lunedì 14 luglio 2014

DEUTSCHLAND UBER ALLES





Quello brasiliano è stato un mondiale strano, a tratti divertente, interessante per certi versi, molto deludente, se si esclude la Germania, sotto il profilo del gioco. E' stato il mondiale dei portieri, dei numeri dieci (o dei nove e Messi), delle grandi delusioni (Spagna, Italia, Inghilterra, Russia, Portogallo, Brasile), delle squadre di seconda fascia che con grinta e organizzazione sono arrivate a traguardi inimmaginabili (Messico, Costa Rica, Cile, Colombia). Tuttavia, al di là degli strombazzamenti della stampa e degli organizzatori, è stato un torneo misero da un punto di vista qualitativo. Poche squadre hanno espresso un bel calcio (oltre alla Germania, mi è molto piaciuta la Francia), quasi tutte si sono aggrappate agli uomini simbolo, che non sempre sono riusciti però a essere decisivi nei momenti importanti (Messi e Ronaldo a esempio per tutti). Delle quattro semifinaliste, solo la vittoriosa compagine teutonica è riuscita a regalarci sprazzi di autentico divertimento. Il Brasile, tolto Neymar, si è invece  dimostrata squadra sempre in affanno, fisico e tattico, tradita da una difesa sclerotica, da un centrocampo di onesti faticatori dai piedi di cemento e da un attacco inesistente (Fred unica punta è una barzelletta che non fa ridere); l'Olanda, alla faccia del calcio totale, sembrava l'Italia degli anni '70: catenaccio e contropiede affidato alla freccia Robben, al volubile Van Persie e all'estro a singhiozzo di Sneijder, costretto a faticare in mediana da un cinico Van Gaal; l'Argentina (che, a onor del vero, ha perso un pimpante Di Maria nel momento cruciale) paga, soprattutto in finale, l'inconsistenza tattica di un allenatore confuso e confusionario, che ha un'idea di gioco a dir poco vetusta e che, nel momento topico, si suicida togliendo dal campo un Lavezzi capace da solo di terrorizzare la pur solida difesa tedesca. La Germania invece ha giocato sempre al meglio, con continuità, esprimendo trame veloci e ariose, e facendo dello spirito di squadra  la sua arma vincente (cosa davvero inusuale per un gruppo nel quale convivono tanti galli, tutti tecnicamente eccellenti).




Non è un caso che l'undici allenato da Low sia arrivato sul tetto del mondo: se è vero che una squadra di calcio riflette in qualche modo la situazione sociale, politica ed economica di un paese, è chiaro a tutti perchè i tedeschi saranno per parecchio tempo un gradino sopra agli altri. Forza e determinazione, certo, che sono da sempre un marchio di fabbrica della Germania, ma non solo. Il successo tedesco è stato costruito anno dopo anno, dando fiducia a un gruppo di giovani, favorendo l'integrazione etnica, credendo in un progetto serio senza l'assillo di dover vincere subito, basandosi sul contributo di squadre di club che lavorano anche in ottica Nazionale. Tutto il contrario dell'Italia, il cui fallimento ha radici profonde nella paura del cambiamento e nella gerontocrazia che affliggono il paese a tutti i livelli. Se la nazionale (come il paese) vuole tornare competitiva, occorre rischiare concretamente: che la discontinuità non sia di facciata ma effettiva. Occorre cambiare tutto, radendo al suolo istituzioni autoreferenziali, logore, politicamente compromesse e democristiane nel dna. Bisogna ripartire dai vivai, obbligando le società a far giocare nel campionato italiano giovani italiani pescati dalla cantera; serve mettere a capo della Federazione un tecnico cha capisca davvero di calcio e non solo di spartizioni, che non abbia alcuna entratura con poteri politici e abbiamo una visione lungimirante, di lungo periodo; bisogna avere il coraggio di far piazza pulita dei fenomeni mediatici e degli intoccabili per nobile stirpe e ripartire invece dall'under 21, con un tecnico che non si faccia intimidire da sponsor e presidenti di club. Occorre, soprattutto, aver pazienza, perchè Roma non è stata costruita in un giorno, e una squadra forte ha bisogno di tempo per crescere e costruire i successi. Esattamente come ha fatto la Germania. Uber Alles.


