mercoledì 1 giugno 2011

PISAPIPPA E GRILLOMINCHIA


Stimo Beppe Grillo non solo perchè è un comico divertentissimo,ma soprattutto perchè dice cose importanti e fa cose importanti.Con i suoi travolgenti show, la sua verve e il suo linguaggio colorito è riuscito ad aprire gli occhi sulle molte incongruenze e disabilità della nostra classe politica.E' stato in grado di farsi ascoltare dalla gente e di instillare il dubbio,cosa niente affatto semplice,che un modo diverso di vivere l'economia,l'ecologia,la società e la politica fosse possibile.Ho compreso il suo voler partecipare alle elezioni politiche senza appoggiare nessuna lista,anche se è discutibile criticare un sistema per poi utilizzarne gli strumenti per i propri,ancorchè commendevoli,fini.Ho capito un pò meno la sua posizione in merito ai ballottaggi:mettere sullo stesso piano Berlusconi e le forze di opposizione è stata una boutade populista e qualunquista,non motivata da un'esigenza di coerenza ma da uno snobismo poco lungimirante e molto autoreferenziale.E questo lo dico perchè penso sinceramente che se qualcuno abbia idee valide e desiderio e passione per modificare le cose,abbia anche un obbligo nei confronti del proprio elettorato di cercare di rispettare il mandato sotteso al voto.Non credo fosse particolarmente difficile sedersi ad un tavolo e discutere coi partiti tradizionali una collobarazione per il bene del paese.Proporre e ascoltare,condividere e criticare.Poi,eventualmente rompere.La democrazia funziona più o meno così.Grillo però non ha voluto,ha preferito arroccarsi su un insensato astensionismo, e formalmente il Movimento Cinque Stelle ha disertato una battaglia combattuta questa volta non per interesse di bottega ma per un diffuso ed entusiastico desiderio di civiltà.I grillini,però,devono aver pensato che un primo passo per cambiare le cose fosse proprio quello di abbattere il berlusconismo e ai ballottaggi molti hanno speso un voto a favore dei candidati di centrosinistra.Il comico,stizzito come ogni predicatore la cui voce diventa eco nel deserto,dopo aver appreso i risultati elettorali del secondo turno,ha inveito pesantemente contro Pisapia ( chissà perchè proprio lui,poi ),chiamandolo Pisapippa.Forse pensava che il popolo italiano, commosso dai suoi inviti all'astensionismo,disertasse in massa le urne o magari riempisse le schede con lo slogan :" Grillo for President ".Non è andata così,probabilmente perchè i cittadini di Milano e Napoli hanno capito molto bene quale fosse la posta in palio.Un posta in palio che brilla di speranza e cambiamento,checchè ne dica il comico genovese.Il quale,evidentemente a corto di argomenti,ha pensato bene da qualche tempo a questa parte di passare alla consumata pratica del rutto di ispirazione bossiana:insulti a trecentosessanta gradi e che dio ce la mandi buona.Aggredire una persona per bene come Pisapia,chiamandolo Pisapippa, nasconde oltretutto un subdolo riferimento machista volto a mettere alla berlina l'innata educazione e gentilezza del sindaco meneghino.Un'aggressione,quindi,di grana grossa,e alla quale mi vien voglia di rispondere dicendo che oltre a Pisapippa adesso abbiamo anche Grillominchia.Il sospetto di aver ascoltato dichiarazioni rilasciate ad minchiam,oltretutto, deve essere balenato in testa anche al popolo grillino, che nel sito del comico ha espresso più di una critica e perplessità.Forse,sul semplice presupposto che prima di attaccare un politico su opere e intenzioni,sarebbe buona regola lasciarlo lavorare almeno un pochino.
Blackswan, mercoledì 01/06/2011

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