venerdì 17 aprile 2015

THE JON SPENCER BLUES EXPLOTION - FREEDOM TOWER - NO WAVE DANCE PARTY 2015



A ogni uscita di un disco di Jon Spencer e soci, non so perchè, mi viene da dire la stessa identica cosa di sempre, e cioè che la JSBX rappresenta, nel bene e nel male, la salvezza del rock' n 'roll. Delle due, l'una: o mi sto rincoglionendo io, ormai mummificato nella costante esaltazione di un artista indispensabile per chi ama certi suoni; oppure, il panorama musicale circostante è talmente desolato che quando trovi qualcosa di buono, ti ci aggrappi come a una zattera nel mare in tempesta. Probabilmente sono vere entrambe le cose, ma è ancor più vero il fatto (un indiscutibile dato di fatto) che Jon Spencer incarni quella primitiva energia e quello spirito selvaggio che da sempre è la vera, unica essenza del rock. Si potrebbe, tuttavia, obiettare che Freedom Power sia un disco più o meno uguale a tutti quelli che l'hanno preceduto, visto che ripropone per l'ennesima volta, con piccole variazioni sul tema, tutto lo scibile di tossicologia forense, terrorismo noise e rabbia metropolitana di cui l'ex Pussy Galore da sempre è capace. Eppure, e questa mi sembra la cifra più significativa, Spencer è uno dei pochi musicisti al mondo a cui non si fa mai l'abitudine e che, a ogni disco, suona nuovo anche quando proprio nuovo non è (anzi). E non mi sembra sufficiente scrivere che tutto ciò è dovuto al fatto che le tredici tracce di Freedom Tower (quasi tutte sotto i tre minuti) suonino esiziali come un assalto all'arma bianca alla quiete domestica dei nostri ascolti più condiscendenti: quanta gente tutti i giorni attraversa le nostre orecchie con roboante potenza senza però lasciare traccia alcuna del proprio passaggio? La JSBX funziona maledettamente bene perchè invece ogni volta ci ripropone un suono che è maledettamente antico, un frullatone sonoro che fa leva sul nostro bisogno ancestrale di rock'n'roll. E visto che questo nuovo lavoro è pure dedicato alla Grande Mela, città da sempre fonte di ispirazione per il nostro eroe, nel meccanismo ben oliato della ragione sociale il citazionismo, anche iconografico, viene vivificato da un nuovo moto d'orgoglio: così nel consueto centrifugato di blues, old school, punk, funk, garage e hip hop, confluiscono la No Wave del titolo, Lou Reed, Run DMC, Sonic Youth, Ramones, Betty Davis e Public Enemy (inutile ribadire che tra i solchi del cd troverete anche Elvis, Little Richards, Jerry Lee Lewis, etc). Casino, casino, casino e via all'arrembaggio ! Semplice, efficace e antico. Il rock'n'roll è più vivo che mai.

VOTO: 8





Blackswan, venerdì 17/04/2015

2 commenti:

Lucien ha detto...

Il video è fantastico!

Blackswan ha detto...

@ Lucien: ha fatto impazzire anche me :)