giovedì 10 aprile 2014

IMMAGINA I CORVI – LUIGI SORRENTI




Spinòsa è un piccolo paese arroccato sulla Murgia pugliese, circondato dal nulla, fuori dal tempo, con pochi contatti col mondo esterno. Qui, nel giugno del 1986, si abbatte una serie di eventi in apparenza scollegati: un'ondata di terribile siccità che mette in ginocchio il paese, un'inspiegabile invasione di corvi, l'improvviso collasso di un bambino che pare vittima di possessione diabolica e infine un orribile omicidio che sprofonda gli abitanti in un clima di terrore e sospetto, ma soprattutto riporta alla luce le vicende di un passato che molti avrebbero preferito rimanesse sepolto… Mentre gli investigatori si dibattono in un vicolo cieco, gli abitanti di Spinòsa scoprono con orrore che proprio nel cuore della comunità si annidano i germi di un male che si credeva estirpato da tempo e che invece ha attraversato le generazioni per tornare a colpire ancora. Pagina dopo pagina, Sorrenti avvince irresistibilmente il lettore in una spirale di tensione e turbamento che si sprigiona in un finale di indimenticabile intensità.

Immagina I Corvi di Luigi Sorrenti è stato pubblicato originariamente come e-book, e poi, in seguito al grande successo editoriale, è stato portato sugli scaffali delle librerie dalla casa editrice Tre60, in formato cartaceo. E fortunatamente, soggiungerei, perchè questo avvincente romanzo del giovane autore pugliese meritava di essere divulgato anche fuori dal mercato digitale. Luigi Sorrenti, infatti, imbastisce una storia in cui la trama thriller si fonde alla perfezione con elementi di soprannaturale e con una disanima ironica e abrasiva sui pregi e difetti di una certa provincia italiana e di certi personaggi (il prete, il sindaco, il poliziotto servile) che appaiono ancora oggi estremamente attuali, nonostante le vicende del libro si svolgano trent'anni fa circa. L'eterna lotta fra bene e male, la violenza efferata di delitti all'apparenza inspiegabili, le superstizioni, i pettegolezzi, la cupidigia di denaro e di potere, la menzogna e l'ipocrisia di facciata, sono il nucleo centrale di un racconto incalzante, sostenuto da dialoghi perfettamente oliati, da una prosa molto classica (che peraltro si tiene adeguatamente lontana di situazioni splatter e turpiloquio) e da personaggi che sono estremamente credibili e umani. Ottimo l'intreccio, vibrante la tensione, inaspettato il finale, inquietante l'atmosfera noir che si respira dalla prima all'ultima pagina.

2 commenti:

poison ha detto...

non lo conoscevo, ma mi incuriosisce.

Antonello Vanzelli ha detto...

Quoto Poison, non ne ero a conoscenza. E' il genere che prediligo, ed essendo pugliese, certo mi ritroverò in molti nei di quel tipo di provincia. Grazie del consiglio ;-)