lunedì 28 febbraio 2011

MENO MALE CHE SILVIO C'E' !

Quando la giornata ti sembra fiacca, grigia, triste, destinata a spegnersi senza un sussulto, ecco che arriva Berlu il Cazzaro e la sua consueta vagonata di buon umore.
Ad ascoltare le ultime dichiarazioni, ormai prodotte a ritmi da catena di montaggio ( funzionasse così la Fiat, caro Marchionne ), c'è da slogarsi le mandibole dalle risate.
Leggete un pò cosa è riuscito a dire in mattinata questo Pallone D'oro della minchiata:

1) Lo staff del Quirinale interviene puntigliosamente su tutto.
Se non stai facendo la schedina del totocalcio o la raccolta punti della Esso, ma esamini una legge i cui effetti si riverberano su sessanta milioni di italiani,capita di essere puntigliosi. Lo staff del Quirinale cosa dovrebbe fare ? Leggere i titoloni, guardare le figure e dire:"Dai,a occhio e croce, sembra una mezza boiata, ma va bene lo stesso? Vagliare una legge, Silvietto, è una cosa un filo più complessa che scegliere la escort per la serata.
2) Se una legge non piace,Napolitano la manda indietro.
Ma va la ? Davvero ?Vuoi dire che Napolitano è così folle da verificare la compatibilità di una legge all'ordinamento costituzionale ? Comunista fino a quel punto ? Veramente, da non credere...
3) Sono stufo, sogno di tornare un privato cittadino.
Forse ti farà piacere sapere che condividiamo lo stesso sogno.
4) Ma se vado via anche il 51% degli italiani che mi stima penserebbe che ho disertato
Berlu,sono molto meno del 51%, si chiamano mafiosi e se te ne vai ne trovano subito un altro.
5) Non posso lasciare perchè se me ne vado avrei il giudizio negativo del 100% degli italiani
Ti posso garantire la stessa cosa anche se rimani
6) I miei sono solo processi mediatici
No, stella, nell'ordine si tratta di: frode fiscale, appropriazione indebita, corruzione ,concussione e prostituzione minorile.
7) Spero che,come gli altri 24 processi anche questo finisca
24??? Ma ogni tanto un'occhiata al codice penale, così, solo per verificare che sia tutto in regola, gliela vogliamo dare ??
8) Sono l'uomo più processato d'Italia.
A tal proposito,io una mezza riflessione me la farei.
9) Per i processi ho avuto 2952 udienze
Alle quali peraltro non ti sei mai presentato.Comunque consolati, hai ancora meno udienze a carico che zoccole per casa.
10 ) I miei avvocati mi impediscono di essere presente ai processi
Me lo vedo Ghedini in ginocchio sull'uscio di Villa Grazioli che grida " Sire, non lo faccia! Dove sta andando, per carità di patria, è troppo pericoloso! E lui,secco : " Mi lasci andare, Ghedini,è mio preciso dovere di cittadino affrontare il processo, mi lasci andare ! Cribbio ! "
11) Quando mi dicono di farmi processare penso: " perdonali perchè non sanno quello che dicono ".
Ho una strana sensazione di deja vù

Se qualcuno avesse dei dubbi sull'autenticità di queste dichiarazioni, vada pure a verificare.E' tutto vero.Vi domanderete allora quanto ci avrà messo in termini di tempo e fatica per sparare così tante cazzate. Vorrei rassicurarvi: molto meno di quanto io ci abbia messo a scrivere il post.

Blackswan,28/02/2011

Per la Libia e per il resto dell'Africa

Nei giorni scorsi la guerra si è riimpossessata dei nostri teleschermi con una virulenza particolare.
In Libia, Gheddafi ha convogliato a Tripoli e a Bengasi mercenari assoldati in Sudan ed in Mali per scagliarli contro la sua stessa gente.
Per fortuna si trattava per lo più di disperati raccogliticci che sono stati presto sopraffatti dai ribelli e resi inoffensivi.
Ben più grave è stato il risultato dei raid aerei ordinati dal sedicente colonnello contro i dimostranti.
E meno male che la più parte dei piloti si è ben presto unita alla rivolta, perchè non oso pensare a che cosa avrebbe potuto succedere se quel pazzo avesse avuto il controllo di tutta l'aviazione.
Comunque, anche così è stata una strage.
Ed è stata una strage voluta e freddamente attuata, perchè quando si bombarda e si mitraglia dal cielo non c'è alcuna possibilità di fare fuoco in modo mirato.
Ammesso che abbia un senso parlare di fuoco mirato.
Con gli aerei, si colpiscono per forza di cose dimostranti e non, uomini come donne e bambini.
La follia di un dittatore morente che non esita a sterminare la sua gente.
Non una parte della sua gente, quello lo avevano già fatto anche altri, ma la sua gente nell'insieme.
Bombardate Tripoli, chi c'è c'è.
Di questo abominio ci accorgiamo perchè la Libia è di fronte a noi, perchè Gheddafi qui è di casa (blandito sempre da tutti i governi, chi più chi meno compostamente), ma anche perchè temiamo per i nostri interessi economici e per i prevedibili nuovi flussi di immigrazione clandestina.
Eppure, paragonato ai ras degli innumerevoli stati e staterelli dell'Africa nera sempre in guerra tra loro, e sovente anche in guerra con se stessi, Gheddafi sembra quasi un leader occidentale.
Mentre noi discutiamo dell'ennesima fiducia in parlamento, in Africa ci sono figuri che entrano nei villaggi alla testa delle loro truppe e quando ne escono nulla si erge dal suolo per più di qualche centimetro.
Dopo qualche mese od anno, se non muoiono a loro volta, hanno discrete possibilità di diventare capi di stato, vampirizzare i loro paesi, accumulare fortune all'estero e sparire per tempo se tira aria brutta.
Noi però questi non li vediamo, perchè con loro non commerciamo e soprattutto perchè i loro popoli hanno l'abitudine di restare prevalentemente a casa loro a morire di fame e di stenti anzichè migrare verso le nostre coste.
Ma presto o tardi qualcuno ce ne chiederà conto, e io spero che succeda.
Faccio mie le parole di un vescovo, che sotto Natale rivolge ai suoi un lungo pensiero, un passaggio del quale dice: "Gli angeli che annunziano la pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna e con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame".
E resto stupito quando vedo i molti neri che affollano le nostre strade, cercando di venderci qualcosa per pochi spiccioli, quasi sempre sorridenti e ben disposti.
Ne trovo molti attorno al Tribunale, e spesso li schivo per fretta.
Per evitare di essere intercettato, a volte faccio la faccia pensierosa, e qualche giorno fa uno di loro mi vede, si fa una gran risata alla Eddie Murphy e mi dice: "Ehi capo, oggi sei incazzato nero, eh?".
Mi sono detto che sono proprio un povero scemo, e che dovrei saltellare per la strada per il solo fatto di essere nato in un paese ricco e pacifico.
Certo, ognuno ha i suoi problemi, e non nego che vivere nel paese di Renzo "Trota" Bossi, di Nicole Minetti et cetera non sia per nulla semplice.
Tuttavia, resto convinto che ogni tanto ci farebbe bene soffermarci a pensare a tutti quei miliardi di individui nel mondo che possono permettersi una prospettiva di qualche ora, e cercare di trovare l'essenziale delle nostre vite.
Milano, 28 febbraio 2011.

Ezzelino da Romano

SIMON MAGO

Berlusconi è l'unico uomo al mondo capace di smentire sè stesso.Nel giro di ventiquattr' ore,peraltro.Strepitoso.Chiunque ha potuto vedere e ascoltare il feroce attacco del premier alla scuola pubblica,andato in onda su tutte le reti nazionali non più tardi di sabato pomeriggio.Un attacco che peraltro ha suscitato parecchie reazioni anche da parte di personaggi, Romiti su tutti,che non possono certo essere annoverati fra le fila dell'opposizione.E Silvietto nostro che fa ? Smentisce subito:il mio non era un attacco alla scuola pubblica,avete travisato le mie parole.Sempre colpa degli altri,insomma, roba da non crederci.In realtà, Berlusconi innanzi al parterre dei cristiani riformisti era molto presente a sé stesso ( per quanto lo possa essere un anziano affetto da deliri di onnipotenza e imbottito di viagra ) e sapeva cosa stava facendo.Nel modo trasversale e mafioso che lo connota,stava pagando il silenzio del Vaticano.Nè più nè meno.La Cei non lo ha mai attaccato frontalmente per gli scandali sessuali che lo hanno travolto,limitandosi,gli alti prelati,ad esternare un compìto imbarazzo.Le distanze non sono mai state prese,insomma,e se la base cattolica un pò di disgusto deve averlo provato,la cricca di Ratzinger ha troppi interessi economici in gioco per tirare lo sciaquone sul governo.Ecco allora il nano di Arcore cimentarsi a parlare di famiglia,facendo intendere che tra le priorità del governo ci siano la scuola privata e una rigorosa presa di distanza da gay e single.Tutto ciò che il Vaticano si aspettava e che non rappresenta solo una questione di principi etici ( solo gli ingenui possono pensarlo o i cretini che l'altra sera applaudivano ) ma anche un discreto flusso di denaro contante nelle già pingui casse ecclesiastiche ( basti pensare a quanto questo governo con l'ultima finanziaria ha tolto alla scuola pubblica per dare alle scuole confessionali ).Questa dunque la consistenza morale di Sua Santità,così solerte in cambio di denaro nel condannare le unioni di fatto,etero o omosessuali che siano,e nel croceffigere i single,ma così restio a perseguire i corruttori di minori che nidificano nelle gerarchie ecclesastiche e si annidano fra le pieghe del governo più imbarazzante della recente storia europea.Un governo presieduto da un uomo la cui moralità( tendente allo zero ) è direttamente proporzionale al senso di vergogna e alla dignità.Un uomo che si fa baffo della legge e di ogni più elementare norma del vivere civile e trova una faccia grossa come il culo per venirci ad insegnare la morale a cui dovremmo uniformare l'educazione dei nostri figli.Un uomo politicamente finito,in picchiata in tutti i sondaggi,che sta a galla solo con un volgarissimo mercato delle vacche: oggi mi compro un cardinal Bertone,domani un cardinal Bagnasco.Dalle mie parti, questo schifo viene chiamato simonia:denaro in cambio di indulgenza.Qualcuno,prima o poi, farà compagnia a Simon Mago nella terza bolgia dell'Inferno.

