piacere ? Si inventano una bella moratoria di un anno sul nucleare.Che ha un duplice vantaggio:affossare le motivazioni che stanno alla base della partecipazione al referendum di giugno,e guadagnare tempi migliori,quando faranno esattamente la stessa cosa che avevano in mente,senza però la visibilità mediatica della catastrofe di Fukushima.Ci vuole un arte luciferina anche solo per pensarle cose così.D'altra parte,questa è gente che ha studiato parecchio prima di assurgere alle cariche istituzionali che riveste.Come l'onorevole Santanchè,ad esempio.La quale,tronfia del proprio status culturale,intervistata dalla Iene circa il significato del 17 marzo e dell'unità d'Italia,si rifiuta di rispondere alle domande e prende pure per il culo la giornalista,invitandola a leggere qualche libro.Poi,si scopre che nel proprio curriculum,la virago pidiellina ha inserito un prestigioso master conseguito presso l'Università Bocconi di Milano.Woaww!Intervistati a tal proposito,i vertici dell'ateneo milanese cadono però dalle nuvole.Non risulterebbe alcun master,ma solo un corso di formazione.Master o corso di formazione è uguale,ribatte la Santanchè.Sfumature,insomma,che in Germania però, non più tardi di un mese fa,sono costate il posto al ministro degli esteri( uno che peraltro vantava un pedigree un filo più autorevole di quello di una shampista ).D'altra parte la Santanchè è o non è parlamentare in forza al Popolo delle Libertà?Si.E allora non ha la libertà di scrivere nel curriculum quel cazzo che gli pare e piace ? Certo,la Santanchè è libera di scrivere ciò che più le aggrada.Non così invece Flavia Perina,direttrice del Secolo d'Italia,cacciata ieri dal quotidiano romano su mandato di Berlusconi.La Perina è colpevole di essere una penna indipendente,ancorchè di destra,e di aver avuto l'impudenza di partecipare alle manifestazioni per la dignità della donna.Hanno atteso un mese e gliel'hanno fatta pagare.Un prezzo carissimo pagato però anche dai cittadini,dal momento che sono stati scippati di una delle poche testate in circolazione che ancora non sono sotto l'egida di Al Nanone.Evviva il pluralismo del partito dell'amore! Questo è il quadro,ormai quotidiano,entro il quale ci aggiriamo chiappe al vento,amici miei.Se ci tenete alle vostra terga,ascoltate un consiglio,killers.Quando vi fate la doccia,muovetevi sempre con somma circospezione o,se proprio non vi fidate dei vostri riflessi,tenetevi indosso le mutande.Cartonate,possibilmente.Perchè prenderlo nel culo è un attimo che può durare una vita.

