lunedì 5 marzo 2012

BRUCE SPRINGSTEEN - WRECKING BALL

Sono mesi che sul web non si parla d'altro che del nuovo album di Bruce Springsteen, che ufficialmente uscirà nei negozi soltanto domani. Da un lato, i fans in adorazione ( tra cui il sottoscritto ) si domandavano, con malcelato timore, se il boss, reduce da due lavori modesti assai ( Magic e Working On A Dream ) sarebbe riuscito a risollevare le sorti di un carriera un pò in declino, e oltretutto senza l'apporto, spesso indispensabile, del compianto Clarence Clemmons; dall' altro, invece, schiere di agguerriti detrattori e delusi fans della prima ora affilavano le armi pronti a dare il colpo di grazia a un artista ritenuto vecchio, stanco, demotivato e artisticamente morto e sepolto. Insomma, un rumoreggiare continuo, caotico e a tratti addirittura convulso. Tant'è che in un primo momento, senza aver ancora ascoltato il disco, avevo pensato di fare su " Wrecking Ball " due recensioni, una da ultras, nella quale potessi difendere a spada tratta il mio beniamino contro ogni evidenza, l'altra, invece, scritta con il piglio più severo del critico che giudica la musica prescindendo dagli affetti. Ma quando il cd ha cominciato a suonare nel mio stereo, ho capito che non ci sarebbe stato bisogno nè di mentire nè di essere particolarmente severi.Perchè il boss è tornato e lo ha fatto con un disco, lo dico in piena coscienza, che non solo è molto bello, ma  è sicuramente il suo migliore dai tempi di The Rising del 2001 ( album con il quale Wrecking Ball presenta molte affinità ). E come Batistuta che zittisce i fischi del Camp Nou dopo un goal meraviglioso segnato al Barcellona, Springsteen mette a tacere, almeno per il momento, tutti coloro che, un pò troppo frettolosamente, ne avevano celebrato le premature esequie. A voler concedere qualcosa ai detrattori, ammetto che il singolo, " We Take Care Of Our Own ", lasciava presagire il peggio : non una brutta canzone, ma sicuramente in linea che gli standards qualitativi modesti degli ultimi due dischi e leccata non poco da un arrangiamento pop assai ruffianello. Si tratta dell'unico passo falso, peraltro fuorviante, di un disco che ci restituisce un Boss arrabbiato e in perfetta forma, capace di far convivere il proprio bagaglio di rock pane e salame  con un folk dai sentori celtici che richiama la grande tradizione americana ( Peter Seeger su tutti ),  con certe attitudini briosamente soul che ricordano alcune ottime performance del passato, e con passaggi maggiormente intimisti e riflessivi. Insomma, questo è lo Springsteen che forse nemmeno il più tenace e ottimista dei fan si sarebbe aspettato. Non fraintendetemi: non siamo di fronte a Born To Run o a Darkness : quegli anni sono passati e non torneranno più. Tuttavia, " Wrecking Ball " ci restituisce un artista maturo e di nuovo ( finalmente ) sanguigno, uscito definitivamente da una crisi di ispirazione che ne aveva fiaccato la credibilità, e capace di scrivere ancora canzoni che fanno tremare le vene dei polsi. Come ad esempio la corale hip-hop di " Rocky Ground ", vestita coi panni di una nuova " Streets Of Philadelfia ", o lo splendido valzer in punta di plettro della struggente " Jack Of All Trades " ( Tom Morello contribuisce alla chitarra ). Ma Bruce tiene un ottimo passo anche quando la musica accelera : la nostalgica title track si avventura in un inconsueto territorio punk folk nobilitato da un scintillante arrangiamento di fiati, come se Springsteen fosse coverizzato in una jam session fra i Flogging Molly e i Rocket From The Crypt, mentre la splendida " Land Of Hope And Dreams " declama un'ispiratissima epica da spazi aperti dal sapore antico. " Wrecking Ball " non sarà certo un capolavoro, ma è sicuramente un ottimo lavoro e suona, come mai prima in quest'ultimo decennio, con quel sincero coinvolgimento emotivo che trasformò il rock del boss in leggendaria epopea. Di sicuro si sprecheranno altri fiumi d'inchiostro e difficilmente le opposte fazioni riusciranno a trovare una convergenza di qualsiasi tipo. Personalmente, e lo direi anche se  non fossi un indomito sostenitore del ragazzo di Freehold, sono felice che Bruce abbia ritrovato la strada che aveva smarrito. E la strada, si sa, quando uno è nato per correre, significa tutto. 


VOTO : 7,5



Blackswan, lunedì 05/03/2012

12 commenti:

m4ry ha detto...

Ciao Nick ! Come sempre un'ottima recensione : tecnica, intensa, sentita...vera ! E' bello quando i nostri idoli non tradiscono le nostre aspettative. Mi hai incuriosita...

Roberto ha detto...

Bellissimo articolo, grazie. Vediamo, anzi sentiamo un po'! :) Ciao!

Silvano Bottaro ha detto...

