martedì 14 gennaio 2014

CHRIS ECKMAN - HARNEY COUNTY

I grandi spazi, la natura aspra e selvaggia, il deserto. La polvere, soprattutto. Sono queste le suggestioni che spingono Chris Eckman a viaggiare attraverso innumerevoli dustlands. In primo luogo, con i Walkabaouts e con i Dirtmusic in veste di musicista; poi, come produttore di uno dei dischi più belli dello scorso anno, Chatma della band maliana dei Tamikrest. Oggi, il viaggio di Eckman continua in solitaria, anche se le terre selvagge di cui parla Harney County non hanno nulla di esotico, sono lontanissime dal deserto africano. La landa desolata di Harney County, infatti, si trova al confine estremo dell'America, in Oregon. Una terra scorbutica, in cui è la violenza della natura a dominare su tutto; un luogo di disarmante bellezza, dove la vita, i piccoli gesti, lo scorrere lento delle ore, si fa estremo. Voce e chitarra acustica, Eckman racconta questo pezzo di terra in cui l'abbacinante violenza del sole percuote gli occhi del viaggiatore con un diffuso senso di imminente tragedia. E perchè il suo racconto sia sincero usa le parole e la musica della polvere. Desolazione, deserto, arsura, chilometri di nulla senza che anima viva si palesi. Così le canzoni, per rispecchiare la bellezza di questi luoghi ostili, procedono attraverso arrangiamenti scheletrici, la cui ossatura è saldata nella fusione fra la chitarra di Eckman e il livido contrabbasso di Ziga Golob. Non c'è quasi altro, in questo folk scarnificato che fluttua a mezz'aria fra Nebraska di Springsteen e il Dylan più roots. Una spettrale chitarra elettrica in The Carnival Smoke, l'armonica western e la batteria trasandata di Many Moons. Basta. Eppure questa essenzialità espressiva, questo colloquiare con l'anima e con Dio, travalicano gli angusti confini del soliloquio, per assumere, come nei dieci minuti di Rock Springs (ispirata all'omonima raccolta di racconti di Richard Ford), il respiro ampio dell'epica e della letteratura. Un disco difficile, ruvido, privo di compromessi, la cui bellezza si percepisce solo dopo diversi ascolti. Quando questo succederà, chiuderete gli occhi e vi immaginerete la contea di Harney, settemila anime e ventiseimila chilometri quadrati agli estremi confini del West. E allora sarà magia.
Voto: 9





Blackswan, martedì 13/01/2014

8 commenti:

Euterpe ha detto...

Istintivamente ti dico che mi piace parecchio, anche se ultimamente ce ne sono in abbondanza di album di questo genere.Siamo quasi all'inflazione, ciononostante li ascolto sempre con piacere.

Blackswan ha detto...

@ Euterpe : vero e poi io ascolto principalmente questo genere. però, Eckman possiede un suo perchè grande come una casa. :)

Lucien ha detto...

Grande!! L'ho visto dal vivo con i Tamikrest. Non me lo perdo.

Nella Crosiglia ha detto...

E' magia caro Nick....
Basta chiudere gli occhi e ascoltare la voce...::::)))))

Anonimo ha detto...

bellissima, S

Blackswan ha detto...

@ Lucien: sapevo di cogliere nel segno :)

@ Nella : è proprio vero !

@ S. : felice che ti piaccia :)

Anonimo ha detto...

un grande album, che resta dentro anche quando il tempo passa. E un lavoro perfetto, perchè Eckman ci ha abituati alla bellezza sonora.

Blackswan ha detto...

@ Anonimo : infatti, non smetto di ascoltarlo. Grande disco !