lunedì 23 marzo 2015

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Che Lupetto, il promettente e rampante pargolo di Maurizio Lupo de' Lupi, abbia ricevuto in dono un orologio o un vestito di taglio sartoriale, poco ce ne cale. E se il paparino ministro si sia dato un gran daffare per trovargli una "sistemazione", mal gliene Incalza. 
I figli, si sa, so' piezz ' e core e Maurizio Lupi non fa eccezione. Che però si intrattengano relazioni pericolose con un soggetto criminale, una sorta di "dominus" che per ben 7 governi ha fatto il bello e il brutto tempo nonostante 14 indagini sulle spalle, questo è vergognoso. L'ennesimo caso di insaputismo? Ci risiamo. Nessuno sa e se qualcuno sapeva, non si sentiva tanto bene. Un virus, a quanto pare, contagioso che miete vittime soprattutto tra i politici. Da destra a sinistra. 
Ora, per quanto biasimevole e inopportuno sia ricevere favori e regali munifici - specie se a beneficiarne è il congiunto di un ministro della Repubblica -  ciò che più ripugna, oltre alla inspiegabile presenza di un personaggio scomodo come Ercole Incalza, è la sagra dell'incoerenza e dell'ipocrisia patrocinata dalla Premiata Ditta Renzi & C.
A scandalo scoppiato, il bischero Matteo smarcandosi dall'ingombrante Lupi, avendo fiutato il pericolo di una macchia sulla propria immagine e di un possibile calo nei consensi degli italiani, si arma di baionetta sparando a zero contro chi lo accusa di doppiopesismo o di rottamazione a corrente alternata.
"Lupi ha fatto una valutazione personale, giusta e saggia secondo me. Peraltro non era nemmeno indagato" , puntualizza Matteone in un'intervista. " Il caso De Luca? Ha vinto le primarie, ma la modifica della Severino non è all'ordine del giorno...Non caccio gli indagati". Morale della favola: Lupi va a casa per ragioni di opportunità, mentre i vari sottosegretari (6, per l'esattezza) e il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, indagati a vario titolo, se ne stanno tranquilli e poltronati. Chissenefrega se il curriculum delle Barracciu, dei Faraone, dei Soru o dei Castiglione sia tanto sporco da non poterci nemmeno una dose massiccia di candeggina.
L'Importante è confondere le acque, gettare fumo. Per Renzi, la morale si usa disinvoltamente in base alla convenienza del momento, come un vestito a seconda delle stagioni. 
Scriveva Indro Montanelli nel '96: "Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita, la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla "cosa pubblica", lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese". Parole sante.

Vincenzo De Luca, candidato del Pd in Regione Campania e condannato in primo grado per abuso d'ufficio: "Il mio più grande leader spirituale indossa una veste bianca e dice parole limpide all'umanità: è Papa Francesco".

Gianluca Buonanno (eurodeputato leghista), al rientro dalla missione in Libia: "In Libia mi considerano un capo di stato..."

Antonio Razzi: "Il mio compaesano Rocco Siffredi ha avuto 5 mila donne, io mille, ma lui lo faceva per lavoro, io per piacere. Una volta sono andato anche con tre donne contemporaneamente..."

Matteo Renzi su D'Alema, che lo accusa di gestione arrogante del partito: "Lui sembra una vecchia gloria del wrestling".

Cleopatra, lunedì 23/03/2015

1 commento:

Offhegoes ha detto...


Grande Cleopatra come sempre!