martedì 5 aprile 2011

PRIMAVERA : TEMPO DI LEGALITA'

Mentre Berlusconi va a prendersi pernacchie pure dal governo provvisorio di Tunisia,che rifiuta di firmare qualsiasi accordo sui rimpatri e anzi “respinge “ Cerottone e il fido  scudiero Maroni al mittente,in Italia si respira una bella aria primaverile di legalità.Ai deputati PD, Colombo e Sarrubbi, recatisi a Lampedusa per visitare il Centro di Accoglienza, viene negato l’accesso alla struttura da parte delle forze dell’ordine.Il veto parte dalla Prefettura di Agrigento che evidentemente,in un eccesso di zelo,ha interpretato in modo estensivo il concetto di respingimenti.Peccato che tra le prerogative dei Parlamentari,sia di maggioranza che di opposizione,sia prevista la possibilità di visitare qualsiasi centro detentivo senza alcun tipo di preavviso.Se non vivessimo in un paese che fa del suo fiore all’occhiello il rispetto della legge e della Costituzione,potrebbe anche sorgere il sospetto che si sia trattato di un provvedimento ad personam volto a nascondere agli italiani,che ancora considerano i migranti esseri umani, particolari inquietanti sulla gestione dei profughi.Fortunatamente non è così.L’Italia è un paese libero,tanto libero che sabato le forze dell’ordine hanno vietato il passaggio innanzi ai palazzi istituzionali ( Montecitorio,Madama ) ad alcuni reduci dalla manifestazione romana contro l’intervento militare in Libia.Il motivo? Questi gaglioffi comunisti indossavano delle magliette di Emergency,recanti il testo dell’art.11 della Costituzione Italiana ( “ L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli …” ).E’ bello sapere che la nostra sicurezza risiede nelle mani di così zelanti servitori dello Stato.Anzi,proprio per farci sentire ancora più sicuri a casa nostra,la Lega ( con l’eccezione dell’onorevole Reguzzoni ) ha firmato,e presenterà, una proposta di legge volta a creare quelli che,per carità di patria,vengono chiamati “eserciti regionali”,e che qualche tempo fa,per amore secessionista, venivano chiamate “ronde padane “.A parte che questa nuova puttanata alla grappa viola palesemente l’art.117 della Costituzione  ( “Lo Stato ha legislazione esclusiva in materia…di difesa e Forze Armate “ );ma poi davvero un esercito di riservisti è una delle primarie esigenze di un paese martoriato dal fallimento economico ? A me pare che queste proposte fatte a colpi di rustin negà e zola dolce siano solo figlie legittime del “ fora di ball “ di bossiana memoria e non abbiano alcuna rispondenza alle aspettative di una nazione sempre più sull’orlo del collasso.Si riempiono la bocca della parola federalismo,che però concepiscono solo come un implemento ( peraltro inutile ) della spesa pubblica a carico dei soliti stremati contribuenti.Fermo restando che un giorno potremmo affacciarci alla finestra e veder sfilare le legioni brianzole capitanate da Colonnello Trota o General Borghezio,in un tripudio di spadoni e polenta concia.Il rischio non è poi così peregrino.E lo spettacolo sarebbe da brividi.

Blackswan, martedì 05/04/2011

1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Beh, da ex artigliere devo però confessare che l'idea di diventare un ufficiale di artiglieria dell'esercito lombardo un po' mi attira.
Pensate, ogni volta che viene fuori uno scazzo col Piemonte (anche un Inter-Juve va benissimo), raffiche di concime su Novara, lanci di missili con testata al Quartirolo marcio su Asti, fino ad entrare trionfalmente in Torino ed infilzare un gigantesco panettone sulla punta della Mole.
Il fenomeno è affascinante: il villaggio diventa sempre più globale e questi dementi vogliono tornare alla fase preunitaria.
Ma d'altra parte vanno capiti.
Già fanno fatica ad argomentare a livello locale, dove però li soccorre il rutto e la semantica del dito medio alzato.
A livello globale cosa volete che possano mai avere da dire?
E allora è ovvio che tentino di rinchiudersi in un piccolo cortiletto dove ci sono solo loro e nessun altro può entrare, così saranno padroni di dire e fare le loro stronzate senza contraddittorio.
Contenti loro...

Ezzelino da Romano