Blackswan,mercoledì 23/03/2011

martedì 22 marzo 2011

CONFUSION WILL BE MY EPITAPH

In questo momento,l'unico punto fermo è che c'è una guerra in atto e che stanno morendo centinaia di esseri umani.Per il resto,anche a voler far di tutto per cercare di capire cosa stia succedendo,si resta a dir poco perplessi.Gheddafi infatti è quanto mai ondivago,sempre in bilico fra cenni di buon senso e sproloqui di guerra santa:minaccia l'Europa,poi apre ad un cessate il fuoco che invece non rispetta,usa scudi umani,sembra in affanno nell'assedio di Misurata,brucia i pozzi,poi non li brucia,e nel frattempo sostiene di aver armato la popolazione contro i nuovi colonialisti.I rapporti all'interno della coalizione occidentale sono egualmente confusi.Gli Stati Uniti frenano,la Norvegia saluta tutti e se ne va,la Francia vuole il comando delle operazioni,gli altri vogliono passare il cerino acceso alla Nato,la Lega Araba condanna l'intervento,ma il Quatar manda egualmente i propri aerei a dar man forte ai raid sulla Libia.Partiti lancia in resta,adesso i "Volonterosi " sembrano interrogarsi sul senso di un'operazione le cui conseguenze sono state forse parecchio sottovalutate.Fortunatamente,in questo caos davvero poco decifrabile,il mondo ha una certezza chiamata Italia.Quando tutto precita e i toni si fanno drammatici,ci pensiamo noi a portare una ventata di buon umore.Il PD che ha un'occasione clamorosa per far cadere il governo ( oltre ovviamente ad avere la possibilità di evitare una guerra ) vota compatto a fianco del PDL,abbandonato da Lega e Responsabili, e fa passare la risoluzione dell'Onu.Alla faccia dei valori antimilitaristi e pacifisti della sinistra,che vengono sventolati solo nei comizi elettorali e durante i girotondi radical chic.La Lega,per voce di Bossi,rutta un paio di frasi sconnesse,facendo capire, più che altro a gesti, che è contraria alla guerra perchè si mettono a repentaglio gli interessi economici legati al petrolio e perchè si rischia un esodo biblico di disperati verso le coste italiche ( cosa peraltro che già avviene con una certa intensità ).Insomma,la solita attenzione ai diritti umani e ai valori cattolici di carità e fratellanza.Napolitano,nuovamente in stato confusionale,richiama il popolo italiano alle proprie responsabilità internazionali,e ci tiene a precisare che quella contro la Libia non può essere definita guerra,ma una semplice scampagnata fuori porta. Affermazioni,quelle del Presidente della Repubblica,smentite immediatamente dal Ministro della difesa La Russa, a cui non par vero di tornare a giocare coi soldatini e di sganciare,questa volta per interposta persona,qualche bella bombetta.Anzi,è così compreso nel suo ruolo di condottiero e così imbarzottito dall'odore del napalm la mattina appena sveglio,che licenzia a calci nel sedere un pilota di tornado che ieri si era permesso di dire che nell'ultimo volo di ricognizione non aveva sganciato bombe ma solo cioccolatini e dolcetti di marzapane.Nel frattempo,continuano i tentativi di spiegare a Frattini che cosa stia succedendo dall'altra parte del Mediterraneo.Indiscrezioni non confermate lascerebbero intendere che per il fine settimana il nostro Ministro degli Esteri dovrebbe avere più chiara la situazione ed essere già in grado di ripetere a menadito i nomi degli stati confinanti con la Libia.Mentre Frattini passa le sue giornate scervellandosi sull'Atlante Geografico,nel paese imperversa un acceso dibattito fra interventisti e non interventisti:Bersani,Scalfari e Flores D'arcais sono per far scorrere il sangue,mentre Feltri,Ferrara e Sgarbi si arroccano su posizioni pacifiste.Una confusione di ruoli che è lo specchio preciso di questa Italia al contrario, riflettendoti nel quale finisci per non ricordarti più chi cazzo avevi votato e ti viene  seriamente voglia di mandarli tutti affanculo.Per fortuna,almeno Calderoli e Maroni restano coerenti a loro stessi e ci rassicurano che nulla è cambiato:inutile spendere soldi per andare a bombardare i negri fino in Libia,quando appena al largo di Lampedusa,basta affondare qualche barcone di disperati per toglierci egualmente le nostre belle soddisfazioni.Intanto,Al Nanone non perde un'occasione che sia una per sparare cazzate a raffica.Arriva a Torino per presentare il candidato sindaco del PDL alle prossime comunali,tale Michele Coppola ( miiinchia ),che con un'elegante metafora definisce " una scopa nuova che scopa meglio".Mentre Cerottone si produce in tali sofisticati calembours,la gente di Torino, imbufalita come mai, lo spernacchia alla grande e gli suggerisce dignitose dimissioni.Ma Silvietto da quell'orecchio non ci sente e anzi,coglie l'occasione per tirar fuori il guascone che c'è in lui: "Sono addolorato per il rais,lì noi non spareremo,Gheddafi ha fatto tanto per l'Italia".Che tradotto dal baciamanese,dovrebbe significare all'incirca: " Gheddy,ti prego perdonami,io non c'entro nulla,è tutta colpa dei comunisti,ti prometto che al massimo ti butto due bombette,non di più,che vuoi che sia. "Parole tanto patetiche,che al confronto anche le farneticazioni via etere del dittatore libico sembrano possedere un'aurea di compassata dignità.E mentre il rebelot imperversa, un rimorchiatore italiano,con a bordo otto membri di equipaggio,sequestrato dalle truppe lealiste libiche,sparisce nel nulla senza lasciare traccia di sè.Così,tanto per complicare una situazione già incasinata.Saranno i soliti marinai comunisti che remano contro.

