mercoledì 22 luglio 2015

CHIUSURA ESTIVA





Come ogni anno è finalmente giunto il tanto agognato momento delle vacanze estive. Il blog pertanto resterà chiuso per un paio di settimane. Colgo l'occasione per salutare tutti, augurare buone vacanze a chi parte e buona fortuna a chi resta in città a farsi torturare dal caldo. Ci ritroviamo ad agosto.





Blackswan, 22/07/2015


martedì 21 luglio 2015

MIDNIGHT PILOT - MIDNIGHT PILOT



Secondo full lenght, dopo Nothing But Time dello scorso anno, per i Midnight Pilot, terzetto di amici (arrivano da Nashville, Tennesse) che suona insieme da quando indossavano i calzoni corti e che fin da ragazzini condividevano la stessa passione per la musica. Una passione che li ha portati a venerare quella musica country che a Nashville è di casa, ma anche un certo pop di derivazione anglosassone, quello cioè che vede i Coldplay come gruppo di riferimento. La fusione di questi due modelli di ispirazione ha prodotto una piacevole miscela tra il suono tradizionale americano (qui richiamato dall'uso di strumenti roots come, ad esempio, il banjo) e godibilissime melodie facili da canticchiare e zuccherine come un bicchiere di giulebbe. Nulla che ci faccia strabuzzare gli occhi dalla sorpresa (in fin dei conti, con gli accenti leggermente spostati, queste cose le abbiamo già sentite fare dagli Avett Brothers), ma Midnight Pilot è indubbiamente un disco che scorre sul piatto con la leggerezza e la fragranza di sentori primaverili. Non tutte le canzoni sono centrate, è vero, e ogni tanto compare un pò di pompa negli arrangiamenti e i ragazzi si perdono in qualche sbrodolamento melodrammatico (d'altra parte arrivano da Nashville). Ma brani come l'iniziale Give Me What You Gave To Him sono una autentica delizia per le orecchie, mentre qualche zampata più rock (Losing The Heart) ci ha spinto a investire con piacere qualche soldo per l'acquisto del disco. Nulla di imperdibile, per carità, ma cinquanta minuti di buon folk pop per un ascolto disimpegnato e, perchè no, persino intrigante.

VOTO: 6/7





Blackswan, martedì 21/07/2015



lunedì 20 luglio 2015

ULTIMA SPIAGGIA!




Da oggi Radiopanesalame si prende una meritata pausa dopo un'incredibile stagione. Sarà però una pausa ricca di contenuti inediti: dalle nuove playlist estive a programmi in diretta, passando per la pubblicazione di podcast di trasmissioni o eventi non ancora trasmessi. Che dire di più? Ah sì: buone vacanze con radiopanesalame.it, come una radio più di una radio!"


Blackswan, lunedì 20/07/2015

domenica 19 luglio 2015

SLASH FEATURING MYLES KENNEDY AND THE CONSPIRATORS - LIVE AT ROXY 25/09/2015




Il 25 settembre del 2014, qualche tempo dopo la pubblicazione dell’ultimo full length, World on Fire, Slash insieme a Myles Kennedy, cantante degli Alter Bridge e da tempo suo illustre sodale, e ai Conspirator (Brent Fitz alla batteria, Todd Kerns al basso e voce e Frank Sidoris alla chitarra), si ritrova a suonare sul palco del mitico Roxy Theatre in Sunset Boulevard, locale nel quale il riccioluto chitarrista di origine inglese mosse i primi passi tanti anni fa. Le canzoni eseguite, come è di prassi nei tour promozionali, provengono per la maggior parte dal disco in studio appena pubblicato, ma non mancano ovviamente i grandi classici della carriera di Slash, sia quelli relativi alla sua militanza con i Velvet Revolver (Slither), che quelli, ben più famosi, del periodo Guns n’ Roses (Nightrain, Rocket Queen, Sweet Child Of Mine e il finale dedicato all’immancabile Paradise City).Una band affiatatissima, la grande voce di Kennedy, il tocco epocale e gli assoli fulmicotonici di Slash sono gli ingredienti di un live divertente, intenso e da ascoltare a tutto volume. Nulla che cambi una sola virgola di una carriera (che fu) straordinaria, ma sicuramente una ghiotta occasione per gustarvi dal vivo il tiro di fuoco impressionante di uno dei chitarristi più influenti in circolazione. Tanto mestiere, onestissimo hard rock e chitarra infuocata. Il live è pubblicato in versione dvd oppure in versione doppio cd (tra l’altro a un prezzo onestissimo).

VOTO: 7





Blackswan, domenica 19/07/2015

giovedì 16 luglio 2015

CHARLIE PARR - STUMPJUMPER



Certe storie possono arrivare solo dall'America, terra di grandi contraddizioni e di speranze, ove può accadere tutto e il contrario di tutto. Succede, allora, che un grande musicista, come Charlie Parr, abbia vissuto ai margini del music business per anni, producendosi i dischi da solo (o con la collaborazione di microscopiche etichette) e suonando in piccoli locali praticamente a prezzo di costo. Poi, quando le cose sembravano immodificabili e i sogni di gloria evaporati sotto l'amara benedizione degli dei della realtà, qualcosa succede. Niente di eclatante, per carità, ma Charlie Parr viene notato, apprezzato e messo sotto contratto dall'etichetta indipendente Red House, non un colosso, ma grande a sufficienza per consentire una peculiare distribuzione anche fuori dai confini locali. Un pò come era successo a Seasick Steve e Tom Ovans, per citare altri due misconosciuti artisti, a cui un barlume di notorietà arrivò solo in età avanzata. E si che il cantante e chitarrista originario di Austin, ma cresciuto a Duluth, nel Minnesota (vi ricorda qualcuno?), si era parecchio dato da fare fin dall'inizio del nuovo millennio, pubblicando tredici cd (studio e live) in una decina d'anni. Tuttavia, è solo con l'ultimo full lenght, che questo talentuoso bluesman e fuoriclasse della Resofonica, è riuscito a imporsi all'attenzione di un pubblico più vasto, il quale con molta probabilità, dopo aver ascoltato Stumpjumper, si sarà messo alla vana ricerca di tutti i precedenti, e pressochè introvabili, lavori. In viaggio attraverso le mille sfumature del southeastern blues (con un pizzico di country e blue grass), le canzoni di Charlie Parr affondano le loro radici nella grande tradizione rurale americana, traboccano di negritudine ma sono anche irrimediabilmente marcate da quella "Ruggine Americana", da quel sogno bianco e americano, il cui fallimento è magistralmente narrato nel romanzo di Philip Meyer. Tra polvere e birra ghiacciata, paesaggi scarnificati e natura incontaminata, Parr rappresenta la visione essenziale e cruda di un'America che, come dicevamo all'inizio, vive di continue contraddizioni, ma i cui soundscapes sanno produrre infinite suggestioni. Delia, la murder ballad finale, è il manifesto perfetto per un disco di blues scarno, essenziale, fremente.

VOTO: 7,5





Blackswan, giovedì 16/07/2015