domenica 1 aprile 2012

I BAMBINI AI TEMPI DEL SUBBUTEO

Sarà probabilmente che in questi giorni sento molto la pressione dell’urgenza di vivere e patisco non poco la mancanza di tempo libero, ma continuo a ripensare con nostalgia alla mia infanzia. A  quegli anni in cui la nascente tecnologia ancora non ci imponeva ritmi folli, e a quel limbo di spensieratezza e meraviglie, in cui fluttuavo inconsapevolmente con l’unico assillante problema di non riuscire a racimolare la paghetta sufficiente a comprarmi le figu. Studiavo una ceppa o il minimo indispensabile a tenermi lontano dal recinto dei somari, e me la cavavo anche abbastanza bene, perché avevo dalla mia una memoria di ferro ( saranno stati quei cazzo di spinaci che mia madre mi obbligava a mangiare in quantità industriale ) e una faccia da santarellino in odore di beatitudine, per la quale la mia vecchia maestra stravedeva, consentendomi così di cazzeggiare senza troppi problemi. Per cui, tornato da scuola, dopo un fiero pasto a base di maccheroni al pomodoro, dedicavo ai compiti un tempo variabile a seconda dei programmi pomeridiani, ma mai, bada bene, superiore alla mezz’ora. Poi, sciambola, fiesta a alè ! Partitoni a calcio della durata media di tre ore e comunque mai inferiore alla consunzione fisica dei giocatori, interminabili letture di romanzi di formazione ( su tutti L’Ultimo dei Mohicani di Fenimore Cooper e I Ragazzi Della Via Pal di Molnar ) e fumetti di formazione ( Topolino, soprattutto, mentre Jacula e Il Montatore, sarebbe arrivati più tardi, insieme agli ormoni e a  tante pippette ), niente televisore, ma una varietà assorita di giochi che ancora oggi mi paiono fichissimi. C’erano le biglie, le piramidi di biglioni da abbattere e le mitiche biglie americane, piccoli gioielli di inestimabile valore, per possedere le quali eri disposto a qualunque cosa, anche del tipo “ Hei ! Questa è mia sorella, potete farvela ! “; c’erano le figu, cielo manca manca cielo, ti do due Palanca per Spillo Altobelli, eddai ! e c’erano le mitiche macchinine di Formula 1 ( strippavo per la Lotus nera di Ronnie Peterson ); e che dire dei mitici soldatini, quelli piccoli, che già segnavano, in modo discretamente sottile ma inesorabile, il futuro politico e sociale di un bambino ?  Da un lato, gli Airfix, costosi e bellissimi, che insieme alle scarpe Adidas rappresentavano un vero e proprio status symbol per i figli dell’alta borghesia, e dall’altro, gli sfigatissimi Atlantic,  quelli che era una rogna staccarli dalla listarella centrale, e che insieme alle Tepa Sport erano il marchio indelebile della tua appartenenza al ceto proletario. Ma tra tutti i giochi, il più bello in assoluto, il più leggendario, il più amato, il più tutto insomma, era il Subbuteo

