lunedì 22 aprile 2013

Presidenzialismo preterintenzionale

Il titolo non è mio, l'ho rubato da un articolo di Repubblica.
Potevo anche aggiungere un commento ai post precedenti, ma poi ho pensato che un paio di cosette meritino di essere ricordate in una sede tutta loro.
Che il sistema dei partiti sia al collasso, che non rappresenti più nessuno e che sia ormai impegnato solo a sopravvivere e a conservare i suoi privilegi è evidente a chiunque.
Che sia in atto una prova di forza, o di debolezza, a 360 gradi è parimenti pacifico, come del resto è inevitabile dopo elezioni in cui nessuno vince.
Ma francamente tutto questo accapigliarsi, a livello nostro di scambi di opinioni intendo, per la rielezione di Napolitano non lo capisco un gran che.
Leggo che sarebbe il peggior presidente della storia repubblicana e mi chiedo in base a quale criterio abbia vinto la gara, dato che tra i concorrenti ci dovrebbero essere anche, suppongo, un golpista conclamato come Kossiga e un pulcinella ladro e amico della CIA come Leone , ma non è nemmeno questo il punto.
Il punto è: che cosa ci si aspetta dal presidente della repubblica in Italia?
Forse sarebbe bene ricordarsi che la figura istituzionale da noi ha i contorni, tutto sommato abbastanza precisi, di un attempato signore che deve portare la corona d'alloro all'Altare della Patria il 25 aprile ed il 2 giugno, fare il discorso di capodanno e non molto altro.
Al netto di cazzate tipo il garante della Costituzione e delle istituzioni democratiche, o della presidenza del CSM, il ruolo è quello lì e non altro.
Napolitano è stato rieletto da PD e PDL per segare Rodotà che era il candidato di Grillo.
E se avesse vinto Rodotà che cosa cambiava?
Il problema non è mica chi fa il presidente, il problema sta nella difficoltà di fare un governo.
PD e PDL insieme inciuciando a più non posso per segare Grillo è uno scenario possibile.
Grillo e PD insieme per segare Berlusconi pure.
Sarebbero tutti governi deboli, perennemente alla conta dei numeri, governi nati per fermare qualcun altro più che per governare.
E questo spiega l'attenzione anomala per la figura del Presidente della Repubblica, al quale evidentemente si attribuiscono poteri salvifici che non ha.
Nel vuoto della politica, si guarda al Colle, che di politica non dovrebbe farne proprio.
E', appunto, il presidenzialismo preterintenzionale, cioè la deriva più o meno inconscia verso un modello istituzionale che, semplicemente, non è il nostro.
Può diventarlo, certo, la Costituzione non è immodificabile, ma sappiamo tutti che se ne potrà discutere solo dopo la dipartita del Berlusca, in senso proprio fisico, non metaforico.
E allora perchè tanta tristezza per il Napolitano bis?
Magari farà come Ratzinger e si toglie lui in anticipo.
Il vero problema del paese sono i Bersani e i Berlusconi, e secondo me sono anche il nuovo che avanza con le facce di Renzi e Grillo, ma quest'ultima è una mia opinione ancor più personale della prima.
Il vero problema del paese è il paese stesso, che ha subito gli insulti di una classe politica ignava e pezzente ma l'ha sempre entusiasticamente tenuta al suo posto, barattando qualsiasi diritto per il più banale dei favori tutte le volte in cui ne ha avuto occasione.
A volte, scivolando pericolosamente verso destra, mi chiedo se una vera crisi, di quelle con la gente che non riesce più a fare due pasti al giorno e una rivolta sociale diffusa, non sia la palingenesi di cui questo paese ha bisogno per cambiare direzione.
Non me lo auguro, ma me lo chiedo.

15 commenti:

Femmina Gaudente ha detto...

Derive di destra a parte che stanno a te come il cacio sulle triglie, il tuo interrogativo è patrimonio comune. Io una risposta l'ho trovata.


Gli italiani scopano molto per questo non fanno una rivoluzione

FG

Rouge ha detto...

Mettere Bersani e Berlusconi sullo stesso piano lo trovo grave, molto grave. Mi sembra che davvero non si riesca più a distinguere e a riconoscere le qualità delle persone (il primo può avere tanti difetti, ma il più grave è stato credere nel gioco democratico nel proprio partito).
E se manca questa capacità di giudizio (che mi pare manchi in moltissimi), beh ma dove vogliamo andare?

Bartolo Federico ha detto...

è un funzionario del pd sotto mentite spoglie non c'è dubbio nick.occhio a quello che scrivi, se no poi ci tocca fare a tutti noi una colletta per l'avvocato.

Bartolo Federico ha detto...

