venerdì 25 novembre 2011

ALICIA GIMENEZ-BARTLETT - RITI DI MORTE



Prima avventura della coppia Petra Delicado, ispettore della polizia di Barcellona, e del suo vice Fermin Garzón. Petra è emersa da poco da una crisi esistenziale ed è entrata in polizia dove, in quanto donna - sostiene lei -, è stata parcheggiata negli archivi fino a questo caso spinoso e scabroso: un violentatore seriale che lascia un tatuaggio sulle sue vittime. Garzón, invece, viene dalla Spagna più interna e pigra, Salamanca, e di lui, lento, grasso, leale, carico di esperienza e di pregiudizi, ma ricco di uno spirito sorprendentemente rapido nel superarli, Petra stenta a trovare la chiave interpretativa, la via d'accesso per superare le sue resistenze a dover ubbidire a una donna. 



Il titolo farebbe pensare alla solita mezza cagata americana o scandinava su un omicida seriale, con annesso il consueto pacchetto plastificato di colpi di scena a go-go e scene di scannamenti grandguignoleschi. Invece, la prima avventura della coppia Delicado - Garzon, è un romanzo a tutto tondo, nel quale la trama gialla ha un ruolo marginale, è solo lo spunto, l'abbrivio  per una narrazione che trova il suo punto di forza nell'introspezione psicologica e nelle dinamiche che legano fra loro i protagonisti. Addirittura si potrebbe, con una piccola forzatura, parlare di " Riti di Morte " come di un romanzo di formazione per quarantenni in crisi esistenziale. Al centro della narrazione, infatti, emerge contradditoria e cangiante, la figura di Petra Delicado, ispettrice di Polizia alle prese con il puzzle scombinato di una vita sentimentale e professionale da ricostruire: due ex mariti frustrati che tentano di tarparne i progetti di indipendenza, una nuova casa che dovrebbe essere la base di tante ripartenze e diviene invece un luogo di transito anaffettivo, un contesto lavorativo nel quale dominano stereotipati pregiudizi nei confronti delle donne, un delitto efferrato, la cui brutalità mina tutte le certezze esistenziali. Di pari passo alle indagini, Petra inizia quindi un tormentato percorso di rinnovamento che, attraverso uno sguardo cinico e disincantato sulla banalità del male, porterà la protagonista ad affrancarsi dal suo ingombrante passato. Nonostante i temi non propriamente " leggeri ", la lettura scorre piacevolissima, merito di una scrittura agile, ma mai sciatta, e di un lessico che sa essere al contempo ricco e colloquiale. Piace, soprattutto, la frizzante e, a volte caustica, ironia con cui la Gimenez Bartlett gestisce i dialoghi e il rapporto fra la Delicado e il suo vice Garzon, simpatico deuteragonista e imprescindibile contraltare emotivo ed etico dell'Ispettrice.Un rapporto, quello fra i due che, lontano anni luce da ogni banalità sentimentale, dice piuttosto cose importanti sulla costruzione di un'amicizia.
 
Blackswan, venerdì 25/11/2011


2 commenti:

Aedes ha detto...

Molto interessante! Il primo, eh? Ce ne saranno altri, allora...buono a sapersi!

Blackswan ha detto...

Ciao Aedes ! ben ritrovata ! Il romanzo del post è del 1994.Tutta la serie dell'ispettore Delicado è pubblicata in Italia da Sellerio.E in Spagna hanno anche fatto la serie televisiva come da noi per Montalbano.