Blackswan, martedì 22/03/2011

domenica 20 marzo 2011

E’ UN MONDO DI COMUNISTI

L’altro giorno,Silvietto nostro, dopo essere stato spernacchiato dalla piazza festante per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia,ha confortato il proprio elettorato,dichiarando che non ha intenzione di dimettersi per non lasciare il paese nelle mani dei comunisti.Come scrissi qualche tempo fa,ci sono momenti un cui l’uomo mi fa un po’pena.Dev’essere infatti un vero incubo per Cerottone vivere in una nazione in cui tutti sono palesemente comunisti e poi, solo per il gusto di sbertucciarlo, vota a sinistra un misero 5-6% dell’elettorato.Un’anomalia in grado di destabilizzare chiunque,figuriamoci un uomo dai saldi principi liberali e progressisti come Silvio.Il quale,si sveglia alla mattina convinto di vivere in un paese democratico e civile,e invece appena messi i piedi fuori dalle coperte si ritrova subito accerchiato da torme di vietcong assetate di sangue.Finchè ci si limita alla magistratura stalinista,che son due decenni che si inventa di tutto pur di mandarlo in galera,resistere è possibile;ma adesso che l’accerchiamento è completo,anche uno statista come Silvietto,solitamente tetragono di fronte alle più disparate avversità,comincia a vacillare.Eccheccazzo !!Stipula un trattato di amicizia e collaborazione con la Libia, e quel sant’uomo,devoto e illuminato, di Gheddafi,impazzisce completamente,si trasforma in un bolscevico senza Dio e comincia a massacrare il proprio popolo.Al Nanone,deluso dal comportamento dell’amico,si gira dall’altra parte,sperando che si sia trattato di un equivoco o di un brutto sogno,e si ritrova a fare i conti con quei comunistacci dell’Onu che,sobillati da Marx-Sarkozy e Engels-Cameron,lo costringono a violare i patti e a bombardare il popolo libico.Una figura di merda a trecentosessanta gradi.Come se non bastassero i continui grattacapi che già gli creano su ogni cosa i comunisti nostrani( D’Alema,Fini,Bocchino e quel trotszkista di Casini ), ci si mettono pure i comunisti giapponesi.Il povero Silvio non fa a tempo a mettere in piedi un bel progetto per reintrodurre  il nucleare in Italia,che i nippo-bakuniani,avvalendosi dei servigi di uno tsunami leninista,si fanno esplodere una centrale atomica. Così,solo per fargli dispetto e mandargli all’aria un guadagno facile facile.E pensare che solo qualche mese fa, dopo aver passato una giornata di merda a respingere gli assalti dei marxisti,Silvietto aveva almeno la magra consolazione di riuscire a passare qualche serata rilassante, grazie a cenette eleganti e molto sobrie organizzate nella sua modesta residenza di Arcore.Poi,il KGB gli ha messo in casa 33 zoccole, alcune delle quali sotto le mentite spoglie di igieniste dentali e