Blackswan,28/02/2011

domenica 27 febbraio 2011

IL CRISTIANO RIFORMISTA ( DE ‘STA CEPPA )

Eccolo lì.Mi giro un attimo,per un paio di giorni scrivo di qualcosa d’altro e quello ne combina subito una delle sue.E’ proprio vero che non lo si può lasciar solo un istante.Appena vede un paio di tette o mezzo culetto mi si imbizzarrisce nemmeno fosse un sacerdote adepto di Priapo durante le Falloforie.Figuriamoci poi quando raccatta un parterre di vecchie casalinghe ingioiellate o di cattolici ortodossi dell’ipocrisia ( uniche categorie che ancora lo stanno ad ascoltare ):all’omino non par vero di sparare cazzate a raffica per poter racimolare qualche timido applauso.Certo è che in questi due giorni le ha combinate proprio grosse.Prima gli zerbini del clan Masi regalano a mutandone Ferrara lo spazio che fu del povero Enzo Biagi : una nuova versione di Radio Londra in cui Giuli-Ano ci ha fatto sapere che si scaglierà contro il modo vergognoso con cui i giudici comunisti se la sono presa con il suo padrone.Insomma passiamo da Enzo Biagi,un giornalista del quale si poteva dir tutto tranne che fosse comunista,ad un marchettaro del quale si può dir tutto tranne che sia un giornalista.Sempre venerdì,in uno dei soliti deliri di onnipotenza,B. è arrivato a paragonarsi a Franco,con il quale condivide senz’altro le sembianze del dittatore,senza però averne la caratura storica e politica.Perchè Franco,se la storia non inganna,era un campione di scelleratezza e di barbarie,mentre B. è solo un dittatorucolo da macchietta,paragonabile semmai ad altri palloni gonfiati della tirannide come Ceausescu,Bocassa e l’amichetto Gheddafi,del quale il premier italiano è peraltro la controfigura da borgata ( un po’ come Sordi quando faceva l’americano: “ Uaz american,ai uanna go !” ).Non pago,però,Silvietto nostro anche ieri ci ha regalato un altro momento di altissimo cabaret intervenendo alla convention dei cristiani riformisti ( che è un po’ come se Eichmann avesse tenuto un discorso sulla tolleranza razziale all’interno di una Sinagoga ).Dopo essersi riempito la bocca per una decina di volte della parola “Libertà “ ( che per lui ha sempre lo stesso significato:libertà di fare quel cazzo che mi pare e piace ),si è scagliato contro i professori che nella scuola pubblica inculcano nei ragazzi dei principi diversi da quelli che vengono loro inculcati dai genitori all’interno della famiglia. A parte il mero dato linguistico( io avrei utilizzato insegnare o trasmettere,ma a B. piace il verbo inculcare per quel bel sillabone CUL che a lui evoca bel altri contesti ),come poter dar torto al nostro premier ? Ha ragione,la scuola è pregna di simboli e riferimenti a valori tipicamente comunisti.Ci sono quegli oggetti faziosi che si chiamano libri,ad esempio ( B. legge solo il bugiardino del Viagra );o quelle immagini torbide come i crocefissi e le foto di Napolitano;oppure,nei casi più estremi,in alcune scuole pubbliche talvolta sventola il tricolore e i professori si permettono anche di spiegare la storia,esaltando la resistenza repubblicana e prendendosela con il nazi fascismo.Robe da Russia Staliniana,insomma.La bisaccia però è piena di vaccate e il nostro premierone ha voglia di distribuirle tutte,come fece un tale qualche secolo fa coi pani e coi pesci su una collina della Palestina( senza peraltro avere un briciolo del carisma di Silvietto ).Prendete e mangiatene tutti:mai diritti ai gay,mai adozioni a gay e single.Evviva il progresso e la libertà !Su una cosa però B. ha ragione.Anche io non darei mai in adozione un bambino ad un single come lui.Ve lo immaginate il malcapitato fanciullo ? Vivere in un via vai di mignotte che nemmeno al parco Lambro,con il rischio peraltro di incontrare per i corridoi personaggi autorevoli come Lele Mora o Emilio Fede ? O giocare a cavalluccio con Carlo Rossella in trip da coca cola light ?Ve lo immaginate sto povero bimbo costretto a dover condividere il desco con Marina Berlusconi,che altri non è che la versione brutta e incattivita di Crudelia Demon,o sorbirsi serate tediate da infinite proiezioni di Baaria ? Che vita vogliamo dare a questi ragazzi già inculcati dai comunisti ? Quasi mi vien voglia di diventare cristiano riformista.

venerdì 25 febbraio 2011

I SAVOIA SONO COME LE PATATE:LA PARTE MIGLIORE E' SOTTOTERRA ( * )



Il sito del Fatto Quotidiano ha pubblicato ieri un video in cui Vittorio Emanuele,in carcere a Potenza nel 2006 per l'inchiesta Vallettopoli,confessa ai propri compagni di cella la verità sul caso Hamer. La vicenda risale al 1978,ed è una nota e tristissima pagina di cronaca conclusasi con la morte di un ragazzo di 19 anni.I fatti si svolgono a Cavallo,isola della Corsica a ridosso della Sardegna,nella notte fra il 17 e il 18 agosto.Vittorio Emanuele si accorge che qualcuno ha utilizzato il suo tender e comincia ad inveire contro gli italiani presenti,colpevoli, a suo dire,di essersi impossessati del gommone.L'erede al trono è una furia,sbraita, insulta,urla come un ossesso: " Italiani di merda,vi ammazzo tutti ! ".Poi,imbraccia la propria carabina ed esplode due colpi,uno dei quali colpisce al ventre Dirk Hamer,giovane turista austriaco in vacanza sull'isola.Le condizioni del ragazzo appaiono subito gravissime.Vittorio Emanuele,approfitta della concitazione del momento per allontanarsi,non prima però di aver promesso di chiamare immediatamente un elicottero per trasportare il ragazzo in ospedale.Passano due ore,Hamer ha l'addome molto gonfio e un'emorragia interna.Ma non vi è traccia nè dell'elisoccorso nè dell'erede al trono.Il sovrano ha mentito e non ha fatto nulla,nello scellerato convincimento che l'omissione avrebbe impedito di portare i fatti all'attenzione dell'opinione pubblica.Il giovane viene quindi trasportato tramite motoscafo all'ospedale di Porto Vecchio in Corsica,ove giunge in fin di vita.Decederà dopo 111 giorni di agonia,nei quali subisce diciannove operazioni.Il processo che segue,dopo un'istruttoria fantozziana durata tredici anni,è una farsa:quasi nessuno dei testimoni oculari viene ascoltato,mentre si da credito ai testimoni a discarico dell'imputato,che sono eslusivamente testimoni "morali ",quelli cioè che non hanno visto nulla ma sono pronti a giurare che un uomo così bravo e buono non avrebbe mai potuto sparare.Il sovrano viene assolto,ma a distanza di trentatre anni compare un video che lo inchioda.In questo filmato,Vittorio Emanuele confessa,con la baldanzosa arroganza che lo contraddistingue,di avere sparato lui al povero Dirk Hamer e di aver "fregato" i giudici grazie ai buoni uffici di una " batteria di avvocati ".Se mai qualcuno avesse avuto dubbi sulla colpevolezza del nostro ex sovrano,ora dovrà definitivamente ricredersi.Quel filmato,risalente al 2006,fa finalmente luce sulla dinamica dei fatti e ci restituisce quanto meno un briciolo di verità.Purtroppo,però,non ci potrà essere giustizia.Il principio universalmente riconosciuto del "Ne bis in idem " ( principio garantista per cui nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato ),impedirà l'aprirsi di una nuova inchiesta e di un nuovo processo.Vittorio Emanuele la farà franca e si porterà questo efferrato delitto nella tomba,senza averne pagato lo scotto.Ed è triste pensare che oltre al dolore della famiglia Hamer e al danno che in senso assoluto è stato fatto alla giustizia,il riverbero mediatico della vicenda avrà un ulteriore,mesta,conseguenza.L'immagine che il mondo ha dell'Italia,già deturpata dal bunga bunga e dal deferente bacio a mano di Berlusconi a Gheddafi, viene nuovamente infangata.Da un'ignominosa vicenda di sangue,in cui la protervia e la ricchezza prevalgono sulla legge; dal volto stolido di un sovrano assassino che è la conferma in vita delle teorie lombrosiane;dal senso di mortificante desolazione che il definitvo collasso morale del nostro paese suscita.
( * ) Il titolo del post è una battuta di Indro Montanelli.


Blackswan,venerdì 25/02/2011

giovedì 24 febbraio 2011

UNA BELLA SPERANZA

A Catanzaro,la dirigente di un Istituto Comprensivo vieta ad un ragazzo affetto da sindrome di down di partecipare a una gita scolastica.Il divieto viene motivato con "la scarsa capacità dello stesso di apprendere a causa della sua infermità genetica".Basterebbe questo a raccapricciare,ma c'è di più.La stessa dirigente,infatti, ha invitato i compagni di classe del disabile,in un corollario di viltà, "a non portare a conoscenza del ragazzo le date delle gite in programmazione".La stupidità e la malafede sottese al divieto hanno avuto una risposta immediata.Non dalle istituzioni o dalla società civile o dai mass media,ma dagli stessi compagni dello sfortunato ragazzo.Non se ne parla neppure,se è così,nemmeno noi andiamo in gita.Questa è stata la reazione compatta di tutta la classe.Non è mia intenzione sviscerare il problema della disabilità e dell'integrazione del disabile nei contesti del nostro presunto vivere civile,perchè non ne ho le competenze necessarie.Vorrei solo porre l'accento sul gesto di questi ragazzini di tredici anni che hanno detto no ad un abuso.Nel frastuono cacofonico di questi giorni di deprimente amoralità,la loro voce di protesta mi è parsa un coro d'angeli.Non credo vi sia stata consapevolezza civile nel gesto,nè che l'intento fosse quello di affermare un diritto inviolabile innanzi alla crudele ottusità di un mondo in cui gli adulti prendono a cuor leggero incomprensibili decisioni.Credo piuttosto nel gesto istintivo di chi vive una contiguità di affetti e condivisione e non voglia rinunciarvi.Di chi in quel compagno di classe non veda solo un poveretto da compatire,ma un essere umano,un amico,capace nonostante la propria diversità di far sorridere,di commuovere,di voler bene,come chiunque altro.Nessuna retorica,nè mortificante compassione.Solo la banalità del bene,la banalità dell'amore,che ti fa prendere le parti del più debole o ti impedisce di accettare un sopruso.Per carità,non c'è eroismo in questo disarmante gesto di umanità,semmai gentilezza e comprensione.Rimbomba però nelle orecchie il fragore immenso di un'ingenua,perchè spontanea, ribellione ad un mondo che dileggia gli umiliati e gli offesi e plaude alla prevaricazione.In un angolo sperduto del nostro tanto vilipeso Sud,si è alzata una voce che impone nuove riflessioni su una generazione troppe volte tacciata di vacuità e di individualismo.Una voce capace di sostituire alla cronaca del bullismo la cronaca della solidarietà.E' una bella speranza a cui dobbiamo guardare per provare a ripulirci di quello sdegno ipocrita,che è spesso l'unico baluardo che sappiamo opporre all' indecenza della discriminazione.
Blackswan,giovedì 24/02/2011

