lunedì 18 aprile 2016

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

E se fosse la (s)volta buona? Il 17 aprile potrebbe segnare l'inizio della rottamazione del rampante Matteo e della congrega toscana. Il condizionale è d'obbligo, però. Una sequenza di appuntamenti elettorali - le amministrative di giugno e il referendum di ottobre, quello sulla 'riforma' costituzionale, per intenderci-  che certamente turberà la quiete del Premier. Altro che democrazia a suon di "Matteorisponde" su Twitter e Facebook o di Leopolde varie. Il monologo in rete a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi e i "mi piace" dei followers possono attendere, dunque. Da oggi si fa sul serio: si vota e, aggiungo, finalmente. La parola passa agli italiani. E piaccia o non piaccia al nostro 'social' Matteone che tanto si è speso con inviti espliciti all'astensionismo, il raggiungimento o meno del quorum sul referendum delle trivelle costituirà la prima fase di un test sul consenso popolare. L'infatuazione italiana per il giovanotto di Rignano pare un po' affievolita negli ultimi tempi. Dopo lo scandalo delle banche, Banca Etruria in testa, ci si è messa pure la saga Guidi- Gemelli a complicargli la vita. Neppure l'aiutino del padre putativo, Sua Maestà Giorgio Napolitano, potrà fargli da viatico per affrontare il periglioso cammino che lo attende nei mesi prossimi. Tra un Cuperlo che non lo ritiene dotato della statura di un leader e un D'Alema che lo etichetta come divisivo e lacerante, c'è un osso duro all'interno del partito che potrebbe guastargli la festa: tale Michele Emiliano, governatore della Puglia, uno dei promotori del referendum sulle trivelle. Incalzante e assertivo, Emiliano non ha mai nascosto una certa idiosincrasia verso il tracotante Matteo. Di recente ha etichettato il Premier per quello che è, un venditore di pentole, come se stesse preparando il terreno per un scontro ormai prossimo. Vedremo chi la spunterà. Certo è che se le sortite dell'energico governatore pugliese si tradurranno in fatti, sarebbero dolori di pancia per il povero Matteo. E allora sì che lo vedremmo finalmente in mutande. Intimissimi, permettendo.     

Matteo Renzi, allo stabilimento di Calzedonia (di cui fa parte il marchio Intimissimi): "Ho anche la mutanda Intimissimi, ma ve la risparmio. Qui dovete credermi sulla parola".

Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Codice degli appalti: "L'Italia è l'unico paese al mondo che sta facendo tre opere strepitose dal punto di vista ingegneristico... tre tunnel che collegano il Paese al resto del mondo: il Brennero, la Torino- Lione e il Gottardo" ( peccato che il Gottardo si trova in territorio elvetico).

Giorgio Napolitano, a proposito del referendum sulle trivelle: "L'astensione è un modo di esprimere la convinzione dell'incosistenza e della pretestuosità di questa iniziativa referendaria".

Matteo Salvini sul Presidente della Repubblica: "Mattarella? Fortunatamente ci sono vecchietti molto più arzilli di lui...Al posto del Quirinale mettiamoci un bel museo o un parco giochi".

P.S.
Il quorum non è stato raggiunto. Il referendum è stato rottamato ma la vittoria di Renzi è posticcia.
Se ci fosse stato l'election day, oggi leggeremmo un'altra storia.


Cleopatra, lunedì 18/04/2016


1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Il quorum non è arrivato ma il segnale per Renzolino secondo me sì, forte e chiaro.
A molti di quelli che sono andati a votare (tra cui io) delle trivelle non interessava un gran che ma interessava molto, invece, dare uno schiaffo a Renzi.
E allora, se sommiamo l'astrusità del tema referendario, l'avere votato a livello nazionale su temi che interessano solo le regioni adriatiche, ed infine l'invito all'astensionismo di Giorgio Joda Napolitano, vedete che i numeri non sono affatto male.