sabato 7 gennaio 2012

CHRIS CORNELL – SONGBOOK


A voler malignare, si potrebbe pensare di Cornell che sia un artista o in preda a deliri autocelebrativi oppure ( come suggeriva anche la recente reunion dei Soundgarden ) giunto al raschio del barile. Perché Songbook non è un cd di canzoni originali, ma un live acustico di cover tratte dalla ormai più che ventennale discografia del buon Chris. A voler pensare bene, invece,  ed è come l’ho intesa io, questo disco è piuttosto un punto di (ri)partenza, l’abbrivio verso una nuova fase della carriera e un netto colpo di spugna sulle ultime modeste produzioni artistiche del nostro eroe.Mi torna in mente, a proposito, la strepitosa gag di Massimo Troisi, quando dice all’amico Lello Arena che ha intenzione di cambiare vita, di ricominciare da tre.L’amico, guardandolo con perplessità, ribatte:”Forse intendevi da zero, ricominciare da zero “.E Troisi : “ No, da tre. Ho fatto tre cose giuste nella mia vita, almeno quelle lasciamele “. Ecco, Cornell con questo disco ricomincia da capo e ricomincia proprio da tre : il suo rapporto con il pubblico, qui chiamato a confrontarsi con la dimensione più colloquiale di quello che fu uno degli eroi della scena di Seattle; le migliori canzoni di un passato che fu davvero incendiario, almeno fino a metà degli anni ’90; e la sua voce impossibile, quello straordinario dispiego di ottave che lo ha fatto incoronare come il più convincente erede di Robert Plant e che spesso gli ha permesso di compensare  a una ispirazione ormai latente da anni. Per cui, se sarete capaci di scordarvi l’hard rock in salsa grunge di “Badmotorfinger” e “Superunknown”, sono sicuro che Songbook finirà per darvi parecchie soddisfazioni, dal momento che le sedici tracce dell’album sono davvero il meglio del meglio di Cornell, suonate, peraltro, con buona intensità e cantate ( su questo non si discute ) dalla miglior voce in circolazione da anni a questa parte. Sono ottime le due cover pescate dal repertorio degli Zep ( “ Thank You “ ) e da quello di Lennon ( “Imagine “ ) e non male è l’unico inedito, “The Keeper “, che chiude il live act. Manca però “Jesus Christ Pose “, è meglio saperlo prima di restare delusi, ma c’è comunque tanta roba. Dalle due più belle canzoni scritte con gli Audioslave ( “ Wide Awake “ e “ Like A Stone “ entrambe più sofferte e cupe nella nuova resa acustica ), ai superclassici dei Soundgarden, come “ Fell On Black Days “ ( che soffre un po’ la mancanza del pathos elettrico ) e l’immarcescibile “ Black Hole Sun “, che resta bellissima anche quando la canto io sotto la doccia. Ma il momento migliore del disco è “ Call Me A Dog “ ( canzone nata dalla parentesi del progetto parallelo dei Temple Of The Dog ), cantata con un furore mistico senza pari. Cinque minuti da brivido che nobilitano tutto il disco. Bentornato Chris e buon inizio. 
VOTO : 7



16 commenti:

Massi ha detto...

Inutile dirti che sto disco me lo procurerò il più in fretta possibile da Cornelliano quale sono

face ha detto...

meglio che torni alle origini...visto le ultime uscite:)

La firma cangiante ha detto...

Chris Cornell è un grandissimo, è parecchio però che non lo seguo più. Questo ritorno sembra interessante.

Blackswan ha detto...

@ Massi : proprio come ho fatto io.I Soundgarden sono stati Vangelo :)

@ Face : perfettamente d'accordo.E' dieci anni che il buon Chris non ne azzecca una...

@ Firma : il disco è assolutamente piacevole.Una sorta di Greatest Hits acustico.

Elle ha detto...

