venerdì 15 marzo 2013

W.I.N.D - TEMPORARY HAPPINESS



Mettete nel lettore questo cd e provate a indovinare da dove provengono i W.I.N.D. Jacksonville, Florida ? Ma va ! Macon, Georgia ?? No, acqua, acqua...Memphis, Tennesse ? Nemmeno per sogno, proprio non ci siamo! Huntsville, Alabama, allora... Nemmeno in cartolina. Vabbè, dai, ve lo dico io. Temporary Happiness è stato registrato a Cavalicco, in provincia di Udine, e i tre ragazzi che compongono la band sono friulani doc. Strano, vero ? Nemmeno io ci volevo credere, anche perchè le undici canzoni che compongono la scaletta del quinto album in studio dei W.I.N.D. suonano fottutamente americane, anzi trasudano tanto southern rock da far pensare a Tavagnacco come una cittadina della Contea di Bibb. D'altra parte, Fabio Drusin (voce, basso, percussioni), fondatore e leader della band fin dal 1998 (oggi fanno parte della line up anche Anthony Basso - chitarra e voce - e Silver Bassi- batteria) è uno che certe sonorità le ha nel sangue da sempre, avendo avuto modo di suonare a fianco di Alvin Youngblood Hart, grande chitarrista country-blues californiano, e di collaborare niente meno che con Johnny Nell, pianista che ha militato nella Allman Brothers Band e nei Gov't Mule (i W.I.N.D., tanto per dirne un'altra, nel 2008 aprivano i concerti tedeschi di un tale Gary Moore). Fatte le presentazioni, veniamo al disco. Temporary Happiness è stato registrato in presa diretta, senza sovraincisioni o imbellettamenti, al massimo due o tre takes, tenendo buona la più riuscita del lotto. Ecco perchè il disco suona quasi come un live: diretto, energico, privo di fronzoli, pervaso da quell'urgenza espressiva che è solita permeare le jam sessions. Non per niente i brani sono quasi tutti più lunghi della media, tirate di sette/otto minuti, nelle quali i W.I.N.D sbrigliano gli strumenti e partono per la tangente dell’improvvisazione di allmaniana memoria. Tonnellate di rock blues, southern e hard rock, ma anche una sezione fiati (Mauro Ottolini e Daniele D'Agaro) e un coro gospel a sorreggere le frequenti derive soul-funky. Tanta carne al fuoco, dunque, per una scaletta senza cedimenti e che ci racconta di una scena italiana che sa rimasticare con qualità e freschezza le sonorità legate al rock più classico (a tal proposito, oltre ai W.I.N.D., mi vengono in mente anche i lombardi Mojo Filter, nei negozi in questi giorni con il loro terzo album, The Roadkill Songs Outbreak). Tante le belle canzoni che faranno sbarluccicare gli occhi agli appassionati di genere : Stand For Your Brothers, in cui gospel e rock si abbracciano in un crescendo punteggiato da un assolo di chitarra da brividi, la torrida Born To Ride in odore di ZZ Top, la chiosa psichedelica di The Winter Time e le abrasioni hard rock di Waiting For Next Friday, sono i pezzi migliori di un disco che ci regala quasi settanta minuti di musica di altissimo livello. Un viaggio tra rock, american roots, negritudini assortite, grappa e Jack Daniel’s per dimostrarci che anche se la felicità è temporanea, basta rimettere il cd nel lettore per farla durare in eterno.

VOTO : 8



Blackswan, venerdì 15/03/2013 

10 commenti:

Haldeyde ha detto...

Sempre segnalazioni impeccabili: complimenti per la tua vastissima e lungimirante cultura musicale!

Elle ha detto...

Dalla tua descrizione direi che sono nelle mie corde, ho sentito solo i primi accordi di chitarra di non so quale canzone trovata dopo affannosa ricerca (il video postato da te non mi si apre nemmeno se gli dico chi sono), ma sento di potermeli segnare ad occhi chiusi e orecchie orfane. E poi italiani, e poi la grappa del Friuli, e poi..

Irriverent Escapade ha detto...

Mi piacciono queste derive. Probabilmente non impazziró per tutto il contenuto dell' album ma sono sicura di trovare qualcosa che mi piacerá.
E poi, che bello quando ci sono "prodotti" italiani da esportazione che non si chiamino Bocelli, Pausini o Ramazzotti....

Adriano Maini ha detto...

Riempie di soddisfazione sapere di musicisti italiani così bravi!

Blackswan ha detto...

@ Haldeyde : grazie :)

@ Elle : e poi, soprattutto, è un disco pieno zeppo di canzoni lunghissime :)

@ Irriverent : non succede molto frequentemente, ma in giro per l'Italia ci sono bravissimi musicisti. e per la musica che fanno hanno più successo fuori dai confini che dentro...

@ adriano : a chi lo dici :)

livio grassi ha detto...

Temporary Happiness dei W.I.N.D. è un album di caratura internazionale, bellissimo, rock, vero, nero, belle voci, bellissime canzoni, gran suono, bravissimi

francesco ballari ha detto...

lo ascolto di continuo da quando l'ho comperato, veramente un album bellissimo dall'inizio alla fine

Blackswan ha detto...

@ Livio : hai detto bene : caratura internazionale.Una delle poche cose che potremmo esportare con orgoglio.

@ Francesco : concordo ! Faccio fatica anche io a toglierlo dal lettore per ascoltare altro.

Mattia ha detto...

questo album ha un suono veramente ottimo e naturale, bellissimi i soli di chitarra, le voci, e il basso e batteria pompano come le sezioni ritmiche dovrebbero pompare, mai banali, grande lavoro e complimenti

Renzo Petrucci ha detto...

anthony basso, fabio drusin, silver bassi ovvero i W.I.N.D sono a detta di molti la migliore band rock italiana, a me piaceva moltissimo anche walking in a new direction ma quest'ultimo forse lo supera, come dovrebbe essere suonato il rock, almeno per me