mercoledì 3 giugno 2015

THE STRAY BIRDS – BEST MEDICINE



Uno dei dischi più interessanti usciti quest’anno è passato da noi praticamente sotto silenzio. Niente di anormale, per carità: la musica tradizionale americana, quella che identifichiamo con il termine country o blue grass per intenderci, è particolarmente indigesta all’ascoltatore nostrano. Provate a fare una breve ricerca su internet a proposito degli Stray Birds e non troverete un solo rigo scritto in italiano. Totale disinteresse, insomma, per un disco che meriterebbe ben altra attenzione, perché ricco di momenti evocativi e di canzoni di un livello qualitativo ben al di sopra della media di genere. Ma andiamo con ordine. Gli Stray Birds, terzetto proveniente da Lancaster, Pennsylvania, nascono nel 2012 e esordiscono subito con un album omonimo, che la critica americana non esita a inserire tra i dieci miglior dischi folk dell’anno. Maya de Vitry, Oliver Craven e Charlie Muench, tutti e tre polistrumentisti, sono la classica band bluegrass, che utilizza strumenti tradizionali (banjo, mandolino, violino), si diverte con gli interplay vocali (splendida la voce della de Vitry) e abbraccia un repertorio contenente canzoni originali e alcuni tradionals a stelle e strisce (sono due quelli che compaiono in Best Medicine). Tuttavia, la band si colloca distante da quella corrente che oggi va per la maggiore e che viene definita progressive bluegrass (Punch Brothers, Trample By Turtles, etc) per attestarsi invece su posizioni più decisamente ortodosse (Old Crow Medicine Show). Best Medicine è dunque un album che suona deliziosamente old time, che guarda ai grandi classici come Bill Monroe, Townes Van Zandt e The Band, non disdegnando tuttavia qualche strizzatina d’occhio a melodie più decisamente pop (strano a dirsi, ma tra le dichiarate fonti di ispirazione del gruppo ci sono anche i Fab Four), per raccontarci storie radicatissime nella tradizione statunitense (l’America rurale di Feathers & Bone e Simple Man, il massacro degli indiani a Wounded Knee nella potente Black Hills). Dodici canzoni di ottima fattura a partire dalla title track, primo singolo tratto dall’album, fino alla conclusiva e malinconicissima Might Rain, frutto della penna di Maya de Vitry, che dimostra di possedere, oltre a una splendida voce, anche una scrittura ricca di suggestioni adorabilmente retrò.

VOTO: 7,5





Blackswan, mercoledì 03/06/2015

8 commenti:

Lucien ha detto...

E' un genere che ogni tanto mi piace frequentare. L'anno scorso ho visto live Tim Grimm (lo conosci?) con la sua band di giovanissimi musicisti ed è stato fantastico.
Questi mi ispirano.

Blackswan ha detto...

@ Lucien: The Turning Point di Tim Grimm è un gran disco, anche se forse è leggermente meno traditional degli Stray Birds. Questo è un lavoro davvero ben fatto, che contiene tante canzoni ispirate. Non credo ti deluderà.

Unknown ha detto...

Non male ma manca un pò di energia, a metà canzone dovrebbe uscire un tizio barbuto che grida YYYYPPPPPPAAAAHHHH!!! E inizia a suonare il benjo come un treno.
il pezzo ne guadagnerebbe sicuramente.

Unknown ha detto...

Bella! Sorseggiando il caffè, questa mattina :)

Blackswan ha detto...

@ Bill: ogni tanto ci vuole anche un pò di rilassatezza. Per del blue grass come dici tu ascoltati gli Hayseed Dixie :)

@ Sally: spero che il momento del caffè ne abbia tratto giovamento :)

Haldeyde ha detto...

Azz, se solo tu fossi leggermente più prog! Le tue recensioni sono sempre galattiche e nonostante il blue grass non sia nelle mie corde, questi Stray Birds non si discostano troppo dal folk dei miei primi Renaissance (con 45 anni di distanza...)

cristiana marzocchi ha detto...

Scusa, non c'entra.
http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/06/04/foto/i_20_chitarristi_piu_famosi_di_tutti_i_tempi-116034169/1/?ref=HRESS-2#1

Io dico jimy hendrix, ma sono limitata da ricordi ed ignoranza.
Ciao!
Cri

Blackswan ha detto...

@ Haldeyde: io sono molto prog, ci ho campato in adolescenza.:) E i Renaissance li conosco bene (prova i Blues Pills, che somigliano un pò).

@ Cris: Jimi è il più grande, ma ce ne sono altri altrettanto bravi. Grazie per la segnalazione :)