GIA'. PERCHE' NON CI INDIGNIAMO...? (1)

La domanda, che dà il titolo al post, mi tormenta da parecchio, dando spesso vita e forma a pensieri un pò tristini su questo Paese, su chi lo popola e soprattutto sul futuro che ci possiamo attendere... su chi lo governa (ed intendo riferirmi alla classe politica in generale) e sul presente stendo un velo pietoso... per intristirsi di fronte al degrado ed alla pochezza che quotidianamente riempiono le nostre cronache basta provare ad informarsi un pò... basta un pò di realismo, senza scomodare il pessimismo...
ATTENZIONE: ho scritto informarsi, che non equivale a mettere il cervello in stand by, poggiare il sedere su una sedia e bersi come degli idioti privi di un autonomo pensiero ciò che l'estabilishment prova a spacciare per la realtà dei fatti, attraverso la televisione (e state accorti, non solo tramiti i telegiornali) o i propri giornali...questo è uno sciocco e pigro modo di farsi prima lobotomizzare e poi condizionare, nulla di più lontano dall'informazione.
Cercare di informarsi comporta un pò di fatica in più, ma dovrebbe dare anche maggiore soddisfazione, oltre che esiti finali più confortanti...come dice lo stesso vocabolo, di cui fornisco un'esegesi "di grano grosso", informarsi significa dare a se stessi una forma, una formazione, "dare forma alla mente"...in sequenza, bisogna cercare di raccogliere più dati (o notizie, chiamatele come vi pare) da più fonti, accendere il cervello (o ciò che ne rimane, perchè come tutti gli organi, a forza di non utilizzarli, si atrofizzano, perdono potenziale) e pensare, per giungere al proprio convincimento...PROPRIO, è importante: ogni persona che si informa ha un proprio convincimento, proprio perchè si è informata, letteralmente: ha dato una forma al proprio pensiero...indubbiamente, per quante volte l'ho ripetuto, PROPRIO è importante!!!
Quest'attività di informarsi è innegabilmente facilitata da alcune condizioni o propensioni: vivere in un Paese con libertà di stampa (non è il nostro caso), poter godere di mirabili e valenti operatori nel settore dell'informazione, giornalisti e assimilati (e non è il nostro caso), provare piacere nel dedicare tempo alla lettura, addirittura di oggetti chiamati "libri" (e guarda un pò, non è ancora il nostro caso: siamo il Paese occidentale con il minor numero di libri venduti e letti all'anno pro capite...si potrebbe obiettare che non è la quantità a fare la differenza, ma la qualità...e' giusto, la qualità fa la differenza: best seller da mesi in Italia è il ricettario della Parodi...........................non aggiungo altro perchè mi sono asciugato una lacrimuccia...piccola piccola...)
Ergo, per volontà del paradossale impero politico mediatico in cui viviamo, e molto per colpa della nostra pigrizia e negligenza, non siamo informati, e non ci informiamo: piuttosto, ci INFORNIAMO, ci mettiamo autonomamente nella condizione, invidiabile ed auspicata da qualsiasi regime o aspirante tale, di essere "cotti"..........
Ed un popolo cotto, non si indigna...........si mangia................
Questo potrebbe essere un primo motivo............
Alla prossima

mercoledì 23 febbraio 2011

I HAVE A DREAM

I have a dream. A little dream, but very godurius. Lo voglio vedere in faccia. Voglio vedere in faccia l’unico pirla di Milano che ha comprato il biglietto per il concerto di Apicella.Si mobilitino i mass media,si attivino i social forum,si scateni la forza debordante del passa parola. Trovatelo. Perchè si può essere berlusconiani e pidiellini, ma un così feroce attaccamento alle sorti del partito non solo è commendevole, ma è da beatificazione. Io già lo amo. Fatemelo vedere,vi prego, questo jidaista della canzone napoletana,questo carbonaro della canzonetta, questo melomane compulsivo per cui Sanremo è l’antipasto e Apicella il piatto forte. Voglio stringere la mano a quest’uomo dalla fede smisurata,uno che crede alla scommessa di un Apicella sul palco degli Arcimboldi, come un Neil Young o un Lou Reed qualunque,uno che brama dal desiderio di sentire la versione hard-core di “Meno male che Silvio c’è “( è una cover,perchè l'ha scritta tale Vantini ) e di pogare a sangue con la maschera, per poter un giorno raccontare ai propri nipoti che anche lui c’era. Silvio,uno così tiene la tua fotografia nel taschino della giacca,vicino al cuore, ha il televisore che si accende di default su Rete 4 e ogni sera appoggia sul comodino i Diari di Mussolini ( veri o presunti ) a cura di Dell’Utri,senza peraltro averne mai letto una riga. A uno così,Minzolini gli fa una pippa,Fede gli deterge il sudore e Belpietro gli organizza un finto attentato alla settimana. Silvio,pensaci:sbarazzati di Bondi e fallo ministro della cultura.I have a dream.
Blackswan,mercoledì 23/02/2011

ANCHE APICELLA REMA CONTRO

A volte Silvio mi fa pena.Per un attimo,una frazione di secondo al mese,lo compatisco.Mi vien da pensare che in fondo in fondo abbia solo sottovalutato il problema di vivere in un consesso civile.Come un bambinone viziato e senza freni, si aggira cercando di afferrare tutto quello che gli capita,come fosse suo per un diritto acquisito dalla nascita.E pesta i piedi e strepita appena non riesce ad impossessarsi del giocattolino preferito.Ultimamente, poi, ovunque si gira,trova una governante dallo sguardo arcigno che lo rimette in riga.Ad esempio,con il decreto omnibus,quella schifezza chiamata "milleproroghe ", è riuscito perfino,impresa non da tutti, a svegliare dal coma Napolitano.Il quale,preso atto delle nefandezze giuriche e procedurali dell'ennesimo colpo di mano tentato dalla maggioranza,ha scritto una lettera al governo,esprimendo due concetti ben chiari: 1) hai rotto il cazzo 2) hai rotto il cazzo.Nel primo caso, perchè forse è ora di finirla con questi decretoni nei quali chiunque inserisce ciò che vuole a seconda della prurigine del momento.E in secondo luogo,perchè il ricorso alla fiducia non è proprio quello che si può definire uno strumento democratico,soprattutto se usato una quarantina di volte in due anni.Nemmeno il tempo di abbozzare e girarsi dall'altra parte,che..sdeng ! la Corte dei Conti tira a Silvietto un'altra martellata sulle rotule.I reati corruttivi sono aumentati di un 30% abbondante rispetto al 2009 ( ottimo risultato del governo del fare ),quindi non provare a toccare le intercettazioni,che sono lo strumento più efficace a nostra disposizione per combattere la corruzione.Istituzioni 2-Bambinone 0,e palla al centro.Quello che Silvietto però non si aspetta è essere colpito dal fuoco amico.Infatti,non fa nemmeno in tempo a finire di sparare la boiata sull'immunità per tutti i parlamentari,che anche Bossi ( che sta rischiando grosso con la base leghista inferocita ) lo manda a cagare.E' non è l'unico.Gheddafi,l'inventore del bunga bunga,tra una strage di civili e l'altra,trova il tempo di farneticare via etere per un'ora e mezza,prendendosela con B.per aver venduto i razzi ai rivoltosi.B.,trafelato per l'apprensione,come una beghina in ritardo alla messa del vespro,telefona subito al rais per far chiarezza.Non per richiamarlo a più miti propositi o per dirgli che è ora di finirla con i massacri.No.Ci teneva a precisare che lui coi razzi non c'entra..cioè,fossero stati cazzi ci poteva anche stare,ma coi razzi proprio no.Povero Silvio.Già pregustava di rilassarsi almeno con un pò di buona musica.E invece,arriva la notizia che il concerto di Apicella previsto per il 10 marzo al teatro degli Arcimboldi è stato annullato per prevendita scarsa.Era stato venduto un solo biglietto.L'ho comprato io.

