mercoledì 4 dicembre 2013

MARCO BALZANO – PRONTI A TUTTE LE PARTENZE



I guai arrivano tutti assieme e per Giuseppe, trent’anni, sembra la fine del mondo. Ha appena scoperto che la fidanzata lo tradisce da tempo, e lei lo lascia su due piedi. Il Ministero gli ha tagliato l’incarico, insegnante d’italiano e latino nelle scuole di Salerno e provincia, un lavoro che pareva sicuro. E invece si piomba dritti nella disoccupazione. Per fortuna Giuseppe ha una famiglia concreta, madre umile e tenace, padre col cuore da rivoluzionario e testa piena di buon senso. Ed è proprio papà Vittorio che convince il figlio ad accettare una supplenza di tre mesi nel Nord, a Milano. A Milano di mondo se ne apre un altro. Per il terrone «Giusè» la metropoli è fosca, la scuola mediocre, gli studenti disattenti. Ma a spalancare gli occhi si intravede un’umanità nascosta, una solitudine da condividere, e le persone, spinte dagli strani casi della vita, concepiscono inaspettate forme di solidarietà. Dopo un primo periodo da una vecchia zia, Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi: un ingegnere cinese che lavora come tecnico in una multinazionale; un marocchino che ha lasciato la moglie in patria e fa il cameriere in un ristorante siciliano; un altro professore precario che viene dalle zone terremotate dell’Abruzzo. Diversissimi tra loro per origine, cultura, formazione, i quattro ragazzi si scoprono paradossalmente identici: guadagnano gli stessi pochi soldi, hanno le stesse difficoltà, condividono il medesimo scontento. Giuseppe cerca nuovi lavori, fa il cameriere, insegna nelle carceri, poi la chance di una borsa di studio a Lisbona e la possibilità di riprendere gli amati studi danteschi lo rimettono in movimento. Ma la fuga all’estero non fa per lui, e quando uno dei suoi amici sale su un tetto assieme ad altri muratori stanchi di essere licenziati, Giuseppe capisce finalmente qual è il posto che davvero gli appartiene.
Si avvicina il Natale e il suo carico di feste e di regali. E allora, dal momento che non c’è nulla di più bello al mondo che regalare o ricevere un libro in dono, Vi consiglio un romanzo italianissimo, che non deluderà le vostre aspettative di buongustai della letteratura. Professore di liceo e compaesano del sottoscritto, Marco Balzano, con Pronti A Tutte Le Partenze, affronta un argomento che da qualche anno è sulla bocca di tutti: la crisi, i giovani, il precariato. Il suo approccio però è scevro da retoriche sociologiche o da quella dietrologia politica che va tanto di moda nei salotti della sinistra radical chic. Società e politica sono al centro della narrazione, non potrebbe essere diversamente, ma sono filtrate attraverso lo sguardo (dis)illuso di un trentenne alle prese con il mondo del lavoro, gli amori (che vanno, che tornano e che arrivano) e la passione per Dante. Uno sguardo concreto, diretto, lontano anni luce da una concettualità fumosa di cui francamente non se ne può più. In Balzano, c’è tanta amarezza, è vero, e la presa di coscienza di un mondo ormai ai minimi termini per prospettive e speranze, in cui i più fortunati (la surreale passeggiata sotto la neve con un impiegato stanco) sono costretti dal rituale dell’abitudine a una vita di piccole e grigie certezze. Eppure, nonostante ciò, il protagonista del romanzo non smette di lottare, di tentare nuove strade, di provare a mettersi in gioco, finendo per accettare la precarietà come un elemento normale di un’esistenza in cui le cose buone e quelle cattive si alternano senza soluzione di continuità. Come se la consapevolezza, più che un motivo di disarmo, fosse un’arma in più per “combattere”. Giuseppe è infatti uno sconfitto che non smette di lottare, un magnifico perdente che rifiuta la fuga all’estero e un futuro di sicurezze per affrontare testardamente la piccola e dura battaglia del quotidiano. Così Balzano, fra dialoghi sempre improntati a una divertita ironia (quelli col padre e con gli amici del bar sono memorabili), personaggi al limite, gustosi riferimenti letterari e una sincera malinconia verso un mondo che (forse) è stato e ora non è più, racconta l’attualità di un paese disastrato, tracciando però una nuova strada possibile per i nostri giovani: non scappate, restate, rimboccatevi le maniche e date spazio ai vostri sogni. Perché, per parafrasare Wilde, siamo tutti con la merda fino al collo ma qualcuno riesce ancora a guardare le stelle. Ben scritto, divertente, commovente e traboccante di un’umanità, dolcemente e ferocemente, vera. Una voce alla speranza di cui sentivamo il bisogno.

Blackswan, mercoledì 04/12/2013

3 commenti:

Unknown ha detto...

SONO SEMPRE ALLA RICERCA DI UNA LETTURA CHE MI AVVINCA E, ULTIMAMENTE, è MOLTO DIFFICILE.
QUESTO TUO SUGGERIMENTO SUONE BENE.
GRAZIE.
CRISTIANA

qualcosascrivo ha detto...

Appena acquistato ;)

Blackswan ha detto...

@ Cris : il libro è divertente e avvincente, fidati :)

@ Qualcosascrivo : ottima scelta ! :)