Per me fu il regalo di Natale di una lontana prozia, che da quel momento divenne uno dei miti della mia infanzia. E lo divenne, nonostante il fatto che, la povera mentecatta, oltre alla scatola con il gioco, mi regalò come ulteriore cadeaux non la squadra dell’Inter ( mortacci tua, se fai un regalo fallo bene ! ), ma la squadra del Bohemians, oscura e mediocre compagine irlandese, che aveva peraltro il demerito di avere la casacca rossa ( e il rosso, lo sanno anche i ciechi, era il colore dei cugini milanisti ). Mentre quasi tutti gli altri ragazzini allestivano veri e propri stadi di calcio utilizzando tavole di compensato, il mio Subbuteo aveva una peculiarità. Fottevo il tappeto buono dalla sala ( mio padre ci teneva ogni volta a rimarcare che fossse persiano e di pregevole fattura ), lo stendevo nella mia cameretta e sopra ci facevo aderire alla perfezione il manto verde del Subbuteo. Ne veniva fuori un unicum per veri intenditori : mentre sugli altri campi, il compensato imponeva ritmi frenetici e alte velocità, sul mio si giocava lenti, alla brasiliana. Perché il tappeto persiano faceva l’effetto erba alta: la palla rallentava,  cambiavano i ritmi di gioco, la precisione richiesta era diversa. Se fuori casa prendevo scoppole inaudite, sul mio Maracanà ero pressoché imbattibile, e davo del filo da torcere anche al figlio del commendator Arienti, che abitava al nono piano ed era così ricco da potersi permettere pure gli spalti, i tifosi e le torri con i faretti per le notturne di Coppa ( e secondo me, il bastardo, prendeva anche ripetizioni da qualche giocatore professionista, il bastardo ). Insomma, ero forte. Non un fenomeno spocchioso tutto tecnica e colpi di tacco, ma l’artefice di un calcio in punta di dito al sapore di pane e marmellata che a trattisi impreziosiva di estatici momenti di brio all’idrolitina. Tuttavia, la fine del mio Maracanà fu precoce e ingloriosa. Siccome giocavo anche da solo per allenarmi, un giorno lasciai il campo disteso al centro della mia cameretta con le formazioni sistemate per il fischio di inizio ( 4 -  3 – 1 – 2 rigorosamente speculari ) e mi assentai per una leggendaria partita al campetto sotto casa. Mio padre entrò al buio in camera mia e fu una carneficina. I danni che si presentarono ai miei occhi acclararono subito una certa rilevanza : il manto verde strappato, una porta e relativo portiere completamente frantumati, due difensori e tre centrocampisti irrimediabilmente offesi e un paio di attaccanti vivi, ma fratturati e chiaramente inutilizzabili per partite ufficiali.  D’altra parte, non è colpa mia se mio padre girava per casa non in ciabatte o a piedi nudi, come ogni cristiano che si rispetti, ma sempre, zio caro sempre, in giacca e cravatta e mocassini lucidati con suola rinforzata. 

Finì pertanto l’epoca dell’inespugnabilità casalinga e iniziò quella delle stese fuori casa, clamorose e senza soluzione di continuità. Un po’ come succede adesso con la PlayStation. Anzi, se volete vincere facile a Pro Evolution Soccer lanciatemi la sfida. Tanto non vinco nemmeno se gioco contro un bambino ingessato. Con la punta del dito ero un grande, ma coi pollici opponibili e smanettanti faccio una fatica boia. E poi, adesso ho poco tempo per allenarmi. Massimo una partita al mese e per grazia ricevuta. Come bambino mi divertivo molto di più ai tempi del Subbuteo.

Blackswan, domenica 01/04/2012

25 commenti:

Elle ha detto...

Avercela una sorella così: sarei stata una bimba piena di pastelli, pennarelli, pennelli, gessetti, matite!!! (a me piaceva disegnare)
Ti direi bellissimo post eccetera eccetera se ci avessi capito qualcosa. L'unica parola che ho riconosciuto è "Topolino". Dal titolo avevo pensato volessi parlare dei bambini egizi che adoravano lo scarabeo, e direi che lo penso ancora, visto che il testo mi sembra scritto in geroglifici.
La tua maestra andrebbe radiata dall'albo, guarda un po' con la sua adorazione che somaro ha tirato su: il conto alla rovescia è 4 - 3 - 2- 1 !!
Ahi ahi..

Euterpe ha detto...

Il campo di Subbuteo ce l'ho ancora montato sul compensato.Probabilmente solo dopo avermi fatto bere 6 litri di birra potrei confessarti quante squadre intere posseggo.Alcune originali del 72!
Se mi offri anche la vodka potrei allora raccontarti anche degli eserciti Airfix ed atlantic che giacciono in cantina da secoli.

