martedì 15 gennaio 2013

SLOWHAND (DELUXE EDITION) - ERIC CLAPTON


Uno dei grandi classici della storia del rock torna nei negozi a 35 anni dalla sua uscita, avvenuta nel novembre del 1977. E' un Clapton su di giri e smagliante quello che incide Slowhand : sono finiti i tempi bui della dipendenza dalle droghe e Eric è tornato, non senza fatica, a comporre e a suonare dal vivo. La prova è talmente convincente che l'album fila dritto al secondo posto di Billboard e resta nelle classifiche americane per ben 74 settimane. Merito di una tecnica chitarristica a dir poco sopraffina e di un pugno di canzoni che entrano con forza nell'immaginario collettivo del rock. La prima di queste, che apre il disco, è la celeberrima Cocaine, cover di un brano di J.J.Cale, pubblicato l'anno precedente sul disco Troubadour. Riff leggendario e quel verso, she don't lie cocaine, grammaticalmente scorretto, che racconta in modo icastico e meglio di tante parole, la schiavitù di Clapton dalla cocaina. Seguono, in un filotto da far tremare i polsi, la commossa ballata Wonderful Tonight e l'altrettanto mitica Lay Down Sally, divertissement country rock, che verrà pubblicato come secondo singolo estratto dall'album. Non tutto il disco regge un overture così clamorosa e alcuni brani sono oggettivamente poco ispirati e un pò fiacchi (Mean Old Frisco e We're All The Way). Tuttavia, la scaletta mantiene un livello ottimo grazie a un'intensa cover di May You Never dello scozzese John Martyn e a un bel duetto con la corista americana Yvonne Elliman (The Core). Questa edizione rimasterizzata ( davvero pregevole il lavoro di pulizia fatto sulle tracce, che recuperano una resa sonora eccellente)  oltre al disco originale, contiene anche quattro brani inediti registrati durante le session di Slowhand (Looking At The Rain – cover di un brano scritto dal cantautore canadese Gordon Lightfoot, Alberta, Greyhound Bus e Stars, Strays And Ashtrays) che faranno la gioia dei completisti. Al primo cd, poi, ne è allegato un secondo che contiene la registrazione di un concerto dal vivo tenuto all'Hammersmith Odeon di Londra nell'aprile del 1977. Quantunque la registrazione, in questo caso, sia di un livello qualitativo leggermente inferiore a quella di Slowhand, la scaletta del concerto è di quelle che fan venire l'acquolina in bocca : una versione chilometrica (14 minuti) di I Shot The Sheriff, Can't Find My Way Home cantata splendidamente da Yvonne Elliman, un altro super classico come Knocking On Heaven's Door e una travolgente Layla a chiudere il live act. 
Un disco imperdibile per tutti coloro che sono convinti che Eric Is God.
 
VOTO : 8
 
 
 
 
 
 
Blackswan, martedì 15/01/2013

15 commenti:

mr.Hyde ha detto...

Ho il vinile, quindi lo conosco bene, ma i quattro inediti e specialmente il concerto dal vivo, m'intrigano..
Ciao Black.

Badit ha detto...

Album stupendo!Ultimamente ascolto una versione live di Wonderful Tonight più slow del solito...
Ciao Black

Euterpe ha detto...

Ho tutti i dischi di Clapton, ma non sono un suo fan sfegatato.Slowhand non mi ha mai fatto impazzire,lo preferivo come chitarrista dei Cream.

Unknown ha detto...

Tanta roba. Verrebbe quasi da dire "troppa"... però dopo tutto avercene; almeno la classe dell'esecutore è sopraffina.

Alligatore ha detto...

Consumai quel vinile, di mio fratello, ora ho l'occasione per rimediare, grazie ;)

Adriano Maini ha detto...

Anche in questo caso ci sono canzoni che non conosco, ma farei torto a dilungarmi sulle più note. Forse Dio, no, ma Clapton di sicuro é grande. E magari poteva fare anche qualcosa di meglio ancora...

George ha detto...

She don't lie, she don't lie, she don't lie, Cocaine.

Blackswan ha detto...

@ Mr Hyde : il live è davvero strepitoso ed è il motivo vero per il ricomprarsi il disco :)

@ Badit :Album davvero molto bello, anche se non il migliore di Clapton. Wonderful Tonight è una meraviglia.

@ Euterpe : anche secondo me il meglio Clapton lo ha dato con i Cream e con i Derek.

@ Evil: certa musica non è mai troppa.Almeno, l'eccesso lo si tiene di scorta .)

@ Alligatore : uno dei tanti vinili che ho consumato anch'io :)

@ Adriano : per me il Dio della chitarra era nero e si chiamava Jimi. Eric, però, è un gran profeta :)

@ George : tadadada tada :)

Massi ha detto...

Gran disco e grande chitarrista, peccato che le ultime cose siano alquanto soporifere

Haldeyde ha detto...

Credo che per suonare la musica di Clapton bisognasse essere solo Clapton. Esula un po' dal mio genere, più progressive "alla Genesis", ma è pur sempre un piacere ascoltare un caposaldo del rock. Poi è un ex-Yardbirds, dalle cui ceneri sorgerà un gruppo progressive-sinfonico a pochi noto, ma che io ho adorato: i Renaissance.

Nella Crosiglia ha detto...

Da non perdere mai....
grande chitarrista , grande raccolta!

Ernest ha detto...

eh già voto 8!!!

Blackswan ha detto...

@ Massi : le ultime cose farebberò dormire anche i sassi. A parte uno splendido disco live con Wynton Marsalis che ti consiglio.

@ Haldeyde : io sono cresciuto a pane e Genesis, che per anni è stato il mio gruppo preferito. E conosco anche i Renaissance, di cui credo di avere un disco live alla Carnegie Hall.

@ Nella : senza ombra di dubbio :)

@ Ernest : impossibile di meno :)

Haldeyde ha detto...

Tu hai il Live at Carnegie Hall? Pensavo fossimo in quattro gatti... E' l'LP che mi ha accompagnato negli anni del liceo (che ho frequentato 10 anni dopo dall'uscita del disco, ma sono i vantaggi di avere un fratello più grande...)

Blackswan ha detto...

@ Haldeyde : Oh yes ! Anche io lo ascoltavo ai tempi del liceo. Sono cresciuto con il prog-rock, anche se poi, con un pò di ritardo, sono stato fulminato dal punk. Però, di quegli anni, grazie a un amico che mi regalò decine di vinili,ho veramente tantissimo. Dei genesis, soprattutto, vanto un campionario di bootleg davvero notevole.