starlette televisive,rivelatesi successivamente agenti del controspionaggio maoista.E si che le ragazze gli erano state presentate da due amici fidati,Lele Mora e Emilio Fede,che altri però non erano che pericolosi estremisti appartenenti alla nuova colonna brianzola delle brigate Bader-Meinhoff.Vatti a fidare degli amici.Li aiuti,li proteggi,gli fai fare carriera,e quelli alla prima occasione ti pugnalano alle spalle.Silvio fa nominare il proprio sodale Super- Minzolingua alla direzione del TG1,e quel comunista in incognito che fa ? Utilizza la carta di credito aziendale per spesarsi vacanze e donnine alle Maldive e Dubai,col solo intento ovviamente di gettare fango sul buon nome della famiglia Berlusconi.E pensare che Silvio,che ha un cuore d’oro grande grande come solo i milanesi doc, aveva financo perdonato i trascorsi nel PCI dell’amico Giuli-Ano Ferrara,tanto da regalargli un giornale e poi una rubrichetta in prima serata su RAI 1.Ma chi nasce tondo,si sa,non può morire quadrato.Ecco allora che il barbuto Ho-Chi-Min de’ noartri,opinionista più di peso che di spessore,lo colpisce subdolamente da tergo,facendo perdere al primo canale di BerluscRai la bellezza di un milione di spettatori in una settimana.Bastardo.Insomma,non resta che il Milan,a Silvietto nostro,unica consolazione.Se si vince lo scudetto,è come mettere in piedi uno spot elettorale da un milione di voti almeno.Ma anche il calcio è zeppo di infiltrati comunisti. I trinariciuti nerazzurri,capeggiati da Leo Breznev, continuano a rimontare punti su punti.Il Bari,nonostante sia ultimo in classifica,grazie alle infingarde trame dall’acerrimo nemico Vendola,si presenta a San Siro stranamente agguerrito,resiste agli assalti dell’esercito lealista  rossonero,e porta a casa un pareggino che fa male.Nemmeno le Brigate Internazionali durante la difesa di Barcellona si comportarono con tanto ardore.Poi,ieri sera,la debacle di Palermo,nota roccaforte guevarista ( vedi il tatuaggione di Miccoli che la dice lunga in tal senso ).Il pubblico di casa che tifava contro,la terna arbitrale composta da squatter,e quell’Allegri in panchina che, non dimentichiamoci,è nato a Livorno,enclave zapatista,e rema contro.Insomma,non c’è pace per Silvietto nostro,candida anima democratica in un mondo dominato dalla perversione comunista.Per fortuna,c’è ancora qualcuno che lo apprezza e gli vuole bene.L’unico,peraltro,a non essere invischiato in complotti bolscevichi e soprattutto,come Cerottone,convinto fautore dei diritti umani e della libertà di espressione.E’ l’amico Vladimir Putin,che gli è vicino e non tradisce mai.Putin è una persona per bene e ha uno spessore etico che emoziona. Lui è uno che i bambini li ama davvero,mica li mangia.
Blackswan, domenica 20/03/2011

