giovedì 10 luglio 2014

L'ARMATA DEI SONNAMBULI - WU MING




1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint-Just sono morti, ma c’è chi giura di averli visti all’ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l’Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell’Alvernia. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall’inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina. Il romanzo del Terrore di Wu Ming. L’opera piú ambiziosa, punto d’arrivo di un percorso ventennale.


Ecco un libro perfetto da portare sotto l'ombrellone per le vostre letture estive: ponderoso, intrigante, avvincente, ben scritto. Secondo volume del cosidetto Trittico Atlantico (progetto che prevede la realizzazione di tre libri, tutti ambientati negli ultimi trent'anni del XVIII secolo, su entrambe le sponde dell'Oceano Atlantico), L'Armata Dei Sonnanbuli, al pari del precedente Minituama, è uno di quei romanzi che non ha solo un alto potenziale di intrattenimento ma è capace anche di tratteggiare con accuratezza un travagliato periodo storico (nello specifico la Rivoluzione Francese) riportando alla luce, rivisitati e corretti da un eccitante piglio narrativo, avvenimenti che altrimenti si troverebbero solo nei manuali di storia. Un'opera ad ampio respiro storico, dunque, in cui la Rivoluzione (la trama inizia con un tentativo fallito di liberare il re e la successiva esecuzione di Luigi Capeto), i personaggi che l'hanno resa possibile e animata (Marat, Robespierre, Danton, Brissot, etc), il Grande Terrore, il Termidoro, fanno da sfondo a un intreccio narrativo che attinge da generi diversi: cappa e spada, thriller, sovrannaturale e, in un certo senso, anche la commedia dell'arte (il personaggio di Scaramouche). Una trama che, almeno all'inizio, appare assai complessa, ma che pagina dopo pagina si dipana grazie a personaggi costruiti magnificamente sotto il profilo psicologico, e a loro volta fatti risorgere dall'oblio della storia, grazie a un'attenta ricerca su documenti originali dell'epoca. Una prosa avvincente, dunque, che vi condurrà con maestria verso i ritmi frenetici di un finale aperto a possibili seguiti e che, non ne dubito, vi stimolerà ad approfondire le vicende di un periodo storico relegato, per molti, a qualche paginetta letta sui testi scolastici. E forse proprio in questo risiede l'unica vera complessità di un libro, la cui narrazione è legata a doppio filo con avvenimenti storici che richiedono una, seppur superficiale, conoscenza. Diversamente, si potrebbe far fatica, soprattutto nelle prime pagine, a districarsi in una selva di nomi (brissottni, montagnardi, sanculotti, girondini, giacobini, vandeani, muschiatini, etc.) necessari a comprendere le opposte istanze rivoluzionare, la reazione termidoriana e, in senso più ampio, tutto lo sviluppo cronologico dei fatti. L'armata Dei Sonnambuli resta comunque uno splendido esempio di come si possano abbinare con successo letteratura d'intrattenimento, fedele ricostruzione storica e consapevole riflessione politica. 





Blackswan, giovedì 10/07/2014

2 commenti:

Ernest ha detto...

non l'ho letto
la tua recensione mi ha convinto a farlo

Blackswan ha detto...

@ Ernest: non te ne pentirai :)