giovedì 2 ottobre 2014

THE MASTERSONS - GOOD LUCK CHARM




I coniugi Masterson, al secolo Eleanor Whitmore e Chris Masterson, ci avevano impressionato un paio di anni fa con l'uscita del loro album d'esordio, Birds Fly South. Un debutto, quello, che aveva lanciato la coppia (entrambi militanti tra le fila della band di turnisti che accompagna in studio e dal vivo Steve Earle) in vetta alle clasifiche di fine anno del Killer. Pop e americana a braccetto, la splendida voce della Whitmore (che anche in questo nuovo lavoro dimostra di essere una delle migliori vocalist in circolazione), le alchimie vocali fra i due coniugi, una scrittura, quella di Masterson, in bilico fra acquarello e meditabondi chiaroscuri, sono state, e sono, il carattere distintivo di canzoni che, pur percorrendo diverse strade, riescono sempre ad arrivare al cuore. Rispetto al primo album, questo Good Luck Charm, presenta però alcune piccole novità. La produzione di una vecchia volpe come Jim Scott (per i meno avvezzi, Scott è l'artefice del successo di Californication dei RHCP e si è seduto dietro la consolle per artisti del calibro di Wilco, Counting Crows e John Fogerty), rende infatti i suoni dell'album quasi cristallini nella loro perfezione, dando una netta sterzata alla scrittura di Masterson verso un abboccato decisamente mainstream. Ne deriva che, pur trovandoci di fronte a un buon disco, l'ispirazione dei due pare intrappolata in schemi assai rigidi, che se da un lato eccitano la prospettiva di un buon ritorno commerciale, dall'altro non sono stati in grado di trasmetterci le medesime suggestioni del primo album. Fatta questa precisazione, è indiscutibile che Good Luck Charm possegga un tiro comunque superiore alla media e scorra via dalle casse dello stereo con una disinvoltura così leggera che, ascoltato un paio di mesi fa, ce lo avrebbe fatto sponsorizzare come disco perfetto per accompagnare le sonnacchiose e languide movenze dell'estate. Undici canzoni piacevolissime e confezionate con mestiere, che hanno la loro rampa di lancio nella title track (primo singolo estratto) posta a inizio scaletta: la melodia zuccherina, l'incontenibile allegrezza e la voce funambolica della Whitemore trasformano il brano in una sorta di droga per le orecchie, innanzi alla quale, le dieci canzoni successive (Closer To You, Anywhere But Here e Time Is Tender, fra le migliori) appaiono come dosi di metadone che ci confortano nell'attesa di tornare a schiacciare play sulla prima traccia. In definitiva, Good Luck Charm, pur attestandosi un gradino sotto (sia a livello emotivo che compositivo) rispetto Birds Fly South, risulta un disco che non deluderà le attese di quanti si sono innamorati dei coniugi texani. Ai quali, tuttavia, mi permetterei di suggerire, di non pensare troppo ai passaggi radiofonici, ma di entrare in studio di registrazione liberi da ogni condizionamento e pronti a seguire esclusivamente l'istinto. E' così che ci hanno fatto innamorare della loro musica deliziosa.

VOTO: 7






Blackswan, giovedì 02/10/2014

2 commenti:

Ernest ha detto...

confesso la mia ignoranza...

Blackswan ha detto...

@ Ernest: anche io :)