sabato 19 marzo 2011

PACTA SUNT SERVANDA

Lo scenario che si sta aprendo sulla crisi libica è incerto e gravido di brutti presagi.L’Onu,a seguito delle stringenti  pressioni di Francia e Inghilterra,alla fine ha deciso di intervenire militarmente per scongiurare un’ecatombe la cui entità,sebbene non ancora delineabile con chiarezza, pare avviata verso cifre impressionanti. La sensazione che se ne trae è comunque quella di un intervento tardivo e soprattutto figlio di un tentennamento che ha concesso a Gheddafi di riafferrare le redini della situazione e ha contribuito a provocare fra le opposte fazioni centinaia di morti che potevano essere evitate.Peraltro,sfugge il motivo per cui,nonostante ci si trovi di fronte ad un interlocutore non propriamente malleabile,non si sia tentata una qualche soluzione diplomatica,che avrebbe potuto quantomeno mitigare una situazione allo stato davvero incandescente.Non sono un politologo e rifletto da cittadino.Una guerra buona non esiste,non è mai esistita.Un intervento in Libia per ragioni umanitarie non era però più procrastinabile.Perchè dunque solo ora e senza il preludio di un tentativo diplomatico?Perchè la guerra ( di guerra si tratta ) come strumento di risoluzione del conflitto e non come extrema ratio ?Mi viene da pensare che tanto attendismo sia stato motivato dall’intento di lasciare che Gheddafi indebolisse i ribelli,né incrinasse organizzazione e forza,in modo che l’Occidente,al momento di intervenire,si ritrovasse da un lato un desposta da esautorare per ragioni indiscutibili e tali da giustificare il ricorso alla forza, e dall’altro un interlocutore allo sbando,o comunque molto più debole, con il quale trattare la spartizione della torta ( petrolio,ovviamente ).Tutto può essere.Quel che è certo è che l’immagine del nostro paese ne esce per l’ennesima volta indebolita.Nel momento di massima crisi,oltre al ricordo dei baci a mano al tiranno,abbiamo tenuto una posizione defilata e pavida che ci ha screditato: noncuranza, reticenza,astensione da ogni dichiarazione che non fosse quella di un prudente ammonimento.Ora, ci troviamo a subire( più che a condividere ) una risoluzione dell’Onu,di cui diventiamo inevitabilmente,per posizione geografica,degli strumenti imprescindibili per gli attacchi armati.Abbiamo tergiversato a cagione degli interessi economici del nostro premier e degli stretti legami instauratisi con la Libia a seguito del nefasto trattato del 2008,e adesso ne paghiamo le conseguenze.Di fronte al più forte,abbassiamo nuovamente il capo.Prima era Gheddafi coi suoi pozzi di petrolio,ora è il mondo occidentale che ci richiama ai doveri di partnership.La risoluzione dell’Onu viene approvata in Parlamento grazie anche al voto del PD,ma il governo va nuovamente sotto perché la Lega e i Responsabili votano contro.Cosa sarebbe successo senza l’appoggio delle opposizioni ? Lo scenario che si sarebbe prospettato sarebbe stato quello di un pastrocchio politico che avrebbe leso definitivamente la nostra credibilità ed il nostro peso internazionale,già molto precari.Abbiamo una politica estera che funziona a singhiozzo:siamo ondivaghi,viviamo alla giornata e stiamo sempre dalla parte della convenienza.Così facendo, ci copriamo di ridicolo.Tradire un alleato,ancorchè indegno come Gheddafi( non avremmo mai dovuto scendere a patti con un terrorista sanguinario ),ci consegna alla storia come un popolo di stolti e di voltagabbana.Che affidabilità può dare infatti un paese che firma trattati ( nel caso di quello contratto con la Libia, l’art.4 prevede la non belligeranza fra i due paesi ) se poi non è in grado o non ha la volontà di rispettarli?
Blackswan, sabato 19/03/2011