Blackswan,mercoledì 23/02/2011

DAL RINASCIMENTO A MAURO MASI

Ho letto con grande piacere il commento dedicatomi da Offhegoes e la replica per esteso di Blackswan.
E ne traggo spunto per precisare che la mia non è esterofilia.
So bene che se uno vive stabilmente all'estero, e vive la quotidianità di un altro paese anzichè conoscerne qualcosa a spot, magari vede che le magagne ci sono anche altrove.
E so bene anche che noi italiani abbiamo, o quanto meno avremmo, retaggi e qualità con pochi uguali nel mondo.
E' proprio da questo che nasce la mia incazzatura.
Dal pensare a quali fuoriclasse assoluti potremmo essere se solo fossimo un po' meno cialtroni.
Lasciandomi andare a generalizzazioni volutamente tagliate a fette grosse, non possiamo pensare che i tedeschi imparino ad essere fantasiosi e duttili.
Nè possiamo pretendere che i francesi, soprattutto i parigini, diventino persone alla mano che ti mettono a tuo agio.
Ma noi, sì, cazzo, che potremmo diventare più affidabili e seri.
Per quello basta riflettere un attimo, guardare mezzo metro al di fuori del nostro particulare ed agire di conseguenza.
Non ci vuole alcun particolare genio, e quello che abbiamo non lo perderemmo di sicuro.
Uno dei retaggi di cui sopra è la cultura.
E Blackswan dice, giustamente, che si rende conto che è un trait d'union forse un po' elitario ma che è anche una fonte cui tutti possono bere.
Il guaio è che non succede più.
Un tempo le masse degli umili ambivano alla cultura, la desideravano per i loro figli.
Se un ragazzo andava male a scuola nessuno si sognava di andare a lamentarsi con i docenti.
Pedate al giovane, perchè quella è la scuola cui lui si doveva adattare (non il contrario), e cara grazia che potesse andarci.
I meno ricchi sfidavano le notti al gelo fuori dai teatri, anche qui a Milano, per comprare i biglietti del loggione.
Ricorderete tutti il film "Novecento", dove si vedeva il matto del paese che girava vestito da Rigoletto e piangeva la morte di Giuseppe Verdi.
Cultura "alta" per il popolo.
Oggi, di tutto questo poco o nulla.
E da qui salto a Mauro Masi.
Il link è ovviamente rappresentato dalla televisione quale principale responsabile dell'incultura dilagante.
Leggo che il pover'uomo è nell'occhio del ciclone perchè ad Arcore gli si imputa di non avere limitato gli sberleffi di Luca e Paolo a Sanremo.
La nemesi al suo massimo livello: dopo che lui ha fatto figure assurde telefonando a tutte le trasmissioni in cui veniva criticato il suo mandante, il mandante stesso lo vuole silurare perchè a Sanremo (su Rai 1, rete governativa per antonomasia) il controllo è mancato.
Fin lì uno dice: ok, Masi fuori dalle balle è cosa buona e giusta a prescindere.
Ma, come dicevano i latini, in cauda venenum: si pensa già a dove piazzarlo e l'ipotesi è l'ENI.
E io dico: perchè?
Cioè, perchè questo essere inutile, al quale io non farei dirigere nemmeno una scala di condominio, deve per forza essere a capo di qualcosa, e per di più di qualcosa di grosso?
Perchè i nostri manager pubblici, che fanno i manager nel pubblico perchè nel privato spazzerebbero i cessi, sono sempre gli stessi, sempre in pista da un ente all'altro, e sempre con exit-fee da nababbi anche quando hanno assommato perdite d'esercizio?
Ma ve lo ricordate Cimoli, quello delle ferrovie?
Perchè nessuno insorge, neppure a sinistra?
Perchè manca cultura, nel caso di specie la cultura della capacità e del merito, e soprattutto manca dignità perchè ognuno tiene famiglia.
Quindi oggi silenzio su Masi, così magari domani salta fuori una poltrona per qualcun altro.
E via così, cialtroneggiando, il cerchio si chiude.
Mala tempora currunt, ho bisogno di tirarmi su.
Andrò a vedermi qualche vecchio video degli Iron Maiden su Youtube.
23 febbraio 2011
Ezzelino da Romano

martedì 22 febbraio 2011

PROVO A DEFINIRE PATRIA

Consapevole di infilarmi in un ginepraio,dal quale, ho come l’impressione, uscirò solo con parecchi graffi e poca soddisfazione,proverò a definire patria.O almeno quello che essa rappresenta per me.Il rischio,lo sono bene,è di debordare nella retorica d’accatto o,peggio ancora, di passare per un nazionalista,di quelli che sfoggiano con orgoglio le tre dita e son pronti ad immolarsi al grido di :“ Viva l’Italia !“. Chiedo pertanto preventivamente perdono qualora dovessi incorrere in tali nefandezze concettuali. Non ho radici che mi leghino ad un’area geografica del nostro paese,nè sento mia alcuna città,avendone girate troppe.Anzi,a dire il vero non riesco nemmeno a sventolare la bandiera di un quartiere o di una via,nei quali poter dire”qui son cresciuto e questa è la mia casa”.Nè posseggo un retroterra folcloristico( nel senso migliore del termine ) di tradizioni,perché non me ne sono mai state trasmesse.E’ forse per questo che sento il bisogno di identificarmi in qualcosa che mi trasmetta un senso di appartenenza.Per cui,se qualcuno dovesse chiedermi se mi sento italiano,direi certamente si.Più italiano che milanese, più italiano che romano ( città in cui sono nato ).Sono conscio del fatto che fuori dall’iconografia tradizionale della filastrocca” pizza,mafia e mandolino”,connotarsi italiano non è cosa semplice.Ha ragione Ezzelino nell’evidenziare quante peculiarità dividano i nostri connazionali e quanto il senso di appartenenza,forte all’estero e assai lasso entro i confini nazionali,sia costituito da un amalgama di fattori risibili,come il calcio o gli spaghetti.Anche il dato linguistico non conforta:una lingua splendida,la nostra,che col passare del tempo si è impoverita sempre più,e che lascia progressivamente il passo a forme spurie regionali che mutuano dai dialetti accenti,pronuncie e termini ai più non comprensibili. Eppure,c’è qualcosa che mi permette di definire patria,qualcosa che mi da un senso di appartenenza.Qualcosa di diverso dall’orgoglio imprenditoriale dell’italian style nel mondo,o dall’inno cantato tutti insieme allo stadio o dai mesti tricolori posati sulle bare di ragazzi morti in Afghanistan non si sa bene perché.E’ il nostro patrimonio culturale.Una bella bandiera che sventolo con gioia.Un vessillo che dura da ben più di centocinquantanni e trova le sue radici nella magnificenza dell’antica Roma.Un fiume in piena che,secolo dopo secolo,è giunto fino a noi,attraverso Dante,Petrarca,Caravaggio,Giotto,Manzoni,Verdi,Pasolini e migliaia di altri artisti,musicisti,pensatori e scrittori che ,inevitabilmente,si sono insinuati nel nostro dna.Certo,si potrà obiettare che il cemento della coesione sia piuttosto elitario.Può darsi,non lo nego.La cultura però è una fonte a cui tutti possono abbeverarsi,non ci sono divieti né graduatorie da rispettare.E quando ti sei dissetato,almeno a me così succede, ti monta in corpo un orgoglio per il tuo paese che ti stringe il groppo e ti commuove.Io sono cresciuto nella patria che ha dato i natali alla Divina Commedia,alla Gioconda e alla Tosca.Non so quanti nel mondo possano dire la stessa cosa.
PS :Mi sono riletto e mi sono accorto di essere finito nell’imbuto della retorica:da un capo, sono entrate tante parole e dall’altro,ne è uscito il flusso piuttosto esile di un concetto.Non vorrei essere frainteso.Non proponevo una verità assoluta ma solo il motivo per cui,nonostante tutto,amo il mio paese.
Blackswan,martedì 22/02/2011

...ABUTERE, SILVIO, PATIENTIA NOSTRA?

Solo adesso? Solo ora scendiamo in piazza indignati ed offesi? E con sciarpe bianche? Solo con sciarpe bianche e solo per la degradante immagine della donna offerta dai bunga bunga nostrani?
Come se il machismo (imperante) italiota fosse causato da questa banda di vecchietti con ormoni sollecitati da pasticche blu. Come se non fosse quasi patrimonio genetico nel nostro paese. Come se le donne nostrane non fossero loro stesse, in parte, la causa del maschilismo di cui si dicono afflitte al lavoro e nelle relazioni sociali. Ma questo e' un altro argomento....

Cio' che mi premeva dire e' altro. E' ovvio che sono contento di vedere le strade e le piazze piene, in protesta. Soprattutto di vederle senza bandiere di partito e colori politici. A sottolineare la trasversalita' delle protesta e dell'indignazione. Ma mi chiedo: davvero solo ora ci indignamo? Certo, le accuse sono gravi, preoccupanti, tristi e squallide (un cavallo per un aggettivo!) ,soprattutto, per il coinvolgimento, a quanto pare, di minorenni.

Ma senza volere essere ne' indulgente ne' garantista (come invece piace fare a Napolitiano) non credo davvero che questo sia il peggio di B. e della sua truppa. Forse la cosa piu' squallida, ripeto. Non vi fa vero e profondo ribrezzo figurarvelo nudo col suo culo flaccido che dice, letteralmente, "avanti un'altra"?

Ma a mio avviso, da tempo avremmo dovuto andare in piazza. Da tempo si e' varcato il limite. Da tempo si e' andati oltre la decenza. Da tempo ci sono gli estremi per una indignazione trasversale.

Eppure, no. Solo lo scandalo a luci rosse ha portato obliquita' e maggior consenso nella condanna e nel prendere le distanze.

Meglio tardi che mai, direbbero molti. OK consoliamoci cosi. Non chiediamoci il perche' della naturale e pericolosa inerzia degli italiani, del naturale laissez faire nostrano. Che ci ha regalato oltre un ventennio di camicie nere e 4 anni di guerra, 50anni di prima repubblica corotta e corruttrice ed un altro - quasi - ventennio dell'omuncolo di Arcore.

Meglio tardi che mai. Va bene.

