venerdì 5 agosto 2011

IL GIOCO DELL'IVA

Ricevo da un lettore,amico e grande difensore centrale,che dimostra che non tutti i calciatori pensano solo con i piedi:
Uno dei principali problemi nella ripartenza economica del nostro paese è sicuramente la pressione fiscale. Le imprese italiane, rispetto anche ad aziende di pari livello di altri paesi europei,  hanno costi per il personale, relativi contributi e tassazione, decisamente più elevati. Non essendo però un paese di per sé particolarmente sottosviluppato, le problematiche devono risiedere altrove. Le principali motivazioni economiche vanno ricercate in dettagli importanti della struttura italiana,  che vanno dalla criminalità organizzata alla politica, dall’area assistenziale a, forse soprattutto, l’evasione fiscale. Nello specifico, con l’espressione evasione fiscale non s’intendono solo coloro i quali non pagano la normale tassazione (i grandi evasori, società che dichiarano meno per non pagare le tasse) ma anche gente comune, di ogni livello e ceto sociale che, convinta di operare nel migliore dei modi verso se stessi, non paga l’IVA, ha l’affitto in nero o semplicemente non paga il canone RAI. Premetto che non è mia intenzione mettere sullo stesso livello categorie d’imprenditori indegni di questo nome, che truffano lo stato per decine di milioni di euro e persone comuni, che si adattano a piccole cose per “sbarcare il lunario”. Sono però convinto che i grossi cambiamenti, le scosse vere e proprie in grado di migliorare le cose, arrivino sempre dalla gente comune. Per spiegare il mio punto di vista partirò da un esempio che tutti hanno vissuto nella vita di tutti i giorni ma che permette di comprendere l’importanza che i piccoli gesti ricoprono nell’ottica di un’entità più grande, la base stessa di ciò che viene definito STATO.
A tutti sarà capitato almeno una volta di fare dei lavori in casa, dall’imbiancatura all’aria condizionata, e di trovarsi di fronte ad una domanda simile: “senza fattura le posso fare 200 euro in meno su 1000 di lavori. Che ne dice?” di fronte a questa domanda tutti sono tentati a rispondere: “va bene niente fattura”. Questa risposta, così comune nel nostro paese, comporta 2 ordini differenti di problematica. La prima è dal punto di vista di chi esegue il lavoro che, non emettendo fattura, non è tenuto a dichiarare le lavorazioni effettuate e di conseguenza non è tenuto al versamento della tassazione a esso associata. La seconda, che è quella che gli italiani non considerano mai, è che lo stato italiano ha la necessità di ricevere quel denaro, per procedere sulla strada del risanamento. Per lo stato questo è un doppio danno.
La situazione economica attuale dello stato italiano è ben nota a tutti ed ha portato, nell’ultimo periodo ad un fortissimo aumento della pressione fiscale. Il mio dubbio riguarda tutti quegli italiani che ora si lamentano degli aumenti, della difficoltà ad arrivare a fine mese. Quanti di loro per anni hanno preferito guardare il piccolo orticello invece che l’interesse statale? Quanti di loro prendevano in giro chi regolarmente versa allo stato quanto c’è da versare dichiarando “idioti” coloro che lo fanno?
Ogni volta che si ruba qualcosa allo stato, anche pochi soldi, è un furto che viene fatto a noi stessi, alle persone che per intero compongono questo paese: quando decido di non farmi fare la fattura, rubo soldi a me e a tutti coloro che mi stanno intorno. Ultimamente l’argomento che più tiene banco è il costo della politica: “i politici sono dei ladri! Perché non si abbassano lo stipendio? Perché non rinunciano ai benefici?”. Tutte queste domande avrebbero un senso se, all’interno dello stesso stato italiano, non ci fosse un giro di affari in nero, cioè fuori dal controllo dello stato, nel 2010 è stato pari a 50 MILIARDI DI EURO. Considerato anche di applicare l’aliquota minima del 27% stiamo parlando di circa 13,5 miliardi, il valore di una finanziaria o di un quinto della manovra fiscale di emergenza appena fatta.
A mio avviso la grossa differenza tra l’Italia e il resto d’Europa, è che a nessuno interessa realmente del ruolo dello stato, viene considerato un nemico, qualcosa da combattere e da attaccare, qualcosa che concorro a rovinare la mia vita invece che a regolarle. Per lo stesso motivo, l’idea di moda del periodo sullo schifo della classe politica, verrebbe distrutta in poco tempo da una qualsiasi modifica dell’assetto dei politici. Tutti coloro che sostengono che QUESTA classe politica sia il problema si guardino intorno, guardino il vicino, il capo, guardino sé stessi e quanti non sono in grado di capire l’importanza dello Stato nella vita di tutti i giorni. Spazzare via l’attuale classe politica vorrebbe dire sostituirla con una nuova classe politica che comunque si fonda sul disprezzo per lo stato, per le istituzioni e per la legalità.
Per concludere riporto un estratto di un articolo del sole 24 ore di gennaio 2010 che riporta i seguenti dati: “8.850 evasori totali (in aumento del 18% rispetto al 2009): persone e aziende che pur svolgendo attività economiche non hanno mai presentato una dichiarazione dei redditi e che nel 2010 hanno evaso redditi per oltre 20 miliardi (+47% rispetto al 2009) e Iva per 2,6 miliardi. Di questi, 3.288 hanno evaso più di 77mila euro di imposte. E sempre nel 2010 gli italiani hanno anche evaso quasi 30,5 miliardi di Irap e 6,3 miliardi di Iva. Ammontano invece a 635 i milioni di ritenute non versate o non operate.”
Il gioco dell’IVA è esattamente questo: evadere, far finta di niente, guardare il proprio orticello, dimenticarsi l’importanza dello stato per poi attaccare una classe politica che ha un solo grosso difetto: è esattamente identica al resto del nostro paese

