lunedì 5 novembre 2012

NEIL YOUNG WITH CRAZY HORSE - PSYCHEDELIC PILL


Genere : Rock
Un fatto è certo : quando esce un disco di Neil Young ( quest'anno è il secondo dopo Americana di qualche mese fa ) i detrattori di un certo rock dai connotati vintage, affilano le armi e caricano i moschetti. Sparare a zero sul buon vecchio zio Neil è un pò come bombardare un convoglio della Croce Rossa : stroncare un anziano dinosauro è un esercizio di stile nemmeno troppo complicato, e poi di sicuro fa curriculum per tutti coloro che si schierano  sulle barricate del rock più trendy e modaiolo. I prevenuti, infatti, diranno che Young è vecchio, che suona sempre la stessa canzone, che non se ne può più delle sue interminabili cavalcate elettriche, che certa musica è morta e sepolta ormai da decenni . In realtà, tutte queste considerazioni contengono alcune inequivocabili verità, anche approciarsi a Psychedelic Pill in questo modo sarebbe molto capzioso e parecchio fuoviante. Se mi si passa il paragone calcistico, è un pò come prendersela con il Roberto Baggio di fine carriera, perchè giocava da fermo e non rientrava mai a centrocampo, salvo poi accorgersi che certi lanci di quaranta metri sul piede dei compagni riuscivano ancora e solo a lui. Il paragone viene utile se si vuol capire davvero quale sia il contenuto di questo doppio ( il primo doppio dell'infinita carriera di Neil ) e debordante cd. Neil è forse un guerriero stanco, eppure non domo, possiede una classe cristallina che la ruggine non ha scalfitto, suona la chitarra in modo mirabile, poche note ma tutte decisive, ha settant'anni eppure non smette di confrontarsi con la propria idea di rock, cercando anche qualche azzardo creativo che, se non proprio originale, è quanto meno coraggioso ( si pensi a La Noise uscito un paio di anni fa ). Nonostante gli acciacchi e l'età, il vecchio ragazzo sta vivendo una seconda giovinezza di tutto rispetto : sembra travolto da una nuova ondata di energia e ha riscoperto la potenza del suono Crazy Horse ( con tanto di distorsori sparati al massimo ). Psychedelic Pill rappresenta al meglio questa senescente vitalità : suono sporco e acido a metà fra garage e grunge, alcune canzoni davvero belle ( Driftin' Back su tutte ), tra le migliori degli ultimi anni, e tirate jam chilometriche, quasi a volere dimostrare che il re è ancora saldamente in sella e ha la forza per combattere a lungo. E guarda caso, le cose migliori dell'album arrivano proprio laddove il minutaggio tracima la convenzione: l'iniziale Driftin' Back, una maratona elettrica di ventisette minuti tra chiaro-scuri di epica psichedelica, e la conclusiva Walk Like A Giant, monolite di sedici minuti che si muove in un magma di fuzz e feedback pur mantenendo un gancio melodico non indifferente. Il resto sono canzoni younghiane fatte e finite ( alcune un pò insipide - Born In Ontario- e una bruttina assai - Psychedelic Pill ), nel quale convivono il senso di Neil per la jam, il gusto per la tradizione country rock e una rinata propensione per il noise. Novità ? Nessuna,ovviamente. Ma forse il bello di Psychelic Pill sta proprio in questo : sapere che Young non molla e lotta ancora insieme a noi. Come ai bei tempi.
VOTO : 7
Blackswan, lunedì 05/11/2012

14 commenti:

Arte e design ha detto...

Ci piacciono i guerrieri stanchi e non domi...

Alligatore ha detto...

Sottoscrivo il tuo post, per me Neil sarà sempre Young ;)

Irriverent Escapade ha detto...

Non conosco così finemente Young da giudicare una produzione nuova di pacca...lo ascolterò e ti saprò dire cosa ho sentito :-)
Intanto, permettimi Black, mi delizio con "il senso di Neil per la jam" e il "sapere che Young non molla e lotta ancora insieme a noi".
Estasiata.

mr.Hyde ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mr.Hyde ha detto...