lunedì 21 febbraio 2011

GIUSTI-NANO DA ARCORE

Berlusconi evidentemente concepisce il codice penale come qualcosa di molto simile all'album delle figurine Panini: celo,celo,manca.Per poterlo completare ( i reati ormai li ha provati quasi tutti e ne restano ben pochi ) ha bisogno di circolare liberamente,perchè nel caso venisse associato alle patrie galere,la collezione rischierebbe di restare priva di pezzi..A tal fine,non solo sguinzaglia torme di azzeccagarbugli col compito di inventarsi abomini giuridici ( legittimo impedimento,ddl sulle intercettazioni,impunità per tutto il parlamento ) che gli consentano di salvarsi il collo dal filotto di giudizi che a breve dovrà affrontare,ma ci mette anche del suo.Improvvisandosi fine giureconsulto,infatti,conciona di diritto come un navigato costituzionalista,ritrovandosi in un batter di ciglia a sparare cazzate di proporzioni inaudite.Silvietto,può succedere.Soprattutto quando alzi il tiro ( o il gomito ) e passi dalla gnocca alla legge,al di fuori peraltro di quei contesti ambientali,e cioè un bar o la pensilina dell'autobus,ai quali sei abituato.C'è da dire che l'elettorato berlusconiano questi frullatoni di palta se li degusta con piacere,chiedendo pure il bis.Ma se appena uno decide di usare il cervello,sai le sghignazzate che si fa.L'ultima alzata di ingegno del premier riguarda la Corte Costituzionale,i cui giudici,a suo dire,sono tutti comunisti e abrogano le leggi,tutte buone ovviamente,approvate dal Parlamento.Come dargli torto ? Chi di voi,infatti, non ha mai visto Ugo De Siervo o Franco Gallo ( 150 anni in due e in piedi perchè non tira il vento) manifestare in corteo insieme ai centri sociali,con tanto di kefiah a coprire il volto e spranga nella mano?Questi noti giudici leoncavallini,giova ricordare,non sono però nominati per alzata di mano dai partecipanti alla Festa dell'Unità di Castelfranco Emilia,ma per un terzo vengono nominati dal Presidente della Repubblica,per un terzo dal Parlamento in seduta comune,e per un terzo dalle supreme magistrature,ordinaria e amministrativa ( Cassazione,Corte dei Conti,Consiglio di stato ). Un criterio di nomina,codesto,che non credo avrebbe riscontrato molto successo nella Russia staliniana.Tant'è.Curioso poi che Berlusconi parli di "abrogazione di leggi",riuscendo così nell'arduo compito di sparare due minchiate contemporaneamente( retaggio delle televendite,compri due paghi uno ).In primis,perchè questo è un governo che legifera ( si fa per dire ) a colpi di decreto ,il cui carattere di urgenza peraltro è il più delle volte a dir poco sospetto.In secondo luogo,poi,occorrerebbe spiegare a questo novello Giustiniano,che la Corte Costituzionale non abroga le leggi,semplicemente verifica se una legge sia conforme o meno al dettato costituzionale.Ora,capisco che per Berlusconi la Costituzione sia un incomprensibile intralcio a fare quel cazzo che gli pare e piace,ma finchè ancora siamo in democrazia,gli tocca adeguarsi. Insomma,meglio che Silvietto nostro la legge si limiti a violarla,cosa che peraltro gli riesce benissimo,o che si concentri sul mercato delle vacche, acquisendo qualche altro peones che permetta alla maggioranza di tirare a campare ancora un pò.A proposito.L'ultimo acquisto dei berluscones è Luca Barbareschi,personaggio la cui consistenza etica,a occhio e croce,sembrerebbe pari a quella di un Giuda incapace di rimorsi.Un essere così impopolare anche fra i suoi stessi simili,da aver trovato ricovero solo presso il fritto misto dei Responsabili,quello di Scilipoti e Moffa ( nomen omen ) per intenderci.Al PDL non lo hanno voluto.Anzi,Ignazio La Russa,intervistato in merito, ha affermato che se fosse tornato Barbareschi se ne sarebbe andato via lui con altri cinquanta.Che detto da uno,il cui livello morale è un gradino sotto a quello di chi si inchiappetta i bambini ( la battuta è di Woody Allen,non mia ),è davvero un bel risultato.

Blackswan,lunedì 21/02/2011

DEFINIRE PATRIA

Come è ormai noto, tra poco verrà celebrato il 150 della nostra bella nazione fatta di sole, mare, brava gente pizza e pallone.
La circostanza ci viene ricordata in continuazione dallo psicodramma collettivo delle coccarde tricolori.
Chi le vuole usare per curarsi le emorroidi, previo inserimento in loco, chi ritiene che se non le si indossa si diviene per ciò solo traditori della patria, e via discorrendo.
Mi chiedevo quindi che cosa significhi, per ciascuno di noi, il concetto di patria ed in quale misura possa avere un effettivo rilievo nella nostra quotidianità.
Premessa: quando ne parlano i politici di professione, la considerazione che ho del concetto di patria è pari a zero esattamente come quella che ho per il concetto di religione.
Tranne pochi esaltati che ne parlano in modo tragicamente serio, si tratta quasi sempre di citazioni strumentali.
Ciò detto, la mia personalissima opinione è che una patria sia soprattutto un nucleo di storia e di sentimento comune, possibilmente con radici nel tempo.
Se è così, molto di noi si spiega da sè.
L'Italia è un paese giovane.
Di quasi un secolo più giovane degli Stati Uniti, dei quali si dice sempre (e con ragione) che sono un paese giovanissimo.
Noi abbiamo radici millenarie, ma non nazionali.
Il sistema di riferimento ancora oggi più sentito è quello locale, chiaro retaggio dell'Italia medievale e del Rinascimento.
La Signoria, i liberi comuni e via discorrendo.
Complice anche il calcio (che non sembra ma c'entra parecchio), milanesi e romani si stanno fieramente sulle balle a vicenda, così come milanesi e torinesi.
Torinesi e veneti probabilmente sanno a stento della reciproca esistenza.
Per carità, il mondo per fortuna evolve a dispetto di tutto e di tutti, e quindi oggi siamo più mobili e necessariamente più aperti dei nostri padri e nonni.
Ma non dimentichiamo che quando mio nonno è partito per la guerra (1915 - 18), la sua più grande curiosità era vedere i meridionali, che nella sua zucca di vicentino di provincia equivalevano agli ottentotti o agli esquimesi.
E si parla di poco più di 90 anni fa, mica di altre ere geologiche.
Inutile dire che dopo avere diviso con siculi e calabresi la fame, il freddo ed una fottuta paura di non tornare a casa, questi alieni sono diventati i suoi fratelli.
Nella Torino degli anni '60 "non si affitta a meridionali", come recitavano i cartelli affissi all'esterno di molte case.
E ancora oggi, quando un nordico legge le cronache della mala politica meridionale, lo fa alzando un sopracciglio di ironico compiacimento.
Come dire; "cosa vuoi aspettarti di diverso da quelli lì?"
Senza sapere, o meglio fingendo di non sapere, che il mercanteggiamento dei diritti, la crapula della cosa pubblica, la sopraffazione, sono le medesime anche qui da noi, solo con meno fragore di esplosivi (sempre che non si vadano a pestare i piedi sbagliati, perchè in quel caso anche dalle nostre parti booom).
Poi succede che si vada all'estero, qualcuno per lavoro, la maggior parte di noi per brevi vacanze, e allora si fa comunella con i compatrioti.
Al villaggio turistico francese o greco si pretende di entrare nelle cucine e fare il caffè, "perchè questi qui non sono capaci".
Scatta il torneo di calcetto e lì altro che Garibaldi e Mazzini.
Sentito con le mie orecchie in un villaggio, da parte di un simpatico bolognese che organizzava la squadretta: "Italy, tri volts vord cempions!"
Tri perchè eravamo ante 2006.
Ma sono tutti episodi estemporanei, magari anche sinceri lì per lì, però di breve respiro.
Tutto questo per arrivare a dire che , personalmente, mi sento molto milanese (a Milano sono nato, crescuito e vivo) e molto veneto (lì sono le radici, come emerge dal mio nick, così magari qualcuno si incuriosirà su chi fosse Ezzelino).
Ma non posso dire di sentirmi un granchè italiano.
La più parte di quello che ci connota attualmente mi fa, sinceramente, piuttosto schifo.
La poca dignità individuale e collettiva, il relativismo etico, il cinismo a poco prezzo, l'ignoranza diffusa, grazie ma ne faccio a meno.
E se i ministri della Lega sbertucciano il tricolore, e Berlusconi ci procura figure di legno ai quattro angoli del globo, la cosa mi disturba non perchè mi leda nella mia italianità ma perchè mi darebbe fastidio comunque.
Quando sento quei vecchi arnesi della politica locale americana dire che i neri dovrebbero ancora oggi stare in piedi sul'autobus, li prenderei a calci nel culo anche se non sono americano nè nero.
Allora, celebriamo pure il 150°, con un po' di amor proprio va bene ma senza esagerare che non è il caso, e cerchiamo di diventare grandi.
In ambito internazionale l'Italia è percepita spesso come un fanciullino, grazioso, simpatico, inoffensivo e quindi gradevole.
Che è meglio che essere considerati noiosi, ed è molto meglio che essere ritenuti pericolosi.
Ma a un certo punto della loro vita, i fanciullini si trovano davanti ad un bivio: o crescono, o diventano patetici.
Siccome sono convinto che si possa crescere bene restando brillanti e leggeri (nel senso buono del termine), è il caso di darsi da fare.
Milano, 21 febbraio 2011

Ezzelino da Romano

domenica 20 febbraio 2011

SILVIO L'AFRICANO


Questa mattina ho fatto colazione con uno yogurth e un succo di frutta.Non ho bevuto grappa,né mi son fatto una canna.Quindi,quello che sto per scrivere non è il frutto di un delirio da sostanze psicotrope o alcol,anche se io stesso stento a crederci,ma la pura verità.Tanto surreale,peraltro,da apparire una barzelletta o una di quelle improbabili notiziole che compaiono sulla Settimana Enigmistica nella rubrica “ Lo sapevate che “.Sentite un po’.In Ruanda,il ministro dello sport, durante i festeggiamenti per San Valentino,è stato immortalato da un servizio fotografico che lo ritrae abbracciato,in modo non sconcio ma senz’altro voluttuoso,ad una mezza dozzina di allegre signorine.L’alto funzionario,il giorno dopo la pubblicazione delle foto,ha rassegnato le dimissioni,ammettendo che “ immagini del genere non sono adatte a un Ministro”.Il Ruanda,tanto per rinfrescarci la memoria, è quello stato dell’Africa Orientale,dove nel 1994 gli Hutu massacrarono 800.000 tutsi con la stessa nonchalance con cui si raccolgono margheritine di campo.Sempre in Ruanda,nel 2010 si sono svolte le elezioni ( si fa per dire ) presidenziali che hanno visto trionfare con il 93% dei consensi,Paul Kagame,leader del principale partito del paese.Un plebiscito,agevolato dal fatto che alle elezioni non hanno potuto partecipare i leader dei partiti d’opposizione( il vero sogno erotico di Berlusconi,altro che Bunga Bunga ).Giova ricordare, e così do l’ultima pennellata al quadro,che i tre principali quotidiani del paese sono stati chiusi e ogni tanto qualche giornalista viene ritrovato a mangiare l’insalata dalle radici. Insomma,non si può dire che in Ruanda soffino i venti della democrazia e parrebbe che i diritti civili abbiamo la stessa attesa di vita di un vaso di Murano in mano ad un bimbo di tre anni.Eppure,nonostante ciò,il senso per lo Stato e la dignità di chi lo rappresenta hanno un valore superiore a quello percepito nel nostro paese.Nel quale,un anziano che gira con una colata di bitume al posto dei capelli,bestemmia e si esprime con la stessa eleganza di Bombolo in “Regolamento di culi “,millantando di essere un premier,resta saldo alla poltrona nonostante in questi diciassette anni abbia concepito il codice penale come il menù della sua trattoria preferita.Certo,il Ruanda è lontano,e Silvietto nostro preferisce guardare ad un’Africa più evoluta,progressista e democratica,intrattenendo rapporti di amicizia e deferenza con la vicina Libia.Un paese,dove la gente vive libera,nel rispetto dei diritti civili e degli ineludibili bisogni primari.E non è certo colpa di Gheddafi se centoventi nullafacenti comunisti, invece di starsene a casa o nelle fabbriche a produrre,vagabondano per la città ed incappano accidentalmente nella linea di tiro di qualche cecchino appostato sui tetti.Cose che capitano e che sono le inevitabili conseguenze di un aspro,anche se leale,confronto democratico.Che è lo stesso a cui aspirerebbe Berlusconi, se i soliti giudici,bolscevichi e trinariciuti,non continuassero ad impedirglielo.Pertanto,che senso avrebbe disturbare con una telefonata l'amico Gheddafi per uno di quei futili argomenti che non riguardano la figa e nemmeno una fettina di culo ? Sono una persona discreta io,cribbio !
Blackswan,domenica 20/02/2011

sabato 19 febbraio 2011

QUOUSQUE TANDEM ...

