mercoledì 10 dicembre 2014

JOHN LEE HOOKER - I'M GOING HOME

Prima della leggenda, prima della stella sulla Hollywood Walk Of Fame, prima dell'inclusione nella Rock And Roll Hall Of Fame, prima di ognuno dei cento dischi pubblicati. Il 10 giugno del 1958, John Lee Hooker entra in studio di registrazione con Everett McCrary al basso e Richard Johnson alla batteria per registrare il materiale che sarebbe dovuto confluire nel suo primo full lenght, pubblicato dalla Vee Jay Records sul finire dello stesso anno. Hooker è già un decennio che incide estemporaneamente (la sua mitica Boogie Chillen è del 1948) ma suona praticamente da una vita, prima in cori gospel e poi, spronato dal patrigno William Moore (che sarà la vera fonte di ispirazione per il particolarissimo stile del chitarrista) dedicandosi definitivamente al blues. Le dodici canzoni contenute in I'm Going Home, tutte ripulite, rimasterizzate e proposte in un'ottima qualità sonora, rappresentano dunque un pezzo importante della storia di uno dei grandi pionieri del blues del Delta. Un (non più) giovane musicista (alla data di queste registrazioni Hooker ha già trentun anni), il cui stile però è già ben delineato: boogie riff ipnotici, accordi ripetuti all'infinito, la linea di basso tenuta col pollice e i frequenti vibrato, la voce grezza ma evocativa, il cantato libero, spesso improvvisato, che rappresenta un segno di innovativa discontinuità rispetto alla tradizione. Il disco si apre con la mitica cover di JB Lenoir, Mama You've Got A Daughter (conosciuta dal gran pubblico perchè inserita nella colonna sonora di City Of Angels, pessimo remake americano da Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders) e si chiude con due brani, You've Taken My Woman e I Love You Honey, impreziosite dalla presenza del piano Joe Hunter. In mezzo, un pugno di canzoni nel più classico stile Hooker, non solo importanti per conoscere l'evoluzione artistica di uno dei più grandi bluesman di sempre, ma anche per capire che questa musica senza tempo arriva dal cuore dell'Africa (è impressionante cogliere come certi passaggi di Hooker oggi compaiano senza soluzione di continuità nei dischi dei Tamikrest e dei Tinariwen) ed è madre legittima di tutti i rock 'n roll che seguiranno (ascoltare Bundle Up And Go è illuminante). Filologicamente imprescindibile.

VOTO: 8





Blackswan, mercoledì 10/12/2014

2 commenti:

mr.Hyde ha detto...

Pensa, avevo ancora un anno..Leggendario highlander del blues!

Blackswan ha detto...

@ Mr Hyde: Allora, sei un ragazzino :)