Lukicic,venerdì 05/07/2011

4 commenti:

Ezzelino da Romano ha detto...

Condivido alla lettera questo bell'intervento.
I nostri rappresentanti sono come noi non per caso ma perchè noi li abbiamo scelti.
Detto questo, aggiungo però che lo spirito della fiscalità dovrebbe assomigliare ad un patto.
Le tasse, o più propriamente i tributi in genere, dovrebbero servire a fornire servizi.
Invece il gettito italiano viene sovente divorato dall'ingordigia di pochi, con il risultato che molti si sentano del tutto disincentivati a fare il loro dovere.
Compresi soggetti che per indole non sarebbero evasori sistematici.
In altri paesi, diversi da noi finchè si vuole ma che non stanno su Marte, come ad esempio nell'area scandinava o anche in Germania, la pressione fiscale è pari o superiore alla nostra ma l'evasione è irrisoria.
Ciò accade perchè il contribuente riceve talmente tanto in servizi pubblici che il suo guadagno al netto delle tasse è davvero suo, spendibile liberamente, per previdenze integrative, acquisto di immobili o anche solo per spese voluttuarie (checchè se ne dica, per taluni tra i quali il sottoscritto posare le chiappe su una bella auto non da la felicità ma aiuta).
Purtroppo lo scenario italiano è quello di un serpente che si morde la coda, perchè lo sbrago è tale a qualsiasi livello che la classe politica non può pretendere rigore dai cittadini, e se anche lo facesse i cittadini non aderirebbero all'invito.
Ma state tranquilli, tra un po' arriva la zia Angela (Merkel) e ci aiuta lei ad attraversare la strada.

lozirion ha detto...

Sono pienamente d'accordo. Il problema poi è evidentemente complesso, soprattutto perchè va avanti ormai da decenni e non è mai stato combattuto seriamente....