Euterpe ha detto...

Dimenticavo....ma te lo ricordi il Gioca goal dell'Atlantic, ovvero il Subbuteo dei poveri?

Galadriel ha detto...

Ah cosa mi fai ricordare!! Grazie al Subbuteo, diedi una lezioncina a mio figlio che non scordò più. Era nell'adolescensa (mio figlio è nato nel 1968) ed era in quella fase che non esiste nulla attorno a te tranne quello che ti interessa. Perciò sbatteva a terra tutto rompendo, calpestando, urtando e rovesciando. "Stai attento Iaio hai sbattuto a terra la bottiglia!" Scusa, che colpa ne ho io, non l'ho mica fatto apposta, non l'ho vista! Come potevo frgli capire che la disattenzione è la colpa di non essere rispettosi per le cose altrui. Giocava a subbuteo nella sua stanza dove a terra c'era la moquette, e stendeva per tutto il pavimento il suo gioco. L'idea mi balenò, un giorno quando entrando mi disse "Attenta non calpestare i giocatori!" Il giorno successivo presi fiato strinsi i pugni ed entrai nella sua cameretta guardando il soffitto. Tre passi crak...crak..crak.. Tre gicatori fuori uso.! AAAAAHHH guarda che hai fatto ! Ed io " Scusa non è colpa mia non li ho visti" Si.. feci la bastarda ma mi venne così bene che capì immediatamente e da quel momento anche i miei oggetti casalinghi furono al sicuro dalla sua non curanza. Grazie Nick per il ricordo un abbraccio.

Holyriver ha detto...

Già finita la pausa?
Bentornato.
Io volevo proporti i compiti per le vacanze.
Hai già visto l'ultimo dvd di Joe Bonamassa - Live a New York?
A quando un post con questa recensione?
Buona domenica.
A presto

S. ha detto...

esiste ancora il fascino del subuteo, mio figlio ci giocava, molti pomeriggi con gli amichetti, ora e' troppo preso dal suo sport preferito, il canottaggio, che pratica tutti i giorni dopo la scuola ed i compiti ed i tempi del gioco sono finiti...pero' e' felice!
ah i subuteo moderni, hanno il telo verde piombato, non necessitano di essere stesi sul compensato o altro :)

Cirano ha detto...

avevo il giocagoal del proletariato e il subbuteo venne improvvisato con un mio vicino di casa con pannolece verde comprato in società e ripiegato accuratamente ogni volta per non cancellare le linee fatte con il gesso di sarto.
Mi ripeto....molto più poveri....ma molto molto più felici dei miei figli e della maggior parte dei bimbi di oggi.

Kylie ha detto...

Da piccoli ai nostri tempi c'era molta più voglia di giocare fuori e di fare cose diverse dalla tv.

Baci

Emanuele Secco ha detto...

Mamma mia che ricordi.

E.

Minerva ha detto...

Io invece non avevo memoria, ma una faccia da delinquente e una mente brillante per cui - in modo diverso - ottenevo il tuo medesimo risultato. Poi Topolino, I ragazzi della via Pal (che ancora oggi adoro!) e l'aria aperta del parco dove giocavo a calcio coi ragazzini (in difesa o in porta, gli unici ruoli che mi permettevano) o più frequentemente m'inventavo e mettevo in pratica storie in cui c'erano sempre pirati, avventure o cacce al tesoro (già all'epoca...), molto stile infanzia di ingenuità e scoperta come la racconta Stephen King. Anche io ho fatto qualche raccolta di figurine, non ricordo esattamente quali (evidentemente non ci tenevo), ma soprattutto... sai che non ricordo alcun giocattolo particolare? Usavo tanto il DAS e pasticciavo continuamente coi pennarelli e gli acquarelli, ma giochi veri e propri non ne ricordo :-(((

metiu (scappato di casa) ha detto...

oddio il subbuteo che meraviglia. sai che tiravo le punizioni a scalvalcare la barriera? avessi dedicato tutto il tempo che ho usato per imparare ad alzare la palla, chessò, alla scienza, mi avrebbero dato un nobel.
ti saluto in punta di dito :)

Alligatore ha detto...

