domenica 4 maggio 2014

GENNY, MINISTRO CAROGNA DI UN'ITALIA SENZA LEGALITA'






Le forze dell’ordine. Qualche giorno fa, applaudivano con amoroso trasporto gli assassini di Federico Aldrovandi, ieri sera trattavano il regolare svolgimento di una partita di calcio (preceduta da scene di far west urbano con tanto di spari e assalti all’arma bianca), con Genny ‘A Carogna, capo ultra napoletano. Meraviglia delle meraviglie. Un criminale, con precedenti penali, non solo entra tranquillamente allo stadio per comandare truppe di ominidi in assetto di guerra senza che nessuno alzi un dito, ma tramite Hamsik, capitano del Napoli, tratta con la questura, indossando una maglietta che inneggia all’uccisione dei poliziotti. Ci sarebbe da scriverci un romanzo di fantascienza e, ne sono sicuro, prima o poi qualcuno ci metterà mano. Purtroppo, quella a cui abbiamo assistito ieri sera, non è altro che la realtà, il nostro quotidiano. Al netto dei disordini pre partita (complimenti a chi ha ideato il piano sicurezza per la serata), gli eventi di Roma sono lo specchio della morta gora in cui sta affogando il paese. Se un pregiudicato per reati gravissimi tratta con la magistratura le condizioni di resa della legalità (quattro ore di servizi sociali alla settimana sono un esplicito invito agli italiani a frodare il fisco), non c’è da stupirsi che un altro decida lo svolgimento di una partita di calcio a rischio, in luogo delle autorità preposte. Il dramma dell’Italia, pallonara e non, è molto più tragico di quello che vorrebbero farci credere. Non sono (solo) la crisi dei consumi, i dictat europei, il fiscal compact e altre amenità di questo tenore a condannarci: ciò che da anni ci ha spinti alla deriva è la totale assenza delle istituzioni, lo iato smisurato della legalità. Come può essere credibile un paese con pregiudicati a piede libero, condannati e indagati assisi sugli scranni parlamentari, un traditore non votato a capo del governo e un presidente della repubblica che viola sistematicamente la Costituzione? Come può un paese trovare la forza di risorgere se non ha la il coraggio di perseguire con integerrima fermezza la criminalità piccola e grande che ci sta divorando dalle fondamenta? In una nazione con un minimo di consolidata civiltà, come lo Zimbabwe o il Burkina Faso ad esempio, qualche minuto dopo la performance di Genny ‘A Carogna, Ministro degli Interni e Presidente del Consiglio si sarebbero dimessi, lacrime agli occhi per l’umiliazione. Non prima però di aver chiuso definitivamente i battenti del campionato di calcio, da qui a data da destinarsi. Da noi, invece, oltre a qualche ipocrita parola di rammarico e di condanna, i due convoleranno beatamente a braccetto verso le elezioni europee, con il loro carico di sorrisi finti, di comparsate televisive e di mancette elettorali. Se tenerci queste frattaglie nauseabonde di una politica azzerata nei contenuti e nelle competenze, lo possiamo decidere solo noi con il nostro voto. Il primo, importantissimo appello è il 25 maggio: possiamo mandarli tutti a casa. A meno che, ovviamente, non preferiate che Genny ‘A Carogna, e quelli come lui, decidano al nostro posto.

Blackswan, domenica 04/05/2014


9 commenti:

Bartolo Federico ha detto...

Caro Nick, il pericolo è Piero Pelu', lo dicono giornalisti intelligenti e titolati come Aldo Grasso, e Gramellini,perchè scrivi ste cose. devi allinearti al loro pensiero, se no sei anche tu un fassista. povera italia.

