giovedì 21 maggio 2015

BETH HART - BETTER THAN HOME



La storia di Beth Hart, quarantatreenne losangelina, inizia nel lontano 1996 ed è un'ordinaria storia di gavetta, fatica e meritato successo. Un grandissimo disco d'esordio (Immortal), ma pochi riscontri di vendita, una successiva virata commerciale (Screamin For My Supper), che l'ha fatta conoscere al grande pubblico americano, e un più recente ritorno alle origini rock-blues, grazie al riuscito connubio con Joe Bonamassa, sono succintamente le tappe di una carriera in costante ascensione. Oggi, Beth Hart, dopo essere rimasta per lungo tempo artista apprezzata da una ristretta nicchia di cultori del rock a stelle e strisce, ha iniziato a farsi conoscere anche al pubblico italiano. Non solo grazie al suo pigmalione chitarristico e agli album che ne sono derivati (su tutti Don't Explain del 2011), ma soprattutto per merito di un disco (il discreto Bang Bang Boom Boom) omaggiato da parecchi passaggi radiofonici anche sulle nostre radio, solitamente insensibili alle metriche del rock blues. Better Than Home è probabilmente il disco della definitiva affermazione (mi riferisco al mercato italiano: negli States la Hart è stata da poco applaudita financo da Obama) e quello che forse meglio rappresenta il mostruoso talento vocale della cantante. Dieci canzoni (undici nella edizione deluxe) in cui la Hart si muove nei terreni a lei più congeniali del soul e del r'n'b. Grande produzione, un pugno di ottimi sessionisti (Larry Campbell alla chitarra è una garanzia) e una serie di ballatoni che trasudano negritudine da tutti i pori. Uniche eccezioni, il pepato memphis sound dell'iniziale Might As Well Smile e la grintosa Trouble, con il suo bel riff di matrice rock blues. Negli altri nove episodi la Hart mantiene i ritmi bassi, si affida prevalentemente al pianoforte e a strumenti acustici, e ci regala momenti di altissimo pathos con alcune delle canzoni più riuscite dai tempi di Immortal (splendide la title track, The Mood That I Am e Mechanical Heart). Tuttavia, quello che inevitabilmente colpisce l'orecchio dell'ascoltatore è la straordinaria performance vocale della Hart che, al di là di abusati, ancorché motivati, paragoni con il mito Janis Joplin, ha finalmente raggiunto quella maturità espressiva e quella misura che cercava da anni. A parte un paio di episodi non molto centrati ed eccessivamente sovraccarichi di melassa (St. Teresa e We're Still Living In The City), Better Than Home è un disco assai riuscito, con cui la Hart, pur esprimendosi attraverso chichè di genere, si conferma buona autrice e, non ci sarebbe nemmeno bisogno di ribadirlo, una delle voci più graffianti ed espressive del panorama rock statunitense.

VOTO: 7





Blackswan, giovedì 21/05/2015

10 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

Tu sei un esperto "all'ultima nota"e
scrivi "discreto Bang Bang Boom Boom"
Ne parlammo a suo tempo.
Per me un pezzo indimenticabile che ascolto ancora spesso.
Cristiana

Offhegoes ha detto...

grandissima Beth :)

per me la migliore voce femminile in circolazione e tra le migliori della storia.......

non sono obiettivo sono in adorazione, lo so!!!

Ezzelino da Romano ha detto...

Gran voce e poi donna chiaramente dominante.
Vera ape regina.
Anche se un paio di sere fa ho visto su Rai5 dal vivo la straordinaria e bellissima Joss Stone e....oh ragazzi!

Blackswan ha detto...

@ Cris: ricordo. Tra l'altro, io nemmeno sapevo che quel disco fosse uscito :) La ragazza, però, ha fatto cose migliori.:)

@ Offhegoes: indubbiamente una delle migliori voci in circolazione, almeno per quanto riguarda l'ambito più squisitamente rock blues.Prova ad ascoltarti Mahalia Barnes: ne rimarrai favorevolmente stupito.

@ Ezzelino: Grande voce anche Joss Stone;tuttavia, diversamente da Beth Hart, non riesce mai a uscire da un ambito mainstream un pò troppo banale. Almeno per i miei gusti.

Offhegoes ha detto...

Mahalia la sto ascoltando heavy rotation da una settimana adesso la alterno con Beth :)))) che goduria ragazzi et @ ezzelino....w le apiregine dominanti ;)))

Offhegoes ha detto...

@blackswan....questo si che si avvicina molto a immortal....altro che 7, almeno un 8 .....8 emezzo!!

Blackswan ha detto...

@ Offhegoes: 7 credo sia il voto giusto. Un buon disco, cantato ottimamente, con qualche canzone troppo fm e una scrittura incisiva, ma un pò troppo di maniera. Opinione personale.:)

melonstone ha detto...

guarda, io stavolta vado controcorrente...grande voce, indubbiamente, però proprio non mi sono mai piaciuti gli urlatori e non riesco, conseguentemente, a farmi piacere Beth Hart...pensa, mi vergogno a scriverlo, ma dopo un paio di canzoni non ce la faccio...però Larry Campbell...

Blackswan ha detto...

@Ale: concordo con te. Pero', come ho scritto, in questo disco ha trovato la misuca che in altre occasioni non aveva.

Blackswan ha detto...

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