lunedì 10 ottobre 2011

GIUSTIZIA

A bocce ferme, vorrei sviluppare con voi killers alcune riflessioni che prendono le mosse dal processo Amanda Knox-Raffaele Sollecito e puntano, ambiziosamente, a parlare di giustizia in senso lato.
Come ricorderete, in primo grado i due ragazzotti sono stati condannati ed incarcerati.
In appello, il materiale probatorio che aveva determinato la loro condanna è stato fatto a pezzi sotto il profilo dell'attendibilità e loro prosciolti.
Dopo il primo grado, i colpevolisti gioivano perchè giustizia era stata fatta e gli innocentisti (in primis, pelosamente, gli americani) lamentavano la carcerazione facile e prospettavano scenari da galera turca con celle buie e sodomie quotidiane.
Dopo l'appello, grande giro di valzer, festa degli innocentisti (con gli americani che la menano sull'ingiusta carcerazione subita) e ruggito di disappunto dei colpevolisti che vedono liberi due assassini a loro dire certi.
In ambiti teoricamente più alti si vaneggia di errore giudiziario, e si giunge (Gasparri) a chiedere chi risarcirà i due per gli anni persi in cella nel fiore della gioventù.
La giustizia, purtroppo o per fortuna, non è una divinità.
Lo era in Grecia, la chiamavano Dike, e ne restano le statue ma solo quelle.
La giustizia non è nemmeno le leggi, o meglio le leggi disciplinano i casi generali ed astratti ma non il caso singolo.
La giustizia è gli uomini che la amministrano, giudici e perchè no anche avvocati.
Il giudice è un uomo e può sbagliare, come può sbagliare un medico.
Se si pretende di far pagare ogni errore ad un medico, finisce che dopo un po' nessuno vorrà più fare il medico, e lo stesso vale per i giudici.
Chi straparla di responsabilità di queste categorie preferirebbe forse un mondo senza medici e senza giudici?
Vorrebbero tornare al tempo dei cerusici per curarsi ed all'ordalia per dirimere le questioni giuridiche?
Se si tratta di errori derivanti da colpa grave, come per un giudice il non avere valutato affatto un elemento di prova che gli era stato sottoposto, le sanzioni esistono già.
Chi ne chiede di diverse e di ulteriori, quasi sempre vuole altro, e precisamente vuole la mordacchia, vuole il corpo giudiziario assoggettato all'esecutivo, vuole cioè l'impunità per taluni.
Una difformità di sentenze tra il primo ed il secondo grado non è sinonimo di errore, ma è la manifestazione di un sistema giudiziario che è cosciente della sua fallibilità e sa correggersi.
Ed è una forma di garanzia, che deve essere offerta a tutti.
Specialmente se si tratta di un procedimento penale a carattere indiziario, come quello di Perugia, come quella ad Annamaria Franzoni per i fatti di Cogne e come molti altri.
Lo stesso Berlusconi, pluriinquisito dalle Procure di tutta Italia, è stato sovente assolto, e non solo per intervenuta prescrizione ma anche nel merito.
Che i giudici sbaglino pure, ma siano liberi.
Liberi di commettere errori, liberi di correggerli, liberi di essere uomini.
Certamente pensare a due ragazzi tenuti in carcere per mesi e mesi e poi riconosciuti non colpevoli scuote le coscienze.
Ma all'epoca del primo grado quei giudici decisero sotto la spinta di una serie di risultanze processuali che indirizzavano verso quella conclusione.
E del resto il presidente della Corte d'Appello di Perugia ha detto una cosa molto importante.
La mancanza di prove certe impone di scarcerare i due, ma può darsi che siano comunque colpevoli.
La vita è un panorama, il processo è una finestra che si apre su quel panorama.
Non si vede tutto.
Si vede solo quello che la finestra fa vedere, e su quello bisogna basarsi.
Con l'intelligenza degli uomini, con la ponderatezza degli uomini, e con la possibilità di sbagliarsi.
Questo è ciò che siamo riusciti ad inventarci in duemila anni di civiltà giuridica, e può darsi che ad alcuni non piaccia, ma secondo me non è affatto poco.

Ezzelino da Romano

4 commenti:

Blackswan ha detto...

No,non è una cosa da poco.E' uno dei principi cardine su cui si basa ogni democrazia.E poi,entrando nello specifico del processo da te citato,quale sarebbe il giudice che deve pagare ? Quello che ha tenuto in galera due innocenti o quello che ha liberato due assassini ?

lozirion ha detto...