L’intervento di Benigni a Sanremo dovrebbe essere utilizzato nelle scuole come lezione di storia e di civiltà.Difficile trovare un professore che spieghi meglio,con così tanta allegria e passione,le origini del nostro paese,i simboli che lo rappresentano e il sacrificio di quanti sono morti credendo nel sogno di un’Italia unita e repubblicana.Una lezione declinata con orgoglio e sentimento,utilizzando parole semplici come veicolo di una cultura immensa e di una sferzante,ma sottesa, ironia volta a fustigare i parvenu della politica e un certo malvezzo di rammentarsi del tricolore e dell’inno solo in occasioni calcistiche.Al momento degli applausi finali,tra gli altri,ho visto alzarsi in piedi e spellarsi le mani personaggi del calibro di Masi e di La Russa,oltre ad un paludato parterre di tragattini e pancioni, figlio del presenzialismo mondano e di una sconcia ipocrisia. E mi è venuto da vomitare innanzi a questi zerbini loschi e ignoranti, che il nome dell’Italia lo infangano solo respirando,lo insozzano ogni giorno con la violazione sistematica della legge e della costituzione,lo inzaccherano costantemente con le loro deiezioni di inciviltà e ignoranza,e costantemente lo violentano con una sciagurata gestione della cosa pubblica e del nostro patrimonio di cultura e tradizioni.L’Italia di Giolitti,di De Nicola,di Gramsci,di De Gasperi,di Berlinguer,di Borsellino e Falcone,è divenuta agli occhi del mondo la patria del bunga bunga,una nazione governata da un pagliaccio,inerte politicamente e allo sfascio economico.Uno Stato guidato da una pletora inesausta di prostitute,molte delle quali minorenni,e da un partitucolo,la Lega,composto da molti minorati.Un governicchio quello di Berlusconi, che tira a campare sulle dinamiche del ricatto:da un lato,le continue richieste di prebende da parte di schiere di sciacquette in cambio del silenzio sulle notti di Arcore, paralizzano il paese sulla risoluzione dei guai giudiziari del premier;dall’altro,la malcelata estorsione politica di Bossi,che ottiene continue concessioni per la realizzazione di un folle piano secessionista in cambio dell’omertoso appoggio ad una leadership in stato comatoso.A cosa applaudiva La Russa ieri ? Che senso della nazione può avere uno che per brama di potere si accompagna ad una conventicola di blenorragici che usa il tricolore per pulirsi il culo ? Ieri,i ministri ( si fa per dire ) della Lega hanno definito “ pura follia “ la festa nazionale indetta per il 17 marzo.Ovviamente non avevo dubbi.Questi signori non hanno amor di patria e dignità:sputano sulle nostre tradizioni,facendosi paladini degli alti valori del federalismo ( una boiata pazzesca ),e poi ad esempio,di nascosto,come agiscono tutti i malfattori,fanno passare tra le pieghe del decreto Omnibus 66/2010, una norma che depenalizza il reato di banda armata per salvare il culo a 36 militanti accusati di questo reato avanti il Tribunale di Verona.Dunque,il paese è nelle mani di un reggimento di trafficoni in camicia verde,ominidi che nella scala evolutiva si arrestano un gradino sotto a quello dei primati.Prendiamo Bossi,ad esempio.Una carriera da satiro al pari di quella di Berlusconi,stroncata non da guai giudiziari,ma da un ictus cerebrale incorsogli,dicono le malelingue,durante una notte di sesso trascorsa in compagnia di una nota subrette.Ora farfuglia frasi incomprensibili e quando vuole sublimare il proprio pensiero politico comunica a colpi di dito medio.Chi può sentirsi rappresentato da uno così ? Un Ministro della Repubblica,vi rendete conto?Condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti ( Roma ladrona ? ) e pure condannato in via definitiva per vilipendio alla bandiera italiana.Un pregiudicato,insomma.E non è l’unico.Roberto Maroni,quello con l’occhialino rosso molto fashion,er Bruce Springsteen de noartri,che dichiara candidamente di scaricare musica in modo illegale, verrà ricordato come l’unico Ministro degli Interni con una condanna in via definitiva per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale ( che è un po’ come fare ministro delle Pari Opportunità un naziskin ).Non per avere tirato un pugno o una sprangata,atti incivili,ma con una certa dignità di fondo.No,per aver morso il polpaccio a un poliziotto.Da terra,come i cani.E non vogliamo sprecare due parole anche su Borghezio,che fu pure sottosegretario alla giustizia nel primo governo Berlusconi,ed è stato condannato in via definitiva per incendio aggravato da finalità di discriminazione( bruciò il pagliericcio di alcuni poveretti che dormivano sotto un ponte ) ? Come osa gente di tal fatta insultarci perché amiamo il nostro paese ? Quanto a lungo ancora lo consentiremo ?
Blackswan,sabato 19/02/2011

venerdì 18 febbraio 2011

ESSER GIOVANI OGGI : LA RAGAZZINA E LA BOCCONIANA 2 ( IL RITORNO )

Ieri sera,durante l'ultima parte di Annozero,è intervenuta dal pubblico una ragazzina di sedici anni,alla quale è stato chiesto cosa ne pensasse dei comportamenti delle sue coetanee che offrono il corpo in cambio di visibilità mediatica e contropartite economiche.Con la voce rotta dall'emozione,come si conviene a chi non è avvezzo a comparsate televisive,e con una semplicità espositiva commovente,la sedicenne, nel minuto scarso in cui ha avuto la parola, ha espresso pochi concetti,ma tutti chiarissimi.La differenza la fa l'educazione che hai ricevuto e sì,è possibile un modo diverso per riuscire nella vita,ad esempio tramite lo studio e il sacrificio.Parole lapalissiane se fossero state pronunciate in un altro tempo e in un altro luogo,ma eversive rispetto al degrado morale in cui annaspa il nostro paese.Educazione e studio,concetti che in questi anni hanno assunto il sapore deamicisiano dell'atto di coraggio e che appena pronunciate deflagrano come esplosioni di normalità nel silenzio attonito di una gioventù le cui aspirazioni esistenziali si arrestano,nella maggior parte dei casi, all'ultimo modello di smart-phone.Davanti a quella ragazzina,mi sono commosso, e ho ripensato a un proverbio pellerossa con il quale spesso provo a confrontarmi: "La terra non l'abbiamo ereditata dai nostri padri,ma presa in prestito dai nostri figli".Un giorno,quando restituirò al futuro il mio angolo di mondo,spero di poterlo rimettere nelle mani di una giovane così,il cui sorriso pulito è lo specchio di una normalità di cui tutti avremmo bisogno.Ho spento il televisore e sono andato a letto contento,pervaso da un euforico senso di speranza.Una speranza buona,universale,che vorresti condividere con le persone che ti circondano,gridando con tutto il fiato che hai in corpo che un futuro migliore è possibile.Ma i sogni,si sa,muoiono all'alba.Mi capita così di navigare un pò nel web e di finire a leggere un'intervista rilasciata qualche giorno fa dall'ormai nota Sara Tommasi al settimanale "Diva e Donna".In realtà,non avrei voluto buttare via tempo,ma mi sono convinto che, mal che andasse, avrei comunque trovato la giusta ispirazione per le deiezioni mattutine.Riporterò qui di seguito brevi stralci dell'intervista,dai quali si potrà evincere la vacuità oceanica in cui naviga la mente impalpabile dell'intervistata,che sospetto peraltro essere affetta da qualche oscura patologia neuro-psichiatrica.La lettura di quanto segue,avrà un effetto decisamente psichedelico se accompagnata da un'abbondante fumata di marijuana.L'incipit denota una certa enfasi di foscoliana memoria,con qualche accento melodrammatico da feuilleton ottocentesco : << Ho deciso di parlare perchè altrimenti mi avrebbero uccisa.Ma adesso se mi chiedono: " preferisci continuare a vivere o morire ?",io scelgo la morte " >> ( ottima scelta,siamo tutti con te ).<<Mi sento proprietà dello Stato>> ( e di almeno altri cinquanta "fidanzati",così a occhio e croce )<< e mi hanno tolto la voglia di vivere>> ( ma non di dire stronzate ).Segue un crescendo rossiniano da delirio alcolico : <<Mi sento perseguitata:secondo me sono i servizi segreti >>( stufi di mettere bombe nelle stazioni e di rapire Imam ).<<Mi somministrano di nascosto sostanze che mi hanno fatta diventare malata di sesso>> ( elaborata perifrasi per mettere l'accento sulla professione più antica del mondo ).<< Per controllarmi mi hanno impiantato anche dei microchip >> ( non nel cervello perchè non c'era spazio ).L'enfasi cresce fino al parossismo : << In casa mi entrano persone,spariscono cose e forse mi mettono anche dei gas >> ( opera del famosissimo agente Peto Peto Sette ).<< Così,sento un odore pesante,mi addormento e dormo tantissimo >> ( plausibile non avendo un cazzo da fare ) << Ho anche dei buchi neri >>( propenderei per voragini ) << e a volte mi sento obbligata a fare qualcosa >> ( non certo a pensare ).Il gran finale è l'apoteosi del surreale,tenevi ben saldi alle sedie : << Non ho mai preso soldi da Berlusconi,purtroppo no >> ( toh,guarda,un asino che vola ! ) << C'è un sistema in Italia per uniformare una volontà comune,per mantenere lo stato attuale delle cose >> ( intrepida rivoluzionaria ).E infine il botto con la B maiuscola : << Potrebbero esserci dietro i riti satanici >> ( da una che di solito dietro si ritrova un anziano affetto da satiriasi, è già un bel passo avanti).
Non male,vero ?
Blackswan,venerdì 18/02/2011