Rodotà prova a spiegare(bonta sua)a Scalfari.. La prova è nel fatto che, con sempre maggiore chiarezza, i responsabili parlamentari e lo stesso Grillo hanno esplicitamente detto che la mia elezione li avrebbe resi pienamente disponibili per un via libera a un governo. Questo fatto politico, nuovo rispetto alle posizioni di qualche settimana fa, è stato ignorato, perché disturbava la strategia rovinosa, per sé e per la democrazia italiana, scelta dal Pd. E ora, libero della mia ingombrante presenza, forse il Pd dovrebbe seriamente interrogarsi su che cosa sia successo in questi giorni nella società italiana, senza giustificare la sua distrazione con l'alibi del Movimento 5Stelle e con il fantasma della Rete.riposino in pace

Ezzelino da Romano ha detto...

Ok la spiegazione di Rodotà, ma un governo PD-M5S si può fare con qualsiasi presidente della repubblica, con Napolitano, con Rodotà, con Flash Gordon, con Gigi Riva, con chiunque.
Che Grillo dica che lo può fare se c'è Rodotà ma non se c'è qualcun altro mi pare una cagata.
E' che, temo, PD e M5S non vogliono governare insieme, nel senso che nessuno dei due vuole l'altro.
E a Rouge rispondo che io non considero uguali Bersani e Berlusconi, ma è proprio per questo che non perdono a Bersani quello che sta facendo, compreso l'abbraccio ad Alfano.

Bartolo Federico ha detto...

il pd non ne voleva fare governo con i 5 stelle sin dall'inizio.ha fatto solo un po di messa in scena per i suoi elettori. doveva rinunciare a troppe cose e varare leggi come la restituzione dei rimborsi elettorali, legge anti corruzzione seria e vera, e votare due tre cose per mandare a casa il pedofilo. ma l'incicione è in atto da 20 anni e questi politici tenuti sotto ricatto rispondono ad altre logiche che a quella della buona politica.il giornalista curzio maltese, lo ha annche detto in diretta durante le votazioni del re di napoli, che il pd fingeva un accordo con i 5 stelle.e se lo dice maltese un anti-grillo per eccelelnza figurati cosa ci aspetta per il futuro.

Unknown ha detto...

Me lo chiedo anch'io,e spesso mi dico che sarebbe l'unica soluzione.
Poi mi chiedo con che diritto vorrei che giovani e meno giovani si sacrificassero.
Eppure i veri cambiamenti sono avvenuti in questo modo.
Cristiana

Bartolo Federico ha detto...

intrevisata a Stefano Rodotà.
Le è stato rimproverato anche di non aver preso in mano il telefono e contattato il Pd.

Ma per quale ragione dovevo chiamarli io? Il mio telefono e la mia email, durante la campagna elettorale, sono stati largamente contattati. Io, che nelle altre campagne elettorali mi ero molto tenuto in disparte, questa volta, vedendo il rischio, sono intervenuto. E poi guardi: il Pd mi aveva chiesto di candidarmi alle ultime europee, come capolista nel Nord-Est. Ho rifiutato, come ho sempre fatto da quando sono uscito dal Parlamento. Poi, me lo aveva chiesto con grandissimo garbo anche Nichi Vendola. Ma non avevo nessun dovere verso di loro. Dovevo forse chiedere il permesso al Pd per accettare la candidatura del Movimento 5 Stelle? Ma siamo pazzi? Loro credono di essere i proprietari delle vite altrui. Devo spiegare perché doveva essere Bersani a chiamarmi? Perché, più o meno responsabilmente, guida un partito e quando si crea una situazione di conflitto tra persone provenienti dallo stesso mondo, è lui che deve prendere l’iniziativa.Sa cosa le dico? Romano Prodi dal Mali mi ha telefonato.

Ezzelino da Romano ha detto...

Cristo che livello!
Chiamami tu, dai.
No, chiamami tu.
Ciao sono io.
Buonasera dottore.
Amore mio.

Blackswan ha detto...