venerdì 18 marzo 2011

IL CIRCO BARNUM

Se amate i numeri di equilibristi,contorsionisti,giocolieri e soprattutto pagliacci,date retta a me:non occorre spendere soldi per andare al circo.Basta accendere la televisione e mettersi comodi.Vi renderete conto che le attività circensi dei nostri politicanti possono competere tranquillamente con lo spettacolo allestito da un Medrano o da un Orfei qualsiasi.Che non avranno mai,peraltro,una così sopraffina e ben strutturata propensione all'arte ludica.Prendete la questione del nucleare,ad esempio.Il Giappone è devastato da una catastrofe ambientale di proporzioni bibliche,il mondo trema di paura,l'Europa mette una moratoria su nuove centrali e pensa di smantellare quelle vecchie,e noi che facciamo ? Andiamo avanti per la nostra linea.Soloni governativi ( nel senso di grandi sole ) si sono alternati in talk show e sulle pagine dei giornali,raccontandoci la favoletta che non bisogna decidere sull'onda emozionale suscitata dagli avvenimenti giapponesi,che le centrali di ultima generazione sono sicure,che in Italia non succederebbe mai un disastro di quelle proporzioni.Veronesi,Romani,Cicchitto,Berlusconi e frattaglie varie,tutti compatti e tetragoni.Il nucleare si farà.Dopo tre giorni,quando è chiaro che,a parte qualche lobotomizzato,l'opinione pubblica se li stava tritando,frenata e marcia indietro.Leit motiv:prendiamoci una pausa di riflessione.Riflessione ??? E che cazzo vuol dire ? Che se mi fermo a pensarci un poco,il nucleare diventa un pò meno pericoloso ? Che dopo essermi spremuto le meningi per tre mesi il fungo atomico si trasforma in un porcino sott'olio? La realtà è che questi pagliacci hanno solo interessi privati e nessuna progettualità per il paese.Lo dice candidamente il Ministro ( si fa per dire ) dell'Ambiente, Prestigiacomo,che beccata in un fuorionda,a microfoni accesi esclama: <Se continuiamo su questa strada perdiamo le elezioni >.Capito ? A questi non frega niente della sicurezza del cittadino e delle politiche energetiche,questi decidono solo in base a un ritorno di voti e al loro personale tornaconto economico.Patetici.Così patetici che,a spese del popolo italiano ( ricordatevelo sempre: 350 milioni di euro gettati via ), hanno fatto in modo che la data delle elezioni non coincidesse con quella del referendum.Come ci sono riusciti ?Grazie all'assenza di un drappello di buffoni ( appartenenti a PD,FLI,UDC e IDV ) che invece di essere in Parlamento a votare la mozione proposta dal PD,si stavano facendo i beati affari loro.Così la maggioranza è riuscita a far passare una porcata grazie ad un solo voto.Di chi ? Di un tal Beltrandi, deputato radicale iscritto nelle liste del PD ( complimenti per la lungimirante intuizione di chi ce l'ha inserito ) che,così ad occhio, ho l'impressione lo ritroveremo a breve nelle fila dei responsabili.A proposito di responsabili.Berlusconi,che deve pagare le vacche comprate a dicembre,prova a fa passare la nomina di Saverio Romano a Ministro dell'Agricoltura.Ma siccome l'onest'uomo ha qualche pendenza con la giustizia ( mafia e corruzione aggravata da favoreggiamento ),anche Napolitano si risveglia dal coma,e memore del precedente Brancher,invita Al Nanone a cercare un candidato un pò meno compromesso ( impresa pressochè impossibile ).Romano,che ha la faccia come il culo,tutto stizzito,convoca una conferenza stampa e attacca il premier : << Io sono incensurato (è vero, al momento sei solo indagato,ma abbi fede ) e Berlusconi non mantiene i suoi impegni ( Save,ad essere (dis)onesti, il nano ci aveva provato,eddai ) >>.Non fa in tempo a finire la frase che gli squilla il cellulare.Dall'altro capo del telefono c'è proprio Cerottone.Fitto conciliabolo con mano davanti alla bocca e una volta riappeso,immediata contorsione e marcia indietro.Il tutto davanti a cronisti e telecamere.Cosa si saranno detti i due cherubini ?E' probabile che lo capiremo solo nelle prossime settimane,quando riprenderà la compravendita delle cariche istituzionali.Nel frattempo qualche soddisfazione se la toglie pure la gente comune.Per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia,piazze gremite e parterre imbizzarriti.La Russa e Alemanno sommersi da ululati di fischi,Al Nanone spernacchiato ovunque mettesse piede,tanto da essere costretto a defilarsi,con ritirata strategica, dal retro di una chiesa, per non essere preso a ciccate sul coppino.Nonostante ciò, il Berlu trova comunque il tempo per la minchiata del giorno.Mentre Napolitano, con molto buon senso, evita di salutare e stringere la mano a Vittorio Emanuele III,assassino del povero Dirk Hamer,chi è l'unico pirla che con deferenza va ad omaggiare il monarca?Si,sempre lui,Silvietto Baciolemani,che non perde mai occasione per slinguare con tiranni e tirannetti.D'altra parte,si sa,l'elettorato è come il maiale,non si butta via nulla,nemmeno i venti,trenta voti dei monarchici.A proposito di maiale.Ieri,Matteo Salvini,punta di diamante della Lega milanese ( pare sappia fare i conti di suo senza bisogno del pallottoliere e rutta solo con la mano davanti alla bocca ) ha sistemato un banchetto in piazza della Scala,convinto di far proseliti alla causa secessionista.Lo ha salvato la polizia in tenuta antisommossa.Pare che oltre alla valanga di " pirla " con il quale era stato amorevolmente accolto dai propri concittadini,stessero per partire anche le mazzate.Che è un bel segnale di risveglio,soprattutto a Milano,dove la gente se non ruba,si anestetizza davanti a Gerri Scotti e ai suoi quiz padani.