giovedì 17 febbraio 2011

GOVERNO VUOL DIRE FIDUCIA

Nascosto dietro il paravento mediatico dei guai giudiziari di Berlusconi,il governo,tomo tomo cachio cachio,continua a mettere le mani nelle tasche degli italiani.Questa è la volta del "Decreto Milleproroghe",un abominio legislativo a metà fra una maxi-gabella e un buffetto di simpatia agli evasori fiscali.Della serie:finchè c'è trippa per gatti,si mangia.Lo strumento utilizzato da questi corsari del portafoglio altrui è,almeno per quanto riguarda il Senato,dove i numeri di Berlusconi sono ancora buoni,il ricorso alla fiducia.L'attuale legislatura ha visto il ricorso a questo strumento,anomalo rispetto all'iter procedurale di promulgazione di una legge,almeno una quarantina di volte.Cosa si intende per fiducia,ce lo saremo chiesti un pò tutti,dal momento che son due anni che la parola ricorre con una certa frequenza su giornali e televisioni,ogni volta che c'è da approvare una legge.In buona sostanza: "Il governo pone la questione di fiducia su una legge (o più comunemente su un emendamento ad una legge), qualificando tale atto come fondamentale della propria azione politica e facendo dipendere dalla sua approvazione la propria permanenza in carica. Nella pratica politica tale strumento viene usato dal Governo per compattare la maggioranza parlamentare che lo sostiene o per evitare l'ostruzionismo dell'opposizione." ( da Wikipedia ).Cosa significa ?In soldoni,sta a significare che la maggioranza,sicura dei propri numeri,ponendo la questione di fiducia,evita il dibattimento,in modo tale che gli emendamenti alla legge decadano e la legge passi così come è stata originariamente concepita.Pertanto,il parlamentare di maggioranza,nello specifico di centro destra,non è più chiamato a decidere sul merito del provvedimento legislativo ( anche come franco tiratore o secondo coscienza ) ma sulla propria fedeltà al governo,col risultato che finiscono per essere approvate delle fetecchie inqualificabili,senza che si possa apportare alcuna modifica migliorativa.Ovviamente,il governo non porrà la fiducia alla Camera,dove la maggioranza di Berlusconi è risicata, e dove è probabile,già in commissione Affari Costituzionali e in quella Blilancio,un pareggione sul filo di lana.Se però il decreto dovesse passare ( decadrà il 27 febbraio se non convertito ),ci ritroveremo a spillare un bel pò di quattrini.Da luglio,infatti,il biglietto del cinema aumenterà di un euro.L'aumento è stato voluto per finanziare le case di produzione cinematografica,la più grande delle quali si chiama Medusa,ha come presidente Rossella ( quello che beveva coca-cola light alle feste del premier ) ed è di proprietà di Berlusconi ( quello che è già ricco di suo e quindi non ha interesse ad appropriarsi della cosa pubblica ).Tra le altre splendide novità,verrà introdotta "la tassa sui terremoti ": le regioni colpite da calamità naturale,se non avranno soldi per provvedere alla ricostruzione,dovranno alzare le tasse,le addizionali e financo l'accisa sulla benzina.Insomma,i poveri terremotati non solo saranno cornuti e mazziati,ma soprattutto saranno i primi a saggiare la logica del federalismo fiscale.Se dei 160 milioni promessi da Bondi al Fondo Unico per lo Spettacolo ne arriveranno solo 15 ( d'altra parte,qualcuno disse,che con la cultura non si mangia ),i nostri amati politici per converso non si faranno mancare proprio nulla: condono ai partiti per le multe alle affissioni elettorali abusive,mantenimento dei 60 consiglieri nelle grandi città ( avrebbero dovuto scendere a 48 a partire dalle prossime elezioni ),riapertura dei termini per chiedere i rimborsi elettorali relativi alle scorse regionali.Ma ci sono un paio di altre gemme che vale la pena rammentare.La prima è la schedatura di tutte quelle coppie che intendono ricorrere alla Legge 40 ( procreazione assistita ) e che pare un provvedimento messo lì ad hoc per ingraziarsi le ormai tentennanti simpatie del Vaticano verso la maggioranza.La seconda,voluta da Bossi,è la proroga del pagamento delle multe in favore degli allevatori che anni fa violarono le quote latte.L'ennesimo sberleffo in faccia agli allevatori onesti,che costa allo stato la bellezza di 30 milioni di euro ( di cui 5 reperiti dal Fondo Per la Sicurezza,con somma gioia dei poliziotti che già provvedono personalmente al pieno delle volanti ).Come a dire:violate la legge,evadete le tasse,perchè tanto non vi succede nulla.Complimentoni davvero.

Blackswan,giovedì 17/02/2010

Germania pallida madre

Cari killers,
qualche sera fa ho visto su La 7 un programma (di cui non ricordo il titolo) davvero surreale.
Il tema era, tanto per cambiare, la nostra situazione politica, sospesa tra bunga bung e voti di fiducia.
In studio, una deputata PDL di cui ho rimosso il nome che concionava sullo stravolgimento di ogni regola e procedura in danno dell'amato leader.
In collegamento esterno da New York un costernato Vittorio Zucconi faceva presente alla suddetta che il paese non può permettersi di andare oltre perchè ormai all'estero ridono di noi, non di Berlusconi ma di noi come popolo, e questo ci crea enormi danni anche economici.
Chiude Zucconi dicendo che non è pensabile di dover subire tutto questo per una vicenda di telefonate a luci rosse.
Sapete qual'è stato il commento della deputata in studio?
"Telefonate peraltro intercettate illegittimamente, Dottor Zucconi, mi scusi!".
Questo il livello di uno dei 935 soggetti che siedono nel nostro Parlamento.
Leggo oggi sul Corriere che in Germania il giovane, bello, ricco e nobile ministro della difesa Karl Theodor zu Guttemberg è accusato di avere taroccato la sua tesi di dottorato nel 2007.
Inchiesta immediata da parte dell'Università di Bayreuth, rischio di revoca del PhD e sguardi dell'intero paese su di lui.
Se ha mentito, pensano i bravi tedescotti, può farlo in qualunque altro contesto, e dunque...
Lì, un truschino su un dottorato è sufficiente a far traballare una carriera.
Qui, in presenza di cotanto bordello, c'è chi discetta sulla legittimità delle intercettazioni.
Duole ammetterlo, ma noi i tedeschi possiamo batterli solo a calcio, per il resto non c'è storia.
E non perchè siano più bravi, più onesti o più intelligenti di noi, ma perchè sono un popolo, sono una nazione e quindi sanno ragionare in termini collettivi.
Noi, semplicemente no.
Guardate come la gente fa la fila in Francia, Germania, Inghilterra e come la fa da noi, e tutto sarà chiarissimo, compreso quello che accade in questi mesi.
Adelante!

Ezzelino da Romano

mercoledì 16 febbraio 2011

IL GIUDICE NATURALE,IL NUDISTA E LA GRAPPA


Il 6 aprile,Berlusconi dovrà presentarsi davanti ai giudici per rispondere dei reati di concussione e di induzione alla prostituzione minorile.Il GIP Di Censo,trascorsi i canonici cinque giorni, ha ritenuto evidente l’impianto probatorio fornitogli dai Pm e ha rinviato B. al giudizio immediato.L’evidenza della prova,è giusto ricordarlo,non significa che Berlusconi sia colpevole.Significa solamente che le accuse non sono campate in aria ma provate,e che quindi B.,che ora è imputato e non più solo indagato,sarà convenuto innanzi ai magistrati per difendersi da queste infamanti accuse.La tesi difensiva proposta dagli avvocati del premier si basa principalmente nel rigettare la competenza ( funzionale ) del Tribunale di Milano.In questi giorni,abbiamo infatti assistito ad una levata di scudi da parte dei soliti improvvisati giuristi del centro destra che attribuiscono alla magistratura milanese un’intollerabile violazione del dettato costituzionale.Già ascoltare gente come Cicchitto o Capezzone riempirsi la bocca di parole come “Costituzione” o “Giudice Naturale” fa il suo bel effetto alcolico.Ma quello che davvero sgomenta è il cumulo di fesserie di cui costoro cercano di convincerci.Castronerie che potrebbero essere smontate in poche battute anche da uno studente al primo anno di giurisprudenza o da un semplice cittadino ben informato.La pretesa competenza del Tribunale dei Ministri ( che,per chiarezza, è un collegio di giudici ordinari e non di ministri ) nel caso di specie non ha alcuna ragione d’essere.Il Tribunale dei Ministri,infatti, è competente solo per i reati commessi dai Ministri e dal Presidente del Consiglio nell’esercizio delle loro funzioni.B.che telefona in questura per far rilasciare Ruby non sta esercitando la sua funzione ( cosa che avrebbe fatto,ad esempio,il Ministro degli Interni se fosse stato lui ad effettuare la telefonata ) ma semplicemente abusa della sua qualità di premier,cioè esercita il proprio potere per ottenere un vantaggio.Perchè,dunque,Ghedini e compagnia bella insistono tanto nel voler spostare il procedimento avanti il Trubunale dei Ministri ? Perchè il Tribunale dei Ministri può operare solo dietro autorizzazione a procedere rilasciata dalla Camera competente.E secondo voi,l’emiciclo, che è a maggioranza di centro destra, darà questa autorizzazione ?
Per non lasciare proprio nulla di intentato,le avanguardie mediatiche di Berlusconi continuano comunque a rimestare nella rumenta per vedere se riescono con un po’ di pattume a coprire il fango che macchia l’onorabilità del padrone.Così Il Giornale di Sallusti regala una chicca da Premio Pulizer ai propri letttori e pubblica una foto risalente al 1979, in cui Vendola viene ritratto nudo in un campo di nudisti,titolando lo scoop: “ Vendola sfilava nudo ( e in luogo pubblico ) ma oggi fa il moralista “.Se il tenore dell’informazione di regime è questo,è molto plausibile che nei prossimi giorni verranno anche pubblicate le foto di Vendola vestito da Zorro a una festa di Carnevale o di Vendola in pantaloncini e maglietta durante una partita di calcio. A parte il fatto che non riesco a scorgere l’attinenza fra una scelta naturista e la morale;a parte il fatto che frequentare campi nudisti non è reato e a parte il fatto che la foto risale a 32 anni fa;ma qualcuno vuol spiegare a Sallusti che in un campo nudisti puoi accedere solo se sei nudo,e non il contrario,perché diveramente saresti preso per un guardone,quasi come chi pubblica certe foto ?
La cosa davvero difficile da comprendere è perché la maggioranza di governo si affanni così tanto a prendersela con la magistratura,con i comunisti, e a insultare chiunque capiti a tiro.Rilassatevi,fumatevi una sigaretta e vedrete che tutto si risolverà. Tanto ci pensa Bersani a salvarvi il culo. Il governo è sull’orlo del baratro,basta una toccatina in punta di dito per spingerlo nell'abisso e quello che fa ? Si fa intervistare dalla Padania,proponendo alla Lega di mollare Berlusconi e di lavorare insieme al PD per il federalismo.Una cosa che nemmeno Dalema ai tempi della Bicamerale.A parte che il federalismo è una boiata pazzesca,soprattutto  nella versione padana che prevede il proliferare di gabelle a carico del già esausto contribuente.Ma poi,davvero vogliamo dare visibilità di soggetto politico  a un partitucolo zeppo di pregiudicati e con la consistenza comunicativa di un rutto ? Evidentemente si, dal momento che non pago,il segretario del PD se ne esce con un’altra perla d’annata: “Lo so da me che voi non siete razzisti “.Bersani,ma ti sei scolato la grappa di Calderoli prima di parlare ? Hai fatto colazione con polenta taragna e bonarda ? Non ti ricordi che questi sono quelli della Bossi-Fini,delle magliette anti-islam,dei centri storici chiusi al kebab,della schedatura degli immigrati ( Boso e Gentilini ) e dei referendum per scacciarli dal nostro paese,degli slogan del tipo “ Roma ladrona” e “Padroni a casa nostra “  ? Evidentemente no. Alora,ti rinfresco io la memoria:


Complimenti per la lungimiranza politica:ora gli elettori di sinistra hanno una certezza in più.