Questo è proprio il discorso che faccio spesso quando mi capita di parlare di questi argomenti, il grosso dell'evasione non è
composto dai grandi evasori, dalle multinazionali che creano buchi da milioni, quelle fanno più scalpore, certo, ma il problema, soprattutto per quel che riguarda la lotta all'evasione, sono i piccoli, sono ad esempio lavoratori in proprio, elettricisti, muratori o idraulici, giusto per citare qualche categoria, che vengono a casa tua a farti dei lavori e ti dicono "il lavoro costa tot, però possiamo farne un po' senza fattura", e chi accetta queste cose io mi spiace ma lo metto alla pari del muratore che glielo propone, so benissimo che é difficile anche tenere i conti e non sempre si hanno i soldi che servono per determinati lavori, però allora bisogna cominciare a ragionare sulle cose, se la situazione del conto in banca non è delle migliori non faccio dei lavori a meno che non ce ne sia un forte bisogno, e soprattutto se devo per forza farlo faccio qualcosa che sia nelle mie possibilità, con dentro tasse e tutto il resto, non dovrebbe neanche essere considerata la possibilità di farlo in nero....

Forse sembrerò drastico, però bisogna vedere le cose nell'ottica del combattere l'evasione, sono molti di più gli evasori piccoli di quelli grossi, e allora cominciamo a punire in una maniera calibrata decentemente questi, e io punirei, nel momento in cui vengono scoperti, anche il cliente finale, così la prossima volta che gli viene proposto un lavoro a metà in nero dice "no, metti tutto in fattura perchè io non voglio perderci di più", così facendo si scremerebbero gran parte degli evasori, e si ridurrebbe la cerchia su cui fare controlli specifici....

E poi sono d'accordo con Ezzelino, però io dico, se i soldi delle tasse vengono utilizzati male (e la cosa è evidente) se ne può discutere e se ne deve discutere, ma questo non giustifica l'evasione. L'evasore medio italiano non paga le tasse e poi si incazza quando spacca una ruota della macchina perchè le strade sono messe male e cita per danni il comune o la provincia, in ogni caso lo stato, che anche per colpa sua non ha abbastanza soldi per sistemare le strade. Bisogna ripristinare l'educazione civica, ad iniziare dalla scuola, anche alle elementari, in modo che si impari fin da piccoli che con i soldi che si danno allo stato con le tasse lo stato stesso fornisce i servizi e che, come ha detto una volta Padoa Schioppa rischiando quasi il linciaggio, "Pagare le tasse dovrebbe essere una cosa bella".... Ma gli italiani la coscienza comune ce l'hanno solo allo stadio....

Il problema di base comunque è sempre lo stesso, problema che ad esempio la Germania non ha, e cioè una visione corta dei governi, i nostri governi, destra sinistra sopra o sotto che siano fanno sempre e solo progetti a breve termine, manovre mirate a tirare un paio di somme positive alla fine del mandato per poter dire "noi abbiamo fatto quadrare i conti" e poi scaricare tutto sul governo successivo che farà la stessa cosa, e così restiamo con un'economia stagnante, quando ci sono periodi di crisi come questo tiriamo i remi in barca, non investiamo e di conseguenza non cresciamo, manovre a lungo termine non ne vengono fatte e l'evasione dilaga, perchè non si può pensare di risolverla in poco tempo, dev'essere una cosa progressiva, altrimenti si rischia il collasso....

Ora mi fermo perchè ho già scritto un km e mezzo di commento.... ^_^

Anonimo ha detto...

Avete detto tutto e benissimo.Aggiungo solo la ciliegina sulla torta.In Italia,a differenza del resto del mondo civile,non solo l'evasione fiscale non viene perseguita,ma il governo la favorisce pure.Con le dichiarazioni del premier( lavorate in nero,le case abusive a Napoli non si toccano,etc etc ),con leggi ad personam che depenalizzano reati gravissimi e con quel regalo vergognoso salva-farabutti che è stato lo scudo fiscale della premiata ditta Berlusconi-Tremonti.Di fronte a questo sfacelo di legalità,bisogna proprio essere santi per continuare a fare il proprio dovere...
Blackswan

Anonimo ha detto...

Lukicic
la vera verità!!!
Egoismo parola d'ordine di questo nostro tempo.
gabri