lunedì 7 marzo 2016

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Checché ne dica il Magnifico Matteo, l'Italia è in affanno. La crescita economica mostra segni di debolezza rispetto alle previsioni e l'UE ci sta col fiato sul collo. Non è una novità, certo. Padoan e compagnia bella ostentano ottimismo a palla sulla ripresa economica, ma l'aumento del Pil è davvero risibile: chi sostiene un incremento dello 0,8%, chi pensa allo 0,7% e chi ritiene verosimile uno 0,6%. Comunque la si voglia raccontare, un fatto appare chiaro: il debito pubblico continua a montare come la panna. Siamo arrivati a quota 132,6% del Pil e mi pare che ci sia poco da stare sereni. "Se ne facciano una ragione. L'Italia è tornata" dice trionfante il Premier, ma riesce un tantino difficile dare credito a tanta ostentazione di sicumera. Quando Renzi gongola, la fregatura è praticamente dietro l'angolo. Tanto più che ai burocrati europei i conti italiani non tornano e non ci sarebbe da meravigliarsi se il nostro Paese torni a essere di nuovo un sorvegliato speciale. Il che significa austerity, nuove tasse. Altro che riduzione della pressione fiscale, come invece sostiene Matteone, dopo due anni di regno. Tanto a pagare saranno sempre i soliti tapini, cioè noi, lavoratori e pensionati. Banche e imprese, invece, la faranno ancora una volta da padrone. Non è bastato avere spolpato i diritti dei lavoratori con il superamento dell'articolo 18, concedendo alle imprese mano libera sui licenziamenti. Macchè. Gira che ti rigira, si finisce sempre sulle pensioni. Una delle ultime trovate di questo governo creativo è mettere le mani su quelle di reversibilità, così da combattere (non si è capito come) la povertà. E se le pensioni vanno (e non si sa dove), ci sono vitalizi che ritornano. Come quello dell'ex deputato Dc, Gianmario Pellizzari, condannato a 8 anni per bancarotta fraudolenta e ora riabilitato, che ha riottenuto il vitalizio di 5.481,00 euro mensili. Quando si dice l'uguaglianza. E non è finita: il nostro Matteo ci stupisce con effetti speciali. Con il pretesto del recepimento della direttiva europea 2014/17, le banche si aggiudicano nuovi poteri. Che novità, direte. Già, non ci stupiamo più. Ora potranno vendere gli immobili nel caso in cui il cliente sia in ritardo con il pagamento di 7 rate del mutuo, anche non consecutive (divenute 18, a seguito delle roventi polemiche innescate dal M5 Stelle). E udite bene, non ci sarà bisogno di ricorrere al giudice. Non solo: gli istituti di credito avranno pure la possibilità di vendere gli immobili a qualsiasi prezzo pur di recuperare il credito. E lo chiamano governo di centrosinistra. E lo chiamano Partito Democratico. 

Vittorio Sgarbi, su Facebook: "Non può essere quello appena nato, il figlio di Vendola. Dal culo non esce niente".

Gianluca Pini (Lega), commenta con un post la nascita del figlio di Nichi Vendola: "Questione del figlio comprato dal Kompagno "Svendola", ricapitoliamo: questo povero bambino poteva avere il passaporto americano, vivere in California (California, non Puglia, cazzo!) con sua madre, crescere guardando il tramonto sul Pacifico, surfare, magari andare a studiare in qualche università di livello e diventare qualcuno. E invece sarà destinato ad avere un passaporto italiano (...) crescere a orecchiette e cime di rapa e vivere con due busoni anziani a Molfetta. Se poi a 20 anni fa una strage di sta famiglia arcobaleno, immagino troverà qualche giudice che gli darà tutta una serie di attenuanti e applichi la legittima difesa".

Cleopatra, lunedì 07/03/2016

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