lunedì 8 luglio 2013

BLACK SABBATH – 13



Il ritorno sulle scene dei Black Sabbath è uno di quegli eventi che potremmo definire, con una parola oggi molto in voga, divisivo. Ci saranno infatti quelli che, a prescindere, parleranno di operazione commerciale, di vecchi dinosauri con problemi di incontinenza e deambulazione, di musica patetica e rilasciata fuori tempo massimo. E ci saranno coloro che, per converso, acquisteranno il disco felicissimi di avere fra le mani l’ennesimo, il tredicesimo, disco di una band che ha segnato la storia del rock, inventando un genere da cui in tantissimi, nel corso di quarant’anni, hanno tratto ispirazione artistica e conseguente successo. Detrattori e fans, basta affacciarsi per un attimo nel web, se le danno di santa ragione, argomentando i pro e i contro, con un livore che francamente non mi pare giustificato. Basterebbe infatti ascoltare il disco per rendersi conto, lo dico soprattutto per i detrattori dalle orecchie alternative, che 13 è un buon disco, e lo è in assoluto, anche se dei Black Sabbath non vi è mai fregata un’emerita ceppa. Loro sono anziani, è vero, loro rifanno esattamente quello che hanno sempre fatto, è vero anche questo, e il disco, viste le condizioni di salute di Iommi, resterà con molta probabilità l’estemporaneo ritorno (senza seguiti) di tre veterani acciaccati da tanto perigliare, ma in un certo senso ancora ironicamente indomiti. Che i tre abbiano voglia di fare, di rispolverare l’antica gloria, lo si sente da subito, fin dal primo pezzo, intitolato, forse con un pizzico di preveggenza, End Of The Beginning. E stupisce davvero riascoltare quei suoni gagliardi che ci eravamo scordati ormai da qualche decennio. D’altra parte, il Viagra di questi cazzutissimi signori della notte si chiama Rick Rubin, un signore barbuto che di mestiere vive dietro la consolle per resuscitare carriere terminali e morti viventi. Di Rubin si potrà dire tutto il peggio possibile, a volte anche centrando il bersaglio, dal momento che l’uomo, quando ci mette mano, lo fa pesantemente, dettando legge senza il minimo scrupolo. Però è indubitabile che uno come Rubin riesca sempre laddove altri fallirebbero. Così 13 restituisce alle nostre orecchie quel fascino notturno e demoniaco che ci eravamo dimenticati, grazie a una produzione certo invasiva, ma eccellente nel disegnare le atmosfere claustrofobiche entro le quali i nostri eroi  si muovono con la stessa scioltezza con cui noi ci aggiriamo fra le pareti domestiche. Ozzy, peraltro, sembra aver ripreso un piglio che recenti prove canore (mi viene da pensare subito alla collaborazione con Slash) ci testimoniavano irrimediabilmente perduto (ascoltatelo in Damaged Soul e godete), mentre Butler e Iommi stanno sul pezzo come ai bei vecchi tempi (e sentire Iommi che riffa ai margini dell’abisso, nonostante quel po’ po’ di malanno che si è beccato, è addirittura commovente). Otto canzoni (alcune notevoli davvero come Loner e Dear Father) che ripropongono un doom-metal dal sapore antico ma non frusto, e anzi incredibilmente credibile e malevolmente sulfureo. Un sabba di streghe, probabilmente l’ultimo, che si chiude con lo scrosciare di un temporale e il rintocco di una campana a morto. Tutto ciò, insomma, che ci si doveva attendere da un disco dei Black Sabbath, né più né meno. Vecchi ? Indubbiamente. Eppure ancora in grado di mettere in riga giovani eredi senz’anima e starlet dell’indierock. Bentornati all’inferno e in culo ai detrattori.

VOTO : 7,5




Blackswan, martedì 09/07/2013

13 commenti:

The Mist ha detto...

Seppure sia sempre un po' scettica riguardo i ritorni (ma vogliamo lasciare spazio ai giovani, porcaccia miseria?) la voce, la chitarra fin troppo distorta, la batteria che pare quasi perdere un colpo, per farlo perdere anche al tuo cuore... mi ricorda quando appena diciottenne andavo a fumare davanti ad una chiesetta diroccata in collina, accompagnata da Black Sabbath.

Ero scettica ma tocca anche ricredersi, di tanto in tanto.

Cannibal Kid ha detto...

ma per carità...

UIFPW08 ha detto...

Continuo ad amarli ma il Vol. 4 per me è insuperabile.

Blackswan ha detto...

@ The Mist : Giovani o anzziani, ciò che conta è la musica. Quindi megli i Sabbath col cinto erniario che giovani tutta plastica e appeal esteriore.

@ Marco : appunto...

@ UIFPW08 :hai detto niente ! Diciamo che fino a Sabotage hanno sfornato un bel filotto di capolavori.

Harley Quinn ha detto...

Bellissimo post.
E concordo parola per parola.

Sono all'ascolto compulsivo per oggi - dopo aver massacrato il meraviglioso singolo mesi fa - e direi che ce ne fossero di "album da vecchi" come questo! Son sempre stata fedelissima ai Black Sabbath, soprattutto ai tempi del grandioso Ronnie James. Ma Ozzy and Co. non mi hanno mai deluso.

MrJamesFord ha detto...

Ne sto leggendo molto bene, in giro.
Mi sa tanto che sarà il mio prossimo acquisto.
Grandi Sabbath!

monty ha detto...

Dopo circa un mese d'ascolto posso
aggiungere che l'album tiene bene
anche alla distanza.
Per me thumb up senza esitazioni!

Euterpe ha detto...

god is dead mi piaceva, non ho ancora ascoltato l'album per intero ma lo farò presto, con ottimismo ed oggettività

Blackswan ha detto...

@ Harley : anche io non riesco a smettere di ascoltarlo. Se tutti "i vecchi" suonassero così, saremmo a cavallo :)

@ Mr James Ford : e sono sicuro che non te ne pentirai.

@ Monty : al momento sono a una decina di ascolti e la voglia di rimetterlo nel lettore rimane sempre tanta. Pollice su,allora !

@ Euterpe : sono certo, se ormai un pò conosco i tuoi gusti, che non ne resterai affatto deluso :)

Nella Crosiglia ha detto...

La cosa che odio di più nelle critiche musicali o artistiche è definire"vecchi" certi protagonisti dello star system. Anche perchè il limite del vecchio è molto soggettivo...
Per molti i sessant'anni sono già paleozoici per alri i quaranta sono da pensionamento e così via...
Certo perso l'antico splendore e la patina esterna , qualcosa con il tempo si opacizza, ma la durata di molti gruppi del "passato" non regge con il tempo delle nuove leve, purtroppo e con mio sommo dispiacere!
Vecchietti di tutto il mondo ..unitevi!
Bacio , caro Black::))

Blackswan ha detto...

@ Nella : eppure, nello specifico i vecchietti hanno dato la palta a molti, moltissimi giovani :) smack !

Adriano Maini ha detto...

Apprezzo! In questo caso con cognizione di causa.

Blackswan ha detto...

@ Adri : grandissimo !:)