È vero ha una bellissima voce, anche se adesso sono curiosa di sentire la tua versione di Black hole sun con l'acqua della doccia in sottofondo ;)
Va bene, era solo per distogliere l'attenzione da me, perché a questo punto dovrei dire.. ma lo dico in altre parole.. per me questo Cornell è una bella scoperta.
Ps. Mi sono dimenticata più volte di dirti una cosa: la tana del cigno è bellissima!
:)

Rouge ha detto...

Come detto da qualcuno non so dove, Chris Cornell è l'unico uomo sulla terra a poter indossare una canottiera bianca senza apparire ridicolo.

Granduca di Moletania ha detto...

Una delle voci più importanti del rock, nel corpo di un egocentrico. A volte la mancanza di umiltà distrugge tutto ciò che la natura ti ha dato.
Con una voce così avrebbe dovuto spaccare il mondo e invece il suo meglio restano ancora Soundgardene e Temple. E poi si passa alle cover di Michael Jackson (?) e comparsate con Santana. Gli auguro che il peggio sia passato e che veramente torni in grande forma.

Galadriel ha detto...

NOn ho riconosciuto un nome, ne il titolo di un pezzo, sono troppo vecchia per capire, ma ho riconosciuto una voce bellissima, graffiante e penetrante.
. Mi piace tantissimo Grazie d'avermelo fatto conoscere. un abbraccio.

Galadriel ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Sicuramente Chris e un bravissimo artista voce graffiante al punto giusto bravo in un contesto acustico ma a me personalmente piaceva piu' nei soundgarden riusciva a ricoprire il suo ruolo piu' profondamente...comunque e sicuramente da tenere in considerazione....Grazie per il bel brano.

Blackswan ha detto...

@ Elle : tenterò una registrazione di fortuna e la inserirò con un adeguato post :)Per quanto riguarda Cornell ( che è anche molto fico,peraltro ), da prendere con le molle il suo lavoro solista.Meglio riesumare i bei dischi con i Soundgarden.Grazie per i complimenti:ci ho messo una giornata a fare pulizia prima di scattare la foto :)

@ Rouge : ti prego di rettificare: siamo in due :)

@ Granduca :Tutto vero.Però, a mio avviso, basterebbero i Soundgarden a dargli nobiltà di natali.O no ?

@ Galadriel : Felice di avertelo fatto conoscere.Vedrai che a furia di passare di quale verrà fuori tutta la tua anima rocker.Altro che veccia ! Finisce che quest'estate andiamo insieme ai concerti :)

@ Claus : come darti torto ? I Spoundgarden erano tutta un'altra cosa...

Massimo ha detto...

Molto interessante.
Potrebbe essere il disco giusto per avvicinarsi a questo artista per chi nn ama molto le sonorità grunge.
La voce nn si discute.
Visto che il mio compleanno è vicino e dato il precedente fortunato di Night/Day di J.Jackson terrò a mente..:)

Alla prossima

Massimo

Blackswan ha detto...

@ Massimo : è la sua miglior cosa da anni a questa parte.Come regalo di compleanno non è affatto male :)
a prestissimo

Offhegoes ha detto...

Acquistero' perche' adoro Cornel. COnsidero Temple of the Dog uno dei migliori dischi degli anni novanta. Ma "the voice" per me e' e sara' sempre Mr Eddie Vedder ;)))

lozirion ha detto...

Heila bro! Bella recensione! Concordo col voto, Cornell ha la mia massima stima ma ti dirò che mi aspettavo qualcosina di più.... Ottimo live e gran bel disco, però sai quando dici "Manca qualcosa"?....

Di certo sopra la media, come al solito.... ^_^

Ezzelino da Romano ha detto...

Cornell è uno di quei cantanti di cui si dice che "con quella voce può cantare tutto quello che vuole".
Ed è pericoloso, perchè si rischia di non sapere più che cosa si vuole cantare.
Questo lavoro non l'ho sentito ma sarà bello, come lo era la cover di Whole lotta love cantata per Santana, come lo era (persino) la colonna sonora di 007.
Resta il fatto che per me lui è la voce dei Soundgarden e degli Audioslave, con i quali è stato un vero fuoriclasse.