Bè, non è assolutamente cosa da poco, e ci mancherebbe altro....

Però secondo me i discorsi teorici sono una cosa e quelli pratici un'altra, io sono assolutamente ignorante in materia, però spesso ho la sensazione che il buonsenso lo si lasci a casa. Quante volte hanno cambiato la versione dei fatti questi due? Quante volte l'ha fatto la Franzoni? Posso capire tutto, ma non che a seconda della comodità venga raccontata una o un'altra storia....

Ogni volta gli indagati cambiano la versione dei fatti per trovare un modo, ed è questo il vero problema, per riuscire a cavarsela, colpevoli o meno, perchè avrà anche decenni, secoli di storia, ma la giustizia, e quella italiana in particolare, è dettata da leggi piene di buchi come il groviera. Quante volte i casi finiscono senza nessuno che paga grazie ai cavilli? Come si può chiamare giustizia qualcosa che può essere aggirato avendo a disposizione abbastanza tempo e soldi per pagare un avvocato che trovi una via di fuga?

Non voglio assolutamente dar contro agli avvocati o ai giudici, in generale, nè tantomeno dire che sia tutto da buittare, però non riesco a capacitarmi di una cosa del genere. Quante volte negli ultimi anni si è sentito di gente che si dichiarava incapace di intendere e di volere dopo un omicidio? Ci sono davvero così tanti pazzi in Italia? O semplicemente è una scappatoia che garantisce una punizione minore? Come può esistere una maniera per "patteggiare"? Io onestamente non lo concepisco, sei colpevole? Allora paghi quel che devi pagare, come tutti gli altri. Sei innocente? Dimostralo e sei libero, semplice, limpido, perchè invece sembra così impossibile da realizzare?....

Tornando al caso di Amanda Knox, io sono convinto che i due siano colpevoli, ma assumiamo che non lo siano, la domanda resta, chi ha ucciso quella povera ragazza?....

Ezzelino da Romano ha detto...

Ma sai, Lorizion, gli imputati non possono mai essere obbligati a dire la verità.
E al di là degli obblighi, tu lo faresti?
Io lo farei?
E temo che il destino di chi può permettersi di essere ben difeso sarà sempre diverso da quello di chi non può.
Anche se, per la verità, non è sempre vero che gli avvocati "di grido" siano poi davvero bravi, così come ci sono tanti avvocati che non se la tirano, e non vampirizzano i loro clienti, ma il loro mestiere lo sanno fare eccome.
Quanto al patteggiamento, è il classico frutto del pragmatismo anglosassone (nella fattispecie, americano).
Fare i processi costa un sacco di soldi.
Quindi, se io Stato ritengo che tu cittadino possa essere responsabile di un reato, e tu cittadino non sei sicuro di poterti difendere efficacemente (o non vuoi correre il rischio di una condanna piena), ci si accorda, tu cittadino non mi costringi a fare il processo e io Stato ti infliggo una pena minore e in più ti concedo una serie di benefici collaterali.
E' questione di tempo e di denaro, non di giustizia.
Tanto è vero che la condanna a seguito di patteggiamento non compare neppure nel casellario giudiziario.
E poi considera che per i reati più gravi non si può patteggiare.
Amanda e il suo amico non potevano, ad esempio.
Su di loro, francamente non so che cosa pensare.
Erano lì, ma probabilmente erano anche strafatti o sbronzi.
La porta aperta, gente che poteva entrare in qualsiasi momento, ma chi potrà mai dire come è andata?
Nel dubbio, si assolve.

lozirion ha detto...

@Ezzelino da Romano: E' chiaro che il mio era un discorso più che generico, e ovviamente non sto dicendo che tutti gli avvocati si comportino così, ci mancherebbe altro, però quel che intendo io è che troppo spesso più che sulla vera colpevolezza o innocenza si gioca soltanto su metodi per ridurre la pena, e onestamente non credo sia giusto.

Quel che dici sul patteggiamento ad esempio io non riesco a concepirlo, la legge deve appurare se l'imputato è colpevole o no, ma una volta decretato questo la condanna deve essere piena, altrimenti si fa il gioco dei furbi, più attenuanti e cavilli si mettono più i furbi hanno vita facile....

Capisco benissimo che ci sono una marea di attenuanti e che ogni caso ha le sue peculiarità, ma secondo me bisogna cominciare a mettere dei paletti seri e un po' di buonsenso nelle leggi, se no finisce che non va più in galera nessuno, a parte forse qualche poveraccio....