Memorabile ... come sai ci giocano pure gli Offlaga Disco Pax ;)

mr.Hyde ha detto...

Giochi a dimensione umana!A proposito delle figurine, mi ricordo le "panini": ne avessi mai completata una..Si giocava a farle rovesciare soffiandovi di fianco, o con una forte "paccata" con la mano su un piano di marmo o pietra, per creare lo spostamento d'aria necessario farle girare dall'altro lato.Se questo succedeva, quelle girate erano tue..

Blackswan ha detto...

@ Elle :Non solo la mia maestra andrebbe radiata dall'album :), ma anche tutti i professori venuti dopo, al liceo e all'università.Gente senza scrupoli...:)

@ Euterpe : sei litri di birra e vodka in quantità, che è poi quello che mi sono bevuto per affrontare il 5 a 4 di passione appena concluso :)Il Gioca Goal ! Mitico ! Lo avevo, poi arrivò il Subbuteo e per una volta nella vita mi elevai di livello :)

@ Galadriel : La lezione è mitica,però il Subbuteo..eddai ! Non potevi semplicemente bruciargli a cartella e i libri di scuola ? :)))

@ Holy : Sto solo dilatando i tempi, nessuna pausa. E poi, oggi è domenica,sto rilassato per principio :) Il dvd di Bonamassa l'ho preso ieri, battendo peraltro il record stagionale di spesa nel mio negozio di dischi preferito : 15 cd,, un dvd, due buste e standing ovation del personale :))

@ S : l'importante è che, Subbuteo o no, il ragazzo sia felice :) e lo sarei anche io a fare canottaggio, che è uno sport bellissimo !

@ Cirano : mi hai trasmesso immagini ricche di suggestioni :) In quegli anni ci divertivamo come matti con nulla.Io con tre biglie e un soldatino ci passavo un pomeriggio intero...

@ Kylie : Vero.Io la televisione l'ho vista sempre poco.E anche adesso, se non fosse che amo i dvd, per me sarebbe sempre spenta.

@ Emanuele :I ricordi sono come le ciliegie: uno tira l'altro :)

@ Minerva : il Das, minchia, il Das !!!!! Cosa mi hai fatto ricordare !!!Quelle magnifiche mattonelle grigie e puteolenti che cercavo sempre di addentare ! Avevo una collezione di sculture surreali che poi pitturavo con colori assurdi.Minchia, il Das !!!

@ Metiù : Grande ! Ci provavo anche io, ma mi fratturavo sempre la falange ! Comunque, il Nobel a chi fa lo scavetto alla barriera si da per principio.A volte nella vita non vi è un giusto riconoscimento dei meriti:)))

@ Alli : d'altra parte è un gioco di società :)

Blackswan ha detto...

@ Mr Hyde : le figu della Panini ! Non dirlo a nessuno, ma io smesso di fare la raccolta solo tre anni fa. E comunque, non sono mai riuscito a finire l'album, mortacci loro !

Nella Crosiglia ha detto...

Quando posso leggere qualcosa sulla tua infanzia , ti trovo ancora più formidabile di sempre e mi vengono in mente così tante cose che non riesco a riordinarle tutte. Ero una femmina ed il Subbuteo, un gioco rigorosamente da maschi esperti e, come sempre , a me questo non andava giù. Se potevo giocare con i soldatini , perchè non a calcio...con mio padre a fianco , ne ho sempre masticato parecchio....Mi vendicai sempre, appena possibile! Lo confesso , una strage di porte, giocatori etc etc...Buon riposo, mio capitano!

m4ry ha detto...

