mercoledì 18 settembre 2013

MGMT - MGMT




Sul futuro degli MGMT avrei scommesso ogni cosa. Loro due, Andrew VanWyngarden e Ben Goldwasser, mi sono sempre apparsi come gli enfantes prodige di un eclettismo musicale germogliato fin dentro quei due cognomi troppo strambi per appartenere a newyorkesi doc. Come un'astronave psichedelica alla deriva nella galassia Stg. Pepper, la musica degli MGMT ha saputo riscrivere il linguaggio pop rock, prendendo il meglio della tradizione, declinandolo con una pronuncia dalla modernità assoluta e contaminandolo vieppiù con scorie futuriste di luccicante bellezza. Due dischi imprescindibili all'attivo : Oracular Spectacular (2007), opera cardine del primo decennio del nuovo millennio, arcobaleno luminescente che fondeva kraut rock, Beatles, Bowie, elettronica, rave e synth pop, e Congratulations (2010), spiazzante seguito che confermava il talento, all'apparenza infinito, di due giovani, insolenti e visionari, proiettati a velocità supersonica verso l'Olimpo dei più grandi di sempre. Oggi, quel baldanzoso viaggio verso la gloria eterna, che non più di tre anni fa sembrava inarrestabile, s'è bruscamente interrotto. Sarebbe bastato un altro disco dello stesso livello o anche solo un pugno di grandi canzoni, e il cerchio si sarebbe definitivamente chiuso. MGMT, quarto album della band (il primo però era stato pubblicato sotto il moniker The Management), ci racconta invece di una forza propulsiva che si è esaurita, di un'astronave che fluttua nel cosmo della creatività, tenendo a mala pena la rotta grazie alla forza d'inerzia. Se un tempo il progetto di VanWyngarden e Goldwasser appariva figlio di un ambizione giovanile e sventata, che però il pentagramma concretizzava egregiamente, adesso questa musica sembra invece generata esclusivamente dalla presunzione di sentirsi onnipotenti. Non bastano pochi episodi centrati come I Love You Too, Death, per salvare un disco senz'anima, costruito a tavolino, algido prodotto di copia e incolla elettronici e masturbazioni di liquefatta psichedelia. Tutto suona cervellotico, farraginoso, inutile e di una noia letifera. Dispiace ammetterlo, perchè sul futuro degli MGMT avrei scommesso ogni cosa. Invece, coitus interruptus. Peccato.

VOTO : 4,5


 

Blackswan, mercoledì 18/09/2013

7 commenti:

Lucien ha detto...

Primo disco ottimo, secondo così così, questo: una delusione totale. Si sono fritti il cervello o montati la testa!

Blackswan ha detto...

@ Lucien : io ho trovato splendido anche il secondo. Questo è davvero inascoltabile.

Cannibal Kid ha detto...

io come voto sono più indeciso tra lo zero e l'uno :)

persogiàdisuo ha detto...

Non riesco a credere a tutti questi commenti così negativi! Io avevo adorato il primo disco, il secondo l'ho ascoltato molto volentieri e questo mi manca..a questo punto sono curiosissimo di ascoltarlo..

Blackswan ha detto...

@ Marco : nemmeno nei giudizi negativi andiamo d'accordo...;)

@ Perso : Sono anche io un fan del gruppo. Eppure questo disco e' veramente brutto...

Anonimo ha detto...

Ma solo a me e a quelli del mucchio selvaggio è piaciuto un casino?? Ps. a me Oracular faceva cagare...

Blackswan ha detto...

@Trauma Tones : de gustibus non è disputandum :)Comunque anche XL ne parla molto bene.