Anche a me Wrecking Ball piace (personalmente Magic mi piace un po' di più). Obiettivamente, e lo dico da grande fan, credo che, per una serie di ragioni, sia difficile fare ancora grandi capolavori, senz'altro The Rising è stato il suo ultimo, ed ora non ci restano che "belli" dischi, ed è già molto.

Melinda ha detto...

Sono felice che tu non abbia dovuto scrivere la recensione con piglio severe.
Ma soprattutto sono felice che il tuo adorato Springsteen ti abbia soddisfatto, forse proprio quando te l'aspettavi meno, e quindi è stato ancora più gradito.

Conte di Montenegro ha detto...

Il paragone Springsteen-Batistuta è bellissimo! Anche se il Gabriel Omar migliore era quello che mitragliava l'Arsenal... o quello che segnava di polpaccio in un Inter-Piacenza 1-0.

Anonimo ha detto...

Appena arrivato "fresco fresco" il pacchetto in ufficio. E la tua recensione mi ha aumentato la curiosità. A me "Working on a dream" non è dispiaciuto per nulla ti confesso. Bello il paragone con Batistuta!
p.s. A giugno Milano o Firenze???

Euterpe ha detto...

Prima cosa ti tiro le orecchie per il paragone con Batistuta : ma proprio quello che ci ha gonfiato la rete un sacco di volte mi vai a prendere?
Per il resto sono un fan di Springsteen da The River e seppur disilluso non ero certo pronto col mitra in mano a sparare sulla Croce Rossa.Detto questo aggiungo che non ho mai sostenuto che Wrecking ball sia un brutto disco, qualche canzone carina l'ho trovata però il paragone con the Rising ( del 2002 ) è irrispettoso.Ho letto da molte parti l'esaltazione di Rocky Ground per il fatto del pezzo Hip-hop, che io invece trovo a metà tra l'ingenuo ed il patetico proprio perchè non credibile. In conclusione non è mia intenzione creare polemica con te nè con nessuno, volevo solo ribadire un'opinione che in quanto tale è ovviamente soggettiva e priva di presunzione di verità assoluta.
Come ho già scritto da me può anche essere che siano mutati i miei orizzonti e le mie esigenze e che quindi col Boss io abbia molto meno da spartire rispetto ad anni fa.

lozirion ha detto...

Heila! Attendevo di sapere che ne pensavi di questo album.... Io l'ho ascoltato e devo dire che è decisamente più che buono, soprattutto considerando che per quanto ammiri il boss ho l'impressione che abbia già detto tutto quello che avea da dire e che l'ispirazione di un tempo se ne sia andata già da un po'.

Detto questo il disco si lascia ascoltare parecchio bene e sta come minimo una spanna sopra "Working on a dream", senza dubbio.... ^_^

Nella Crosiglia ha detto...

E..non volevo più parlarne..e non volevo commentare , ma come si può in questo baillame di frasi, opinioni,lodi, critiche , non dire nulla? Lo perdonerei sempre , anche avesse fatto un prodotto scadente. Questa è la premessa e già la dice lunga... Non parliamo per favore di un essere vecchio, senza stimoli, senza più creatività. Si cambia ragazzi, e meno male.. Dimentichiamoci le pietre miliari del Boss, smettiamola di fare paragoni, accettiamo quest'uomo che ha fatto e fa grandi cose. Dimentichiamoci la E. Street Band ( nell'ultimo album) , è quasi una comparsa, a parte lo struggente assolo da lacrime di Big Man in "Land of Hope and Dream..!"Wrecking Ball" è un disco "ruffiano" fatto per essere cantato, danzato, urlato tutti assieme negli stadi.La partecipazione deve essere corale , perchè tutti siamo nella stessa situazione( chi più chi meno..) Ed allora diamoci dentro fino in fondo, non pensiamo ai difetti ma all'intento del tutto. Le tematiche erano queste ed il disco doveva partorire in questa maniera. Smettiamola di sezionare lo zio Bruce come sempre, prendiamolo come uomo dei nostri tempi senza differenze di nazionalità, età, condizione sociale... è pur sempre il nostro Big Brothers che ci invita a riflettere e , nella nostra piccola illusione, a diertirci!! Ciao honey.....

Massi ha detto...

Appena avrò del tempo da spendere ho un pò di post da recuperare e parlare di questo disco ne fa parte, detto questo sul disco c'è solo da dire che è un ottimo disco forse il migliore tra le ultime cose fatte dal Boss.E'tornato nel territorio che gli è proprio e dove non poteva sbagliare. A proposito, lo spirito di Clemmons è presente: l'assolo di sax che si sente è l'ultimo lascito terreno all'amico Bruce

Adriano Maini ha detto...

Per Springsteen, che mi piace molto, ti devo allora prendere in ancor più debita considerazione!

Andrea Consonni ha detto...

non sono un grande amante del Boss però amo due suoi dischi: Nebraska e The Ghost of Tom Joad, che sono tra l'altro due dischi che ascolta parecchio anche mio padre ultrasessantenne.