S. ha detto...

direi che abbiamo già abdicato a favore di " barabba" e non da adesso...
sulla questione del capo ultras, di cui approvo tutto quello che hai detto, vorrei aggiungere, che tipi come lui ed anche peggio, ma con il colletti bianchi, ogni giorno, dopo aver già stuprato una regione intera, provano a delegittimare ed a provocare guerriglie quotidiane , tipo bruciare la Città della Scienza per dirne una, sai perché? perché nonostante tutte le cattiverie ed il solito fango, abbiamo un sindaco che tira dritto, e' un ricatto continuo, se fosse per questa specie modificata di esseri umani
tra monezza e degrado vario, saremmo in ginocchio
ma il nostro Gigino il sindaco, non si fa intimidire, neanche con il De Laurentis che vorrebbe lo stadio a gratis per poi specularci.la storia sarebbe lunga,
però ti garantisco che la pagliacciata i ieri sera, Gigino non l' avrebbe tollerata.Viva l'Italia e viva il calcio Italiano uniti nello stesso degrado.

Lucien ha detto...

Il solito penoso spettacolo: riusciamo sempre a dare il peggio. Non c'è da meravigliarsi se anche a livello europeo stiamo (giustamente) precipitando.

mr.Hyde ha detto...

E' sconcertante! La spazzatura dispone e impone..

Anonimo ha detto...

amarissima verità......ma gli italiani sono sempre stati questo. Prima la DC mascherava, sotto un rigore morale di stampo cattolico, la volgarità e il marciume del paese. Con Forza Italia invece si è dato sfogo al peggio del peggio, legalizzando ogni nefandezza al punto che agli italiani ormai sembra tutto normale.
Benché vi siano tantissime persone intelligenti, e questo tuo articolo lo dimostra, ho poche speranze per l'Italia.

Unknown ha detto...

Ora lo stato non può più far finta di niente.
I delinquenti vanno trattati come tali , e basta !!! Stanno distruggendo anche quella straordinaria passione che unisce milioni di italiani ...

Valentina Orsini ha detto...

Viviamo nel merdume e nel marcio della moda dei "branchi". Per i quali è necessario avere il capo da seguire, imitare, chiunque esso sia e qualunque partito rappresenti. E non c'entra più nemmeno la politica. Il disastro dell'Italia annienta tutto, non esiste più l'ideale. Solo la tendenza a disfare, a massacrare l'altro per sopravvivere o per il semplice gusto di farlo. E' tutto molto triste, perché è reale. Non è fantascienza purtroppo.

Ezzelino da Romano ha detto...

Il fenomeno si nutre di denaro e di politica.
Le curve, ormai quasi tutte di estrema destra, portano voti fin dagli anni 70 (vedi Curva Nord dell'Inter, missina, comandata dal luogotenente di Almirante in Lombardia, Franco Servello).
E portano soldi ai loro capi, che iniziano a fare i curvaioli da sbandati e dopo dieci anni o meno hanno quattro o cinque ristoranti in città, negozi e girano in Ferrari.
Fosse solo un problema di ordine pubblico, si potrebbe risolvere con facilità.
In Inghilterra lo hanno fatto.
Qui da noi non lo si fa perchè a troppa gente conviene che questa marmaglia possa fare il bello ed il cattivo tempo.
A quattordici anni ho visto gli ultras che avevano le chiavi dei magazzini dietro i cessi dei popolari a San Siro, e ci tenevano dentro mazze, fumogeni, catene ecc.ecc.
Lo sapevo io che ero un ragazzetto, ma la Questura a quanto pareva no.
E dato che è così da quarant'anni, francamente dubito che su questo fronte possa cambiare qualcosa per l'esito delle prossime elezioni.
Da questo punto di vista, grande rispetto per Paolo Maldini, che da questi figuri si è sempre tenuto ad enorme distanza.
E quando alla sua partita di addio loro lo hanno fischiato (fischiato Paolo Maldini!!), lui ha risposto che era orgoglioso di non seere come loro.
Altro che Hamsik o Totti che tremano mentre parlano con i capi ultras.
Muscoli enormi ma cuori di coniglio.

Ernest ha detto...

questo è un paese che ha perso il senso da parecchio tempo... politici colpevoli che fanno servizi sociali... tifosi che trattano... poliziotti che battono le mani a condannati.
E mi fermo qui