mercoledì 12 ottobre 2011

16 HORSEPOWER - YOURS, TRULY.

 
I 16 Horsepower sono stati uno dei gruppi più eccitanti degli ultimi vent'anni.Eppure, come spesso capita quando la proposta musicale è di qualità e un pò scorbutica, il combo statunitense ha sempre navigato lontanissimo dalle rotte commerciali, soprattutto quelle della patria natia. Originari del Colorado, all'attivo tra il 1995 e il 2002, i 16 Horsepower tornano nei negozi in questi giorni non, aihmè, con l'auspicato disco della reunion, ma con un raccoltone che funge evidentemente da pietra tombale su sette anni di onoratissima carriera.Un doppio cd, composto da un vero e proprio best ( le cui canzoni sono state scelte dopo un sondaggio fra i fans ) e da un altro dischetto, altrettanto accativante, reliquario di rarità , remix e cover ( tra cui spicca una splendida versione di " Free Spirit " dei Gun Club ).Un lavoro che ad un fan servirà solo a completare la collezione ( assolutamente imperdibile " Sackcloth'n Ashes " del 1996 ), ma decisamente consigliato a quanti abbiano intenzione di esplorare per la prima volta i confini di una musica capace, mi si consenta l'iperbole, di cambiare radicalmente alcune prospettive d'ascolto.Difficile, davvero, riuscire ad etichettare con poche parole il percorso musicale di David Eugene Edwards, faccia da spaghetti western, leader e mente della band, rocker brutto e dannato e mistico per attitudine.Queste venticinque canzoni, ve ne accorgerete al primo ascolto, citano a tratti qualcosa di già sentito, e ritornano all'orecchio ciclicamente ( ma sono intuizioni, più che certezze ) Nick Cave, i Gun Club, Patti Smith, Green On Red, Bob Dylan, e un senso di disperazione che porta dritto dall'altra parte dell'Oceano, al de profundis gotico targato Joy Division.Eppure tutti questi paragoni, sorgono estemporanei, evaporano ad un secondo ascolto, paiono plausibili ma nel contempo anche molto riduttivi.Come riduttivo sarebbe parlare di folk o alt- country, generi che servono da gancio per inquadrare canzoni in cui spunta il fendente di un violino affilato o il suono ossessivo di un banjo.Troppo poco anche parlare di rock, sebbene l'attitudine ai suoni elettrici, al riff e all'improvvisa accelerazione sia più che evidente. C'è di più, molto di più nella musica dei 16 Horsepower. Ci sono morte e redenzione, misticismo e preghiera, visioni oniriche di un immaginario disturbato, in cui un Far-West di ossa imbiancate al sole del deserto sfuma nei ritmi malevoli di un sabba di streghe. Il canto dell'eretico Edwards, è una voce al limite della notte, invasivo come pochi, scende baritonale nelle tenebre per levarsi poi convulso e predicatorio verso la sconfinata solitudine del cielo.Venticinque canzoni in bilico fra incubo e cinema lynchiano, fra apparizioni sovrannaturali e limacciose malinconie, tra le quali è difficile davvero scegliere la migliore.Ma se proprio vi dovessi consigliare un assaggio, provate con la fisarmonica spettrale di "American Wheeze ".Un viaggio alle soglie dell'abisso che vi marcherà a fuoco l'anima.
 
VOTO :8
 
Blackswan, mercoledì 12/10/2011

6 commenti:

face ha detto...

sono un ottima band mi ricordo i primi album...

Blackswan ha detto...

A me piacciono proprio tutti i loro dischi...anche quelli dei Woven Hand, nuova creatura di DEE

Massi ha detto...

Mi sa che li cercherò sul tubo

Blackswan ha detto...

@ Massi : un orecchio ce lo butterei.secondo me ti intrigano.

lozirion ha detto...

Azz.... 8 per un best of?

Voto impegnativo.... Ok, me lo procuro! ^_^

Li ho sentiti poco, lo devo ammettere, ma recupererò.... ^_^

Blackswan ha detto...

@ Loz :Il raccoltone è veramente bello.diciamo che l'8 è come se fosse un oscar alla carriera.