martedì 14 giugno 2016

BORN HEALER – ‘TIL THE DAWN



Il movimento hard rock blues di matrice seventies continua a fare proseliti da un capo all’altro dell’oceano. Tanto che se volessimo recensire tutte le band di genere, dovremmo probabilmente aprire un sito a parte. Meglio, allora, concentrarsi solo su quelle meritevoli d’attenzione, come abbiamo fatto, ad esempio, con Simo, Vodun e No Sinner. Oggi, è la volta dei britannici Born Healer, band di stanza a Londra, che pubblica il proprio album d’esordio con la Spiral Sun Records. In verità, non siamo di fronte a un gruppo di primo pelo, dal momento che tre componenti su quattro appartenevano ai disciolti Bare Bones Boogie Band, un nome già conosciuto nella scena rock blues britannica, grazie a tre album all’attivo di ottima fattura (consigli per gli acquisti: il Blue Album del 2012). Nella nuova line up, dunque, confluiscono dai BBBB la bionda cantante Helen Turner,  il chitarrista Iain Black e il batterista Andy Jones, a cui si è aggiunto anche il bassista Marek Funkas. Registrato nei Soundmagic Studios in Essex, ‘Til The Dawn è un disco suonato con mestiere e nobilitato dalla straordinaria voce Helen Turner, che graffia quando serve, ma all’occorrenza sa anche accarezzare con un timbro ricco di sfumature soul. 




La scaletta si compone di una convincente alternanza fra uptempo rock blues appena innervati di scosse hard (River, Brand New Day, Pressure Valve) e ballate assassine gonfie di umori soul, che sono decisamente il fiore all’occhiello della band. Otto brani originali, a testimonianza di un buon piglio creativo, e tre cover che faranno la gioia di molti nostalgici: una scatenatissima Leaving Trunk di Sleepy John Estes, portata al successo da Taj Mahal nel suo album d’esordio del 1968, A Million Miles Away dall’album Tatoo (1973) di Rory Gallagher e Since I’Ve Been Loving You dal terzo album dei Led Zeppelin (1970). Non tre cover banali, ma tre classiconi davvero impegnativi, con cui i Born Healer dimostrano di saperci fare e di essere una band da tenere d’occhio anche per il futuro. La bella voce di Helen Turner fa il resto: difficile non innamorarsene al primo ascolto.

VOTO: 7    





Blackswan, martedì 14/06/2016

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