venerdì 12 agosto 2011

BLACK COUNTRY COMMUNION - 2

E sono due,due dischi in poco meno di un anno.Evidentemente il progetto messo in piedi da Glenn Hughes,Joe Bonamassa,Jason Bonham e Derek Sherinian non è un fuoco di paglia,nè l'exploit di un supergruppo messo insieme per racimolare spiccioli e far rifulgere una gloria un pò impolverata.E si sente.Perchè anche se il rock dei Black Country Communion è derivativo,e ad alcuni potrebbe addirittura suonare come anacronistico, in queste undici canzoni non c'è solo consumata maestria tecnica,ma soprattutto,ed è ciò che conta,passione da vendere,energia e qualità.Il canovaccio dell'hard-rock-blues della migliore tradizione inglese degli anni' '70 è stato tirato fuori dal cassetto e rimesso a lucido,con un occhio di riguardo al suono Led Zeppelin: in "The Battle for Hadrian's wall " si ammicca alla deriva folk del terzo album degli Zep,mentre qui e là spuntano tiratissimi riff di pageiana memoria ("Man in the Middle ") o certe aperture orientaleggianti alla "Kashmir" ("Save Me ").Un citazionismo che non è però stucchevole nè fine a se stesso,ma che esalta una band affiatata e vogliosa,che mette in evidenza, con l' artigianale perizia dei bei tempi andati, doti compositive che pur non brillando per originalità sanno comunque colpire nel segno.Quando poi dagli amplificatori Marshall parte l'assolo assassino di Bonamassa ( "An ordinary Son " ) è il momento della standing ovation e dei fuochi d'artificio.

VOTO : 7,5
Blackswan, mercoledì 13/07/2011

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