giovedì 17 marzo 2016

THE JAMES HUNTER SIX - HOLD ON!



Basta un solo ascolto di Hold On! e la prima cosa che pensi è che questo disco sia incredibilmente fico. Stiloso, senza mostrare supponenza, vintage, senza scadere nel passatismo, genuino, senza per questo perdere un briciolo del proprio strutturato pedigree filologico. Insomma, il classico album che produce immediata empatia e di cui tutti, ma proprio tutti, parlano bene. D'altra parte, James Hunter ha dalla sua un mazzo di carte niente male: canta con quel timbro miele & liquerizia che ti stende in due minuti netti (chiedete a Van Morrison che l'ha voluto a suonare con se'), si fa accompagnare da una band che conosce il mestiere a menadito, mantiene il basso profilo di chi suona ciò che ama, fottendosene delle mode che lo circondano, e stuzzica la corda della nostalgia di coloro, e sono tanti, che non sanno resistere al richiamo di quei meravigliosi anni '50 e '60, in cui le radio si nutrivano a pane e r'n'b. E poi, lui, inglesissimo originario dell'Essex, è riuscito a portare nel pub sotto casa i sapori più speziati dell'America di colore: una pinta di scura, una porzione di fish & chips e il cuore di Otis Redding al tavolo vicino all'uscita, grazie!  Prodotto da Bosco Mann, leader dei Dap Kings (la band di Sharon Jones), la mezz'ora di Hold On!, suonata tutta rigorosamente in mono (che in questo caso è sinonimo di qualità), fila via liscia che è un piacere, tra la voglia di scatenarsi sul dance floor o di illanguidirsi nel morbido abbraccio di un ballo sulla mattonella. Tutto divertentissimo, dalla prima all'ultima nota. Eppure, qualcosa manca: quella stilla di sangue in più che accende la passione e fa battere forte il cuore. Qui, c'è solo allegria e spensieratezza. Non poco, per carità, ma nemmeno si può gridare al miracolo.

VOTO: 6,5





Blackswan, giovedì 17/03/2016

2 commenti:

giuseppe ha detto...

ma è stonato e fa pena -

Blackswan ha detto...

@ Giuseppe: fallo presente a Van Morrison :)