domenica 10 novembre 2013

DISCOGRAFIE : SYSTEM OF A DOWN





Genere : Nu Metal
Periodo di Attività : 1995 – 2006 / 2011 – in attività

Serj Tankian (voce), Daron Malakian (chitarra) e Shavo Odadjian (basso) si conoscono nel 1992 in uno studio dove stanno registrando con le rispettive band. I tre scoprono di avere molte cose in comune : hanno frequentato la stessa scuola da bambini (Rose and Alex Pilibos Armenian School), sono armeni discendenti da superstiti del genocidio del 1915, e a tutti e tre piace da morire la musica degli Slayer. In quattro e quatr’otto, mettono in piedi una band, i Soil, con Odadjian nel ruolo di manager e Dave Hakopyan al basso e Domingo "Dingo" Laranio alla batteria. Quando Hakopyan e Lanario se ne vanno, Odadjian diventa il bassista, dietro i tamburi si siede Ontronick Khachaturian e il gruppo cambia nome. Nascono i System Of A Down, chiamati così per un poema scritto da Tankian, Victims Of A Down, a cui Odadjian però sostituisce la parola victims con system. Il motivo ? Comparire nelle enciclopedie rock il più vicino possibile agli Slayer, gruppo che i quattro ragazzi armeni adorano. Tuttavia, la musica dei Soad si discosta un bel po’ dal trash metal monolitico di Tom Araya & Co. Certo, si sente che gli Slayer hanno influenzato il suono, ma nelle canzoni di Tankian e Malakian si percepiscono anche echi dai Suicidal Tendencies, dai Primus e dai Korn, e si apprezza una maggiore attenzione alla melodia e il tentativo di uscire dagli schemi convenzionali della canzone. Tankian poi scrive testi poetici e impegnati politicamente (tutti fanno parte dell’organizzazione non profit Axis Of Justice) e la tradizione folkloristica armena ritorna con insistenza a dare un tocco atipico e inconsueto alle composizioni. Suonano strano, i System Of Down, così strano che quando Rick Rubin li ascolta per la prima volta va letteralmente fuori di testa e si impegna a produrre il primo disco della band.  





System Of A Down (1998, voto : 8) piomba sul mercato discografico con lo stesso effetto devastante che potrebbe avere uno stupratore seriale in un convento di monache di clausura. Registrato in modo da dar la sensazione della performance live, il primo album dei ragazzi armeni dispiega una batteria di mortai ad alzo zero : trash e speed metal, punk e hard core, growling e cantato melodico, digressioni malinconiche, improvvisi cambi tempo, accelerazioni adrenaliniche e danze derivate dalle culture dell’Est Europa. La partenza adrenalica di Suite Pee la dice lunga sulla potenza di fuoco di questi ragazzi, che dimostrano però di saperci fare anche imboccando strade più tortuose (Sugar), dilatando i tempi con ballate tesissime (Spiders) o gridando al mondo un pacifismo arrabbiato e barricadero (War?). Il disco vende benissimo e la miscela esplosiva di ultra violenza sonora e ragionamento sociopolitico viene certificata da un disco d’oro. Il capolavoro è lì che aspetta dietro l’angolo : la band è in uno stato di grazia compositiva e Rick Rubin continua ad assecondare con le sue intuizioni l’approccio bislacco dei SOAD all’heavy metal. 
Il 4 settembre del 2001 esce Toxicity (2001, Voto : 10) e per Tankian e soci è la consacrazione universale che porta a conquistare ben otto dischi di platino. A dodici anni esatti dalla sua pubblicazione, Toxicity può essere considerato a buon diritto uno dei grandi classici della "letteratura " rock del nuovo millennio. Nonostante il secondo album dei System Of A Down appartenga per filiazione al movimento Nu Metal, di cui rappresenta il vertice stilistico in condominio al primo, imprescindibile lavoro dei Korn, è vero anche che la freschezza creativa, le intuizioni compositive e l'immenso lavoro di raccordo fra diverse sonorità partorito dal binomio Tankjan-Malakian, riuscirono a imporre all'attenzione del grande pubblico un'idea di musica capace di scardinare i paletti del genere e universalizzare il verbo metal.
Quattordici canzoni di breve-media durata (tutte sotto i quattro minuti a eccezione della conclusiva "Aerials ") connotate da uno stile di straniante efficacia, riconoscibile per una dicotomia spesso convergente fra esplosioni di adrenalinica violenza e aperture melodiche di inaspettata malinconia. 





Un caleidoscopio sonoro, quindi, in cui convivono sotto lo stesso tetto, e in bizzarra simbiosi, le avanguardie estreme della new wave metal, improvvise derapate hip-hop, affascinanti suggestioni etniche  in salsa armena (la coda strumentale della già citata " Aerials ") e strutture a incastro, votate a un gusto teatrale a metà fra l’assurdo e il grandguignol. In questo quadro di debordante eclettismo, domina il colore rosso intenso del canto istrionico di Tankjan, la cui voce nasale e rutilante passa con inquietante semplicità dall'urlo belluino al falsetto dai toni melodrammatici. "Toxicity " si sviluppa nell'arco di quarantacinque minuti che non lasciano spazio a riempitivi o passi falsi, denotando semmai una coesione qualitativa che permea ogni singola traccia del disco. Tra i tanti brani che meriterebbero una citazione, scelgo la centrale "Chop Suey!", in cui la matrice hip hop, destrutturata e schizoide, si mette al servizio di un ritornello di inesplicabile lirismo. Il terzo disco, Steal This Album ! (2002, Voto : 7) riporta i marziani sulla terra. Raccolta di rarità e pubblicata con cinque copertine diverse, Steal This Album ! contiene brani prevalentemente scartati durante le sessioni di Toxicity. Il livello qualitativo e buono ma denota, effettivamente, una caduta di tensione rispetto al precedente. Tuttavia, non mancano canzoni meritevoli di attenzione : la ballata Roulette, risalente addirittura agli albori della band, il singolo Innervision, che ha un ottimo riscontro commerciale, e Boom ! altro inno antimilitarista che diventerà una delle canzoni più amate della band. I System Of A Down spariscono dalle scene per qualche anno. 






Si divertono a suonare in qualche piccolo club e soprattutto scrivono tanta musica. Il frutto di questa sosta prolungata sono ben ventritre canzoni che confluiscono i due dischi pubblicati l’uno a distanza di soli sei mesi dall’altro. Mezmerise (2005, Voto : 8) e Hypnotize (2005, Voto : 8) rilanciano sul mercato i SOAD che vendono un botta ma lo fanno con la consueta miscela di qualità che affranca l’heavy metal da modelli espressivi convenzionali. Non siamo ai livelli stratosferici di Toxicity, ma il crocevia della morte creato dalle intuizioni di Tankian, Malakian e Rubin produce risultati folgoanti : This Cocaine Makes Me Feel Like I'm On This Song, Violent Pornography e la ballata Lost in Hollywood, dal primo disco, Kill Rock’n’Roll, Attack, Dreaming e la melodicissima Lonely Day, dal secondo, sono i vertici di una proposta sempre fresca, originale, e capace di far coesistere in perfetta simbiosi speed metal, hard core, power pop e musica etnica. Nel maggio 2006 i System of a Down annunciarono, durante il concerto finale dell’ Ozzfest Tour, la decisione di prendersi una pausa di qualche anno e di sciogliere quindi il gruppo. Queste le parole di Malakian : “Non ci stiamo sciogliendo. Se fosse stato così, non avremmo neppure partecipato all'Ozzfest. Noi ci prenderemo una lunga pausa per fare le nostre cose. Siamo stati i System of a Down per oltre dieci anni e penso sia salutare prenderci una pausa “. Oggi, i System sono tornati insieme e vanno in tour a suonare il loro suggestivo heavy metal. Dal 2006, però, tutto tace e non si sa se, e quando, vedrà la luce un nuovo album. Tankian ha dato alla luce tre dischi solisti (Elect The Dead, 2007, Voto : 6,5, e Imperfect Harmonies, 2010, Voto : 6, Harakiri, 2012) che, pur vendendo bene, mancano della carica sovversiva dei lavori con i SOAD e che non aggiungono nulla a una carriera fino ad oggi di tutto rispetto. Il disco solista di Malakian, Scars On Broadway (2008, Voto : 6) si è rivelato invece un flop commerciale.

DISCOGRAFIA ESSENZIALE :

TOXICITY (2001)





Blackswan, domenica 10/11/2013

7 commenti:

kermitilrospo ha detto...

mi piace !

Il Mondo Capovolto ha detto...

Che magnifico album, Toxicity, mi ricorda la mia adolescenza, quando ancora non avevo il pc per ascoltare la musica che volevo su youtube. Avevo un enorme lettore cd portatile e questo era uno dei cd che ascoltavo più spesso a rotazione :D

Blackswan ha detto...

@ Kermitilrospo : Olè ! :)

@ Rose Mel : Un disco stupendo che mi ricorda tutti i dodici anni passati dalla sua uscita. Lo ascolto sempre ed è uno dei dischi che è sempre presente sul mio ipod.

Anonimo ha detto...

Bravissimi i System of a down :-)

La firma cangiante ha detto...

Bellissimo pezzo, ne condivido in pieno i voti, con tanto di distanze dall'uno all'altro album. Per definire la grandezza della band basti dire che il loro album di scarti si becca un bel 7 in pagella. Grandissimi.

Ade ha detto...

Toxicity...! Quanto lo amo! E quanto amo lui, con QUELLA VOCE. Mamma mia.

Blackswan ha detto...

@ Niko : un gruppo fantastico !

@ Firma : è proprio così : un disco minore che suona con un buon disco di un'altra band.

@ Ade : Siamo in due ! :)