Leone a mio avviso non è stato un Presidente poi così malvagio. Faceva da parafulmine a un enstablishment orrido quanto quello di oggi. Se non ricordo male, La Cederna fu condannata per diffamazione e i radicali chiesero scusa, forse un po’ tardi,all’anziano Presidente per gli attacchi reiterati e ingiustificati. Con Kossiga è una bella battaglia ma, sempre a mio avviso, Napolitano vince ai punti. Ha firmato tutte le leggi vergogna di B senza battere ciglio, ha nominato ministri di dubbia reputazione, ha orchestrato il go pettino dei tecnici che hanno devastato ulteriormente la devastazione lasciata dal nano, è intervenuto sulle indagini relative alla trattativa stato mafia, cercando di spostare le indagini da Palermo e ha insabbiato le sue telefonate con Mancino (porcata agghiacciante), sta tuttora perseguitando i pm di Palermo (guarda che fine sta facendo fare a una persona splendida come Ingroia), ha subornato il CSM per impedire alla magistratura di proseguire i processi contro B., ma soprattutto ha ecceduto i propri poteri, che tu hai ben definito,esprimendo valutazioni (il famoso boom su Grillo) e attuando operazioni politiche (Monti) che non gli competevano. Insomma, si è fatto il bidet con la Costituzione. E’ per questo motivo che scegliere Rodotà o Napolitano non era proprio la stessa cosa. Il primo era un messaggio di vero cambiamento e una garanzia di pulizia, il secondo è invece il garante di un sistema politico di casta ormai putrefatto, che cerca di perpetuarsi con pertinace voracità innanzi a una nazione morente. Si doveva scegliere tra un presidente che sarebbe stato nei “ranghi” e uno che, anche oggi, si permette giudizi di valore che non sono di sua pertinenza. Spero di avere così spiegato la mia personale classifica.
Che il problema sia anche il Paese invece non vi è dubbio. Vedo che la Serracchiani vince in Friuli e quindi,alla fine, hanno comunque ragione loro. Moriremo democristiani, su questo non ci piove più, ormai. Cerchiamo almeno di vendere cara la pelle.
Finisco il pistolotto : tra PD e PDL non c’è molta differenza. Quando il nano arraffava la sinistra teneva aperto il sacco. Possiamo farne milioni di esempi ( Violante che si vanta in Parlamento di non aver fatto la legge sul conflitto di interessi per non dispiacere a B., la bicamerale di D’alema, gli ululati di giustizionalismo contro la magistratura culminati con l’affossamento di tutte o quasi le richieste di autorizzazione a procedere,etc etc). Mi hanno sempre insegnato che se distogli lo sguardo innanzi a una cattiva azione sei complice. Forse Bersani non ha mai premuto il grilletto, ma la pistola a B. l’ha sempre lucidata con piacere. E sarà poi sinistra quella che governa con Monti, tocca l’art.18 e sfancula milioni di esodati. Ma mi faccia il piacere…

Ezzelino da Romano ha detto...

Ma sai, la Costituzione è anche materia vivente.
Che esista una Costituzione sostanziale accanto a quella formale è noto almeno dai tempi di Pertini.
Che il presidente ogni tanto debordi, in sè non è una tragedia.
E ricordo che quando Napo impose le dimissioni di Berlusca nessuno se ne è dispiaciuto, sebbene in termini istituzionali anche quello fosse un golpe (Berlusconi non era stato sfiduciato da nessuno).
Sulle leggi, the president è un promulgatore e basta.
Se una legge non lo convince può rimandarla alle camere, ma se poi gli ritorna (eventualmente depurata dai vizi formali della prima stesura) la promulgazione è dovuta.
Però, al netto di tutte le hit parades, vogliamo seriamente sostenere che il governo PD M5S non si fa perchè c'è Napolitano?
La ragione vera l'ha detta Bartolo: ognuno vuole che glielo chieda l'altro.
E se in una fase del genere questi cessi hanno ancora il tempo e la voglia di coltivare pensieri del genere, è perchè il Titanic affonda ma per loro una scialuppa c'è sempre.

Blackswan ha detto...

Visto quello che ha appena detto napolitano, applaudito da B & B senza batter ciglio, credo che effetivamente i burattini e lo squilibrato (new entry dello psiconano)siano un filo invisi al Quirinale.
Sul fatto che il Presidente sia solo un promulgatore vale per la Costituzione formale, non per quella sostanziale. Se prima di rimandarla alle camere dice che una legge è una porcata perchè viola la costituzione, forse il paese apre gli occhi e nessuno si azzarda più a ripresentarla ( lo faceva Pertini, lo ha fatto più di recente Scalfaro mandando a fare in culo B che gli proponeva previti come ministro della giustizia).

francesca ha detto...

Qui si sono combattuti i loro drammi personali per la lotta alla supremazia sulle nostre spalle.

La sinistra, ma quale sinistra? Quella di bersani che non è stato capace di chiudere nessun cerchio con un solco già ben tracciato? Quella di renzi grande opportunista capace di dare un colpo al cerchio e uno alla botte? Quella di d'alema che mi rifiuto di commentare?

Finchè questi personaggi staranno nello stesso partito, il partito non potrà mai avere un'identità e chiamarla sinistra è un modo come un altro per non dire nulla.

I 5 stelle, beh anche loro hanno una bella parte di torto e anche loro con presunzione ed arroganza hanno cercato di imporre la loro supremazia( e adesso ne pagano le conseguenze vedi lo scrutinio per la regione Friuli)di certo non posso assolverli solo perchè hanno "usato" un nome di valore come quello di Rodotà.

Bastava poco, un po' di umiltà e presenza di un bene comune verso il Paese, per trovare un'intesa che potesse fare la differenza.
Bastava poco ma costava troppo agli interessi individuali dei singoli. Spiacente, hanno fallito tutti e da quanto si è visto, a mio avviso, non venitemi a dire che chiunque sia diverso da chi milita nel pdl.
Mi spiace, ma chi più chi meno, è solo merda e la merda che sia tanta o poca... sempre merda resta.
Amaramente
Francesca

Adriano Maini ha detto...

Analisi che in linea di massima condiviso, ma in pieno su Renzi e Grillo!

Offhegoes ha detto...

totalmente d'accordo con Blackswan.
Sul forte valore simbolico di questa elezione e sui sostanziali poteri del presidente (Pertini docet)....