Bellissimo post..dolce, nostalgico e ironico. Come sempre mi colpisci per la tua capacità di "farmi vedere" ciò che descrivi. Mi sono commossa..e credo di aver percepito chiaramente il tuo stato d'animo da bambino.
P.S. L'intro del tuo post descrive perfettamente il mio stato d'animo del momento..urgenza di vivere.
Un abbraccio e buona serata,

Anonimo ha detto...

Bel racconto!

Zio Scriba ha detto...

Vorrei poter dire che per me i tempi del subbuteo non sono passati mai, e invece, per quanto Peter Pan io sia, devo prendere atto del fatto che la mitica scatola giace triste e abbandonata dentro un armadio in cantina... :-(
Però, quante meravigliose, indimenticabili partite: il panno è tutto consumato, era diventato peggio del terreno di San Siro!! :D

francesca ha detto...

Non posso crederci, già finita la pausa?
Vuoi dire che mi sono preoccupata della mia cultura musicale per niente? ;0)
Scherzo, ho già letto il tuo commento e spero che la tua influenza vada meglio.
Grazie per aver condiviso questi teneri ricordi.
Ciao,
Francesca

La firma cangiante ha detto...

Io il Subbuteo non l'ho mai avuto e non ricordo neanche di averci mai giocato, che infanzia difficile ho avuto :(

Granduca di Moletania ha detto...

Proprio non ci riesci a stare lontano dalla tastiera, vero ?
Grande racconto però; mi è piaciuto parecchio, anche se io non ho mai avuto l'occasione di giocare al subbutueo; veramente ho fatto poco anche la raccolta delle figurine Panini cuasa carenza di fondi.
Però i racconti delle nostre gioventù mi piacciono parecchio; sento anch'io una grande mancanza di quei tempi, sia per me che per i nostri figli .
Un abbraccio.

Domenico ha detto...

un paio di giorni di pausa e te ne esci con un post del genere... chapeau!!
A proposito di figurine Panini, dalle mie parti il più introvabile era Bodini, l'eterna riserva di Zoff. Un mio amico arrivò a venderlo per 500 figurine!

Ezzelino da Romano ha detto...

Amici,
dopo il doveroso ed affettuoso bentornato a Blackswan (che in effetti pensavo di non leggere a breve e invece ci ha scherzati tutti!), vi do una notiziona, che magari molti di voi già conoscono.
Il Subbuteo attuale è una merda inguardabile, non sapevo del telo verde piombato di cui riferisce S. ma ho visto i giocatori, schifose sagome di cartoncino o di plastica, piatte, da infilare dentro alla base.
Ciò detto, il vecchio Subbuteo esiste ancora e si chiama Zeugo.
La Parodi, ditta di Genova che era la distributrice del Subbuteo in Italia, voleva rilevare il marchio ma non c'è riuscita.
Le è stato però concesso di rilevare i macchinari per la produzione dei pezzi, giocatori, pubblico, transenne ecc., che la casa inglese non era più interessata a produrre.
Quindi hanno ribattezzato il gioco chiamandolo appunto gioco, in genovese, zeugo.
Non è facile trovarlo ma in qualhe negozio di giocattoli l'ho visto.
Chiudo con Galadriel: questo è abuso dei mezzi di correzione, un reato bello e buono.
Non si rompe il Subbuteo a un ragazzino, crudele!

Ernest ha detto...

ragazzi io ho ancora tutto
Campo recinto
Gradinate e curva
Tribuna, poliziotti e fotografi a bordo campo compreso di torretta per al telecronaca..
Squadre regolari a parte gli immancabili "rotti" bruciacchiati e trasformati in Maradona per il napoli e galderisi per il Verona.
Poi la Russia vecchia con scritto CCCP, da brividi!
Organizzavo campionati infiniti! e a volte giocavo da solo perchè mio fratello non era tanto per il subbuteo!