mercoledì 15 ottobre 2014

SONS OF BILL – LOVE AND LOGIC




A volte, la scoperta di un buon cd (o addirittura di una band, come nel caso specifico) è del tutto casuale: passi rapide le mani fra gli scaffali del tuo negozio di dischi preferito e salta fuori una copertina che non ti aspettavi. Una copertina così bella e irresistibile che si instaura immediatamente un’attrazione fatale fra te e lei. E pazienza se l’acquisto avviene a scatola chiusa e nemmeno sai che cosa ti stai portando a casa. Mi è successo così con i Sons Of Bill, gruppo originario di Charlottesville, Virginia, di cui fino a qualche giorno fa non conoscevo assolutamente nulla. Eppure, questo quintetto è in circolazione dal 2006 e hanno all’attivo, contando quest’ultimo Love And Logic, già quattro album. Ma in Italia funziona così: certa musica è relegata nel sottobosco per gli appassionati di genere e non sempre è facile accorgersi di uscite discografiche che poi si rilevano estremamente interessanti. I Sons Of Bill, a tal proposito, hanno una peculiarità anche nel nome: trattasi infatti di tre fratelli (Sam, James e Abe, a cui si aggiungono Seth Green al basso e Todd Wellons alla batteria) che hanno voluto ispirare il loro progetto musicale al padre, Bill Wilson, professore emerito di filosofia teologica e letteratura (l’uomo è uno dei massimi studiosi statunitensi di William Faulkner) presso l’Università della Virginia. E che a casa Wilson si respiri un bel po’ di cultura si può desumere dai testi delle canzoni di Love And Logic (contenuti nel booklet del cd), che appaiono davvero di un livello superiore alla media. Così come, superiori alla media, sono le dieci canzoni contenute nella scaletta di un album che, pur muovendosi in territori di Americana già conosciuti, lo fanno però con qualche inusuale innovazione. Se infatti la strumentazione utilizzata per la registrazione dei brani pesca a piene mani dalla tradizione a stelle e strisce (pedal steel, banjo, dobro), i Sons Of Bill cercano sempre soluzioni originali, facendo fluttuare suoni e melodie verso il blu acceso di certi cieli americani che paiono infiniti. Così, non sembra un azzardo poter parlare di Space Americana, soprattutto in quegli episodi che sono più decisamente marcati da influenze pinkfloydiane (Brand New Paradigm, Road To Canaan, Lost In The Cosmos. Light A Light) o che imboccano la strada di un etereo lirismo (Fishing Song, Hymnsong). Non mancano, ovviamente, citazioni che guardano a un passato nostrano (nel senso di americano), come nell’iniziale Big Unknown, in cui si ascolta qualcosa a metà fra i primi Rem e i Jayhawks, o in Arms Of Landslide, nella quale è chiamata ancora in causa l’ex band di Michael Stipe. Nel complesso, quest’ultima fatica dei Sons Of Bill, possiede però una compattezza stilistica inequivocabile che, sono pronto a scommetterci, lascerà a bocca aperta gli appassionati di genere. Love And Logic è un disco inaspettato e seducente, che va assaporato con lentezza, perché solo dopo numerosi ascolti si riescono a percepire tutte le sfumature di un suono tra i più originali della cosiddetta Americana 2.0. Quando, infine, avrete colto la visione d’insieme, vi renderete conto di avere tra le mani non solo una bellissima copertina, ma anche un gran disco, uno dei migliori di questo 2014.

VOTO: 8






Blackswan, mercoledì 15/10/2014

2 commenti:

mr.Hyde ha detto...

Non li conoscevo come migliaia di altri.Qindi grazie.Oggi le cose vanno così, invece di percorrere strade battute dalla maggioranza, se scegli qualche strada secondaria puoi imbatterti in panorami che non ti saresti aspettato.Così è bello: la buona musica la cerchi e la trovi da te, senza alcuna imposizione mediatica.
La copertina è bella davvero ed è inutile dire che influisce, quando non conosci chi suona,sulla scelta!

Sandra M. ha detto...

E se non li conoscevi tu, figurati la sottoscritta.
Come per il libri: a volte la copertina e una bella grafica fanno la differenza. Se poi si ha conferma ....FOOOORTEEEE !