venerdì 19 agosto 2011

GLI SCUDATI E GLI INCULATI




Giuro che ogni volta che sento parlare di scudo fiscale,faccio fatica a controllarmi,a mantenere la frustrazione entro i confini della reazione civile e del buon senso.Forse perchè il dibattito che si è riacceso in questi giorni sui cosidetti " scudati ",non ha alcun senso,figuriamoci se buono.Se tutto ciò non fosse terribilmente vero e non avesse pesanti ripercussioni sulle vite dei cittadini onesti,verrebbe anche voglia da farsi una risata amara,di quelle che di solito scaturiscono da una situazione grottesca o un dialogo surreale.Invece,quella conventicola di filibustieri che ci governa questiona laddove di questioni non dovrebbe esservene alcuna.La domanda che dilacera la banda degli onesti è una sola e molto semplice: i costi della crisi li facciamo pagare alle persone che pagano regolarmente le tasse oppure ai farabutti che le evadono e privano l'erario pubblico di un gettito di 120-125 mld di euro all'anno ?In un mondo normale, quanto tempo ci vuole a rispondere a un simile quesito ?Meno di quello che serve a mollare una scoreggetta.Invece,i nostri governanti,dilaniati da dubbi,esitazioni e tentennamenti, è da una settimana che si alambiccano il cervello senza trovare una risposta adeguata,se non quella di riproporre nuovamente questo benedetto scudo.Vediamo allora se riesco a far capire in modo semplice a questi geni come riuscire a venire a capo del dilemma.Userò un esempio,come si fa coi bambini duri di comprendonio o con Gasparri.Prendiamo due signori.Uno lo chiameremo Signor Rossi, l'altro,invece,Silvio ( così l'esempio è più calzante ).Il signor Rossi è impiegato in una multinazionale,lavora otto ore al giorno, quando va bene, e a fine mese prende il suo sudato stipendio.Non un cattivo stipendio,certo,ma potrebbe essere migliore se non dovesse (con aliquota al 43%,la più alta,così l'esempio viene meglio )pagare le tasse .Che per un lavoratore dipendente sono inevitabili,come la morte.Il signor Rossi guarda il cedolino,tira un porco,manda a fare in culo lo Stato,ma si rassegna,perchè altro non può fare.Adesso prendiamo Silvio.E' un imprenditore e guadagna bene.Ma per continuare a guadagnare di più,non ha alcuna intenzione di agevolare il prelievo fiscale.Così,tramite uno stuolo di commercialisti e altri luminari in criminologia, imbastisce una dichiarazione dei redditi farlocca e, con la connivenza di quelle associazioni a delinquere che siamo soliti chiamare banche,esporta i propri capitali all'estero.Cioè,evade.Si rischia,è vero,ma il gioco vale la candela.Per sua fortuna,al governo c'è un altro Silvio che,credo per una sorta di corrispondenza d'amorosi sensi,ha ( per tre volte ) una trovata a dir poco geniale,che suona all'incirca così: " Caro evasore,mi punge vaghezza che tu abbia parecchi soldi non dichiarati depositati in qualche banca svizzera.Che ne diresti di riportarli in Italia ? Non temere,amico evasore:non ti farai nemmeno un giorno di galera e su quei soldi pagherai solo una modesta gabellina del 5% ".A questo punto,se Silvio, l'imprenditore, non è proprio scemo,dopo essersi stappato un magnum di Crystal per festeggiare,riporta i capitali in Italia,dove viene accolto con tappeto rosso e standing ovation.L'anno dopo,ovviamente,riporta di nuovo tutto in Svizzera.
L'esempio appena fatto dovrebbe aver illuminato anche il più stolido dei pidiellini.Riformulo quindi la domanda:a chi vogliamo far pagare la crisi ? Al signor Rossi che onestamente paga tutti i mesi il 43% di tasse su quello che guadagna o a Silvio l'imprenditore ? Il quale,non solo evade, e quindi commette un crimine,ma proprio in virtù del reato commesso invece di pagare sul maltolto la corretta aliquota del 43%,ne paga una del 5%.La risposta è talmente evidente che ci è arrivato persino Bersani,il quale ha suggerito che per recuperare qualche miliardo dalla manovra sarebbe stato meglio ritassare gli scudati ( cioè gli avasori )con un aliquota almeno del 20%.La risposta degli amici di Silvio ( inteso sia come imprenditore evasore che come premier ) è stata unanime: "Abbiamo preso un impegno,dobbiamo mantenere la parola data".Me cojoni ! Questi mantengono la parola data a dei criminali,e non invece quella data ai pensionati,agli insegnanti,ai precari o ai napoletani sommersi dalla monnezza.
Blackswan, venerdì 19/08/2011

Nessun commento: