mercoledì 18 febbraio 2015

RHIANNON GIDDENS - TOMORROW IS MY TURN



Rhiannon Giddens è il nome nuovo della scena roots a stelle e strisce. O meglio: lei, cantante e polistrumentista, calca le scene ormai da una decina d'anni con i Carolina Chocolate Drops (semplicemente Drops per i fans), una delle band più interessanti ed eclettiche del circuito old-time. Nonostante sei album pubblicati, qualche prima piazza raggiunta nelle charts blue grass e un Grammy Award per il miglior Traditional Folk Album vinto nel 2010 con Genuine Nigro Jig, la figura della Giddens è rimasta un pò sottotraccia, almeno fino allo scorso anno, quando di lei hanno cominciato a parlare un pò tutti. Il merito va a T-Bone Burnett, produttore e musicista dall'orecchio fine, che l'ha coinvolta in un paio di progetti di grande risonanza mediatica: la serata tenutasi alla Town Hall di New York per celebrare il film dei fratelli Coen, A Proposito Di Davis, confluita poi in un doppio album live intitolato Another Day, Another Time e, soprattutto, la  partecipazione a Lost On The River: The New Basement Tapes, una compilation di brani scritti parzialmente da Bob Dylan e rielaborati da un gruppo di musicisti capitanati da Elvis Costello. Una rapida escalation di notorietà, dunque, che ha spinto T-Bone Burnett a pensare in grande e a convincere la Giddens ad accantonare momentaneamente i Drops, per dedicarsi alla carriera solista. Nasce così questo Tomorrow Is My Turn, album composto di cover e traditional che spaziano attraverso il blues, il folk, il soul e il gospel, senza una precisa connotazione stilistica (anche se poi produzione di Burnett finisce per far suonare la scaletta estremamente omogenea), ma con una scelta di brani che risulta non solo inusuale (e per questo sfiziosa) ma davvero centrata. La Giddens si cimenta così con la canzone che da il titolo al disco e che porta la firma di Charles Aznavour (fedele all'originale anche per intensità), reinterpreta con gusto caraibico un traditional fin troppo frequentato quale è Black Is The Color (mai ascoltata una versione così "colorata" del brano) e si spinge ai confini della verde Irlanda, rileggendo con accento celtico un altro traditional, O Love Is Teasin'. Atmosfere languide, suoni raffinati e soprattutto la voce eclettica ed espressiva della Giddens, bravissima a trasmettere il pathos della grande tradizione vocale nera (Nina Simone?), ma capace anche di adattarsi alla cultura musicale bianca, come nel riuscitissimo country di Don't Let It Trouble Your Mind a firma Dolly Parton.

VOTO: 7





Blackswan, mercoledì 18/02/2015

1 commento:

Ernest ha detto...

segno segno...