sabato 4 febbraio 2012

QUATTORDICI ANNI DI MENZOGNE

Ricevo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblico :

L'idea di scrivere questo articolo mi è venuta dopo avere ascoltato il
commento sarcastico di David Letterman,conduttore di un noto programma di
intrattenimento in onda sulla rete televisiva americana CBS.
Il bersaglio era l'ormai noto Capitan Schettino in merito alla inverosimile
ricostruzione dei fatti sul naufragio della nave da crociera e alla sua caduta
"accidentale" in una scialuppa di salvataggio.
Qualche giorno dopo,un editorialialista di Der Spiegel - on line si è espresso
per stereotipi considerando l'italianità come sinonimo di spacconeria e
strafottenza. "Il capitano della Costa Concordia? Non poteva che essere
italiano" . Questo è stato all'incirca il commento.
Non c'è dubbio che l'immagine del nostro paese sia stata,ancora una volta,
messa a dura prova. Del resto, la classe politica di questo ultimo ventennio
sembra aver lavorato alacremente per dissolvere la nostra rispettabilità.
Ognuno,in democrazia, è libero di esprimere la propria opinione purchè non sia
lesiva della dignità altrui. Le generalizzazioni basate sull'appartenenza
territoriale,religiosa,politica, o, come in questo caso,razziale sono
deprecabili e da censurare.
Personalmente, ho sempre guardato con somma circospezione i moralisti e tutti
coloro che misurano ogni cosa attraverso pregiudizi e luoghi comuni.
Il moralista, come sosteneva il filosofo Friedrich Nietzsche, è una persona
sospetta. Nulla di più vero.
Proprio a David Letterman rivolgerei questa locuzione latina : " Mister
Letterman, nihil sub sole novum" . In italiano, significa che non vi è nulla di
nuovo sotto il sole alludendo al perenne ripetersi nella vita umana di fatti e
circostanze analoghi.
Mi riferisco all'anniversario della strage del Cermis.
Era il 3 febbraio del 1998.Un aereo militare statunitense dell'unità dei
Marines comandato dal capitano Richard Ashby e dal co-pilota Joseph Schwitzer
decolla dalla base di Aviano per un volo di addestramento.
Qualcosa non va. L'aereo impatta contro i cavi della funivia del Cermis in Val
di Fiemme. La cabina con a bordo 20 persone, tra cui tre italiani, precipita da
un'altezza di 80 metri. Nessun superstite.
Le autorità americane tentano di abbozzare (maldestramente) una spiegazione
curiosa secondo la quale la funivia sarebbe caduta da sola aggiungendo che,
vent'anni prima, nella stessa zona si era consumata una tragedia analoga.
Il processo si conclude con una sentenza di assoluzione dall'accusa di
omicidio colposo per i top guns e di condanna per intralcio alla giustizia ( entrambi avevano distrutto il nastro registrato durante il volo ).
La giustizia non è prevalsa. L'interesse americano a conservare una base Nato
era prioritario.
L'ex co-pilota Schweitzer,in una recente intervista, ammette che quel volo non
era di addestramento ma di divertimento.
Cosa è successo realmente? Volevando fare delle riprese panoramiche sulle
bellezze del luogo volano a bassa quota. Poi, l'impatto.
Tragedie come queste ci devono insegnare che la spiegazione non deve essere
ricercata nella appartenenza ad un popolo.
L'imperizia,l'inadeguatezza,la mancanza di cultura del rischio,la mediocrità
di coloro che occupano posti di responsabilità e di chi seleziona il personale
non hanno una bandiera.Sono universali.

Cleopatra.






16 commenti:

Anonimo ha detto...

Improvvisamente siamo diventati tutti patrioti, ci hanno sputtanato a destra e a manca(soprattutto a manca) per anni ed ora ci arrabbiamo per un commento di Letterman? Non ricordate come si diceva fino a poco tempo fa? E' solo satira!
Ora che non c'è più il parafulmine Berlusconi dobbiamo sopportare abbozzare e ridere, a denti stretti.

gianf

m4ry ha detto...

Trovo estremamente qualunquistico il voler necessariamente assimilare un intero popolo ad un suo rappresentante. E' come fare di tutta l'erba un fascio. Sarà, ma io non mi sento toccata, probabilmente perché non mi immedesimo in nessuno di questi soggetti ( leggi schettino, Berlusconi & co ). Fortunatamente ho una mia identità oltre che una grande stima per me stessa. Sarebbe come dire che tutti i tedeschi sono come Hitler e gli americani come quei due guerrafondai di Bush senior e junior...non e' ammissibile...Non si capisce, probabilmente, che siamo tutti uomini e per uomini intendo esseri umani...poi nella categoria uomini esistono quelli di serie A e quelli di serie B, ma ha poco a che fare con la Nazionalità. Questa e' la mia modestisdima opinione.

nina ha detto...

Ottime riflessioni quelle di Cleopatra.
Gli stereotipi servono a non far la fatica di pensare, perché quest'attitudine, a volerla coltivare criticamente, impone di mettere e mettersi costantemente in discussione.
Mi viene da pensare a quanti luoghi comuni su popoli e culture (uno per tutti quello sugli zingari) ci accompagnino quotidianamente, anche nel linguaggio e modi di dire, senza che a volte ce ne rendiamo veramente conto, pur pensandoci "liberi pensatori".

Nella Crosiglia ha detto...

