mercoledì 16 dicembre 2015

QUEEN - LIVE AT THE ODEON - HAMMERSMITH 1975



E’ passato giusto un anno da quando, a fine 2014, era uscito Live At Raimbow 1974, doppio cd live (e dvd) che celebrava il quarantennale di un paio di serate straordinarie tenute da un gruppo che, allora, era ancora lontano dall’essere la bomba commerciale che infiammerà gli anni ’80. Il mese scorso, sarà come sempre l’avvicinarsi del Natale a giustificare certe operazioni, esce un altro live che fotografa la band in quel periodo di assoluto fulgore. Cd (o vinile), ma anche in questo caso, dvd (il live act fu mandato in diretta dalla BBC la notte del 24 dicembre), nel quale oltre alle immagini del concerto troverete anche un documentario, Looking Back At The Odeon, e altri tre brani registrati in Giappone. Il materiale è più o meno quello che potete ascoltare sul precedente live (A Night At The Opera è appena uscito, ma qui compaiono solo Bohemian Rapsody e God Save The Queen), ma è evidente che, anche a distanza di un solo anno, la band è ancora più in palla e più affiatata. Lo standard della performance è altissimo e i quattro sono, come si suol dire in questi casi, in una serata di grazia. Se Mercury è istrionico, ma evita accuratamente di gigioneggiare, e Deacon e Taylor iniettano nel live una dose di anfetamina difficile da metabolizzare in una volta sola, la parte del protagonista assoluto la fa però Brian May, muscolare alla bisogna (il live ha un potentissimo taglio hard) ma capace di tecnica sopraffina e velocità iperstellare (il solo di chitarra eseguito a metà concerto è una vera e propria delizia per inventiva e fantasia). Il lavoro di rimasterizzazione è pazzesco e la qualità sonora è pertanto ottima; tuttavia, alla fine, come sempre, sono le canzoni a fare la differenza: la prima esecuzione dal vivo di Bohemian Rapsody, un travolgente medley rock and roll che prende spunto da Jailhouse Rock di Presley, alcune straordinarie versioni di grandi classici (su tutte, White Queen). In definitiva, questo Live At The Odeon è l’ennesima grande prova di una band che, ai tempi, era in grado di spaccare il mondo e volare altissima, grazie a un trasporto e una potenza, che il tempo finirà per canalizzare in un suono più mainstream, e a qualità tecniche eccelse, queste si, rimaste immutate anche nei successivi quindici anni di carriera. E, aggiungo una personalissima considerazione, di fronte a tanta genuina urgenza vien da pensare a questi quattro ragazzi come astronauti che, abbagliati dal fulgore delle stelle, decisero poi di viaggiare in treno. In prima classe, certo, ma ben lontani dal cielo.

VOTO: 8,5





Blackswan, mercoledì 16/12/2015

2 commenti:

Unknown ha detto...

commossa :')

Blackswan ha detto...

@ Sally: egià: mica pizza e fichi :)