Blackswan, lunedì 14/07/2014

7 commenti:

Lucien ha detto...

Già, incomprensibile la sostituzione di Lavezzi: nel primo tempo decisamente il migliore dei suoi.
Difficile anche spiegare come sia potuto accadere che (più o meno) la stessa Germania sia stata bastonata due anni fa dalla nostra nazionale.
Sono d'accordo: puntare sui giovani e sui vivai: chi l'ha fatto negli ultimi anni (Spagna, Germania) ha ottenuto risultati. Mi ricordo ancora il blocco dei giovani di Vicini poi portati in nazionale: come gioco la migliore degli ultimi 30 anni, anche di quella del 2006.

James Ford ha detto...

Mondiale che mi ha appassionato come non capitava, per ovvi motivi, dal 2006, e molto migliore di quelli del 2002 e 1998.
Peccato solo che le "novità" siano durate poco.
Grande davvero, comunque, la Germania.

Harley Quinn ha detto...

Io, onestamente, questa gran germania che ha giocato così da dio non l'ho vista.
Poi, sarà che di calcio non sono chissà che gran conoscitrice. Ma un po' ne so, dal momento che lo seguo parecchio fin da bambina.

E non potrò mai stimarla la Germania. Non ce la fo.

Harley Quinn ha detto...

Ps. puntualizzo che quando parlo di "gran germania che ha giocato così da dio" mi riferisco a ieri sera.
S'è svegliata alla fine. Eppure contro il brasile aveva giocato si e no 7 minuti contro i nostri tempi immensi fino ai rigori.

Cannibal Kid ha detto...

giusta umiliazione finale del ridicolo messi! :)
per essere un vero campione servono anche testa e palle. lui invece c'ha solo i piedi. ottimi piedi, per carità, ma quelli non bastano...

Offhegoes ha detto...

bel summary caro Blackswan
sul giudizio total io invece credo sia stato un buon mondiale, soprattutto divertente, con un sacco di gol a partita e almeno fino agli ottavi partite aperte e tese. L'essenza del calcio e' il GOL e di gol ce ne sono stati tanti ed anche belli. Poi sul gioco...de gustibus...visto che uno puo' amare il tickitaka infinito o il catenaccio di antica memoria...la bellezza sta negli occhi di chi guarda. Per me e' stato il piu' bel mondiale (da vedere) dal 1982....i peggiori mondiali 2002 e 2006.
Sull'Italia invece concordo totalmente...ma la rinascita e' difficile....

@Lucien: Italia di Vicini era bella? per me solo under21, la maggiore NOIOSISSIMA! Per me la migliore italia degli ultimi 30 anni e' quella di Prandelli all'Europeo 2012 che lascio' a bocca aperta tutti i commentatori esteri meravigliati che l'italia giocasse al pallone e non fosse catenacciara......

Ezzelino da Romano ha detto...

Grandi lodi alla Germania, che ha proprio vinto di squadra, con un gruppo di ottimo livello medio e senza campionissimi (ammesso che tali siano i Messi ed i Neymar, del che dubito).
Ho paura che un progetto giovani qui da noi sia di difficile realizzazione.
Molto più affascinanti altri giochini, tipo creare plusvalenze fittizie scambiandosi giovani destinati a non giocare, o versare soldi in nero estero su estero ad altri club ed ai procuratori dei giocatori, vuoi mettere?
E se poi ai mondiali si floppa penosamente, ci saranno sempre i padri nobili tipo Buffon e De Rossi, non a caso supersostenitori dell'osceno Prandelli, pronti a dire che tutta colpa di Balotelli, reo di non essere Gigi Riva.
Comunque la ricreazione è finita, ora si ricomincia a soffrire per l'Inter.