lunedì 23 novembre 2015

IL MEGLIO DEL PEGGIO




Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Non c'è dubbio che i talk show stiano vivendo una stagione di rinascita. I tragici fatti di Parigi ne sono la testimonianza, purtroppo.
Il terrorismo in Europa ha riportato nei salotti di tutte le maggiori reti televisive fior di psicologi, criminologi, ex generali, strateghi in pensione e tutta quella pletora di tuttologi petulanti che nessuno si filava più dai tempi dell'attentato alle Torri Gemelle. Personaggi, talvolta, impreparati discettano con disinvoltura su materie complesse come il Daesh o la guerra in Siria. Accantonate le trite ricostruzioni di cronaca nera con plastico annesso e congelate le questioni politiche nostrane, si assiste a un tripudio di edizioni speciali e approfondimenti sul terrorismo. Le Santanchè e le Meloni hanno praticamente preso armi e bagagli e si sono trasferite negli studi televisivi. Immancabile è il collegamento satellitare con il (ruspa)nte Matteo Salvini che, da presenzialista qual è, non perde occasione per apparire. Il momento è decisivo per la sua campagna elettorale. Quindi, te lo vedi appollaiato nelle reti Rai e in quelle Mediaset nel nome di Sua Maestà, l'Audience. Da vero maestro dell'ubiquità, a volte, lo si trova contemporaneamente in due trasmissioni, armato del solito vaniloquio e della solita becera faciloneria populista. Dal pulpito televisivo pontifica sull'equazione immigrazione= terrorismo, creando ad arte confusione e destabilizzazione. Neppure i telegiornali sono da meno: immagini inedite sull'attentato, riprese amatoriali, videomessaggi propagandistici del sedicente stato islamico, foto degli attentatori, prima e dopo il processo di radicalizzazione, ci accompagnano ormai da una settimana a questa parte. E questa sarebbe informazione? Io credo, invece, che sia uno spot per i terroristi. Concedere troppa visibilità a questi barbari, che proprio di immagine si alimentano, equivale a promuoverne il messaggio. Cominciamo a combatterli anche depotenziandone la risonanza mediatica e proviamo a opporci alla falsa informazione che rischia di alimentare una tensione sociale dalle conseguenze irreparabili. L'informazione, quella vera, se ne gioverebbe di gran lunga. 

Fabrizio Rondolino (giornalista), su Twitter: "Emergency è un'organizzazione politica antioccidentale mascherata da ospedale ambulante. Va isolata e boicottata".

Maurizio Gasparri, a proposito della terminologia usata per chiamare l'Isis: "Ma che è Daesh? Sembra il nome di un detersivo...".

Antonio Razzi sull'Isis: "Come fermerei l'Isis? La soluzione l'aveva trovata Berlusconi già tempo fa".

Cleopatra, lunedì 23/11/2015


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