sabato 27 agosto 2011

JO NESBO - LA STELLA DEL DIAVOLO

Oslo è nella morsa di una delle estati più torride che la storia ricordi. Anche mettere due patate sul fuoco sembra un supplizio, ma quando, in un appartamento del centro, delle grosse macchie nerastre si allargano nell'acqua che bolle su un fornello, la signora che sta cucinando capisce che non può essere colpa del caldo e, sollevando gli occhi al soffitto, vede un denso liquido scuro colare attraverso l'intonaco. Al piano di sopra, il quinto, una giovane donna giace in una pozza di sangue, assassinata. Un dito è stato reciso dalla sua mano sinistra e dietro la sua palpebra è stato nascosto un minuscolo diamante a forma di stella a cinque punte, la stella del diavolo. Nello stesso momento, in un altro punto della città, il detective Harry Mole giace nel suo appartamento, completamente ubriaco. Dall'assassinio della sua collega Ellen non si è più ripreso, scivolando a poco a poco in uno stato di abbattimento che lo ha portato al completo isolamento e alla sospensione dal servizio. Tuttavia, è proprio il capo della polizia, Bearne Moller, a costringerlo a riemergere dal suo stupore alcolico. E a corto di uomini ma, soprattutto, vuole dare a Hole un'ultima chance.
 

Ecco un altro piacevole giallo per accompagnare questi ultimi scampoli d'estate.Jo Nesbo appartiene al cosidetto movimento del thriller scandinavo,corrente creata ad hoc dal mercato dell'editoria e che ha riscosso un notevole successo negli ultimi anni,soprattutto per merito della trilogia di Stieg Larsson.In realtà,salvo rari casi,si tratta di libri modesti,scritti con lo stampino e in cui i rari palpiti si perdono in un mare di noia.Nesbo,norvegese di Oslo,sembra però possedere qualche marcia in più rispetto ai suoi colleghi venuti dal freddo e " La stella del diavolo " lo dimostra.Non tanto per l'intreccio narrativo,assai valido ma molto convenzionale e movie oriented,quanto per la capacità nel creare l'ambientazione in cui la trama del giallo si sviluppa e nel gestire il personaggio principale del libro,il commissario Harry Hole,peraltro protagonista di una serie di otto volumi,l'ultimo dei quali,"Il Leopardo",è uscito da poco nelle nostre librerie.La vicenda,che catapulta il lettore in due intrighi che si dipanano parallelamente,si svolge in una Oslo estiva in cui l'afa canicolare non lascia scampo.Eppure,nonostante il sole e il cielo azzurro,il lettore prova sempre l'inquietante sensazione di trovarsi immerso in atmosfere stranamente livide,cupe,soffocanti.In questo contesto,che Nesbo descrive con consumata maestria,si muove Harry Hole,poliziotto integerrimo e tormentato,che deve fare i conti con colleghi corrotti e un feroce assassino.Ma soprattutto,deve vincere una sfiancante battaglia con l'alcolismo per poter rimettere in ordine i tasselli di una vita allo sfascio.Il ritmo,veloce ma non serrato, e una scrittura agile,che indugia spesso in un humour caustico,come si suol dire in questi casi, vi terranno incollati alle quasi cinquecento pagine del libro.Non solo per scoprire il nome dell'assassino,ma per il rapporto empatico che si crea con Harry Hole,un personaggio che somiglia molto all' Harry Bosh di Connelly e del quale non ci si dimenticherà tanto facilmente.

Blackswan, 27/08/2011

2 commenti:

MrJamesFord ha detto...

Non leggo il post perchè dopo Il leopardo sto per cominciare ora a leggere i vecchi romanzi di Nesbo, e non voglio "bruciarmi" nulla.
Devo dire, comunque, che la sua prosa mi ha davvero lasciato a bocca aperta.
Grande ritmo, e trovate da illusionista.

Blackswan ha detto...

@MrJamesFord:tranquillo,non ho scritto nulla che potesse anche minimamente svelare parte della trama :)
Ho inserito anche io nella lista dei desideri Il Leopardo e gli altri lavori di Nesbo.Che come giustamente scrivi,ha trovate da illusionista.Soprattutto,perchè capace di depistarti, per poi riportarti lì,dove ti aveva lasciato con un palmo di naso.