domenica 5 giugno 2016

HARD WORKING AMERICANS - REST IN CHAOS



Nati quasi per un divertimento personale di Todd Snider, dopo aver licenziato un album di sole cover due anni fa, gli Hard Working Americans alzano il tiro e giocano tutte le loro carte con “Rest in chaos”, full lenght composto da 13 brani. Al primo ascolto alcune impressioni sorte con il precedente lavoro vengono immediatamente fugate: gli HWA non sono una fugace apparizione di musicisti appagati dalla propria carriera e che stanno fuggendo momentaneamente in un progetto collaterale, bensì pongono le basi per costruire un percorso solido, con un sound anche moderno (che nel debutto non c'era) e una scrittura ricercata. La formazione è rimasta la stessa, con nomi che agli appassionati di southern e roots non può non incuriosire: il già citato Todd Snider alla voce (nonché leader indiscusso), Neal Casal alle chitarre (ex Cardynals con Ryan Adams ed attualmente nella Chris Robinson Brotherhood), Chad Staehly alle tastiere (accreditato già con i Great American Taxi), Duane Trucks alla batteria (il cognome vi dirà già tutto: fratello di Derek Trucks e nipote del Trucks degli Allman Brothers) ed il nome che dona  maggior lustro all'ensemble, Dave Schools al basso, nientepopòdimenoche lo storico bassista dei Widespread Panic. A questa formazione che si era positivamente cimentata col debutto si è aggiunto in pianta stabile Jesse Aycock, songwriter e chitarrista dell'Oklahoma con un paio di album a suo nome e quest'anno già accreditato nella Paul Benjamin Band. 

Se le cover scelte per l'album di debutto erano frutto di un setaccio a maglie fini che Snider aveva compiuto in anni di onorata carriera, in “Rest in Chaos” c'è una nuova declinazione, la necessità forse di trovare una propria strada che sia altro rispetto alla somma delle proprie ispirazioni. Così Opening Statement (ovviamente in apertura) è uno specchietto per le allodole, con il suo arpeggio super effettato, la slide di Aycock ed il clima rilassato anche grazie ad un lavoro sui tamburi di Trucks che rende pregevole il crescendo: è un inizio convincente, la melodia è in primo piano e traspare una componente progressive che difficilmente avremmo accostato agli HWA (evidentemente il ruolo di Casal nella band è centrale). Il quartetto iniziale vale da solo il disco: It runs together è un country/folk alla Cash, mentre Half Ass Moses è una cavalcata elettrica bella arrabbiata e con chitarre hard in prima fila: inaspettata ma godibile. Con Dope is dope si arriva al punto più alto, un pezzo che ha tanti padri, blues-soul con accenni gospel che si apre a un ritornello intelligente, con un Casal in pieno acido lisergico che fa finta di essere pop ma suona veramente alternative. Un attacco così non può essere mantenuto per tutto il disco, infatti qualche caduta di livello qua e là c'è, ma sempre sopra gli standard che ci attendevamo. Burn out shoes la butta ancora sull'elettrico, ma forse ha troppi clichè nella strofa per impressionare. Si viaggia in un saliscendi continuo, tra ballate figlie di Nashville (base del sestetto) e momenti in cui c'è da divertirsi e ballare, come nel rock'n'roll trascinante di Throwing the Goats. Se poi fossero riusciti a dare a Roman Candles una veste ancora più definitiva, staremmo qui a commentare uno dei dischi di roots rock più convincenti degli ultimi anni.

Todd Snider riesce con gli Hard Working Americans a dare una svolta alla propria carriera, che stava virando verso una perdita preoccupante di ispirazione. In “Rest in chaos” la sua voce gracchiante e imperfetta (lo è, inutile girarci intorno), ascolto dopo ascolto, diventa un punto di forza, così vera da far percepire ogni canzone come nata dal profondo dell'anima. Ma tutti sono coinvolti in un suono che sembra già un marchio di fabbrica, laddove pensavamo che questa fosse solo una fuga temporanea dalle proprie carriere già instradate. E la curiosità per cosa accadrà in futuro è lecita.

Voto: 7





Melonstone, domenica 05/06/2016

PS: Dopo quella di Porter Stout, il killer si arricchisce anche della firma di Melonstone, profondo conoscitore di musica e letteratura americana. Offriamo così ai nostri lettori un nuovo punto di vista e un maggior numero di recensioni. In attesa di ulteriori sviluppi...

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