Blackswan, venerdì 18/03/2011

Il tempo del massacro

Ieri sera su La 7 D ho rivisto per la trecentesima volta Novecento, di Bernardo Bertolucci.
Era l'atto secondo, quello che si svolge durante la parabola discendente del regime fascista.
Ho ritrovato intatta la potenza lugubre della scena in cui il capo dei fascisti, Attila Melanchini (un superbo Donald Sutherland) si vendica di un affronto fattogli dai contadini e li porta all'interno di un recinto per il bestiame, accompagnato dai suoi sgherri, per poi freddarli uno per uno a colpi di pistola.
La scena di questi uomini e donne, che fischiettano Bandiera Rossa e si fanno beffe del boia mentre lui spara, vestito di nero sotto la pioggia battente e con gli occhi allucinati, ancora oggi mi mette i brividi.
In tutte le guerre, militari e ancor più civili, c'è sempre stata ampia presenza della categoria dei macellai, cioè quei figuri che godono del sangue, della carne pesta e delle anime piegate e piagate.
Ho la netta sensazione che in Libia questa mostruosità stia per fare sfoggio di sè.
Fino a qualche giorno fa Gheddafi diceva che non avrebbe infierito, e che non avrebbe precluso ai rivoltosi la via di fuga verso l'Egitto, dove loro stessi avevano detto di volersi dirigere in caso di sconfitta.
Oggi, alla vigilia dell'attacco finale, dice che non avrà pietà.
Nello scenario nordafricano, già aspro di suo, è fin troppo facile prevedere che cosa succederà.
Stendiamo un velo pietoso sulle poderose risoluzioni dell'ONU, che decreta la no-fly zone quando i territori tuttora in mano ai ribelli sono già a tiro di artiglieria delle truppe governative.
Ciò che conta è che Attila Melanchini sta riscaldando i muscoli, come a Sabra e Chatila, come nel Kurdistan iracheno sotto Saddam, come nella ex Yugoslavia e nell'Africa nera.
Prepariamoci quindi alla tristemente nota sequenza di teste infilzate su pali di legno, di donne squartate e di bambini bruciati vivi.
Prepariamoci ai caroselli di jeep Toyota cariche di gente che spara in aria dopo avere legato al paraurti posteriore i corpi dei nemici.
Ricordiamoci di Achille, inviso agli dei perchè viola il corpo di Ettore anzichè rendere onore al nemico caduto, e rendiamoci conto che non abbiamo imparato nulla.
La bestia peggiore del creato siamo noi, con la nostra ferocia mai sopita e solo parzialmente coperta da secoli di faticosa civiltà.
E' giusto avere paura dei cataclismi naturali, così come di quelli autoprodotti come le centrali nucleari piazzate in zone ad elevato rischio sismico, ma è importante ricordare che la prima fonte di pericolo per il genere umano siamo noi stessi.
I volti di tanti poveri cristi che si vedono in tv in questi giorni hanno lo stesso carico di dolore che si può vedere in una tela del Mantegna.
Curiosamente, anche i tratti dei carnefici deformati dall'odio ed eccitati dal sangue sono molto simili a quelli rappresentati dai grandi artisti.
La continuità è impressionante.
Cambiano le epoche, i contesti, i pretesti e le armi ma la vocazione a sopprimere è sempre la stessa.
Spero tanto di sbagliarmi ma c'è odore di sangue nell'aria.

Ezzelino da Romano