mercoledì 27 aprile 2011

Far West all'italiana?

Cari killers,
leggo due fatterelli di cronaca che mi lascano un po' così.
A Jesolo, in occasione di un grosso torneo di calcio giovanile, i genitori-accompagnatori di una squadra romana danno ripetutamente in escandescenze dapprima prendendo a calci i loro figli perchè non si impegnavano abbastanza, e poi insultando l'arbitro, gettando roba in campo, venendo alle mani con i genitori dei giocatori di altre squadre ed infine, immancabilmente, tentando di menare pure l'arbitro.
L'allenatore della squadra romana ritira i suoi perchè si vergogna, i buzzurri vengono identificati e denunciati a piede libero e per loro si profila il Daspo, cioè a dire il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, come accade per gli ultras che esagerano.
L'articolista precisa che anche i giocatori in erba sono dei bei malandrini, già esperti in calci, pugni, sputazzi e gomitate, e commenta che d'altronde non ci si poteva aspettare nulla di diverso con genitori del genere.
Giusto, dico io.
Poi però leggo dei due carabinieri pestati selvaggiamente da quattro sbarbati dalle parti di Grosseto.
C'era di mezzo un rave party, ma i quattro non tornavano, bensì ci stavano andando, e quindi droghe, musica unz unz et similia non c'entrano.
Succede che i caramba fermano l'auto dei quattro per un normale controllo, questi scendono, danno i documenti, aspettano che i due si mettano a scrivere il verbale ed a quel punto prendono dei bastoni che avevano con sè, e/o svellono dei paletti di recinzione che stavano a bordo strada (questo ancora non è chiaro), e cominciano a suonare i due militi.
Dei quali uno rischia di perdere un occhio e l'altro è in prognosi riservata e viene tenuto in coma farmacologico perchè pare abbia un ematoma cerebrale bello grosso.
Le famiglie, tutte composte da lavoratori di medio reddito, precisano di avere impartito ai loro figli un'educazione severa ed adeguata, esprimono solidarietà incondizionata ai carabinieri e dicono che è giusto che i loro figli paghino per quello che hanno fatto.
In quel caso, dunque, parrebbe che le famiglie non c'entrino.
Questo sta evidentemente diventando un paese violento.
Di una violenza vuota, perchè non c'entrano nemmeno più le grandi passioni politiche che, a torto o a ragione, portavano la gente a menarsi nei decenni passati.
Questa è proprio la violenza del nulla, un buco nero fatto di noia e di frustrazione che attira dentro di sè giovani e meno giovani verso un tragitto di cui non si vede la fine.
Ormai chiunque ti dice "ti spacco la faccia", o ti sputa sul vetro della macchina per provocarti.
Comprese persone di sessant'anni in giacca e cravatta, che vent'anni fa se ne sarebbero vergognate da morire.
Per strada non dico quasi più niente a nessuno, perchè ormai un vaffanculo detto ad un pazzo più pazzo degli altri ti può costare una coltellata nel petto, e non voglio rischiare di rendere mio figlio orfano per una stupidaggine.
Per le cose che contano è un altro discorso, lì uno si mette senz'altro in gioco secondo il suo personale criterio, ma ormai il rischio si annida nelle persone e nelle situazioni più impensabili.
Spero solo che non spunti anche da noi uno come Charlton Heston in America, un paladino delle armi, perchè se questi svitati che ci sono in giro potessero procurarsi comodamente pistole e fucili la vedrei veramente male.
E sì che non ci vuole mica tanto.
Una bella serata con gli amici, musica, drinks, un cannone per chi gradisce, e tutto è subito più rilassato.
Certo che se si trovano dopo cena Er Canaro, Er Monnezza e Er Bestia, si fanno due cartoni a testa di Tavernello più un acido, parlano solo della squadra (che non vince nemmeno) e poi se ne vanno in giro, è chiaro che il loro modo di rilassarsi, diciamo così, è diverso, e diverso è il destino di chi li incontra.

Ezzelino da Romano

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