Io trovo che sia un'ottima abitudine quella di ricordarci le solite prese di posizione verso gli italiani da molti stati europei e non. Non ci meravigliamo affatto , anzi, ci aiutano a ricordare meglio ed essere meno servili verso un certo tipo di qualunquismo. Per quanto concerne il signor Letterman, persona tanto celebre , quanto odiosa, ha anche aggiunto" che l'Italia è in rovina, la sua politica è in rovina, il suo premier è in rovina, ed è per questo che in ogni città esistono così tanti"" ruderi""".... Ma io dico? Non voglio neanche commentare perchè mi basta l'ignoranza del suddetto soggetto... comunque , brava Cleopatra!

Adriano Maini ha detto...

I luoghi comuni contro gli stranieri sono duri a morire in ogni parte del mondo, compresi quelli nella testa di tanti italiani. Sul piano dell'eroismo, é facile controbattere con i nostri tanti eroi, puri e disinteresati, del Risorgimento e, ancor più, della Resistenza. Per non parlare dell'arte, della letteratura e della stessa scienza, campi nei quali nostri connazionali hanno fatto da battistrada per le moderne evoluzioni. Ma, anche non fosse stato così, dov'é il rispetto per la dignità? Certo, luci ed ombre ad opera dei potenti ci sono nella storia di ogni popolo, compreso il nostro.

George ha detto...

Bel pezzo. Bei pezzi di stronzi quei bamboccioni che giocano alla guerra come gli amemrikani sul Cermis. Veritò e giustizia, altro che Schettino.

Lara ha detto...

Certo, le parole di Cleopatra sono più che giuste.
Eppure mi costa dover dire che qui in Italia le cose vanno bene.
Abbiamo avuto quasi un ventennio di sfacelo in tutti i campi.
All'estero e non solo in Germania, siamo guardati come qualcosa da cui stare lontani. Siamo ancora il bunga-bunga per gli altri.
Il nostro paese va in rovina, il degrado culturale c'è davvero. Il nostro patrimonio artistico di cui siamo sempre andati fieri, si sta sgretolando.
Tutto questo non deve permettere ai vari Letterman di fare certe considerazioni.
Ma io stessa, da italiana, mi sento pietosamente lotana dalla civiltà.
Chiedo scusa a chi non la pensa come me.
Un caro saluto,
Lara

Blackswan ha detto...

Io la penso esattamente come te, Lara.E vorrei aggiungere che esiste un rapporto servile e supino nei confronti degli Stati Uniti da cui il nostro ridicolissimo paese è invischiato da più di 50 anni.C'è il Cermis, ma non solo.Mi permetto di ricordare almeno un altro episodio, l'omicidio di Calipari, che è una vicenda di insabbiamento pro USA tanto grottesca da apparire incredibile.

Melinda ha detto...

Cleopatra riesce a far riflettere con queste sue parole.

graminacee ha detto...

boh, io non riesco a fare questi giochi tipo "a noi Schettino a voi il Cermis"... mi ricorda la prima pagina di un pessimo quotidiano (quotidiano è un eufemismo) di qualche giorno fa.
Sembra un giochino da bimbi e di una bassezza incredibile.

E condivido che per anni ci hanno preso per il culo (giustamente) ma non abbiamo detto nulla.
E condivido anche che siamo veramente messi da culo, io sono fiero di essere italiano ma sono anche convintissimo che siamo un popolo un po' di merda.
(ergo: fiero di essere una merda?)

Scusate, il finale è un po' forte.

Alligatore ha detto...

I luoghi comuni sono brutte bestie, che in passato hanno causato molti guai. Credo che gli americani e i tedeschi non abbiano niente da insegnarci, è vero che noi abbiamo avuto Berlusconi in questi anni al governo (e ora sostiene il governo Monti), ma loro chi hanno avuto? Avete presente Bush jr chi era? Le sue guerre stellari, le sue gaffes, le sue condanne a morte (già, gli efficienti e democratici Usa hanno pure in molti stati la pena di morte). E i tedeschi? Hanno avuto un socialdemocratico che si definiva "il nuovo centro", e ora guidano l'Europa con le loro banche, senza nessun controllo democratico e con la voglia di dominare come loro zio Adolf. Vogliamo parlare dei francesi?Meglio di no ...insomma, il più pulito ha la rogna.

Alligatore ha detto...

Pezzo che condivido in pieno, nella foga mi sono scordato di dirlo.

Ezzelino da Romano ha detto...

Ma sì, indignamoci pure per il cattivo gusto di Letterman e ricordiamo senz'altro la tragedia del Cermis, ma consideriamo anche che in favore degli USA noi da sempre godiamo di una sovranità limitata.
Dietro la strategia della tensione da fine anni 60 in poi c'era probabilmente la CIA, Gladio e Stay Behind le pagavano loro, mica il tesoriere della DC.
Generalizzare e ragionare per luoghi comuni è da idioti sempre, ma lo fanno tutti da sempre, noi compresi.
Gli strumenti per uscirne sono nelle nostre mani, non in quelle degli altri.

George ha detto...

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Ernest ha detto...

gli idioti non hanno confini...

CyberLuke ha detto...

Esatto: l'idiozia, così come la malafede e la disonestà (intellettuale prima di tutto) non ha bandiera.
Di certo, la nostra classe politica (sistemata su quelle comode poltrone da noi stessi, non dimentichiamolo) non aiuta a trasmettere un'immagine sana e "pulita" del nostro Paese.
Ma quanti di noi, in un posto di responsabilità, farebbero meglio, o anche solo diversamente?
È una domanda che spesso mi frulla per la testa e della quale non so neanche se voglio conoscere la risposta.