Blackswan,mercoledì 16/02/2011

martedì 15 febbraio 2011

Tra il serio ed il faceto

Ho un odio, un odio feroce per chi scrive cose come "Ho ancora y parfum on my skin" (Sara Tommasi).
Ancora di più per chi dice frasi del genere "Ti devo briffare un attimino perchè ne vedrai di ogni" (Nicole Minetti mentre istruiva una fanciulla prossima all'esordio a Villa San Martino).
Sono parole chiassose, brutte e vuote come la testa, e probabilmente lo spirito, di chi le pronuncia.
E siccome di questa cialtroneria dilagante sono già piene le nostre giornate, vorrei spendere due parole per qualcosa che ritengo bello e che per un po' di tempo ha allietato il mio tempo.
Oggi ha annunciato il suo ritiro dal calcio Ronaldo, a mio giudizio uno dei più grandi attaccanti di sempre.
Lo ha amato chi come me ama l'Inter, ma anche chi ama il calcio e lo soprt in genere.
Era impossibile rimanere freddi davamti alle sue giocate, così come non si poteva rimanere freddi quando si vedeva correre Carl Lewis o boxare Marvin Hagler.
Il talento assoluto appartiene a tutti.
Io, nonostante la diversa fede, accendevo la tv per vedere giocare Van Basten e mi inorgogliva pensare che altri facessero lo stesso per vedere il giocatore che io avevo la fortuna di vedere dal vivo, una domanica sì ed una no, quando era al massimo del suo splendore.
E quindi, la riflessione si conclude nei seguenti termini:
se siamo giù di corda perchè il paese va a puttane, perchè non si vede un gran futuro, perchè sembra difficile parlare con qualcuno di interessante, o per qualsiasi altro motivo, beh, per fortuna è sempre possibile tirarsi su guardando un quadro di Magritte o di De Chirico, o ascoltando un pezzo che ti torce le budella (propongo Immigrant Song del Led Zeppelin, farmaco ad azione garantita), o perchè no andandosi a rivedere un dribbling del Fenomeno.
Ora mi rituffo sulle carte e per oggi non posto più (ma come c... parlo ?!?)

15 febbraio 2011

Ezzelino da Romano

La resa dei conti

Ed ecco la notizia del nostro amato premier rinviato a giudizio con rito immediato.
Tra pochi giorni, quindi, potrebbe piovere sulla testa di un capo di governo una condanna per reati infamanti.
Gravi in senso assoluto, ma inaccettabili per un uomo che pretende di guidare un paese.
Non è possibile prevedere se ci sarà condanna, ma a mio parere è probabile, perchè diversamente il GIP avrebbe rigettato la richiesta di rito immediato proveniente dalla Procura.
E se il Berlusca venisse condannato?
Ci dovremo sorbire un governo comunque guidato da lui, per interposta persona, o si riuscirà a dare un colpo d'ala verso direzioni più dignitose?
Non parlo necessariamente dei deprimenti dualismi Bersani-Veltroni, ma di una sorta di sogno, il governo della brava gente.
E come tutti i sogni, ho paura che sia destinato a rimanere irrealizzato.
Le manifestazioni di sabato sono state un grande momento di mobilitazione.
L'indignazione ha portato in piazza la gente, di certo non i "radical chic" di cui vaneggia la dominatrice sadomaso della scuola italiana, mistress Maria Stella, ma appunto tanta brava gente normale.
Che poi, però, è quella che non fa politica, o almeno non la fa più.
Perchè se ne sente, con ragione, disgustata, al punto che la partecipazione non è più vista come libertà (ciao Giorgio) ma come rischio di sporcarsi le mani.
Il fenomeno è risalente, e inizia con il declino dei grandi partiti di massa.
Ricordo una cena tanti anni fa, con gente in parte sconosciuta, e a un certo punto uno dei presenti mi dice: "La politica? Beh la Lega. O il PSI se vuoi mangiare".
Lì per lì sono trasecolato, ma l'approccio dei più era già in quei termini.
Poi, nel 94, con la discesa in campo dell'Unto dal Signore, il fenomeno si è completato.
Il partito-azienda, of course.
La resa dei conti che si avvicina è con questo sistema, e con il suo fin troppo prevedibile carico di amoralità.
Ma il veleno che è stato seminato durerà ancora a lungo, ed è un veleno fatto di madri e padri che spingono le figlie a concedersi in cambio di prebende.
Berlusconi non ha creato nulla, si trattava di tendenze da sempre presenti nella grande panza e nel piccolo animo delle genti italiche.
Certamente, però, lui le ha elevate a sistema ed è assurto a pontefice massimo del sistema stesso.
Se la fanciulla di turno si accuccia sul divano di Lele Mora, magari fa dieci serate in discoteca e lì può accalappiare un imprenditorello a sei cilindri, ventiquattro valvole e zero libri letti che per un po' la spupazza.
Ma se il divano sta a Villa San Martino, è il botto della vita.
Coraggio dunque, amici e concittadini, la battaglia sarà lunga, e servirà a salvare i nostri figli e nipoti.
E' una buona battaglia.

15 febbraio 2011

Ezzelino da Romano

lunedì 14 febbraio 2011

NE' DESTRA NE' SINISTRA.SOLO DIGNITA'

Cara Sig.ra Gelmini,
davo per scontato che un ministro della Pubblica Istruzione sapesse far di conto.Io fin da piccino,magari con l'aiuto del pallottoliere,sapevo già distinguere fra tanto e poco,fra moltitudine e sparuto drappello.Ieri pomeriggio,con il placet delle varie questure,eravamo più di un milione.Che è un numero un filo più consistente sia delle poche radical chic di cui lei blaterava in serata, sia dei patetici quattro gatti che l'altro giorno,al teatro Dal Verme di Milano,manifestavano,tra mutande e menzogne, contro l'uguaglianza degli uomini d'innanzi alla legge.Capisco che lei sia pagata per mentire,ma le consiglio di limitarsi a farlo sui decreti legge e sulle riforme alla scuola che l'elettorato che lei rappresenta non ha gli strumenti per comprendere.Perchè le immagini delle piazze italiane, gremite all'inverosimile,parlano una lingua comprensibile a tutti,una lingua che non è nè di destra nè di sinistra,ma è semplicemente la lingua della dignità.In quanto a cazzate,e credo le sarà di conforto saperlo,è comunque in buona compagnia.Il fido scherano La Russa,ha corroborato le sue affermazioni,facendo intendere che alle manifestazioni partecipassero solo donne del Popolo Viola.So che vi fa comodo continuare a rinfocolare il conflitto fra destra e sinistra,ad insistere sulla vostra guerra santa contro le milizie comuniste:è l'estremo tentativo di aggrapparvi ad un potere che vi sta lentamente scivolando di mano.Perciò,si stupirà nell'apprendere( ma non è così,perchè lei lo sa benissimo ) che in Italia non è in atto un conflitto fra destra e sinistra,ma un conflitto fra voi e la civiltà.Trasecolerà vieppiù quando scoprirà che ieri la gente ha manifestato senza simboli politici,senza bandiere,senza slogan di parte,unita e compatta per gridare a gran voce che si riaffermasse,anche in questo derelitto paese, la dignità delle donne che il suo padrone dal culo flaccido si ostina a calpestare.Quella sui diritti delle donne,molte delle quali a differenza sua lavorano,non è una battaglia solo della sinistra,ma appartiene all'intera società civile.Fra i centomila di Milano,caro ministro,non sventolavano le bandiere coi temuti vessilli della falce e del martello,ma solo candide,purissime sciarpe bianche.Eravamo cittadini,non militanti,uomini e donne che pensano che la vita offra aspirazioni più alte di una comparsata all'Isola dei Famosi e che un essere umano,uomo o donna che sia,si misuri e valga esclusivamente per quello che ha nella testa e nel cuore, e non per quello che ha fra le gambe.Ora,caro ministro,si faccia portare i sali,perchè le sto per dare una notizia che le indurrà uno svenimento.Uno dei primi interventi di Piazza Castello è stato tenuto da Flavia Perina,ex Fronte della Gioventù,ex MSI,ex AN,ora FLI e attuale direttore del Secolo d'Italia,che come lei ben sa,è un noto quotidiano bolscevico.Ad occhio,la Perina,sembrerebbe una donna di destra,non le pare ?Tanto dignitosa e incazzata, peraltro,che la piazza gremita di comunisti e radical chic l'ha subissata,non di fischi ( come sarebbe capitato a lei ),ma di applausi.Pertanto,mi faccia una cortesia.Riferisca al suo datore di lavoro,che ieri ci ha invitato a vergognarci,che si,è vero,ci siamo vergognati.Profondamente.Ma non per aver gridato a pieni polmoni che è ora di finirla.Ci siamo vergognati per come lei,quelli come lei e l'omuncolo che vi ha sponsorizzati,avete ridotto in macerie la nostra povera patria.Seguirà per fermo posta il pallottoliere.
Un fazioso
Blackswan,lunedì 14/02/2011