martedì 22 dicembre 2015

THE SHEEPDOGS - FUTURE NOSTALGIA



Dopo aver ascoltato il quinto full lenght a firma dei canadesi Sheepdogs, la prima cosa che mi è venuta voglia di fare è cancellare la parola Future dal titolo. E poi, riscrivere almeno altre dieci volte la parola Nostalgia. Il gruppo originario di Saskatoon regala infatti alle nostre orecchie il disco più vintage dell'anno, in perfetta linea con una  passione filologica consolidata fin dagli esordi della band, datati 2007. Diciotto tracce, per circa cinquanta minuti di musica, in cui viene citato quasi tutto lo scibile americano risalente agli anni '70: a ciascun ascoltatore, il compito, non particolarmente arduo, di individuare le fonti di questo piccolo zibaldone di storia del rock a stelle e strisce. Dal rock californiano al rock blues più arcigno fino agli afrori black del suono sudista, in Future Nostalgia compaiono in ordine sparso Allman Brothers Band, Crosby, Stills & Nash, Creedence Clearwater Revival e chi più ne conosce, più ne citi. Sferraglianti chitarre al vento a dare pienezza al suono e un gusto per la melodia radiofonica sono le armi vincenti di un disco che si fa ascoltare volentieri, anche se si perde un po’ in un finale sfilacciato, e che comunque, è fuor di dubbio, fa venire voglia di abbassare il finestrino dell'auto, premere il piede sull'acceleratore e puntare verso l'orizzonte, volume dello stereo a manetta. Un paio di brani graffianti in quota rock blues e taglio southern a iniziare la giostra (Gonna Be Myself e Really Wanna Be Your Man), e poi, ad alternarsi, melodie irresistibili (la soul ballad, Jim Gordon), mid tempo bluesy (Bad Leutenant), la California dei CS&N (Help Us All e Plastic Man), hard rock ruffiano (Back Down), space folk (Jim Sullivan) e una strana (perchè fuori contesto) ballata soul che ricorda, un pò troppo, Dancing In A Moonlight dei Toploader (Nothing All Of The Time). Tutto divertente, ma nulla di memorabile. Semmai, come si diceva, nostalgia a palate e un suono vintage seventies, che non si schioda di un decibel da quello originale. Tanto che, occorre fare molta attenzione: al terzo ascolto vi verrà voglia di farvi crescere i basettoni e indossare zeppe e zampe di elefante. Con buona pace del futuro (e di quarant'anni di storia).

VOTO: 6,5





Blackswan, martedì 22/12/2015

Nessun commento: