sabato 2 febbraio 2013

DON’T STOP – FLEETWOOD MAC



Dal blues al pop, un solo gruppo, due vite artistiche. I Fleetwood Mac si formano nella seconda metà degli anni sessanta in Inghilterra, quando il batterista Mick Fleetwood, il bassista John McVie e soprattutto Peter Green, giovane chitarrista di talento, lasciano i Bluesbreakers di John Mayall. Sono anni in cui il british blues va per la maggiore e i Fleetwood contribuiscono al successo del genere con album notevoli come Mr. Wonderful (1968) e un singolo di successo come Black Magic Woman (1968), che successivamente Santana trasformerà in una hit epocale. I continui cambi di formazione, l’abbandono di Peter Green, avennuto nel 1969, e la scarsa vena creativa dei superstiti, produce un’inversione di tendenza. I Fleetwood abbandonano progressivamente le sonorità blues per cimentarsi in un pop rock di maniera privo di contenuti e FM oriented. Nel 1975, quando ormai la band si trascina con stanchezza, perdendo progressivamente tutto il credito accumulato negli anni, arriva la svolta. Al gruppo, nel quale era già entrata a far parte Christine Perfect, moglie di John McVie, si uniscono anche il chitarrista Lindsay Buckingham e la vocalist Stevie Nicks, che peraltro sono legati da una storia d’amore. Esce l’album della rifondazione, Fleetwood Mac, e la ventata di freschezza portata dai nuovi membri, fa balzare il gruppo al primo posto delle classifiche, grazie anche a un paio di tormentoni, quali Over My Head e Rhiannon. Il botto, però, arriva due anni dopo (1977), quando, in piena epoca punk, i Fleetwood Mac nuotano controcorrente e pubblicano un delizioso album pop, intitolato Rumours. 
Undici canzoni facili facili, raffinate, molto zuccherine, ma non banali, che sgretolarono tutti i record dell’epoca: 20 milioni di copie vendute, 31 settimane consecutive in testa all Billboard 200, dischi di platino come se piovesse. Eppure, nonostante una seconda vita artistica assai fortunata, all’interno del gruppo i rapporti vanno rapidamente a deteriorarsi. Christine e John Mc Vie si sono appena separati, così come Stevie Nicks e Lindsay Buckingham, mentre Mike Fleetwood, dopo aver scoperto la relazione di sua moglie con un amico, ha chiesto il divorzio. La professionalità dei musicisti prende tuttavia il sopravvento sui problemi sentimentali: poteva venirne fuori un pasticcio e invece il risultato finale è un album che Rolling Stones inserisce al 25° posto dei dischi più importanti della storia. Formula vincente è quella di convogliare le proprie delusioni amorose nella musica: perché scannarsi e litigare se è possibile indirizzarsi canzoni come Go Your Own Way (Buckingham alla Nicks) e Dreams (la Nicks a Buckingham), che poi entreranno nella leggenda ? Manifesto di questo trend positivo ( chiedo scusa a Nanni Moretti) è Don’t Stop, canzone in qualche modo assolutoria e venata da un solare ottimismo, con cui Christine Perfect chiude la sua relazione con John McVie. “Don't stop, thinking about tomorrow, Don't stop, it'll soon be here, It'll be, better than before, Yesterday's gone, yesterday's gone. Don't you look back, Don't you look back “. Non pensare più a quello che è stato, bisogna guardare al futuro, perché arriveranno giorni migliori.
Una curiosità. Nel 1992, Bill Clinton, candidato democratico alla Casa Bianca, utilizza Don’t Stop come inno per la sua campagna elettorale. Quando, dopo un’agguerrita sfida con il presidente uscente, George Bush, Clinton viene eletto, convince i Fleetwood Mac a rimettersi insieme per cantare la canzone alla cerimonia di insediamento del 1993.



Blackswan, sabato 02/02/2013

6 commenti:

Badit ha detto...

Dubito che Moretti possa scusarti ! Dreams ! ci andavo/vado matto...musica da " viaggio " in auto...R4...pulmino Wolkswagen...dyane 6...autostop...
:)

mr.Hyde ha detto...

Senza dubbio il loro disco migliore, Veramente grande musica. Da Dreams a Never going back..a tutto il resto!

Arwen Lynch ha detto...

si mi piacciono un sacco i fleetwood :)

Haldeyde ha detto...

Ancora troppo poco prog per me, ma li ricordo benissimo e con piacere. Un genere che accosto ad un altro gruppo pop (ma non banale): gli Electric Light Orchestra.

Blackswan ha detto...

@ Badit : lo dubito anche io :) Rumours è stata la colonna sonora di un anno di liceo. Lo ascoltavo a nastro,da mane a sera.Ho il vinile logoro :)

@ Mr Hyde : a me piacciono molto anche quelli con Peter Green e mi sembra un ottimo disco anche il successivo Tusk.Ma questo è indubbiamente il loro capolavoro.

@ Arwen Lynch : Siamo in due,allora :)

@ Haldeyde : gli ELO ! Mitici ! Sta uscendo il nuovo disco di jeff Lyne e pare sia bellissimo. Ti tengo aggiornato :)

Irriverent Escapade ha detto...

Non sto qui a dirti quanto mi piacciano i.Fleetwood Mac (dall'arrivo della Nicks in poi) ma piuttosto quanto mi sia piaciuta la tua descrizione di Don'tstop :-)