Ehi, stiamo parlando di Neil Young,ragazzi..Per me puo' fare musica fino a novant'anni, se ne ha la forza e la voglia... Vista la gente che c'è in giro che imbraccia la chitarra, che salta con la chitarra, che fa trecentomila note al secondo,ma le fa anche quando ne serve solo una.E se ne fa una la sbaglia

Nella Crosiglia ha detto...

Vorrei solo fare una piccola considerazione per i più...
Ma un grande artista ha il permesso di continuare a produrre oppure deve necessariamente fermarsi per limimti di età? E questi limiti chi li stabilisce?
Meglio sentire uno stuolo di giovani nuove promesse( e ci stanno pure loro per carità) che poi spariscono come sogni all'alba , ho avere ancora grandi che ci fanno sognare?

Granduca di Moletania ha detto...

Hai proprio ragione; Neil Young è vecchio, che suona sempre la stessa canzone. Ma a me quella canzone è sempre piaciuta e sempre mi piacerà.
E pensare che da ragazzino non era nelle mie preferenze sfegatate, poi l'ho ascoltato meglio ...... .
E' il mio preferito.

Un abbraccio.

Euterpe ha detto...

Neil fa parte del nostro Dna.
Il nuovo( ? ) album non l'ho ancora ascoltato tutto , alcune cose mi piacciono altre le trovo un po' barbose e molto ripetitive.
Come diceva Nella però è molto peggio uno che a 25 anni dopo 2 album diventa ripetitivo di uno che al limite lo diventa dopo quasi 50 anni di carriera.

Ernest ha detto...

Ottimo...sempre!

lozirion ha detto...

Grande, grandissimo Neil! I critici possono affilare le unghie quanto vogliono, Io sto dalla sua parte! Quest'uomo morirà suonando (alla grande!), e questo per me basta e avanza perchè si meriti tutto il mio rispetto.... L'album ancora non l'ho sentito, ma lo zio Neil è una sicurezza, magari a volte è un po' scontato, questo sì (anche se direi più che altro onesto), ma meglio uno così che mille poppanti pseudo-alternativi come certa merda che gira ultimamente....

Neil rules!

Blackswan ha detto...

@ Gioia : a chi lo dici :)

@ Alligatore : Neil Forever Young : è un mantra :)

@ Irriverent : sempre troppo gentile.Comunque una ripassata ( in senso di ascolto ) al buon vecchio Neil va senz'altro data :)

@ Mr Hyde : quanto hai ragione Mr. Hyde :)Spero che Neil resti sul pezzo ancora per tanti anni. E comunque, quest'anno due bei dischi li ha fatti.

@ Nella : d'accordissimo. eppure, se leggi in giro, è un continuo sparare a raffica su certi artisti che hanno impresso a fuoco il timbro anni '70. Che nemmeno sono i miei preferiti, ma quando un disco è buono, vale la pena dirlo.

@ granduca : Neil è stato uno dei miei primi amori.A sedici anni avevo già tutti i suoi lp. Ha passato momenti bui, ma si è sempre ripreso. Spero duri in eterno :) Un abbraccio

@ Euterpe : é vero. Tutto soomato questo disco, che ha anche dei momenti non eccelsi, è l'ennesima buona prova del canadese.

@ ernest : Un grandissimo !

@ Lozirion : Sottoscrivo! Questo disco scoltalo, perchè merita. Mi ricorda molto Americana ( ovviamente ) ma anche Broken Arrow del 1996.

Irriverent Escapade ha detto...

@Black. Giusto per precisare: mi piace la Musica degli anni Settanta non i musicisti di settantanni ;-)

Massi ha detto...

Oggi,in treno,lo ascolterò con come si deve e mi riserverò i giudizi ad ascolto finito. Per ora dico solo che si parla di Young ed è già una garanzia

Anonimo ha detto...

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