mercoledì 14 agosto 2013

TRUTH & SALVAGE CO. – PICK ME UP



Vi sentite pronti per essere folgorati dalla rivelazione come San Paolo di Tarso sulla via di Damasco ?   Perché se avete sempre perseguitato con parole e opere il rock targato stelle e strisce, la Compagnia della Verità e della Salvezza vi riporterà sulla giusta strada, convertendovi all’Americana coi colori accecanti di tredici canzone sfiorate da imprimatur divino. I Truth & Salvage Co. nascono qualche anno fa in California, hanno all’attivo un Ep uscito nel 2009 e un full lenght omonimo datato 2010, che viene prodotto da Chris Robinson dei Black Crowes, mica pizza e fichi. Un anno e mezzo dopo, il quintetto si trasferisce a Nashville, città da cui traggono ispirazione per scrivere i brani di Pick Me Up, che viene poi prodotto da John Ashley e mixato dall’amico d’infanzia, Bill Reynolds, componente dei Band Of Horses. Le atmosfere del disco, nonostante il richiamo alla capitale del Tennesse, non sono però esclusivamente country, visto che la band si muove in territori più squisitamente rock, traendo ispirazione dalla west coast anni ’70 e dal southern rock, a cui aggiungono pennellate di gospel, di soul e di folk. Letta così, sembrerebbe la descrizione di uno qualsiasi dei gruppi di Americana in circolazione in questo momento. Eppure, i Truth & Salvage co. hanno una marcia in più : il suono è fresco, moderno, pervaso da un’energia solare a tratti debordante, e le canzoni si sviluppano in un caleidoscopio di soluzioni melodiche assolutamente inusitate per il genere. L’album si apre con una micro ballata pianistica di un minuto e venti, The Bad Times, che trasuda gospel e riferimenti southern. Un inizio spiazzante, un azzardo che si può permettere solo chi ha in mano un giro di carte vincenti. L’ascoltatore viene messo subito fuori strada, e quando parte la seconda canzone, Silver Lining, capisce di essere caduto vittima di un tranello, tradito da un gioco di specchi che rivela ben presto una realtà musicale di tutt’altre fattezze. Ispirata a Orange Crush dei REM, per stessa ammissione del chitarrista Scott Kinnebrew, Silver Lining ripropone le sonorità del college rock anni ’80 che avevano reso celebre il gruppo guidato da Michael Stipe. Se il riferimento al gruppo di Athens è palese, stupisce però l’incedere del brano, il cui beat gagliardo sostiene un interplay riuscitissimo fra tastiere e acuminate chitarre. La successiva Bird On A Wing cita The Weight della Band in un tripudio di scanzonati coretti, mentre Island trova il coraggio di fondere Allman Brothers, funk e pop, in un ritornello di quelli che fanno cantare uno stadio intero. Le sorprese si susseguono una dietro l’altra, senza soluzione di continuità. Appalachian Hiltop, il primo singolo estratto dall’album, è probabilmente il pezzo più convenzionale in scaletta e quello più marcatamente country, ma  anche in questo caso la band, davvero in stato di grazia, resta sul pezzo con la stessa magica intensità. Così, quando parte Games People Play, cover della mitica hit datata 1969 a firma di Joe South (cantautore morto lo scorso anno, celebre anche per aver suonato chitarra e basso in Blonde On Blonde di Bob Dylan) si capisce davvero a che livello viaggino questi ragazzi, capaci di riesumare una canzone impolverata e renderla scintillante, vestendola di raggi solari e impeto gospel.  Pick Me Up non conosce momenti di stanca, non c’è un passo falso fino all’ultima canzone del lotto, e se mancano i colpi di genio (I’m not Your Boyfriend, ad esempio) sono comunque le note a vincere, messa in fila, in perfetto equilibrio, a creare un pugno di possibili hit. Ecco allora Back In Your Love, ballatona elettrica che coniuga il songwriting di Jackson Browne al soul, il divertissement sixteen di So Sad, il rock stonesiano di Middle Island Creek e l’incredibile title track, malinconico crescendo che avrebbe impreziosito ulteriormente anche un capolavoro come August And Everything After dei Counting Crows.
Come anni fa si sosteneva, a ragione, a proposito dei Black Crowes, probabilmente anche i Truth & Salvage Co. contribuiranno a salvare il roots rock americano dalle strade polverose della ripetitività. Devono solo crederci e continuare sbrigliare le intuizioni di una fantasia artistica che si colloca ben sopra la media del genere. Un disco come Pick Me Up è qui a dimostrarcelo : vario, senza però apparire disomogeneo, brillante nella ricercatezza di suoni che tuttavia possiedono anche un malizioso appeal radiofonico, ricco di canzoni che il tempo galantuomo collocherà nel novero degli ever green a stelle e strisce. Se non proprio un capolavoro, ma poco ci manca, di sicuro un viatico per la salvezza. Abbiate fede e preparatevi alla conversione: la verità è Pick Me Up.

VOTO : 9 +





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Blackswan, mercoledì 14/08/2013

4 commenti:

mr.Hyde ha detto...

Ti ho visto dare un 9 non tanto spesso,per cui debbo approfondire per forza! Non li conoscevo fra l'altro..

Arte e design ha detto...

Questo pezzo è bellissimo...
Hai dato un voto da maestra entusiasta :)

Blackswan ha detto...

@ Mr Hyde : effettivamente, quest'anno è solo il secondo 9. Il disco merita davvero, sempre che piaccia il genere, of course.

@ Gioia :E aspetta di vedere un 10 :)

Adriano Maini ha detto...

Sì, la canzone mi piace. Molto. E loro sono bravi. E simpatici. Il che non guasta, certo.